Legionella: sintomi, incubazione, trasmissione e terapia per la legionellosi
La legionella è un parassita che cresce in habitat acquatici naturali ed artificiali come impianti di condizionamento ed impianti idrici. La legionellosi si trasmette mediante goccioline d'acqua infette ed ha un’incubazione variabile da 2 ore a 10 giorni. Scopriamo qual’è la terapia per alleviare i sintomi delle diverse forme cliniche.
Cosa si intende per legionella?
Con il nome di Legionella si indica un gruppo di batteri aerobi (che hanno un metabolismo che si svolge in presenza di ossigeno) e gram - negativi (che si colorano in rosa se sottoposti a colorazione di Gram). Attualmente se ne identificano almeno 50 specie di cui quella più pericolosa per l'uomo è rappresentata da Legionella pneumophila. Il nome deriva da un epidemia che colpì la città di Philadelphia nel 1976, ed in particolare, il batterio si diffuse tra i partecipanti ad un convegno di ex - legionari che avevano combattuto la guerra del Vietnam e che si erano riuniti presso il Bellevue Stratford Hotel. L'epidemia fu contratta da 221 persone (su una popolazione di 4000 partecipanti al congresso) e si rivelò letale per 34 di esse.
I batteri appartenenti al genere Legionella presentano specifiche caratteristiche biochimiche, microbiologiche, fisiche e di habitat. In particolare:
Habitat: Naturali: prediligono gli habitat acquatici ed umidi, possono essere trovate in laghi, ruscelli, fiumi e sorgenti termali. Artificiali: sono presenti in impianti idrici e di condizionamento, termosifoni, piscine, tubature, vasche idromassaggio e fontane. |
Aspetto Biochimico: dal punto di vista biochimico le legionelle sono batteri che utilizzano come substrato nutrizionale determinati aminoacidi quali arginina, isoleucina, metionina e cisteina, e prediligono substrati ricchi in ferro. Non sono batteri fermentativi (non fermentano gli zuccheri) ed alcune specie possono mostrare fluorescenza (ovvero emettono luce). |
Aspetto Microbiologico: dal punto di vista microbiologico le legionelle sono batteri gram - negativi che crescono in condizioni aerobiche (sono aerobi obbligati, crescono cioè solo in presenza di ossigeno) e appartengono al gruppo dei parassiti intracellulari obbligati, cioè a quel gruppo di batteri che per sopravvivere devono necessariamente vivere come parassiti all'interno di un organismo ospite. |
Aspetto Fisico: dal punto di vista fisico è un batterio mobile per la presenza di flagelli, ha dimensioni variabili tra da 0,3 - 0,9 mm di larghezza e 1,5 - 5 mm di lunghezza, e il suo sviluppo è massimo quando la temperatura dell'acqua è compresa tra 25 e 42 °C (sebbene possano crescere in condizioni di temperatura dell'acqua che va da 5,7 a 55 °C), mentre l'intervallo di pH ideale è tra 5.4 e 8.1. |
Legionellosi: la patologia.
La patologia causata da “Legionella pneumophila” prende il nome di legionellosi. È una malattia respiratoria che colpisce i polmoni e che, secondo le stime dell'Istituto Superiore di Sanità, colpisce dagli 8000 ai 10000 soggetti ogni anno. E' pertanto necessario conoscere i meccanismi patogenetici e le modalità di trasmissione, di modo da poter eseguire una diagnosi corretta ed attuare una terapia efficace per capire quali possano essere le misure di prevenzione.
Meccanismo patogenetico, contagio e trasmissione.
La trasmissione della legionellosi tra gli uomini avviene a causa di micro goccioline d'acqua (delle dimensioni comprese tra 1e 5 micron) presenti nell'atmosfera sottoforma di aerosol (il batterio penetra nei polmoni mediante inalazione diretta delle goccioline infette). Le fonti di contagio quindi sono rappresentate per lo più dagli impianti idrici e di condizionamento ed in generale da tutte le fonti di acqua nebulizzata. La trasmissione non avviene quindi da persona a persona e, per quanto riguarda il contagio, vi sono delle categorie di persone definite a rischio come:
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Soggetti in terapia con immunosoppressori o affetti da AIDS (a causa del sistema immunitario compromesso).
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Soggetti fumatori (in quanto il fumo riduce lo strato protettivo di muco presente nelle vie respiratorie).
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Soggetti affetti da malattie respiratorie croniche, quali bronchite, broncopneumopatia cronica ostruttiva, asma in cui le vie respiratorie non sono perfettamente in salute e quindi ciò favorisce la colonizzazione da parte del batterio.
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Soggetti anziani, ospedalizzati o sottoposti a intervento chirurgico, a causa dello stato di debilitazione in cui si trovano.
Tutte queste categorie di persone sono quindi predisposte al contagio a causa delle condizioni fisiche non ottimali. Una volta giunto nei polmoni il batterio compie il seguente percorso:
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Adesione alla parete delle vie respiratorie mediante apposite strutture di adesione batteriche chiamate pili. L'adesione alle pareti delle vie respiratorie innesca l'attivazione dell'immunità cellulo - mediata, ovvero l'attivazione dei macrofagi e delle cellule natural killer.
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Le cellule dell'immunità cellulo - mediata fagocitano il batterio e così facendo vanno incontro a lisi cellulare (cioè si rompono) proliferando all'interno delle cellule che lo hanno fagocitato.
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Si da quindi il via ad una reazione ciclica di fagocitosi del batterio a cui segue la lisi cellulare, che amplifica il numero di batteri presenti e causa la patologia.
Forme cliniche: sintomi ed incubazione.
La legionellosi può manifestarsi con due diverse forme cliniche le quali presentano diversi sintomi e periodi di incubazione. In particolare:0
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La forma clinica più frequente è la polmonite del legionario che ha un periodo di incubazione variabile da un paio d'ore a dieci giorni. È una forma di polmonite acuta, caratterizzata da sintomi simil - influenzali come febbre alta, mal di testa, respiro affannoso, malessere generale, sintomi gastrointestinali (presenti nel 10 - 20% dei casi) come nausea, vomito, inappetenza, dolori addominali e diarrea, e sintomi neurologici quali confusione mentale, letargia e ed encefalopatia. Presenta delle possibili complicanze quali ascesso polmonare ed insufficienza respiratoria e, nel 10% dei casi, la patologia risulta letale. La guarigione si ottiene, somministrando adeguati farmaci, in circa tre settimane.
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L'altra forma clinica prende il nome di febbre di Pontiac (poichè si manifestò per la prima volta nel 1986 a Pontiac in Michigan) ed è un quadro clinico acuto simile all'influenza, in cui però non si ha coinvolgimento polmonare. Ha un'incubazione breve, tra le 24 e le 48 ore e si manifesta con febbre alta, astenia, dolore muscolare, brividi di freddo e mal di testa. Possono manifestarsi anche sintomi gastrointestinali quali nausea, diarrea e dolori addominali. La febbre di Pontiac tende a risolversi in maniera spontanea in 2 - 5 giorni, ed esiste, oltre che nella forma acuta sopra citata, anche in una forma sub - acuta o lieve che è solitamente asintomatica.
La diagnosi.
La diagnosi di legionellosi viene eseguita mediante una serie di test volti ad identificare la presenza del batterio, o degli anticorpi diretti contro di esso, nei liquidi biologici. Tra i test utilizzabili possiamo citare:
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Coltura del batterio: rappresenta il metodo di indagine diagnostica preferito e prevede di prelevare dei campioni di secrezioni respiratorie o di tessuto polmonare e di porli in coltura su un apposito terreno (denominato agar BCYE, che favorisce la crescita di legionella). Lo svantaggio del metodo è che i tempi di crescita dei batteri sono lunghi ma l'esame identifica con certezza la specie che ha causato la patologia e pertanto può aiutare a stabilire la terapia mirata.
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Immunofluorescenza diretta: è un esame che consiste nella ricerca degli anticorpi diretti contro il batterio. È un esame che consente di avere risultati rapidi ma che è meno sensibile rispetto all'esame colturale e pertanto vi è la possibilità che si abbiano dei falsi positivi. Per tale motivo viene utilizzato meno del precedente test.
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Diagnosi molecolare: mediante metodiche di biologia molecolare (come la reazione a catena della polimerasi o PCR) si va a ricercare il DNA del batterio. È una metodica relativamente recente, che unisce velocità ad alta specificità ma talvolta può dare risultati falsi positivi.
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Ricerca antigenica urinaria: si tratta di ricercare l'antigene di legionella (ovvero una porzione identificativa del batterio) in campioni di urine. È un test di rapida esecuzione che fornisce risposte in tempi molto ridotti e viene ritenuto abbastanza affidabile.
Quale terapia è la più adatta?
Una volta accertata la diagnosi di legionellosi si potrà procedere con una terapia adeguata. In generale la forma clinica della febbre di Pontiac non richiede nessuna terapia se non quella di base per trattare i sintomi (ad esempio somministrazione di antipiretici come il paracetamolo). Per la polmonite del legionario invece la terapia è di tipo antibiotico, ed in particolare:
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Eritromicina, è un farmaco per il trattamento della malattia, appartenente alla famiglia dei macrolidi, che riduce i casi di mortalità ed i tempi di guarigione. Va somministrato per almeno tre settimane ad un dosaggio variabile in base ai casi, che in media va dai 2 ai 4 grammi al giorno. Solitamente la terapia viene iniziata per via endovenosa, con una somministrazione ogni sei ore, per almeno 3 - 5 giorni, successivamente ai quali si passa alla somministrazione orale per circa dieci giorni, ad una dose di circa 600 mg ogni sei ore.
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Rifampicina che può essere usata in associazione all'eritromicina, un antibiotico che appartiene alla famiglia delle rifamicine, il cui principio attivo esplica la sua azione all'interno dei leucociti e agisce sui batteri che si trovano all'interno delle cellule del sistema immunitario. In generale se ne assumono 600 mg per via orale o endovenosa, per un periodo di circa 2 settimane.
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Doxiciclina, in associazione all'eritromicina, fa parte della famiglia delle tetracicline. Si somministrano 100 mg per via endovenosa ogni sei ore circa.
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Ciprofloxacina che appartiene alla famiglia dei chinoloni. Se ne assumono 750 mg per via orale ogni 12 ore circa.
Altri farmaci che è possibile utilizzare sono il sulfametossazolo (un sulfamidico) abbinato con il trimetoprim (che appartiene alla famiglia delle diaminopirimidine), che vengono somministrati con un dosaggio basato su un rapporto 1:4 (1 di sulfametossazolo e 4 di trimetoprim). Se ne assumono un paio di compresse ogni 8 - 12 ore.
È bene precisare che tutte le posologie e le indicazioni terapeutiche sopra elencate, sono da considerarsi generiche e che sarà il medico a prescrivere dosaggio e durata delle terapie in base ai singoli casi.
Misure di prevenzione.
Per evitare il contagio e la trasmissione della legionellosi è essenziale conoscere e attuare le misure di prevenzione. Ve ne sono diverse, tra cui:
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Quelle stabilite dall'Istituto Superiore di Sanità, mediante l'istituzione di linee guida per il controllo e la prevenzione della legionellosi (pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n° 103 del 5 Maggio del 2000).
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Le linee guida specifiche per i gestori di strutture turistico - recettive e termali stabilite dall'Istituto Superiore di Sanità nel 2005 (pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n° 29 del 5 febbraio).
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Le linee guida europee per i viaggiatori, stabilite nel 2002 e revisionate nel 2005 dall'EWGLI (European Working Group for Legionella infections).
Entrando in dettaglio le misure di prevenzione possono essere così riassunte:
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Manutenzione e controllo degli impianti idrici e di condizionamento. In particolare per quelli idrici vanno evitate tubature che consentono il ristagno dell'acqua, mentre per quanto riguarda gli impianti di condizionamento è necessaria la costante pulizia dei filtri.
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Pulizia, disinfezione e decontaminazione degli impianti idrici negli ospedali, in cui è necessario mantenere l'acqua al loro interno ad una temperatura di 48 ± 5°C (la proliferazione della legionella è favorita da questo range di temperatura). Utilizzare acqua sterilizzata per tutte le procedure invasive (ad esempio utilizzo di sondini naso - gastrici), per le terapie inalatorie e per le apparecchiature di respirazione assistita.