Iperidiosi plantare: cause e rimedi per l’eccessiva sudorazione dei piedi
L'iperidrosi plantare è l'eccessiva sudorazione dei piedi causata da un'alterazione del nervo simpatico o da altre patologie. Vediamo quali sono i possibili rimedi farmacologici e naturali per alleviare il fastidioso disturbo.
Che cosa è l’iperidrosi plantare?
L’iperidrosi plantare è una malattia la cui caratterizzazione è costituita da una eccessiva sudorazione (iperidrosi) dei piedi. Per rendere meno vago il termine “eccessivo” precisiamo che si inizia a parlare di iperidrosi quando la produzione di sudore supera la soglia considerata fisiologica di 10 milligrammi/centimetro quadrato x minuto. Ricordiamo anche che l’iperidrosi può interessare oltre che i piedi anche mani, ascelle e volto (sono le regioni anatomiche del corpo in cui vi è la maggior densità di distribuzione delle ghiandole sudoripare responsabili della secrezione del sudore).
Sudorazione e ghiandole sudorifere. Le ghiandole sudorifere sono ghiandole distribuite su tutta la superficie corporea, tranne pochissime eccezioni. La loro distribuzione è però massima su: mani e piedi, ascelle e viso (segnatamente sulla fronte). Esse sono posizionate nel derma o annegate nell’adipe sottocutaneo e sono dotate di un dotto che sfocia sulla cute per addurvi le secrezioni da esse prodotte. Il compito che sono deputate ad assolvere è la produzione del sudore. Questo in condizioni fisiologiche è un liquido (acqua per il 99% e più e e tracce di acido urico, urea, creatinina) incolore e privo di odore (in qualche situazione diviene maleodorante per la degradazione ad opera di batteri che possono essere presenti sulla pelle). La sudorazione svolge un compito essenziale per il buon funzionamento del nostro corpo essa, infatti, contribuisce alla termoregolazione, ossia a mantenere costante la temperatura corporea. L’evaporazione del sudore prodotto, infatti, sottrae al corpo il calore latente di evaporazione (calore necessario alle molecole dell’acqua per passare dallo stato liquido a quello aeriforme) e quindi contribuisce a mantenerne costante la temperatura. La sudorazione così come molte altre attività corporee, che operano in maniera indipendente dal livello di coscienza, è regolata dal sistema nervoso autonomo che controlla le funzioni indipendenti dalla volontà dell’individuo e si divide in simpatico e para simpatico. Da un punto di vista anatomico le ghiandole sudoripare sono sotto il controllo del sistema nervoso simpatico ma funzionalmente agiscono come se appartenessero al sistema nervoso para simpatico. I gangli nervosi da cui si dipartono le terminazioni che innervano le ghiandole sudoripare sono posti lateralmente il percorso della colonna vertebrale. I gangli da cui si dipartono le terminazioni che innervano le ghiandole sudoripare plantare sono posizionati nella regione lombare della colonna vertebrale. |
Il processo che conduce alla malattia ha origine in una alterazione del sistema nervoso simpatico. Questo, infatti, anche in mancanza di stimoli che ne determino l’allerta rimane costantemente attivo e stimola in continuazione le ghiandole sudoripare dei piedi che producono così sudore in eccesso.
Si stima che la malattia interessi circa l’1% della popolazione. Il dato è però sicuramente sottovalutato in quanto molti soggetti che soffrono di forme benigne della patologia non si sottopongono a diagnosi e cura. La malattia colpisce con maggior frequenza le femmine che non i maschi, il rapporto è di 2:1. |
Erroneamente si può considerare l’iperidrosi plantare meno grave di quella ascellare o palmare. La considerazione che può trarre in inganno è che i piedi sono coperti e quindi l’eccessiva sudorazione non è visibile e di conseguenza determina meno imbarazzo sociale. Purtroppo non è così. L’iperidrosi plantare quasi sempre si associa a bromidrosi (odore sgradevole del sudore). La situazione è poi ulteriormente aggravata da macerazione della pelle procurata dalla continua umidità, ulcerazioni, infezioni di funghi, etc.
Approfondisci le caratteristiche dell'iperidrosi ascellare.
Le cause e le possibili condizioni che possono determinare la malattia.
Esistono essenzialmente due categorie distinte di iperidrosi plantare e precisamente:
Iperidrosi plantare primaria o idiopatica. La causa di questa tipologia della malattia è sconosciuta. Studi epidemiologici condotti, però su gruppi ristretti di pazienti, hanno evidenziato ereditarietà che si presenta con frequenza variabile. Inoltre hanno anche evidenziato che il gene modificato responsabile dell’iperidrosi non è posizionato sul cromosoma X (trasmissione non X linked). Cara tteristiche che comunque non escludono la possibilità che, alla determinazione della malattia, possano concorrere oltre al gene modificato altri fattori (ad esempio di tipo ambientale).
Iperidrosi plantare secondaria. In questa tipologia l’iperidrosi è un segno che insieme ad altri concorre a configurare il quadro clinico di una precedente patologia di base. Di seguito riportiamo qualcuna delle più comuni malattie che nei loro sintomi e segni annoverano l’iperidrosi plantare.
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Tumori cerebrali. Neoplasie sia benigne che maligne che interessano la regione del cervello che elabora i segnali del sistema nervoso autonomo.
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Lesioni del midollo nella regione in cui sono collocati i gangli del sistema nervoso simpatico.
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Morbo di Parkinson. Malattia neurodegenerativa che può colpire varie aree del cervello. Se sono lese quelle che sovraintendono il sistema nervoso autonomo uno dei segni potrà essere l’eccessiva sudorazione dei piedi e di altre regioni corporee.
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Tireotossicosi. Livelli di ormoni tiroidei superiori alla soglia fisiologica. Può essere la conseguenza di un iperfunzionamento della ghiandola o eccessivo rilascio di cellule tiroidee per un processo infiammatorio in atto. Il livello elevato di ormoni tiroidei accelera il metabolismo e la calorigenesi (la produzione di calore). Conseguentemente aumenta la sudorazione per disperdere tale calore e mantenere costante la temperatura corporea.
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Diabete. Insieme di malattie caratterizzate da valori elevati della concentrazione di glucosio nel sangue. L’aumento di sudorazione è legato al calo dei livelli ematici degli zuccheri e si verifica principalmente nelle ore notturne.
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Linfomi e leucemie.
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Menopausa. Anche se non è una malattia, ma una stagione della vita della donna, può annoverare tra le sue manifestazioni l’iperidrosi plantare. Il calo degli estrogeni provoca un anomalo funzionamento dell’ipotalamo che sovraintende alla termoregolazione. Una manifestazione di questa anomalia è un aumento della sudorazione e quindi anche di quella plantare.
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Alcuni farmaci. Si parla in questi casi di iperidrosi plantare iatrogena. I farmaci più comuni che possono provocare detto problema sono: gli antidepressivi tetraciclici, gli antipiretici, regolatori della pressione, etc.
Una ipotesi recente sulle cause della iperidrosi plantare, che comunque non è suffragata da dati epidemiologi ma da semplici speculazioni che vengono dall’osservazione, è che essa possa avere una base autoimmune. La teoria si fonda sulla constatazione che le donne sono più colpite degli uomini dalla malattia. Cosa che accade per le patologie autoimmuni. Da qui la possibilità che le alterazioni del sistema simpatico siano la conseguenza di autoanticorpi rivolti verso esso.
Quadro clinico dell’iperidrosi plantare:sintomi e segni.
L’unico segno dell’iperidrosi plantare è l’eccessiva sudorazione che nei casi seri può raggiungere il gocciolamento. Ovviamente il problema si aggrava se il paziente viene a trovarsi in condizioni caratterizzate da emozioni intense.
L’iperidrosi plantare raramente si presenta da sola e più spesso si associa ad iperidrosi di altre regioni del corporee.
Insorge durante l’infanzia e dura tutta la vita, ma il picco di massima intensità si manifesta in corrispondenza dell’età dello sviluppo sessuale e successivamente regredisce fin quasi alla scomparsa in età avanzata.
Diagnosi dell’iperidrosi plantare.
Non esiste un test di diagnosi attendibile che consenta di valutare in maniera oggettiva il livello di sudorazione pertanto la diagnosi si effettua sull’analisi anamnestica ossia su quanto riferisce il paziente circa il disturbo e sui risultati dell’unica indagine clinica che è disponibile ossia il test del sudore di termoregolazione.
Il test consiste nel rivestire i piedi di una emulsione o polvere che cambia colore quando si bagna virando verso il blu/viola. Il test viene iniziato in una stanza a temperatura ambiente e poi continuato il un locale chiuso portato a 38 gradi. I pazienti che hanno problemi di iperidrosi plantare fanno virare la polvere al viola già nella stanza a temperatura ambiente. Durante il test si scattano foto che verranno utilizzate per confronto in fase di terapia.
Rimedi contro l’eccessiva sudorazione dei piedi.
Se è un problema di lieve entità è possibile ovviare al problema con rimedi naturali che non costituiscono una terapia ma possono essere degli utili coadiuvanti:
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Pediluvi ripetuti. Aiutano a prevenire possibili infezioni batteriche e fungine e modulano il cattivo odore causato dai batteri cutanei. E’ fondamentale asciugare in maniera certosina i piedi al termine di ogni lavaggio. I batteri prolificano negli ambienti umidi.
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Usare calze di fibre naturali che consentono la traspirazione ed asciugano l’umidità eccessiva;
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Usare scarpe in pelle munite di solette in fibra naturale; alternando diversa paia di scarpe.
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Tecniche di rilassamento e terapia psicologica. Servono solo da coadiuvante non esiste alcun riscontro scientifico che l’iperidrosi abbia una eziologia psicologica. Aiutano comunque a combattere il disagio sociale.
Quando invece il problema diventa serio è possibile curare l’eccessiva sudorazione con farmaci e terapie.
Terapia farmacologica.
Per la cura dell’iperidrosi plantare si utilizzano i seguenti farmaci:
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Anti traspiranti. Sono preparati topici che si applicano localmente e che hanno la capacità di ostruire meccanicamente i dotti che adducono il sudore secreto dalle ghiandole alla cute. I farmaci antitraspiranti funzionano ma richiedono continua applicazione ed in aggiunta a ciò spesso provocano irritazioni. Il prodotto più comune è il cloruro di alluminio.
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Farmaci anticolinergici. Si assumono per via sistemica e bloccano la comunicazione nervosa bloccando la produzione dei neurotrasmettitori che sono responsabili di questa funzione. Nel caso delle ghiandole sudoripare il neurotrasmettitore in questione è l’acetilcolina. Pertanto si utilizzano sostanze in grado di bloccare o ridurre la produzione di questa molecola. La cura è efficace ma ha effetti collaterali molto significativi: secchezza delle fauci, problemi di accomodazione della vista (meccanismo che modificando la curvatura del cristallino consente di mettere a fuoco oggetti posti ad una distanza diversa da quella del più lontano), impotenza, vertigini, etc.).
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Tossina botulinica. E’ una tossina prodotta dal batterio botulino. E’ normalmente neurotossica ma iniettata localmente ha la proprietà di bloccare i nervi che pilotano le ghiandole sudoripare. Sono necessarie per bloccare l’iperidrosi dei piedi varie iniezioni per ogni piede. Iniezioni che hanno costi elevati e in aggiunta sono anche dolorose. L’effetto di detta terapia dura 5 o 6 mesi dopo di che l’iperidrosi riprende e perciò va ripetuta.
Puoi approfondire le applicazioni della tossina botulinica.
Altre terapie.
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Ionoforesi. Utilizza correnti elettriche di bassa intensità per coagulare le ghiandole sudoripare dei piedi. Si procede nel seguente modo. Si pongono i piedi del paziente in 2 bacinelle e li si ricoprono a pelo di acqua. Si immerge in ognuna delle due bacinelle un elettrodo ed ai capi di questi si applica uno speciale generatore in grado di generare una opportuna tensione variabile. Variando la tensione si fa in modo che nel circuito si stabilisca una corrente dell’ordine dei 15/30 milliampere e comunque di intensità tale da provocare solo un leggero formicolio e non dolore. Nell’acqua si aggiungono farmaci anticolinergici. Una seduta ha la durata di 10/20 minuti e va ripetuta 2/3 in una settimana.
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Agopuntura. Si basa sulla medicina tradizionale cinese. Anche per essa non esistono dati scientifici che ne convalidino l’efficacia.
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Simpatectomia lombare.Consiste in un intervento in via endoscopica che viene fatto introducendo dal fianco un endoscopio dotato di speciali strumenti chirurgici manovrabili dall’esterno monitorando su di uno schermo il campo operatorio che viene ripreso da una microtelecamera posta in cima all’endoscopio stesso. Si interviene interrompendo la catena dei gangli nervosi simpatici del tronco lombare. In tal modo si impedisce l’attivazione delle ghiandole sudoripare plantari e si annulla il problema dell’iperidrosi.
L’intervento richiede una degenza di massimo 24 ore e fornisce ottimi risultati. Può però avere degli effetti collaterali che sono: sudorazione di compenso in altre regioni corporee, eiaculazione retrograda (sperma immesso nella vescica)