Nefropatia diabetica: stadi, cause, sintomi, diagnosi e terapia

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La nefropatia diabetica è una complicanza del diabete che si manifesta attraverso vari stadi e con sintomi diversi.Approfondiamo la dieta e le terapia da seguire per prevenirla e combatterla.

Cosa è la nefropatia diabetica?

E’ una complicanza tardiva ed insidiosa del diabete mellito sia di tipo I che di tipo II. In quanto nefropatia, essa ovviamente interessa i reni. E’ tardiva perchè i primi segni compaiono dopo almeno 10 anni dal momento in cui è stato diagnosticato il diabete. E’ insidiosa perchè conduce ad un lento ma progressivo ed inesorabile deterioramento della funzionalità renale fino al raggiungimento dell’insufficienza renale cronica e all’uremia (accumulo di sostanze azotate nel sangue). Condizione che richiederà dialisi o trapianto.

La nefropatia diabetica è caratterizzata da:

Esaminiamo più dettagliatamente i processi con cui la malattia si instaura.

Quanto descritto è l’innesco della sindrome nefrosica e della albuminuria, ma non è il solo responsabile dell’innesco della nefropatia diabetica.

L’iperglicemia, infatti, mette in moto anche una serie di altri processi, già descritti nella neuropatia diabetica, che determinano alterazioni delle proteine che costituiscono il glomerulo. Detti processi sono: la glicazione delle proteine, la formazione di sorbitolo e l’attivazione della potein chinasi C.

Diretta conseguenza della attivazioni di tali processi sarà una modifica dell’architettura del tessuto glomerulare. Modifica che si evidenzierà con aumento della permeabilità della parete dei capillari che lo costituiscono ed infine sclerosi del glomerulo. Il risultato sarà ancora una volta progressiva riduzione del filtrato glomerulare per riduzione del tessuto filtrante.

Epidemiologia.

La patologia ha una incidenza di 10/20 unità per ogni milione di individui in un anno. Il rapporto tra maschi e femmine è a favore ai primi ed è di 2:1. Il diabete mellito di tipo I o insulino dipendente con una percentuale del 30% sfocia con maggior frequenza nella nefropatia diabetica. Il diabete mellito di tipo II invece degenera nella malattia con una percentuale che è pari a circa il 20%. Alcuni gruppi etnici come gli indiani di America e le popolazioni africane hanno maggior probabilità, si suppone per ragioni di carattere genetico, di contrarre la malattia.

Approfondisci caratteristiche e tipologie del diabete.

Sintomi dei vari stadi della malattia.

Il quadro clinico della nefrologia diabetica si evolve molto lentamente in un arco di tempo che dura oltre venti anni. Si riconoscono ben cinque stadi della malattia caratterizzati ognuno da una sua precisa sintomatologia.

Stadio I o preclinico.

E’ caratterizzato da aumento del volume renale rilevabile con una ecografia. Il paziente non avverte alcun sintomo fisico particolare: pressione sanguigna nella norma ed assenza di albumina nelle urine. Allo stesso modo la funzione del rene sembra assolutamente nella norma. In realtà se si scende nel dettaglio è possibile rilevare poliuria (escrezione di un quantitativo di urine superiore alla norma), in maniera sporadica presenza di zuccheri nelle urine ed aumento del filtrato glomerulare renale. La durata di questo stadio della malattia dipende da come si riesce a mantenere sotto controllo la glicemia ed ovviamente è tanto maggiore quanto migliore risulta detto controllo.

Stadio II detto anche di nefropatia silente.

E’ una fase della malattia asintomatica. L’unico segno con cui la nefropatia saltuariamente si manifesta è la presenza di microalbuminuria subito dopo intensi sforzi fisici. Inizia di solito dopo un paio di anni dalla comparsa del diabete ed ha una durata di decine di anni (dai 10 ai 20).

Stadio III detto anche di nefropatia incipiente.

E’ caratterizzato da:

Stadio IV o di Nefropatia conclamata.

E’ caratterizzato dai seguenti sintomi:

Stadio V o uremia.

E’ la fase terminale della malattia. La funzione renale è ormai irrimediabilmente compromessa. La filtrazione glomerulare ha valori inferiori ai 20 ml/minuto e si ha comparsa di composti azotati nel sangue. Si rende così necessaria la dialisi o in alternativa il trapianto dell’organo.

La malattia può evolversi in maniera un po’ diversa nelle due forme di diabete, precisamente:

Cause: perchè e come la nefropatia diabetica compare e si sviluppa.

Allo stato odierno delle nostre conoscenze mediche le precise cause che determinano l’insorgere della nefropatia diabetica non sono perfettamente note. Esistono però fondati motivi per presumere che una serie di fattori possano determinarla.

Questi fattori sono:

Diagnosi: esame dell’urina e test per l’albumina.

La base della diagnosi di nefropatia per i pazienti diabetici è costituita dall’esame delle urine e ricerca dell’albumina. Naturalmente nel caso che si riscontri albuminuria o microalbuminuria per poter con certezza diagnosticare la nefropatia diabetica bisogna escludere tutte le altre cause che possono averla provocata come ad esempio una infezione urinaria o più semplicemente uno sforzo fisico prolungato. Si rendono perciò necessarie tutte le eventuali indagini tese a tale scopo.

La ricerca dei livelli di albumina va accompagnata dalla valutazione della velocità di filtrazione glomerulare e della creatinina serica. La positività a mico/macroalbuminuria va confermata con almeno altri 2 test positivi nei tre mesi che seguono.

Nel caso di pazienti che soffrono di diabete di tipo I la ricerca di microalbuminuria va effettuata almeno una volta all’anno a partire da quando è stato diagnosticato il diabete.

Nel caso di pazienti che soffrono di diabete di tipo II la ricerca della microalbuminuria va effettuata al momento della diagnosi del diabete e successivamente ogni anno.

Terapia: parte dalla prevenzione.

La migliore cura della malattia è il tentativo di prevenirla. Per poter fare ciò è necessario rilevare con tempestività l’insorgere della microalbuminuria e di rallentare il più possibile il momento in cui essa insorge. Per rallentare la comparsa della microalbuminuria è necessario:

Quando la malattia arriva nella sua fase terminale il solo trattamento possibile è l’emodialisi o il trapianto del rene. Nei pazienti con diabete di tipo I e quindi con le cellule pancreatiche che non secernono insulina il trapianto di rene e pancreas costituisce l’optimum.

Dieta ipoproteica ed iposodica: un aiuto per prevenzione e cura.

Come abbiamo visto l’elevato apporto di proteine e sodio rappresentano fattori di rischio, se ne deduce che per prevenire la patologia l’ideale è seguire una dieta con basso contenuto di proteine e di sodio.

L’apporto proteico dovrebbe essere compreso fra 0,6 e 1 g/ per kg di peso corporeo.

Quello calorico compreso fra le 30 e le 35 kca per kg corporeo.

Per un paziente medio di circa 70 kg la dieta dovrà contenere circa 1600/2000 calorie di cui il 15% di proteine, di seguito riportiamo uno schema tipo:

Colazione:

Una tazza di te o di orzo o caffè con latte magro 100 g

pane comune o fette biscottate 30 g

Spuntino a scelta:

  • una mela o un’arancia
  • kiwi, pere, pompelmo o albicocche 150 g
  • melone o cocomero 300 g.

Pranzo:

A scelta tra:

  • Pasta o riso condito con pomodoro 80 g
  • lenticchie, ceci o fagioli 70 g

A scelta tra:

  • Carne magra di vitello lessa o ai ferri 80 g
  • Pollo,coniglio o tacchino 100 g
  • Pesce magro (dentice, merluzzo, calamaro, seppia, baccalà) 150 g.

Verdura cotta o cruda condita con un cucchiaio di olio 200 g.

Pane comune 30 gg

1 frutto.

Cena:

Riso o pasta 25 g

A scelta tra:

  • Carne magra di vitello 50 g
  • Pollo o tacchino 80 g
  • Mozzarella, caciotta o scamorza g 50
  • Pesce magro 150 grVerdura cotta o cruda 200 g

Pane comune 30 g

1 frutto

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