Menopausa precoce: sintomi e cause. Cosa fare? La dieta e le cure

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Menopausa precoce: sintomi e cause. Cosa fare? La dieta e le cure

Si parla di menopausa precoce quando questa sopraggiunge prima del compimento del quarantesimo anno. Ma cosa è la menopausa? Con tale termine si indica la cessazione definitiva della ciclica attività ovarica della donna e conseguentemente del ciclo mestruale e della stagione riproduttiva.

Quando, col trascorrere degli anni, le ovaie iniziano a ridurre la quantità di ormoni secreti (estrogeni, progesterone, testosterone e androstenedione) l’ovulazione avviene sempre con minor frequenza fino ad interrompersi del tutto e definitivamente. Mediamente nel mondo occidentale ciò si verifica all’incirca intorno ai 50 anni con una oscillazione di più o meno 5 anni. Le ovaie femminili hanno infatti un patrimonio genetico congenito di più di un milione di ovociti. Patrimonio che alla pubertà si è ridotto già a 400.000 e che consentirà alla donna, nell’arco della sua vita fertile che va dal menarca alla menopausa, di portare a termine circa 400 ovulazioni. Se però il ciclo ovulatorio termina prima dei 40 anni allora si parla di menopausa precoce o anche di menopausa prematura o ancora di insufficienza ovarica prematura o POF (acronimo della dizione anglosassone Premature Ovarian Failure).

La menopausa precoce non è un semplice disturbo ma una vera e propria patologia del metabolismo femminile che non va assolutamente sottovalutata. Essa infatti oltre a pesanti implicazioni psicologiche induce ricadute che compromettono severamente numerosi organi. Nell’articolo che segue tratteremo perciò l’argomento fornendo in materia ogni notizia che può risultare utile all’utente interessato.

Caratteristiche ed epidemiologia della menopausa precoce.

La menopausa precoce può sopraggiungere spontaneamente ed allora si parla di menopausa spontanea precoce o con l'acronimo inglese POF (Premature Ovarian Failure).

Se invece la menopausa sopravviene per conseguenze di cure (chemioterapia, asportazione chirurgica delle ovaie, etc) allora si parla di menopausa iatrogena.

Le cause della menopausa spontanea sono da attribuirsi alla predisposizione genetica, a problematiche autoimmuni (il sistema immunitario genera anticorpi che attaccano le ovaie) ma nella maggioranza dei casi dette cause non sono identificabili ed allora si parla di menopausa idiopatica.

La menopausa precoce spontanea ha un’incidenza che coinvolge circa l’1% del totale della popolazione femminile e di queste circa lo 0’1% ha meno di 30 anni. Quella iatrogena ha invece una incidenza del 5% circa.

Cause della menopausa anticipata.

Come detto in precedenza, la menopausa precoce può essere classificata in base alle cause che possono essere di varia natura:

I Sintomi iniziali della menopausa precoce.

I sintomi della menopausa precoce sono generalmente vaghi e di difficile identificazione (in special modo nelle forme spontanee). Normalmente il tutto inizia con irregolarità nel ciclo, ma il primo vero indicatore è quando il ciclo salta di un intero mese. Il ciclo inizia ad accorciarsi tanto che le mestruazioni compaiono ogni 20 giorni (polimenorrea), i flussi divengono abbondanti (metrorragia) e la loro durata si allunga (menometrorragia).

L’evoluzione di questo quadro clinico è l’amenorrea ossia l’assenza delle mestruazioni e poi la loro definitiva scomparsa. Tali problemi sono generalmente accompagnati da una sintomatologia determinata dalla carenza di estrogeni caratterizzata da problemi di tipo neurovegetativi e quindi:

A sintomi suddetti si aggiungono inoltre numerosi disturbi che rappresentano un aspetto fisiologico dell’invecchiamento, quali:

Naturalmente non tutti i sintomi elencati sono sempre presenti ed anzi spesso sono assenti del tutto e l’unico segno che denota la malattia è l’infertilità.

Nel caso di menopausa precoce indotta da cause chirurgiche (asportazione delle ovaie) gli ormoni diminuiscono in maniera drastica e rapida e la sintomatologia insorge velocemente.

Nel caso di chemioterapia il danno alle ovaie avanza gradualmente ed altrettanto gradualmente progrediscono i sintomi della malattia ed in molti casi specialmente in donne giovani può aversi terminata la cura una riattivazione completa dell’attività ovarica.

Nel caso di radioterapia i danni sono irreversibili solo se l’irradiazione viene effettuata a livello pelvico e con dosaggio particolarmente elevato. Solitamente però il dosaggio è contenuto mediante schermature ed il recupero ovarico è possibile.

Come si effettua la diagnosi di una menopausa prematura?

Il primo campanello di allarme possono essere le irregolarità del ciclo mestruale ed infertilità. Una diagnosi precisa può essere fatta effettuando una analisi dell'ormone FSH prodotto dall'ipofisi e che sovraintende alla produzione di ormoni dell'ovaia. Altri indicatori utili sono il dosaggio degli estrogeni.

Se il ginecologo sospetta una precoce menopausa si procede allora ad una serie di test ematochimici (analisi del sangue):

La diagnosi viene completata con altri esami quali:

Ed infine vengono effettuate indagini su malattie autoimmuni concomitanti.

Fattori di rischio e prevenzione.

Abbiamo detto che l’età media della menopausa si attesta intorno ai 50 anni, ma esistono dei fattori di rischio che riducono l’età e quindi provocano una menopausa precoce, per prevenire la quale occorre minimizzare quando è possibili i seguenti fattori di rischio:

Conseguenze, rischi e complicanze.

La prima e più immediata conseguenza della menopausa precoce è l’infertilità anzi tempo. Ed a tale proposito va detto che la malattia ha un andamento strano e talvolta si evolve con inaspettate ma temporanee remissioni per qualche mese che possono dar anche luogo a qualche rarissima gravidanza. La malattia è infatti determinata non solo dalla drastica riduzione dei follicoli ma anche dal loro deterioramento. Tutto questo fa si che anche se l’ovulazione ha luogo la sua fertilizzazione diviene estremamente difficile e perciò si accompagna a ripetuti aborti prematuri. Altre conseguenze precoci della malattia sono i sintomi neurovegetativi, già descritti, che si associano alla riduzione della concentrazione serica degli estrogeni.

Le conseguenze a lungo termine della penuria di estrogeni risultano ben più gravi e di seguito le riassumiamo:

Trattamento: cosa fare per curare la menopausa anticipata.

Non esistono al momento trattamenti che possano, anche nel caso di pazienti giovani, ridare all’organo compromesso la sua fisiologica funzionalità. Ed anche nel caso di menopausa anticipata causata da patologie autoimmuni la terapia cortisonica non riesce in tale intento e gli effetti collaterali sono severi. Per tale motivo il principale obiettivo della terapia è di assicurare alla ammalata una buona qualità della vita e combattere le complicanze che si accompagnano alla carenza di estrogeni.

La terapia principe anche se controversa per un presunto aumento della probabilità di sviluppare tumori al seno è costituita da una somministrazione ormonale sostitutiva.Tale somministrazione deve essere ponderata dallo specialista e calibrata sulla paziente.Questa presuppone somministrazione mediante l’applicazione di cerotti imbevuti di estrogeni e progestinici che l’ovaio non produce più. Nella transizione con ciclo ancora presente ma irregolare si prescrive una terapia con anticoncezionali che regolarizzano e rendono prevedibile il ciclo. Se invece nelle medesime condizioni la paziente manifesta la volontà di tentare una gravidanza si dosano le somministrazioni di estrogeni e progestinici in maniera da ricostruire un ciclo mestruale che non inibisca l’ovulazione e consenta di sfruttare queste ultime possibilità. A menopausa conclamata si prescrive generalmente una terapia da ripetere ciclicamente con assunzione degli ormoni nella maniera che maggiormente si gradisce: pillole, cerotti, gel cutanei..

La terapia sostitutiva ormonale va praticata fino alla età in cui in condizioni normali sopraggiunge la menopausa ossia almeno fino al compimento del 50 anno.

Cosa fare se si desidera una gravidanza?

Nei casi di forte desiderio di maternità della paziente che è in menopausa precoce, se i parametri ormonali lo consentono è possibile tentare in speciali centri specializzati una terapia di induzione all’ovulazione e successiva fecondazione assistita. La terapia di induzione all’ovulazione utilizza la somministrazione di gonadotropine ossia i tre ormoni: FSH, LH, hCG. Questi stimolano nell’ovaio la produzione di ovociti.

Se la paziente risponde positivamente agli stimoli ormonali l’ovaio matura più ovociti che vengono continuamente monitorati per via ecografica. Quando il processo di maturazione e terminato gli ovociti vengono prelevati per via endoscopica dalla vagina sotto guida ecografica. Successivamente vengono fecondati in vitro e poi reintrodotti con un catetere nell’utero. La gravidanza può verificarsi in un 20% dei casi di pazienti in uno stato di menopausa prematura. E meno del 10% delle pazienti risponde in maniera soddisfacente alla stimolazione ormonale.

Menopausa precoce, dieta e stile di vita.

Nel caso di menopausa precoce e terapia ormonale sostitutiva risulta essenziale condurre un corretto stile di vita. Corretto stile di vita che si traduce in una sana alimentazione ed in una attività fisica costante.

L’alimentazione prevede una dieta leggermente ipocalorica per evitare l’aumento ponderale che generalmente si accompagna alla patologia ed alla terapia con particolare sviluppo di tessuto adiposo su addome e fianchi. La dieta deve essere ben bilanciata nei nutrienti fondamentali: carboidrati, lipidi e proteine secondo la regola aurea 50%, 25% e 25%.

L’attività fisica meglio se a carattere aerobico deve essere leggera ma costante e contemplare esercizi di mobilità articolare e di allungamento muscolare per contrastare i processi artrosici di degenerazioni articolare che si accompagnano alla menopausa anticipata. Basta a tale proposito una passeggiata giornaliera di una ora a passo svelto e qualche esercizio di stretching.

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