Morbo di Basedow: sintomi, cause, alimentazione e terapia per la sindrome
Il morbo di Basedow è una patologia a base autoimmune che interessa la tiroide le cui cause non sono note con sicurezza. Analizziamo i sintomi con cui si manifesta la sindrome e le terapie che vanno dai farmaci all’intervento chirurgico fino ad una corretta alimentazione per mantenere il fisico in salute ed in forma.
Cos’è il morbo di Basedow-Graves ?
Il morbo di Basedow-Graves conosciuto anche come malattia di Basedow-Graves ed ancora come malattia di Flaiani-Basedow o anche come gozzo tossico diffuso è una malattia del Sistema Immunitario che determina ipersecrezione e quindi livelli elevati di ormoni tiroidei. Volendo essere più precisi la malattia di Basedow-Graves è una malattia autoimmune.
Ossia un disturbo che determina produzione, da parte de sistema immunitario, di particolari anticorpi che, anziché assolvere il fisiologico compito di contrasto dei nemici, rivolgono la propria azione contro il self ossia tessuti od organi dell’organismo stesso, che nello specifico sono i follicoli della ghiandola tiroidea.
La condizione che viene a determinarsi, ossia di elevati livelli di ormoni tiroidei, esercita una nefasta influenza su molti organi e tessuti del corpo determinando una corposa e complessa sintomatologia che può risultare tanto severa da compromette pesantemente il benessere e la qualità della vita del paziente. In qualche caso gli autoanticorpi, prodotti per l’errore del sistema immunitario, possono colpire oltre che la tiroide anche muscolatura e tessuti degli occhi determinando quella condizione che va sotto il nome di oftalmopatia di Graves.
Tiroide e suo funzionamento. Ormoni tiroidei e loro caratteristiche. |
La tiroide è una ghiandola endocrina (riversa nel sangue gli ormoni che produce) che si trova nella parte anteriore del collo. Essa secerne due diversi tipi di ormoni e precisamente: la tri-iodotironina o T3 e la tetra-iodotironina o tiroxina o T4. La secrezione di T3 e T4 da parte della tiroide è regolata dai livelli ematici di un ulteriore ormone il TSH o ormone tireotropo che è prodotto dalla ipofisi su stimolazione dell’ormone ipotalamico Th secreto dall’ipotalamo e regolato dai livelli di TSH ma anche dai livelli di T3 e T4. Il meccanismo su cui si basa l’intero ciclo può essere così descritto:
Gli ormoni tiroidei T3 e T4 interferiscono in un gradissimo numero di processi che regolano le più importanti funzioni del nostro organismo, di seguito ne riportiamo solo una parte di quelle più salienti: Gli ormoni tiroidei elevano il metabolismo basale che è l’energia necessaria al corpo in stato di assoluto riposo per espletare le funzioni vitali rimanendo vigile. Una conseguenza di ciò è l’aumento della temperatura corporea. Sostengono la glicogenolisi (degradazione di zuccheri complessi come il glicogeno in zuccheri semplici come il glucosio) e la glucogenesi (sintesi del glucosio da composti non zuccherini come gli aminoacidi). Stimolano la lipolisi (scomposizione dei grassi in acidi grassi liberi da utilizzare come fonte energetica) e la lipogenesi (sintesi di acidi grassi per farne accumulo adiposo). Stimolano la sintesi proteica e quindi favoriscono l’accrescimento delle masse muscolari. Stimolano il sistema cardiovascolare. Infatti aumentano la frequenza cardiaca, la gittata ematica e il ritorno venoso. Aumentano la motilità dell’intestino. Motilità che favorisce l’espulsione delle feci. Favoriscono la sintesi dell’emopoietina. Questo è un ormone prodotto da fegato e reni che stimola la produzione di globuli rossi. Attivano il sistema nervoso simpatico. Essi infatti potenziano l’azione delle catecolamine (adrenalina, noradrenalina e dopamina) che sono deputate a tale scopo. Regolano il processo di nutrimento di pelle ed unghie e quindi il loro spessore e consistenza. Interferiscono con ormoni sessuali e riproduttivi. |
Il morbo di Basedow-Graves è la forma di ipertiroidismo più comune ed ha, nel nostro paese, una incidenza annua di 1 o 2 soggetti per ogni 1000 abitanti.
Approfondisci cause e conseguenze dell'ipertiroidismo.
Esso si presenta di norma tra i 30 ed i 40 anni e colpisce sia maschi che femmine anche se ha una spiccata predilezione per le donne con un rapporto che è compreso tra 5:1 e 10:1.
Sintomi e segni della sindrome.
La sintomatologia della malattia, come già si è detto, è molto corposa e variegata perché l’aumento di concentrazione degli ormoni tiroidei in circolo influenza numerosi organi e tessuti. Nel seguito proviamo a stilare una lista dei sintomi e segni che più comunemente si riscontrano negli ammalati del morbo di Basedow. Naturalmente quella che forniremo è una lista di tutti possibili sintomi della malattia e che quindi non necessariamente saranno contemporaneamente presenti nello stesso paziente. Inoltre, poiché la maggioranza di tali sintomi è presente in tutte le patologie caratterizzate da ipertiroidismo, solo pochi di essi saranno specifici della malattia di Basedow.
L’esordio del problema è normalmente sfumato ed ingannevole, infatti, i primi sintomi che si avvertono non sono di tipo fisico ma bensì psichici e quindi:
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Psicosi. Stato mentale che comporta un distacco dalla realtà e che può condurre a comportamenti non convenzionali che possono pregiudicare nei casi severi i rapporti sociali.
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Mania. Stato emotivo al disopra della norma come può essere: ottimismo eccessivo, eccessiva autostima, etc.
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Ansia. Sentimento di turbamento interiore irrisolto che spesso si associa a nervosismo ed incapacità a restare fermi.
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Agitazione psicomotoria. Movimenti e tic non intenzionali che hanno lo scopo di scaricare tensioni interiori provocate da uno stato ansioso.
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Affaticamento mentale. Sonnolenza, difficoltà a concentrarsi, appannamento dei riflessi, etc.
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Irritabilità. Reazione eccessiva agli stimoli esterni.
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Depressione. Umore malinconico, poca autostima e perdita di interesse per attività considerate in precedenza piacevoli.
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Difficoltà a prender sonno.
Successivamente a questa sintomatologia psichica che comunque continuerà a persistere si assocerà un insieme di sintomi e segni questa volta fisici che è il seguente:
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Gozzo. E’ un gonfiore del collo causato dall’aumento di volume della tiroide dovuto ad ipertrofia della regione follicolare della ghiandola.
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Mixedema pretibiale. Arrossamento ed edema, ovvero una raccolta di fluidi (glicosaminoglicani) nella regione sottocutanea, della tibia. E’ una conseguenza della infiammazione provocata reazione immunitaria.
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Oftalmopatia di Graves. E’ una infiammazione a base autoimmune del bulbo oculare e dei tessuti circostanti. E quindi: arrossamento ed irritazione della sclera e del bulbo, fotofobia, dolore, ulcerazioni della cornea, inspessimento e gonfiore della palpebra a causa dell’edema, retrazione della palpebra, protusione dei bulbi oculari verso l’esterno per la contrazione del muscolo che ne determina l’elevazione e per l’aumento della pressione intraorbitale, difficoltà nell’accomodamento focale nella visione di bersagli vicini, palpebre spalancate durante le ore di sonno.
I tre segni sovrastanti sono una conseguenza della reazione autoimmune e pertanto sono gli unici tipici della malattia. Quelli che seguono sono dovuti all’ipertiroidismo e pertanto sovrapponibili a numerose altre patologie con queste caratteristiche. Essi sono:
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Problemi metabolici. L’aumento del metabolismo basale conduce nella maggior parte dei pazienti ad un progressivo dimagrimento nonostante una dieta normale. Può aversi un elevato livello di colesterolo HDL e una ben più grave intolleranza glucidica (livelli elevati di glicemia) che fatalmente sfociano nel diabete mellito di tipo II.
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Problemi dell’apparato muscolare. Sono costituiti da perdita di forza muscolare, perdita del trofismo dei muscoli, facile affaticamento, tremori. Problemi causati dall’accelerazione del processo di catabolismo muscolare indotto dagli elevati livelli di ormoni tiroidei.
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Problemi della cute e degli annessi. Con arrossamento, assottigliamento e secchezza cutanea e sfaldamento delle unghie. Aumento di temperatura e sudorazione.
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Problemi dell’apparato cardiovascolare. Si può sviluppare: aumento del numero dei battiti al minuto del cuore, sensazione di cuore in gola (cardiopalmo), aritmie cardiache come l’aritmia sinusale o la fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, ipertensione.
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Problemi dell’apparato gastro enterico. Sono diversi, ma generalmente se confrontati alla restante parte della sintomatologia hanno una incidenza molto relativa. L’aumento della motilità intestinale provoca frequenti diarree. L’appetito dell’ammalato aumenta considerevolmente e, in qualche caso, l’iperfagia è tale da non riuscire ad essere bilanciata dall’aumento del metabolismo basale. In tale situazione il soggetto tende ad ingrassare anche in maniera consistente (Basedow grasso). Se la malattia si protrae senza controllo può essere lesa anche la funzionalità epatica.
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Problemi dell’apparato genitale e riproduttivo. Riguardano per lo più il genere femminile e sono: alterazione del ciclo mestruale solitamente oligomenorrea (ciclo mestruale della durata di 30/32 giorni), calo della libido, infertilità ed aumento del rischio di aborti spontanei.
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Problemi dell’apparato scheletrico. I problemi intestinali riducono l’assorbimento di calcio. Questa condizione si unisce ad un aumento del processo di rimodellamento osseo stimolato dagli elevati livelli di T3 e T4 e determina l’insorgere di osteoporosi. Ricordiamo che il rimodellamento osseo è quel processo continuo per cui il tessuto osseo vecchio viene rimosso e sostituito da tessuto giovane e che l’osteoporosi è una malattia dello scheletro che si presenta con riduzione della massa delle ossa e modifica della loro architettura.
La malattia non ha un andamento regolare ed alterna periodi di remissione e quindi privi di sintomi a periodi il cui il problema si riacuisce con ricomparsa dei sintomi
Cause, fattori di rischio e fisiopatologia del morbo di Basedow Graves.
Il morbo di Basedow è la conseguenza di un errore del Sistema Immunitario che rivolge la sua azione (con produzione di anticorpi specifici) verso la ghiandola tiroidea. Non è però ancora noto il motivo preciso per cui tutto ciò succede. E’ ben noto invece il meccanismo con cui si instaura la malattia ossia la sua fisiopatologia.
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Il sistema immunitario per errore produce delle immunoglobuline stimolanti che si legano ai ricettori del TSH.(proteine che, espresse sulla membrana delle cellule epiteliali della tiroide, hanno il compito di stimolare i follicoli della ghiandola alla secrezione di T3 e T4).
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Le immunoglobuline legate ai ricettori simulano la presenza di TSH e determinano produzione di ormoni tiroidei.
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La concentrazione ematica di questi aumenta ed attiva il feedback negativo nei confronti del TSH inibendone la secrezione e facendone diminuire i livelli ematici.
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Il risultato sarà un corto circuito che eluderà il controllo dei livelli di T3 e T4 che rimarranno perennemente elevati.
Circa le cause che possano determinare il problema immunitario sono state fatte alcune ipotesi che riportiamo:
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Predisposizione genetica. Alcune persone portano scritto nel loro patrimonio genetico una maggiore predisposizione del loro sistema immunitario a sviluppare anticorpi rivolti al ricettore del TSH. Il complesso maggiore di istocompatibilità sembra giocare un ruolo importante in questa predisposizione. Ricordiamo che complesso maggiore di istocompatibilità è un gruppo di circa 30 geni allocati sul cromosoma 6. Detti geni codificano delle proteine che vengono espresse sulle membrane cellulari per far si che il sistema immunitario le riconosca e generi una risposta.
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Mimetismo antigenico. Può capitare che delle proteine microbiche o virali, quindi estranee al corpo, abbiano una struttura simile a quella di una proteina del corpo. Per questo motivo può accadere che durante un infezione di detto virus o batterio il sistema immunitario stimolato dalla proteina estranea possa sviluppare una risposta incrociata rivolta sia contro il virus e/o batterio estraneo che contro la proteina corporea. Nel caso del morbo di Basedow il batterio responsabile sarebbe la Yersinia intercolitica che ha una somiglianza strutturale col recettore del TSH.
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Stress. Esistono dati scientifici che provano che lo stress causa aggravamento del morbo di Basedow. Ma non sono noti meccanismi teorici consolidati che lo collegano all’insorgere della malattia.
Fattori che aumentano il rischio di sviluppare la malattia.
I più significativi sono:
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Familiarità. Avere n parente stretto che soffre o ha sofferto del male aumenta il rischio di svilupparlo.
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Gravidanza. La gravidanza nelle donne con predisposizione genetica incrementa il rischio di sviluppare il morbo di Basedow.
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Sesso. Le donne ha una probabilità più elevata di incappare nella malattia tanto è che si ammalano rispetto agli uomini con un rapporto 5:1-10:1.
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Età. La probabilità di contrarre il male cresce quando si superano i 40 anni.
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Soffrire di malattie autoimmuni. Le persone con problemi di autoimmunità (diabete di tipo I, artrite reumatoide) corrono più rischi di incappare nella malattia.
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Fumo.
Complicanze e conseguenze del gozzo tossico diffuso.
Sono svariate ed alcune anche severe tanto da pregiudicare la sopravvivenza dell’ammalato. Le principali sono:
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Tempesta tiroidea. Fortunatamente è rara ma può avere esito infausto e richiede immediato ricovero in una struttura ospedaliera. E’ causato da un repentino e considerevole aumento dei livelli degli ormoni T3 e T4. Provoca aritmia, mancanza di forze, ittero, bassa pressione, febbre, delirio e vomito.
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Problemi cardiocircolatori.
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Osteoporosi.
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Complicazioni in gravidanza. I problemi che possono presentarsi sono: aborto spontaneo, nascita anticipata, problemi fisici del feto, problemi cardiaci della madre, ipertensione in gravidanza.
Diagnosi.
La prima ipotesi di diagnosi viene fatta su base clinica ossia:
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Anamnesi del paziente. Storia clinica sua e della sua famiglia, modalità con cui il disturbo si è sviluppato.
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Analisi di sintomi e segni.
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Esame fisico e visita medica. Misura della pressione sanguigna, misura della frequenza cardiaca, esame accurato della tiroide e degli occhi per evidenziare ingrossamenti ed infiammazione. Verifica dello stato della cute e delle unghie e di anomalie di pigmentazione.
I test diagnostici da effettuare saranno:
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Analisi del sangue per valutare i livelli di T3, T4 e THS e la ricerca di anticorpi anti ricettore TSH.
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Scintigrafia della tiroide. Si somministra un piccola quantità di iodio radioattivo che sarà captato dalla tiroide per sintetizzare i suoi ormoni e con l’ausilio di un contatore Geiger si fotografa come la tiroide lo distribuisce al suo interno.
Approfondisci come si esegue la scintigrafia della tiroide.
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Ecografia. Fornisce una fotografia della ghiandola captando gli echi susseguenti ad una sua scansione con ultrasuoni. Si utilizza in alternativa alla scintigrafia nei soggetti che non possono assumere, come le donne incinte, iodio radioattivo.
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Altri test di imaging come TAC (da immagini di sezioni trasversali della ghiandola) o RMN che non usa raggi X e che permette di ottenere immagini 3D e sezioni trasversali.
Terapia del morbo di Basedow Graves: farmaci, interventi ed alimentazione.
La terapia della sindrome è tesa a mantenere i livelli degli ormoni tiroidei nella norma ed a bloccare la sintomatologia. Esistono varie tipologie di trattamento. Nel seguito presenteremo quelle più usate.
Trattamento farmacologico.
Esistono due distinti tipi di trattamenti e precisamente:
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Farmaci che inibiscono la produzione degli ormoni tiroidei. Sono basati sul principio di interferire e bloccare il processo con cui la tiroide usa lo iodio per sintetizzare il T3 e T4. Esistono 2 distinti principi attivi che agiscono in tal modo e sono: il propiltiouracile o il metimazolo.
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Farmaci che modulano gli effetti degli ormoni tiroidei sul corpo. I farmaci che appartengono a questa categoria sono essenzialmente i beta bloccanti.
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Trattamento con iodio radioattivo. Consiste nell’assumere una adeguata quantità di iodio radioattivo. La tiroide capterà lo iodio e la radioattività distruggerà le cellule iperattive della ghiandola. Si avrà in tal maniera lo stesso effetto della riduzione chirurgica della tiroide. Naturalmente l’effetto non è immediato ma richiede un tempo di stabilizzazione che è dell’ordine di qualche mese. Quando il processo si sarà stabilizzato potrà, anche in questo caso, essere necessaria una giornaliera somministrazione di ormoni tiroidei. Il trattamento con iodio radioattivo non può essere praticato a: donne incinte, donne che allattano e a pazienti che presentano i segni della oftalmopatia di Graves pena un aggravamento dei sintomi. Naturalmente poiché lo iodio radioattivo è un farmaco pericoloso che va dosato con gran precisione il trattamento descritto va effettuato in una struttura ospedaliera.
Trattamento chirurgico.
L’intervento consiste nel rimuovere chirurgicamente una parte o la competa ghiandola tiroidea. Dopo l’intervento sarà, probabilmente, necessaria una costante assunzione di ormoni tiroidei.
Dieta ed attività fisica
I rimedi naturali per contrastare il morbo di Basedow consistono in un corretto stile di vita che consenta il buon funzionamento della macchina corporea, pertanto è opportuno:
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praticare una dieta bilanciata senza nessun tipo di restrizione. Permette di introdurre il giusto numero di calorie (l’apporto calorico complessivo va valutato in base al metabolismo basale) e consente perciò di mantenere il giusto peso e di introdurre i nutrienti necessari.
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praticare una corretta attività fisica concordata con un esperto fisioterapista costituisce un ottimo coadiuvante per conservare la fisiologica densità ossea.
Trattamento dell’oftalmopatia di Graves. L’oftalmopatia di Graves è una delle manifestazioni della malattia di Basew e richiede un trattamento specifico per i sintomi oculari.: Farmacologico. I cortisonici sono essenziali per lenire l’infiammazione e limitare il gonfiore dei tessuti retro bulbari che spingono in fuori gli occhi. Vengono anche prescritte lacrime artificiali per ridurre la secchezza delle palpebre e gel lubrificanti da applicare durante il sonno. Chirurgico. L’operazione viene effettuata solo se la pressione all’interno della cavità oculare è tale da comprimere in maniera pericolosa il nervo ottico. Compressione che se supera determinati livelli può condurre alla cecità. L’intervento si effettua ricavando spazio alla cavità a discapito dei seni. Radioterapia orbitale. E un trattamento in dismissione perché fornisce risultati controversi. Esso utilizza i raggi x per distruggere i cuscinetti di tessuto che si formano sul posteriore dei bulbi oculari e spingono questi al di fuori delle orbite. Metodi naturali. Coadiuvano gli altri trattamenti e leniscono i sintomi. Si usano:
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