Neurite ottica retrobulbare e papillite: sintomi, cause, cura e rischi
Approfondiamo i sintomi e le cause della neurite ottica, quali sono le differenze tra neurite retrobulbare e papillite, come si cura la patologia ed a quali rischi espone.
Che cosa è la neurite ottica.
La neurite ottica è una malattia dell’occhio e dei suoi annessi che può causare compromissione della vista ed in alcuni casi, fortunatamente abbastanza rari, anche la totale cecità. Volendo essere più precisi, la neurite ottica è una infiammazione del nervo ottico che può essere conseguenza di svariate cause, tra cui quella autoimmune è certamente la più frequente. Ricordiamo che l’autoimmunità è un errore del sistema immunitario che riconosce come nemica una parte del proprio corpo e scatena contro di essa una spropositata reazione nel tentativo di distruggerla.
Nel caso della neurite ottica tale azione del sistema immunitario è rivolta contro la guaina mielinica che ricopre il nervo ottico e che impedisce al segnale elettrico della percezione visiva, che viaggia su di esso verso il cervello, di deteriorasi.
E’ abbastanza evidente che una distruzione parziale o totale di detta guaina protettiva comprometterà la capacità visiva in maniera più o meno severa e comunque proporzionale all’entità del danno. In moltissimi casi la neurite ottica dopo qualche tempo (nell’ordine di qualche mese) regredisce spontaneamente portandosi dietro solo qualche strascico. Tuttavia, poichè essa è spesso correlata a gravi malattie e/poiché propende a recidivare, è fondamentale ricorrere alle cure di uno specialista nel caso che si presenti la sintomatologia che configura il quadro clinico della patologia e che nel prosieguo descriveremo.
Approfondimento: brevi cenni su nervo ottico.
ll nervo ottico traduce i segnali luminosi in segnali elettrici, esso si diparte dalla retina, che è posizionata sul fondo del bulbo oculare, e raggiunge la corteccia visiva che è allocata nel lobo occipitale. E’ in tale regione del cervello che i segnali elettrici trasportati verranno elaborati e riconvertiti in immagini. Il nervo ottico è composto da un insieme di fibre nervose inguainate dalla mielina e contenute nelle meningi che costituiscono una continuità delle membrane che ricoprono cervello e midollo spinale. Per questo motivo il nervo ottico può essere considerato una sorta di continuazione dello SNC (Sistema Nervoso Centrale). La mielina svolge la funzione di isolante impedendo così all’impulso elettrico che percorre la fibra muscolare di disperdersi. |
Neurite retrobulbare o papillite?
Il percorso del nervo ottico è suddivisibile in varie parti, in funzione delle regioni anatomiche che attraversa: parte anteriore e parte posteriore o retrobulbare. Dove ovviamente la parte anteriore comprende tutte le strutture del nervo ottico contenute nel bulbo oculare, mentre quella posteriore raccoglie tutte quelle che dal bulbo raggiungono il cervello.
Immagini illustrative della differenze tra papillite ed infiammazione retrobulbare:
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A seconda del punto in cui avviene l’infiammazione del nervo ottico possiamo avere:
- Neurite ottica anteriore o papillare. Se l’infiammazione interessa la parte di nevo ottico contenuta nel bulbo oculare.
- Neurite ottica posteriore o retrobulbare. Se l’infezione interessa la parte del nervo ottico che va dal bulbo al cervello.
Sintomi e segni: come si manifesta la neurite dell'occhio.
I sintomi più frequenti in caso di infiammazione del nervo ottico, in qualsiasi parte del suo decorso, sono così riassumibili:
- Compromissione in tempo rapidissimo ( frequentemente in un massimo di 2 o tre giorni ) delle facoltà visive. I disturbi possono essere di diverse tipologie e precisamente: oscuramento della parte esterna del campo visivo che rimane nitido nella sola area centrale (scotoma esterno), al contrario oscuramento della parte centrale e nitidezza di particolari nella sola parte esterna(scotoma centrale) , perdita di dettagli e sfocatura di parte non ben definita del campo visivo, totale sfocatura dell’intero campo visivo.
- Dolore agli occhi costante.
- Dolore agli occhi durante il solo movimento.
- Bruciore degli occhi quando si legge o si osserva uno schermo.
- Perdita della esatta rilevazione della profondità. Per cui non si riesce più ad identificare l’esatta posizione nello spazio degli oggetti.
- Incapacità di seguire e quindi vedere gli oggetti quando ci si muove a velocità sostenuta. Come quando si osserva qualcosa da un finestrino del treno.
- Colori sbiaditi e privi di vivacità con particolare intensità per i rossi (discromatopsia).
- Ridotta percezione del contrasto (differenze tra alte e basse luci).
- Percezione di luci lampeggianti e mosche volanti (miodesopsie).
I segni della neurite ottica sono quelli che il medico riscontra all’esame obiettivo del paziente. I più comuni sono:
- Riduzione dell’acuità visiva. Quantificabile in maniera precisa con appositi test.
- Riduzione della visione periferica. Riduzione che può essere anche essa quantificata in maniera precisa con opportune indagini.
- Alterazione del riflesso pupillare afferente. Questo è un test che consiste nell’illuminare la pupilla con un fascio di luce e valutarne il restringimento. Una compromissione del nervo ottico provoca un restringimento pupillare inferiore agli standard.
- Gonfiore del disco ottico che è la regione di inserzione della testa del nervo ottico sulla retina. Questo segno è rilevabile osservando il fondo oculare con un oftalmoscopio. Non sempre questo segno è presente. Affinchè esso sia presente è necessario che l’infiammazione interessi la parte di nervo ottico e strutture correlate che siano posizionate all’interno del bulbo oculare. In alcuni casi infatti l’infiammazione pur presente interessa solo la regione retrobulbare ed allora il segno è ovviamente assente.
Cause: dovute principalmente ad un’errata risposta del sistema immunitario.
Nonostante le ricerche effettuate, allo stato attuale delle cose, le cause della neurite ottica non sono sempre del tutto note. Per essere più precisi si sa ad esempio che in molte forme di neurite è il sistema immunitarioa scatenare la reazione contro la mielina ma non è però nota la causa che scatena questa erronea reazione immunitaria. Le più comuni condizioni autoimmuni associate alla neurite ottica sono:
Sclerosi multipla o sclerosi a placche. E’ una malattia autoimmune con effetti demielinizzanti (il sistema immunitario scatena la sua reazione contro la guaina mielinica del sistema nervoso centrale) con eziologia sconosciuta (non si conoscono le cause perchè ciò accade). Può essere coinvolto anche il nervo ottico che come detto è una sorta di continuazione del SNC più che un nervo in senso stretto ed allora si ha come sintomo la neurite.
Malattia di Devic o anche Neuromielite ottica. Anch’essa malattia demielinizzante a base autoimmune che colpisce midollo spinale e nervo ottico ma non provoca danni al cervello come la sclerosi multipla. Ha ovviamente come sintomi la neurite ottica.
Lupus eritematoso sistemico. Malattia autoimmune che può colpire svariati organi e tessuti tra cui il sistema nervoso e quindi anche il nervo ottico che come visto è praticamente una sua appendice.
L’infiammazione del nervo ottico può anche non essere associata a malattie autoimmuni ma a numerose altre patologie. Quelle più comuni che possono determinare tale situazione sono:
- Sarcoidosi. Malattia ad eziologia sconosciuta che provoca granulomi necrotizzanti in svariati organi e tessuti ed anche nel SNC. Da qui la neurite ottica. Il granuloma è infatti una lesione costituita da un infiltrato di varie cellule tipiche del processo infiammatorio.
- Infezioni virali. Le infezioni di numerosi virus possono determinare un quadro clinico tra cui sintomi vi è l’infiammazione del nervo ottico e quindi la neurite ottica. Le infezioni virali più comuni che possono procurare tale problema sono: AIDS (infezione da HIV), Epatite B, morbillo, parotite, herpes zoster (varicella).
- Infezioni batteriche. Le infezioni batteriche che possono determinare neurite sono: meningite, sinusite, tubercolosi, sifilide.
- Infezione da protozoi. Dove i protozoi sono organismi unicellulari che di norma sono parassiti di animali che si trasmettono all’uomo. La più comune infezione da protozoi che determina neurite è la toxoplasmosi.
- Arterite craniale. Infiammazione dei vasi che adducono sangue al cervello. La conseguenza è una riduzione del flusso ematico e compromissione del SNC. Tra i suoi sintomi vi è la neurite ottica. E’ una malattia che generalmente colpisce gli anziani che hanno compiuto i 60 anni.
- Diabete. I pazienti che soffrono di diabete possono sviluppare neurite ottica probabilmente a causa dei problemi di ischemia che la malattia induce al nervo ottico.
- Ogni processo compressivo, tumorale o ischemico che determina infiammazione del nervo ottico.
- Trattamenti terapeutici. Alcune medicine possono indurre come effetti collaterali neurite ottica. Un esempio è costituito da un principio attivo utilizzato nella cura anti tubercolosi e con precisione l'etambutolo.
- Radioteraia al cranio. Può indurre tra i suoi effetti collaterali infiammazione del nervo ottico ma è comunque un evento raro.
- Eccesso di alcol e nicotina che, essendo dei vasocostrittori, restringono i capillari il che può a lungo andare limitare il corretto nutrimento della struttura cellulare dell’occhio e provocare neurite ottica alcolico - tabagica.
Diagnosi: indagini sul nervo ottico infiammato.
La diagnosi viene effettuata dall’oculista che per formularla di norma si avvale oltre che della clinica (analisi di sintomi e segni) e della storia anamnestica del paziente si avvale degli esami e delle indagini cliniche che riportiamo:
- Visita oculistica di routine. Con cui si misura la vista e la percezione dei colori.Oftalmoscopia. Osservazione delle strutture del fondo oculare con oftalmoscopio sistema di lenti che consente di ingrandire le strutture osservate dopo averle illuminate con un fascio luminoso.
- Test del riflesso pupillare afferente.
- Potenziali visivi evocati. Indagano sulla risposta del cervello a precisi stimoli visivi.
- Risonanza Magnetica Nucleare con mezzo di contrasto dell’encefalo e del midollo spinale. Consente di ottenere immagini del cervello e del nervo ottico e midollo spinale da cui è possibile rilevare i danni di quest’ultimo e le alterazioni celebrali causate da processi demielinizzanti. Serve essenzialmente ad escludere problemi di sclerosi multipla.
- Esami ematochimici (analisi del sangue). Vengono ricercati: i parametri infiammatori come la velocità di eritrosedimentazione o la proteina C reattiva; gli anticorpi antimielina per indagare su malattie autoimmuni, anticorpi virali e batterici per escludere eventuali infezioni.
Cura della neurite ottica.
Occorre innanzi tutto una precisa diagnosi e perciò individuare, se è possibile la causa, che ha procurato la neurite ottica. Ciò fatto si procede eliminando detta causa e quindi curando la patologia di fondo. Per curare l’infiammazione del nervo ottico ed accelerare il recupero della vista compromessa si utilizzano terapie di cortisoni e quindi o Prednisone o Metilprednisolone. Di norma l’episodio di neurite rientra e si recupera la visione perduta anche se il nervo ottico comunque rimane danneggiato ed il recupero difficilmente sarà completo.
Quando la terapia cortisonica non fornisce i risultati sperati si ricorre ad una nuova terapia denominata plasma exchange o plasmaferesi. La plasmaferesi prevede che il paziente venga collegato ad una speciale attrezzatura tramite due accessi in vena. Dal primo viene prelevato il sangue che viene centrifugato per raccogliere le particelle corpuscolate che vengono poi reimmesse nel plasma dopo che questo è stato depurato e quindi pulito dalle cellule responsabili della reazione autoimmune. Successivamente il sangue vene ritrasfuso al paziente.
Se la neurite ottica è uno dei primi sintomi della sclerosi multipla viene messa in atto una terapia immunosoppressiva per prevenire o quantomeno ritardare l’evolversi della sclerosi. Per tale cura si utilizzano l’interferone beta-1a e l’interferone beta-1b.
Prevenzione della malattia.
E possibile prevenire la neurite ottica? Solo in alcuni casi ossia quando è diagnosticata una patologia che sviluppandosi potrà presentare tra i sintomi la neurite. Ovviamente in queste situazioni la prevenzione consiste nel curare tempestivamente la malattia di base. Occorre quindi rivolgersi immediatamente ad un medico alla comparsa di qualsiasi sintomo anomalo.Non esistono evidenze scientifiche che in altre condizioni si possa abbassare la probabilità di contrarre la neurite.
Prognosi e complicanze dell'infiammazione ottica.
La prognosi è una stretta conseguenza della malattia che determina la neurite. Nella maggioranza dei casi la neurite si risolve spontaneamente in qualche mese e la vista viene quasi completamente recuperata. Possono però essere frequenti le ricadute che vanno possibilmente prevenute perchè ognuna peggiora la situazione del nervo già compromessa. I rischi e le possibili complicanze della neurite ottica sono:
- Compromissione del nervo ottico e perdita dell’acuità visiva che solo in rarissimi casi è totale.
- Effetti collaterali della terapia cortisonica. Il più temibile è l’osteoporosi ovvero demineralizzazione delle ossa.