Lussazione anca
La lussazione all'anca è una grave anomalia per cui la testa del femore esce dalla cavità acetabolare che è la sua naturale sede. Approfondiamo le cause, i sintomi e il trattamento più appropriato per la lussazione congenita e per quella traumatica, che consenta un completo recupero funzionale, senza incorrere in complicanze che possono pregiudicare la qualità di vita del paziente.
Che cosa è la lussazione dell’anca?
La lussazione dell’anca è un problema che può essere acquisito o congenito e per cui i capi ossei che si articolano nell’anca si allontanano (dislocano) perdendo i fisiologici rapporti anatomici. Volendo essere meno generici la lussazione dell’anca è quella condizione per cui la testa del femore fuoriesce dall’acetabolo, che è la cavità nelle ossa del bacino in cui essa è normalmente allocata consentendo rotazione ed altri movimenti delle gambe rispetto al busto.
Breve approfondimento sull’anatomia dell’anca. Le anche sono le articolazioni che uniscono il tronco del corpo alle gambe permettendo a queste ultime il movimento rotatorio che consente la deambulazione. L’anca è nota anche come articolazione coxofemorale ed unisce la testa del femore o trocantere femorale all’osso iliaco del bacino che a tale scopo presenta una apposita cavità nota come acetabolo o cotile in cui si innesta il trocantere femorale per dar luogo all’articolazione che è appunto l’anca. Il cotile è rivestito da una cartilagine che sovrasta i margini della cavità ossea. In tal maniera la cavità diviene più profonda del reale incavo sull’osso aumentando considerevolmente la stabilità dell’articolazione. Una capsula fibrosa poi la avvolge completamente ricoprendo i capi ossei. L’articolazione è resa stabile dall’ancoraggio di 5 robusti legamenti (l’ileofemorale, il pubofemorale, l’ischiofemorale, il rotondo e l’acetabolare traverso) che consentono e favoriscono i movimenti delle masse muscolari che insistono su di essa. Una guaina sinoviale, completamente ricoperta dalla capsula fibrosa, riveste l’interno della cavità acetabolare e secerne il liquido sinoviale che riempie la capsula articolare e che ha la funzione di nutrire i tessuti privi di irrorazione sanguigna e lubrificare la giunzione. Il liquido sinoviale è una soluzione di acido ialuronico e glicoproteine. I movimenti consentiti dall’anca sono: flessione ed estensione, adduzione ed abduzione (stringere ed allargare), rotazione e circumduzione (movimento che descrive un cono) delle gambe. |
Tipologie di lussazione.
La dislocazione della testa femorale, che la lussazione determina, può, come già accennato, essere:
- Acquisita, più frequentemente in seguito ad un trauma.
- Congenita, nota come displasia dell'anca. Essa consiste in un'anomala formazione dell'articolazione che inizia in epoca prenatale e che conduce, dopo pochi anni di vita, alla dislocazione della testa del femore fuori dall'acetabolo.
- Posteriore: se la testa del femore si disloca posteriormente alla sua abituale posizione. Le lussazioni posteriori dell’anca provocano flessione, adduzione, rotazione interna ed accorciamento della gamba interessata.
- Anteriore: se la testa del femore si disloca anteriormente alla sua abituale posizione. Le lussazioni anteriori dell’anca provocano flessione, abduzione e rotazione esterna della gamba interessata.
Inoltre la lussazione può avere vari gradi di severità che ovviamente è direttamente proporzionale a quanto si sono allontanati i capi ossei dalla loro fisiologica posizione ed ai danni tissutali che la dislocazione ha prodotto. Inoltre detto allontanamento può, ovviamente, seguire svariate direttrici. Ed è proprio in funzione di queste che si effettua una ulteriore diversificazione delle varie tipologie di lussazioni. Secondo tale criterio infatti si ha:
Lussazione iliaca.
E' una lussazione posteriore in cui la testa femorale fuoriesce dal cotile e risale nella fossa iliaca del bacino.
Lussazione pubica.
E' una lussazione anteriore in cui la testa del femore risale e si sposta verso l’inguine.
Lussazione otturatoria.
E' una lussazione anteriore, la testa del femore dislocandosi ridiscende disponendosi nel foro otturato del bacino.
Lussazione ischiatrica.
E' una lussazione posteriore, la testa del femore si sposta in basso e posteriormente fino a giungere a contatto con i glutei.
Cause genetiche e traumatiche della dislocazione dell’anca.
Precedentemente abbiamo presentato una classificazione delle lussazioni dell’anca basata sulla direzione in cui avviene la dislocazione della testa del femore. Questo criterio di classificazione ovviamente non è l’unico usato. Un altro molto comune infatti è quello che diversifica le lussazioni in funzione dell’eziologia, ossia delle cause, che determinano lo spostamento della testa femorale dalla sua naturale sede.
Ci serviremo pertanto di tale classificazione per elencare e disquisire dette cause. Secondo tale criterio si avranno:
Lussazioni dell’anca traumatiche. Sono tutte quelle che sono conseguenze di traumi. Ossia causate da: incidenti automobilistici, cadute dal’alto, infortuni durante la pratica sportiva, etc. Ovviamente, poichè l’articolazione dell’anca è particolarmente robusta affinchè il trauma determini la lussazione deve essere particolarmente violento. Naturalmente tutto ciò comporta che i tessuti della regione anatomica articolare subiranno per effetto della lussazione notevoli compromissioni che possono riassumersi in: lacerazione della capsula articolare, distrazione e/o lacerazione dei tessuti legamentosi, distrazioni e/o strappi delle fasce muscolari che stabilizzano l’articolazione, lacerazione del tessuto vascolare che la irrora, fratture dei capi ossei articolari.
Una particolare tipologia delle lussazioni dell’anca traumatica è costituita dalle lussazioni recidivanti. Queste interessano articolazioni coxofemorali che sono già state interessate da una precedente lussazione e che in seguito alla guarigione hanno sviluppato lassità dei tessuti che la stabilizzano. Altra possibilità è costituita da complicanze successive ad un intervento di impianto di protesi sulla articolazione coxofemorale.
Lussazioni dell’anca patologiche. Sono causate da malattie che compromettono l’articolazione e ne inficiano la stabilità. Le malattie che più comunemente possono determinare una siffatta condizione sono:
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Tumori. Le neoplasie possono svilupparsi all’interno della capsula articolare o nelle strutture limitrofe come ossa o fasce muscolari.
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Poliartrite reumatoide. Infiammazione cronica a base autoimmunitaria (il sistema immunitario per errore riconosce come nemico e attacca organi e tessuti del corpo) delle membrane sinoviali di almeno 4 articolazioni. L’infiammazione è cronica e lentamente distrugge l’articolazione. La malattia evolvendosi determina lassità dei tessuti e destabilizza l’articolazione determinando la lussazione.
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Paralisi di muscoli che insistono sull’anca. Le fasce muscolari che insistono sull’articolazione hanno un notevole effetto stabilizzate sull’articolazione e il loro fisiologico funzionanamento ne preserva la funzionalità. La paralisi di tutte o di una loro porzione determina instabilità e aumenta notevolmente il rischio di dislocazione della testa femorale anche con sollecitazione minime come può essere la comune azione di accavallare le gambe.
Lussazione dell’anca congenita o displasia congenita dell’anca. La lussazione dell’anca si origina durante la gestazione per poi evolversi nei primi anni di vita. E’ uno sviluppo dell’anca anomalo che conduce lentamente alla dislocazione della testa femorale.
Puoi approfondire le caratteristiche e le tipologie della displasia dell’anca congenita.
Le cause di tale malformazione sono un mix di predisposizione genetica a contrarre il disturbo e fattori ambientali. A determinare la predisposizione genetica vi è la mutazione di numerosi geni che non sono tutti noti. Che tale predisposizione sussista è indicato chiaramente dalla constatazione che se si dispone di un genitore affetto dal problema si ha una probabilità a divenire portatore della displasia pari a circa il 10%. Probabilità che sale al 35% se si dispone oltre che di un genitore anche di un fratello con la malattia.
I fattori ambientali che concorrono a causare la malattia sono diversi e precisamente:
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posizione podalica nell’utero materno,
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parto gemellare,
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essere primogenito,
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scarsa presenza di liquido amniotico,
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eccessivo volume di liquido amniotico,
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eccessivo peso alla nascita (superiore ai 4 Kg).
Il segno clinico che generalmente consente di diagnosticare nel neonato una sospetta lussazione congenita dell’anca è lo “scatto in entrata” quando si esegue una speciale manovra nota come “manovra di Ortolani”. Infatti se il neonato è portatore della displasia congenita dell’anca la testa femorale sarà lievemente dislocata rispetto all’acetabolo e l’esecuzione della suddetta manovra porterà il gran trocantere alla ricollocazione nella sua fisiologica sede dell’acetabolo, ricollocazione che sarà segnalata da un caratteristico scatto percepibile al tatto delle dita del pediatra posizionate sulla testa del femore.
Sintomi e segni della dislocazione del femore.
Sono particolarmente evidenti nella lussazione traumatica dove possono così riassumersi :
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Innaturale posizione della gamba come già precedentemente indicato.
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Dolore acuto e severo che si intensifica quando viene palpata la regione corporea.
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Gonfiore della regione interessata.
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Impossibilità di compiere i normali movimenti.
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Intorpidimento dell’anca e gamba.
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Gonfiore e tracce di travaso di sangue.
Come si effettua la diagnosi?
La diagnosi della lussazione traumatica è abbastanza semplice perchè i segni sono talmente evidenti (gonfiore e anomala disposizione dell’arto) che basta la constatazione visiva dell’anca. Si effettuano comunque una serie di test per accertare le condizioni dei tessuti che insistono sull’anca lussata.
Tali test essenzilmente sono: RX per verificare la presenza di fratture ossee e risonanza magnetica per verificare l’integrità dei tessuti molli (legamenti, tessuto nervoso, tessuto vascolare).
La diagnosi della lussazione congenita si effettua verificando la presenza del segno dello scatto in entrata di cui già si è discusso. Si effettuano anche ecografie dell’anca utilizzando speciali sonde ecografiche che consentono di fotografare il reale stato dei tessuti articolari. Le ecografie evitano di sottoporre il neonato a massicce dosi di radiazioni ionizzanti che si avrebbero con le indagini radiografiche.
La diagnosi della lussazione patologica è una conseguenza delle indagini effettuate per determinare le cause della patologia di base.
Trattamento della lussazione coxofemorale: riduzione ed intervento chirurgico.
Esaminiamo separatamente la cura per la lussazione congenita e per quella traumatica.
Lussazione congenita.
Il trattamento varia con la gravità del quadro clinico. L'esito della terapia è tanto più favorevole quanto più essa è precoce.
Nelle fasi iniziali basta l'applicazione di un tutore, mentre a malattia avanzata si rende necessaria l'ingessatura e poi l'uso del tutore.
Lussazione traumatica.
E' essenziale una tempestiva riduzione della lussazione. La perdita dei rapporti articolari provoca problemi di irrorazione sanguigna ai tessuti interessati e principalmente alla testa del femore. Problema che, se non è risolto tempestivamente con la riduzione della lussazione, conduce rapidamente alla necrosi tissutale. La situazione può essere ulteriormente aggravata dalla lacerazione del tessuto vascolare, della capsula fibrosa e eventualmente dei legamenti.
Altro motivo di ulteriore complicazione può essere costituito dalla frattura della testa del femore e di altre strutture ossee. I problemi ovviamente aumentano se tale frattura è scomposta in diversi frammenti.
La manovra di riduzione della lussazione viene eseguita in anestesia totale perché molto dolorosa e perché è essenziale che la muscolatura sia completamente rilassata. In talune occasioni non è possibile ridurre la lussazione con un’unica operazione e si opta per la trazione con carichi crescente dell’arto che riconduce gradualmente le ossa nelle loro naturali sedi.
In occasione di gravi compromissioni e lacerazioni dei tessuti o con fratture particolarmente scomposte si rende necessario l’intervento chirurgico per ricostruire legamenti, vasi e capsula o applicare strumenti di osteosintesi come viti o placche ed eliminare gli eventuali frammenti ossei.
In caso di gravi fratture si rende necessario resecare la testa del femore ed applicare una protesi artificiale di materiale biocompatibile.
Approfondisci le tipologie di protesi dell’anca e come avviene l’intervento di artroplastica.
Essenziali, sia dopo una riduzione della lussazione chirurgica sia dopo il periodo di immobilizzazione del trattamento conservativo, sono cicli di fisioterapia per il pieno recupero funzionale. La complicanza più comune anche dopo un completo recupero è la comparsa dopo qualche tempo di problemi di artrosi.
Conseguenze e complicanze della lussazione dell’anca.
Una lussazione traumatica maltrattata può indurre gravi conseguenze con compromissione della fisiologica funzionalità dell’articolazione e dei movimenti ad essa associati. In qualche caso può condurre anche alla disabilità.
La complicanza più frequente e temibile è la necrosi ossea della testa del femore per mancanza di perfusione sanguigna causa del danneggiamento del tessuto vascolare che la lussazione può provocare. Per evitare la possibilità di una simile evenienza le lussazioni dell’anca vanno trattate nel più breve tempo possibile.
In caso di necrosi ossea occorrerà sostituire l’articolazione con una protesi.
Complicanza meno seria ma molto più frequente è il rischio di sviluppare artrosi.
La lussazione congenita va trattata precocemente in caso contrario può indurre malformazioni ed invalidità.