Neutrofili alti o neutrofilia
Quali possono essere le cause di neutrofili alti? Come si instaura il processo che determina neutrofilia? Approfondiamo i sintomi, le possibili cure e le conseguenze dell'aumento di tale categoria di globuli bianchi.
Neutrofilia: quando si parla di neutrofili alti.
La neutrofilia è la condizione per cui la popolazione dei granulociti neutrofili nel sangue periferico risulta superiore alla norma.
Ricordiamo che i granulociti neutrofili sono una delle 5 distinte tipologie di globuli bianchi o leucociti. Il loro numero in condizioni fisiologiche è compreso tra le 1500 e 7000 cellule per millimetro cubo o microlitro (milionesimo di litro) di sangue.
Pertanto si parla di neutrofilia o neutrofili alti quando il loro numero per mm3 di sangue risulta superiore alle 7700 unità. I neutrofili vengono prodotti e maturano nel midollo osseo. Una volta giunti a maturazione passano nel sangue. Qui i neutrofili presenti sono raggruppati in due distinte colonie:
- CGP(Circulating Granulocyte Pool). Costituita dai neutrofili circolanti nel torrente ematico,
- MGP(Marginal Granulocyte Pool). Costituita dal pool di neutrofili i cui elementi son adesi alle pareti dei piccoli vasi post capillari.
Il totale dei neutrofili presenti nel sangue sarà ovviamente TBGP (Total Blood Granulocyte Pool) = CGP + MGP.
I due gruppi in condizioni normali hanno grosso modo la medesima popolazione. Esistono però delle situazioni, spesso a carattere assolutamente non patologico, come possono essere: uno sforzo fisico intenso o un aumento della adrenalina che sono in grado di indurre uno spostamento dei neutrofili dalla colonia MGP a quella CGP.
L’entità di detto spostamento può risultare anche considerevole, tanto da aumentare il numero dei neutrofili in circolo anche del 50% determinando una consistente situazione di neutrofilia. Neutrofilia che ovviamente avrà carattere transitorio con una durata di qualche giorno. Naturalmente la neutrofilia può anche essere il segno clinico (che viene obiettivamente riscontrato) di una patologia di base preesistente.
Sintomi e segni dell’aumento dei valori.
In generale una aumento della popolazione dei neutrofili se non supportato da una patologia sottostante non sortisce alcun sintomo e pertanto passa del tutto inosservato. Se esiste una sintomatologia concomitante ad uno stato di neutrofilia è dovuta al quadro clinico configurato dalla malattia di fondo tra i cui segni vi è compreso l’aumento dei neutrofili.
Patogenesi: i processi attraverso cui la neutrofilia può svilupparsi.
Un aumento dei neutrofili nel sangue come già si è accennato può avere due possibili origini:
- Passaggio considerevole di neurtrofili dalla colonia marginale(adesa alle parete dei piccoli vasi) a quella circolante (che si muove nel torrente ematico). In questo caso si parla di neutrofilia da spostamento. E’ quasi sempre di natura non patologica e come tale fisiologica e dipende da un aumento dei livelli di adrenalina o glucocorticoidi. L’adrenalina viene secreta dalle ghiandole surrenali su comando del sistema nervoso simpatico quando questo viene attivato da intense emozioni (gioia, paura, etc.).I glucocorticoidi sono sempre secreti dalle surreni su stimolazione dell’ormone adrenocorticotropo che è, a sua volta, stimolato dall’ormone dell’ipotalamo la cui produzione è una diretta conseguenza dello stress sia fisico che emotivo.Tale tipologia è detta neutrofilia da spostamento. L’aumento dei livelli dei neutrofili sono evidenti già dopo 1 o 2 ore dal picco ormonale e può persistere per qualche giorno.Trascorso tale lasso di tempo i valori rientrano spontaneamente nei normali range. Ad un osservazione al microscopio elettronico di un campione di sangue di un paziente a cui è stata riscontrata una neutrofilia da spostamento non si riscontrano neutrofili immaturi (con nucleo non lobato, le lobature aumentano con l’età, in quanto non vi è alcuna accelerazione del processo di trasferimento delle cellule dal midollo al sangue. Ovviamente nel processo descritto il numero della colonia TBGP si manterrà costante.
- Aumento della popolazione TBGP per aumento delle cellule che dal midollo passano nel sangue. Questa situazione è legata ad una patologia di base. L’aumento di TBGP può risultare notevole e sono comuni valori alla conta dei neutrofili superiori a quelli fisiologici di 5 o 6 volte. In tali condizioni si parla di neutrofilia vera. L’aumento delle cellule che dal midollo passano nel sangue è di norma una conseguenza di una massiccia richiesta di neutrofili in tessuti e/o organi periferici a causa di una infezione. Se tale richiesta è considerevole il trasferimento dei neutrofili dal midollo al sangue diviene troppo rapido. Tanto rapido da non riuscire a garantire la loro completa maturazione. Aumenta così nel sangue il numero dei neutrofili immaturi nel sangue. Tale situazione è nota come “Spostamento a sinistra della conta leucocitaria”.
Cause patologiche che determinano un aumento dei neutrofili nel sangue.
Considereremo le sole cause della neutrofilia vera in quanto di quelle della neutrofilia da spostamento abbiamo già discusso. Queste sono così raggruppabili:
- infezioni di batteri. Possono essere sia acute che croniche, localizzate o diffuse. Le più comuni sono quelle dei batteri in grado di provocare un essudato ricco di neutrofili di colore giallo verdino che costituisce il pus (batteri piogeni).
- Infezioni virali. Talune infezioni da virus sono in grado di provocare neutrofilia. Il meccanismo con cui questa si determina è il medesimo di quella batterica. Il sequestro di parte della popolazione dei neutrofili circolanti nel sangue nel sito dell’infezione aumenta la richiesta di neutrofili al midollo che ne aumenta il trasferimento al sangue e da qui la neutrofilia. Le infezioni virali che più comunemente determinano neutrofilia sono: la varicella, infezione da herpes simplex.
- Micosi. Sono più note come infezioni da funghi. Un esempio tipico è quella da Candida che può interessare oltre che la cute anche: l’apparato gastrointestinale, i polmoni, l’apparato urogenitale.
- Parassitosi. Ossia infezione di parassiti che possono essere unicellulari (protozoi) o pluricellulari (elminti). Un esempio di comune parassitosi è l’infezione da Toxoplasma goondii o Toxoplasmosi.
Infiammazioni non infettive.Sono numerose e possono essere acute e croniche con svariate ed eterogenee eziologie. Le più comuni eziologie sono:
- Traumi con danno tissutale. Come nel caso di ustioni, emorragie, post operazioni chirurgiche, infarto del miocardio, etc.
- A base autoimmune. Come nel caso di Rettocolite ulcerosa, Morbo di Cronh, Artrite reumatoide,etc.
Tumori maligni.Come possono essere: Linfoma di Hodgkin, Linfoma non-Hodgkin, alcuni carcinomi che si sviluppano in maniera troppo rapida rispetto all'apporto ematico che li alimenta. La causa della neutrofilia è da imputarsi probabilmente alla produzione del fattore di fattore di necrosi tumorale ma anche a produzione di fattore di crescita dei neutrofili.
Leucemie e malattie mielodisplastiche. Caratterizzate da proliferazione incontrollata di cellule del midollo con incremento delle cellule ematiche e quindi dei neutrofili.
Compromissioni metaboliche. Svariate ed eterogenee. Ne sono esempi: l’insufficienza renale acuta, la chetoacidosi diabetica.
Squilibri endocrini. Come avvengono durante il ciclo mestruale, gravidanza e segnatamente in condizione di pre eclampsia.
Alcune forme di anemie. Come può essere quella emolitica e megaloblastica.
Effetto collaterale di taluni farmaci. Come ad esempio con: terapie di glucocorticoidi, litio, digitale, adrenalina, etc
Intossicazioni. Da metalli pesanti come possono essere piombo o mercurio da prodotti organici come la trementina, ma anche da veleno di insetti.
Non identificabile. Si parla in questo caso di neutrofilia idiopatica.
Diagnosi della neutrofilia.
Stabilire se vi è neutrofilia è semplice: basta un emocromo citometrico con formula leucocitaria. Questi esami forniscono il numero totale di leucociti e le percentuali con cui sono presenti nel sangue. Volendo una maggior precisione si può effettuare la conta assoluta dei neutrofili. Stabilire invece la causa della neutrofilia e quindi la patologia che la induce non sempre è facile per l’ematologo. Una analisi fondamentale per individuare la via da percorrere è l’analisi al microscopio dei granulociti. La presenza di un elevato tasso di cellule immature farà propendere per una malattia mieloproliferativa che dovrà essere confermata da una biopsia del midollo osseo.
Trattamento e conseguenze di alti valori di neutrofili.
Se la neutrofilia è da trasporto non occorre trattamento. Nel caso di neutrofilia vera occorre curare la malattia che è alla base.
Conseguenze.
Se l’aumento di neutrofili non è supportato da una patologia di fondo il paziente non avvertirà problemi ne sara suscettibile di future conseguenze. Se invece l’aumento di neutrofili dipende da una malattia è possibile che vi siano conseguenze che sono strettamente connesse e dipendenti da questa.