Lividi ed ematomi sul corpo: da trauma o improvvisi e spontanei
Approfondiamo le possibili cause dei degli ematomi spontanei ed improvvisi dovuti a patologia ma anche dei lividi post trauma. Scopriamo quando bisogna preoccuparsi e come porvi rimedio.
Cosa è un livido e come si evolve?
Il livido o ecchimosi è una fuoriuscita ematica da un vaso sanguigno danneggiato, di norma in conseguenza di un trauma, che però non ha determinato lesioni e/o lacerazioni della pelle. Fuoriuscita che comunque è di misura contenuta e che si raccoglie negli spazi intracellulari dei tessuti sottocute risultando visibile dall’esterno.
La completa guarigione, ovvero il riassorbimento del versamento, è conseguenza dell’azione dei macrofagi che fagocitano e degradano lo stravaso sanguigno.
Ricordiamo che i macrofagi sono cellule del sistema immunitario che fungono da spazzini e come tali accorrono nei tessuti danneggiati in cui vi è materiale in disfacimento e cellule danneggiate. |
La diversa colorazione del livido è una conseguenza della degradazione dell’emoglobina, (proteina contenuta nei globuli rossi) nel versamento ematico dai vasi danneggiati. Per tale motivo l’ecchimosi:
- nella fase iniziale si presenta come una macchia della pelle di un colore rosso bluastro che è dolorante e diviene bianca alla digitazione, perché l’emoglobina è rossa,
- diverrà poi verde cupo,, tendente al nero, quando l’emoglobina si degraderà in ematina (l’emoglobina si lega al ferro),
- verde giallastra quando, nell’arco di 5 -10 giorni dalla sua comparsa, l’ematina degraderà in emosiderina (un composto di ferro e proteine che si deposita nei tessuti), ed infine
- giallo oro quando quest’ultima si trasformerà in ematoidina (pigmento giallastro, simile alla bilirubina).
La macchia scompare del tutto ed il livido guarisce, nell’arco di due settimane.
Le dimensioni e la forma dei lividi non sono definite ed ovviamente dipendono dalla entità dello stravaso ematico che a sua volta è conseguenza della compromissione del vaso sanguigno da cui si origina. Anzi, è proprio in funzione delle loro dimensioni, che i lividi vengono di norma classificati.
Classificazione degli ematomi.
Generalmente tale classificazione è fatta in funzione della loro grandezza. Possiamo così avere:
- Ecchimosi o lividi. Sono emorragie sottocutanee che si evidenziano con macchie della pelle della dimensione di 1/2 centimetri.
- Petecchie. Sono emorragie sottocutanee che si evidenziano con macchie piccolissime della grandezza di una testa di spillo: comunque inferiori ai 3 millimetri.
- Porpore. Macchie di grandezza intermedia tra le due precedenti sempre conseguenti a versamenti ematici sottocutanei.
- Ematomi. Sono raccolte consistenti di sangue fuoriuscito dal sistema circolatorio in un tessuto ma anche in un organo corporeo. Sono anche essi conseguenti, con buona frequenza, ad eventi traumatici. Si possono manifestare esteriormente con vistose macchie cutanee (lividi), ma anche risultare invisibili perchè il sangue si raccoglie in cavità o organi del corpo. Un esempio di una tale situazione è costituito da versamenti ematici all’interno della scatola cranica. Sono i più gravi di tutte le tipologie di lividi considerati.
Quando interessano vasi di grosse dimensioni, come può essere una arteria, la fuoriuscita di sangue non si blocca da sola e l’emorragia continua a riversarsi nel tessuto e/o organi circostanti aumentando a dismisura il volume dell’ematoma. In questi casi è necessario un immediato intervento chirurgico per riparare il vaso sanguigno leso e fermare la fuoriuscita di sangue pena la vita stessa del paziente.
Sintomi associati e segni dell’ecchimosi.
I sintomi che sono quelli che il paziente percepisce sono di norma abbastanza lievi e così riassumibili:
- Dolore. L’area interessata dal livido risulta dolorante. Il dolore sarà più o meno intenso in funzione della gravità dello stravaso.
- Tensione e moderato gonfiore della regione interessata.
- Sensazione di aumento della temperatura della zona colpita.
I segni che sono quelli che si possono constatare con un esame obiettivo, sono invece così riassumibili:
- Macchia cutanea di forma e dimensione variabile ( in funzione dell’entità del versamento sottocutaneo).
- Colore che vira nel tempo, come detto sopra, in base allo stadio di evoluzione del livido.
Cause: lividi da trauma improvvisi e spontanei o dovuti a patologie?
Le cause che portano alla formazione dei lividi possono essere svariate, ma, mentre la comparsa della macchia scura in seguito ad un urto è del tutto naturale, la presenza di lividi improvvisi “ingiustificati “ può essere sintomo di una patologia anche grave e quindi va approfondita. Di seguito riportiamo le cause più comuni e le possibili patologie sottostanti.
Traumi. Come possono essere urti, colpi inferti con oggetti, distorsioni, fratture, strappi/lacerazioni muscolari, etc. Normalmente il livido si evidenzia nella regione in cui è avvenuto il trauma ma può anche non essere così. In alcune condizioni il trauma può essere avvenuto anche in regioni anche distanti dal luogo in cui si evidenzia. Un esempio su tutti è fornito dalle fratture della base del cranio che determinano ecchimosi alle palpebre degli occhi.
Sbalzi di pressione. Un aumento repentino della pressione sanguigna può provocare lacerazione dei capillari sottocutanei e stravaso sanguigno con formazione di lividi. Le cause più frequenti di detti sbalzi pressori possono essere:
- Sforzi fisici particolarmente intensi e rapidi come si effettuano in discipline sportive del tipo del sollevamento pesi.
- Convulsioni con temporaneo blocco respiratorio. Come si possono verificare durante una crisi epilettica o un attacco di tosse convulsa. Ricordiamo che la tosse convulsa è una infezione acuta delle vie respiratorie ad opera del batterio bordetella pertussis che provoca violenti attacchi di tosse con spasmi alla laringe che compromettono temporaneamente la respirazione.
- Fragilità dei capillari. In tale tipologia i capillari sono talmente fragili che tendono a rompersi spontaneamente o in conseguenza di urti e traumi di entità modestissima con conseguenza di ecchimosi più o meno estese su braccia, gambe e volto.
Le cause di tale problema sono molteplici sia patologiche che non. Le principali cause non patologiche sono: inattività fisica; sovrappeso; scompensi ormonali e con più precisione degli estrogeni come quelle tipiche della gravidanza o della fase premestruale; assunzione di farmaci come cortisonici ed alcune pillole anticoncezionali. Le principali cause patologiche invece sono:
- Scorbuto. Deficit di vitamina C. La vitamina C è essenziale per la formazione del collagene che è la base del tessuto connettivo che a sua volta conferisce elasticità e resistenza alle pareti dei capillari. La carenza di vitamina C aumenta la fragilità dei capillari e la loro permeabilità favorendo continue emorragie e di conseguenza ecchimosi. Si può comunemente presentare nei neonati che si alimentano di solo latte di mucca bollito. La vitamina C contenuta nel latte è infatti termolabile e si degrada con la bollitura.
- Eccessiva produzione da parte delle ghiandole surrenali di ormoni corticosteroidi. L’aumento nel circolo di tali ormoni determina numerosi e gravi sintomi tra cui fragilità dei capillari.
- Malattie che compromettono la fisiologica capacità di coagulazione del sangue. Riducendosi la capacità di coagulazione ematica aumenta la probabilità di emorragie anche in conseguenza di traumi di modesta entità e da qui aumento dei lividi.
Le principali malattie che determinano problemi di coagulazione sono:
- Emofilia. Malattia ereditaria causata dalla mancanza totale o parziale di alcuni fattori di coagulazione del sangue.
- Piastrinopenia. Condizione per cui si riscontrano nel sangue una concentrazione di piastrine inferiore a 150.000 piastrine per millimetro cubo di sangue. Le piastrinopenie possono avere numerosissime cause ed alcune sono anche gravi malattie. Le cause più comuni sono:
- carcinomi che infiltrano il midollo osseo; linfomi (tumori del tessuto linfatico);
- leucemie (mutazione neoplastica delle cellule da cui si originano gli elementi del sangue: globuli rossi, bianchi e piastrine);
- aplasia midollare (riduzione del tessuto emopoietico che produce le cellule ematiche e quindi anche le piastrine);
- infezione da virus di Epstein-Barr (mononucleosi); infezione da Citomegalovirus (virus appartenente alla famiglia degli Herpes);
- varicella (infezione da parte del VZV ossia del virus varicella zoster); rosolia (infezione da Rubivirus),
- anemie causate da deficit di vitamina B12 o vitamina B9 (acido folico);
- malattie autoimmuni che distruggono le piastrine (come ad esempio il lupus eritematoso sistemico o la porpora trombocitopenica idiopatica).
- Malattie infiammatorie dei vasi sanguigni.Come ad esempio la flebiteinfiammazione delle vene degli arti inferiori tra i cui sintomi vi è tumefazione locale e stravaso.
Quando occorre interpellare il medico?
Come si è visto da quanto fin qui detto i lividi possono avere cause benigne e quindi non destano alcuna preoccupazione ma anche essere uno dei segni di una malattia che può essere anche molto grave. E perciò buona norma non sottovalutare la loro comparsa.
Ed in particolare occorre immediatamente interpellare il medico nelle seguenti situazioni:
Se la completa guarigione non avviene nel tempo di circa 2 settimane e permane la dolenzia, il dolore localizzato e la tumefazione. | In tale occasione è possibile che lo stravaso ematico sia rimasto intrappolato in una sacca ed è necessaria una incisione per consentirne il drenaggio. Se il dolore anzi ché diminuire aumenta e la zona si gonfia. Potrebbe trattarsi di una infezione in atto. |
Se la macchia cutanea è di notevoli dimensioni ed il gonfiore è notevole e tende ad aumentare. | Potrebbe essere conseguenza della lesione di un grosso vaso e l’emorragia potrebbe non arrestarsi da sola. |
Se i lividi compaiono senza causa apparente o anche in conseguenza di traumi di entità più che modesta | In questo caso il livido è sicuramente il sintomo di una patologia di base che come visto può essere anche grave e perciò si rendono necessarie indagini immediate. |
Se il livido interessa le palpebre degli occhi e non è conseguenza di un loro trauma diretto. | Potrebbe trattarsi di una frattura della base del cranio. Comunque è buona norma ricorrere al medico in tutti i casi in cui il livido si forma nelle vicinanze degli occhi. |
Trattamento dei lividi: rimedi farmacologici e naturali.
Il trattamento dei lividi è assolutamente semplice nel caso di traumi locali dove basta l’applicazione di una borsa ghiacciata. Se l’operazione viene effettuata tempestivamente, l’ abbassamento di temperatura riduce lo stravaso sanguigno e conseguentemente accelera la guarigione e previene la comparsa del dolore.
Rimedi farmacologici.
Nel caso di lividi di grosse dimensioni è possibile applicare sulla parte una pomata con proprietà antinfiammatorie.
Se i lividi non hanno origine traumatica occorre se possibile eliminarne la causa o curare la malattia di cui sono un sintomo.
In gravidanza dato gli scompensi di estrogeni che ne caratterizzano lo stato i lividi possono essere frequenti e comunque non devono indurre preoccupazioni.
Rimedi naturali.
Esistono svariati rimedi fitoterapici ed omeopatici che aiutano il riassorbimento del travaso ematico in quanto dotati di proprietà antinfiammatorie. Tra essi:
- L’arnica montana. Gli estratti dei fiori vengono venduti in erboristeria o anche in farmacia sotto forma di gel o pomate e sono un ottimo lenitivo contro dolore ed ecchimosi.
- L’ippocastano. L’estratto dei semi e della corteccia, grazie all e proprietà dell’escina, quercitina e flavonidi , è un ottimo coadiuvante per i vasi sanguigni e aiuta il riassorbimento dei liquidi.
- L’ananas. Il frutto offre un estratto titolato dalle buone proprietà antinfiammatorie. La bromelina, presente nel frutto è utilizzata largamente in farmacologia per la preparazione di farmaci antinfiammatori.