Ipoacusia: trasmissiva, neurosensoriale, percettiva o improvvisa

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L?ipoacusia, sia essa trasmissiva, percettiva o neurosensoriale, è un deficit uditivo che in forma accentuata può portare alla sordità. Esistendone diverse tipologie va da se che anche le cause di questo disturbo sono molteplici. La diagnosi viene effettuata dall?otorinolaringoiatra che a valuta la natura dell?l?ipoacusia e le cause che l?hanno determinata.

Cosa è l’ipoacusia?

Si intende per ipoacusia una riduzione parziale o totale del sistema sensoriale dell’udito. Tale definizione pur essendo facilmente intuibile è alquanto generica, più correttamente si inizia a parlare di ipoacusia quando, all’ indagine clinica, nota come esame audiometrico (determina per ciascun orecchio la minima intensità sonora percepibile per ognuna di prefissate frequenze generate), si accerta l’incapacità di percepire suoni di intensità inferiore ai 25 dB (contro i 0 dB teorici) per tutte le frequenze prodotte o solo per alcune.

Di norma l’esame indaga su una tonalità di suoni che vanno dai 125 agli 800 hertz e per intensità che spaziano dai 10 ai 120 dB.

Abbiamo visto il significato del termine, ora nella tabella che segue riportiamo alcune intensità sonore tipiche e la loro misura in dB per avere un idea concreta degli ordini di grandezza in gioco.

Tipo di suono Misura dell’intensità sonora in dB
Soglia percezione minima dell’orecchio 0 dB
Parlare bisbigliando 20 dB
Normale conversazione 60 dB
Traffico cittadino 100 dB
Jet in decollo con motori alla massima potenza 130 dB
Razzo che si stacca dal suolo e anche livello massimo di tollerabilità dell’orecchio 170 dB

Classificazione in base a gravità e localizzazione del disturbo.

Come sempre esistono vari criteri per classificare la patologia e di questi riportiamo naturalmente i più utilizzati.

In funzione della gravità della compromissione della percezione uditiva, l’ipoacusia può classificarsi in diversi livelli, come riportato nella tabella che segue:

Notiamo in maniera esplicita che i valori di tabella vanno riferiti a ciascun orecchio. E pertanto l’ipoacusia può essere:

Monolaterale se interessa un solo orecchio.

Bilaterale se interessa entrambe. In particolare l’ipoacusia bilaterale può essere:

Se il livello di compromissione è tale da superare i 90 dB per entrambi i lati si parla di Cofosi.

In funzione di dove è localizzato il danno che determina il deficit sensoriale uditivo l’ipoacusia può classificarsi in:

Ipoacusia trasmissiva.

In tali tipologie la compromissione che determina il deficit sensoriale è localizzata nel così detto apparato di trasmissione meccanica del suono, ossia in quella regione anatomica del corpo che è deputata a raccogliere (padiglione auricolare), trasmettere ed amplificare (timpano e catena di ossicini) le onde sonore, e perciò nell’orecchio esterno ed in quello medio. Di solito determina delle ipoacusie medie in quanto raramente la soglia del deficit uditivo supera i 50/60 dB.

Ipoacusia neurosensoriale.

In queste tipologie il danno che determina la compromissione dell’udito interessa l’apparato di trasduzione (è quello che trasforma il segnale meccanico in segnale elettrico) e quello di trasferimento (conduce il segnale elettrico al cervello) e quindi la coclea ed il nervo acustico. Ove la coclea, che in latino significa chiocciola, è quella parte dell’orecchio interno che è collegata all’organo dell’equilibrio e che contiene l’organo di Corti. Ed è a tale organo che il liquido contenuto nella coclea conduce gli impulsi meccanici indotti dalle onde sonore e trasmesse dai timpani e catena di ossicini. L’organo di Corti quindi trasforma tali impulsi meccanici in segnali elettrici e successivamente il nervo acustico li adduce al cervello. Quindi il danno che determina l’ipoacusia o compromette il sistema di trasduzione energia meccanica/energia elettrica, o deteriora la via con cui il segnale elettrico raggiunge il cervello. Il deficit uditivo dipende dall’entità del danno e quindi può essere medio, acuto e grave o addirittura sordità. Le ipoacusie neurosensoriali possono suddividersi in:

Ovviamente nei primi due casi l’ipoacusia compromette severamente l’articolazione della parola ed inficia il processo di formazione del linguaggio. Nel terzo caso interviene a processo già ultimato e perciò non arreca alcuna compromissione all’articolazione dei fonemi.

Ipoacusia centrale o percettiva.

Se il danno è localizzato nel apparato di elaborazione del segnale elettrico trasportato dal nervo acustico e quindi a livello di encefalo e delle aree deputate a tale compito. Una tale compromissione è di norma conseguente a problemi di demielinizzazione di aree encefaliche e vie nervose o addirittura malformazione o assenza delle aree encefaliche che sovraintendono a tale compito.Il deficit uditivo può essere medio, lieve, grave o addirittura sordità con compromissione del linguaggio se insorge da bambini.

Ipoacusia mista. Nei casi in cui il danno al sistema uditivo è localizzato sia nell’apparato di trasmissione meccanica e quindi orecchio esterno e medio che in quello di trasduzione ovvero la coclea ed ancora in quello di trasmissione e quindi il nervo acustico.

Sintomi correlati all’abbassamento dell’udito.

Il sintomo principe è l’abbassamento della percezione uditiva che può interessare tutte le frequenze percepibili o soltanto alcune. Spesso l’ipoacusia si accompagna ad acufeni. Gli acufeni sono rumori di forma diversa: fischi, crepitii, schiocchi, etc. che si percepiscono in uno o entrambi gli orecchi in determinate condizioni. La causa della loro comparsa non è ben nota. Si ipotizza che siano dovuti ad eccesso di liquido cocleare che esercitando un anomala pressione sulle cellule cigliate dell’organo del Corti inducono traduzione di segnali elettrici non correlati ad onde sonore. Se l’ipoacusia è causata da infiammazioni che coinvolgono anche il vestibolo che è l’organo dell’equilibrio, la compromissione dell’udito può accompagnarsi a perdita di equilibrio, vertigini e nausea.

Le cause delle diverse tipologie.

Data la complessità della patologia ed il discreto numero di tipologie le cause sono molteplici ed eterogenee tra loro. Esamineremo velocemente le più comuni raggruppandole per tipo.

Cause dell’ipoacusia trasmissiva.

Ostruzioni di varia natura del canale uditivo. Impediscono o attenuano le onde sonore che giungono alla membrana del timpano che trasmette gli impulsi meccanici alla catena di ossicini. Una causa parafisiologica abbastanza comune è costituita dai tappi di cerume. Il cerume viene prodotto da ghiandole del canale uditivo e serve a tener pulito l’orecchio esterno inglobando e conducendo all’esterno la sporcizia che fatalmente vi penetra. In talune condizioni: per sovrapproduzione o per esoestosi che si formano lungo il condotto può accumularsi e formare dei blocchi, l’orecchio tappato dal cerume provoca ipoacusia temporanea e transitoria.

Otiti dell’orecchio medio ed esterno. Sono infiammazioni dell’orecchio medio ed esterno causate da svariati agenti patogeni (virus e batteri). Le otiti non curate adeguatamente o in maniera tardiva possono creare problemi al timpano ed indurre ipoacusia.

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Neoplasie dell’orecchio medio ed esterno. Le varie forme tumorali che possono colpire l’orecchio tra cui carcinomi e adenocarcinomi, tra le varie problematiche causano ipoacusia.

Traumi dell’orecchio esterno e del timpano. Compromettono l’integrità di detti organi e conseguentemente impediscono una corretta trasmissione delle onde sonore e/o la loro trasformazione in segnali meccanici da parte del timpano.

Perforazione del timpano. Può essere traumatica o per lacerazione dovuta a tumefazione conseguente a processi infiammatori.

Timpanosclerosi. Malattia che induce danno al tessuto del timpano inducendo trasformazioni del tipo sclero cicatriziali. Trasformazioni che compromettono la corretta trasformazione delle oscillazioni pressorie in impulsi meccanici e quindi inducono ipoacusia.

Mastoiditi. Infiammazioni dell’osso temporale. Osso temporale che ha una natura spugnosa formata da tante piccole celle che sono in contatto col cavo timpanico. Il processo flogistico provoca tumefazioni ed essudato purulento che può compromettere o la funzionalità timpanica o la corretta trasmissione della catena di ossicini e di conseguenza indurre ipoacusia trasmissiva.

Otosclerosi. Malattia che determina modificazioni strutturali alla capsula labirintica su cui si aggancia la staffa che è uno degli ossicini che trasmette gli impulsi meccanici generati dal timpano sotto l’azione delle onde sonore. La compromissione nella trasmissione degli impulsi che ne deriva induce ipoacusia.

Herpes zoster oticus. Infezione dell’ orecchio medio da parte del virus della varicella: l’herpes zoster. Crea infiammazione che può compromettere il corretto funzionamento degli organi dell’orecchio medio e determinare ipoacusia.

Cause delle ipoacusie neurosensoriali.

Le cause più comuni delle ipoacusie neurosensoriali sono:

Cause dell’ipoacusia centrale.

Di seguito le cause dell'ipoacusia centrale:

Come contrastare i problemi di udito.

Essendo le cause tante ed eterogenee non esiste un protocollo unificato di cura. Il trattamento dei problemi di udito sarà perciò correlato strettamente alla causa che induce la ipoacusia. Quindi il primo passo è una corretta diagnosi e se possibile l’eliminazione del problema che è alla base.

Come si effettua la diagnosi.

Per scoprire se si soffre di ipoacusia come già accennato basta eseguire un semplice esame audiometrico. Ma per la formulazione di una completa diagnosi ossia stabilire con precisione quali sono le cause che determinano l’innalzamento della soglia uditiva molto spesso sono necessari oltre all’indagine anamnestica ed all’esame del quadro clinico, una serie di altre indagini che possono così riassumersi:

Trattamento e cura delle ipoacusie.

Va esplicitamente detto che, tranne pochi casi, anche quando si elimina la patologia che determina l’insorgenza della ipoacusia l’apparato uditivo resta compromesso e difficilmente la originaria efficienza sarà recuperata. In tali casi, che purtroppo sono la maggioranza, il trattamento consiste nel tentativo di compensare il deficit sensitivo.

Se l’ipoacusia è contenuta nell’ambito di quelle moderate/severe si ricorre agli apparecchi acustici. Questi sono costituiti da un microfono ed un amplificatore a batteria miniaturizzati.

Il microfono capta i suoni che poi vengono debitamente amplificati per trasmetterli poi si utilizza un ulteriore microfono impiantato nel canale uditivo. In tal maniera l’apparecchio acustico è mobile e può essere collocato solo quando lo si desidera. Esiste anche una versione che viene installato con un intervento chirurgico e trasmette le vibrazioni direttamente alle strutture ossee dell’orecchio interno. Naturalmente l’amplificatore sarà tarato dall’otorino in maniera da amplificare le sole frequenze per cui si ha ipoacusia.

Se invece l’ipoacusia è severa o totale è possibile l’uso di un impianto cocleare. Questo è costituito da un complesso apparato elettronico che processa i suoni e li trasforma in impulsi elettrici che vengono addotti direttamente al nervo acustico con una serie di elettrodi impiantati chirurgicamente nella coclea. Ovviamente il risultato che si ottiene è imperfetto ma con un tale impianto ed un buon esercizio alla lettura dei movimenti delle labbra si riesce a compensare in maniera accettabile la sordità.

Approfondimento: Intensità sonora e sua misura.

L’organo che sovraintende al sistema uditivo è l’orecchio. Esso è in grado di percepire suoni che spaziano in un range di frequenze che va dai 20 ai 20.000 hertz, con una intensità (grandezza che tiene conto del volume del suono) che è almeno superiore alla soglia minima di percezione dell’orecchio. L’intensità sonora è una grandezza che esplicita la potenza/ metro quadrato trasportata dall’onda sonora che investe il padiglione dell’orecchio. Essa viene misurata in dB (deciBel), un scala logaritmica rapportata a quella della soglia minima di udibilità che convenzionalmente si assume pari a: Imin=10-12Watt/m2.
Pertanto: I (dB) = 10 Log I/Imin
Da quanto detto si ottiene che l’intensità sonora della soglia minima di percezione dell’orecchio è pari a 0 dB.
Infatti Imin (dB) = 10 Log Imin/ Imin=10 Log 1= 0.

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