Impianto cocleare: cos’é? Tecniche e rischi dell’orecchio bionico
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L'impianto cocleare è un particolare dispositivo che consente ad un soggetto affetto da ipoacusia o sordità di percepire meglio i suoni dell'ambiente circostante. Il costo dell’orecchio bionico è molto elevato. Esaminiamo le tecniche di impianto, i vantaggi per un soggetto con ipoacusia, ed i possibili rischi dell’intervento.
Cos’è l’impianto cocleare?
Un impianto cocleare è un dispositivo che sostituisce la normale funzione dell'orecchio e va considerato come un "orecchio elettronico" o "bionico" in quanto, una volta impiantato, ripristina la funzione uditiva.
A differenza di una protesi acustica, che amplifica i suoni, l’orecchio elettronico invia segnali elettrici direttamente al nervo acustico attraverso numerosi elettrodi inseriti nella coclea, la struttura dell'orecchio interno che contiene il nervo acustico.
In tutto il mondo sono circa 188.000 le persone che beneficiano questa tecnologia, con 6000 - 7000 pazienti solo in Italia (con una media di circa 700 impianti l'anno).
Com'è fatto l’orecchio bionico? Le componenti e il suo funzionamento.
A livello tecnico, un impianto cocleare è formato da due componenti, una componente esterna ed una componente interna. Nel dettaglio:
- La componente interna viene chiamata “impianto” e si posiziona sottocute a livello del nervo acustico mediante intervento chirurgico E' composta da un ricevitore, che prende le informazioni dalla componente esterna e da elettrodi inseriti all'interno della coclea, i quali stimoleranno il nervo acustico. Il ricevitore può essere realizzato in titanio o in ceramica e comprende un'antenna per ricevere i suoni, ed un microchip, che ha il compito di decodificare i suoni provenienti dall'esterno e trasmetterli agli elettrodi nella coclea sottoforma di segnale elettrico.
- La componente esterna viene chiamata “processore” e si posiziona dietro l'orecchio, trasforma il segnale acustico in segnale elettrico. E' composta da un microfono o “elaboratore di suoni”, ed è uno strumento che percepisce i segnali acustici provenienti dall'ambiente esterno e li trasmette alla componente interna tramite un'antenna trasmittente (contenente un magnete per il corretto posizionamento del processore in relazione all'impianto interno).
Il funzionamento dell'impianto cocleare può essere così schematizzato:
- Il suono, sottoforma di segnale acustico, viene captato dal microfono ed elaborato in segnale elettrico.
- L' antenna trasmittente invia il segnale elettrico all'antenna ricevente situata nella parte interna del dispositivo.
- L'antenna ricevente trasmette i segnali elettrici al microchip che li decodifica e li invia agli elettrodi situati all'interno della coclea.
- Gli elettrodi cocleari stimolano il nervo acustico che trasmetterà al cervello le informazioni sul suono. Il cervello elaborerà quindi le informazioni uditive consentendo al soggetto di "sentire" i suoni.
In quali casi è consigliato l’impianto?
L'impianto cocleare può essere utilizzato solo in determinati casi di ipoacusia o sordità. La selezione dei pazienti ritenuti idonei per l'impianto cocleare è pertanto molto rigida e viene compiuta mediante una serie di esami.
Puoi approfondire le tipologie di ipoacusia.
Tra i disturbi uditivi per i quali è consigliato, sia nei bambini che negli adulti, possiamo citare:
- Ipoacusia bilaterale (ovvero riduzione della capacità uditiva in entrambe le orecchie) acquisita dopo l'acquisizione del linguaggio (post - verbale).
- Ipoacusia bilaterale neurosensoriale severa e profonda, con compromissione della capacità uditiva superiore a 80 decibel e con una capacità di percezione delle parole inferiore al 35%.
- Ipoacusia pre - verbale o sordità congenita in bambini inferiori ai 6 anni.
- Adulti con ipoacusia moderata o grave o sordità per un periodo non superiore ai 20 anni.
- Soggetti con vari problemi uditivi che non traggono beneficio dalle comuni protesi acustiche.
- Ridotta capacità uditiva in tutti quei soggetti che presentano un riconoscimento delle parole, inferiore al 50%.
L'impianto cocleare non è invece indicato:
- In tutti coloro che hanno lesioni permanenti o irreversibili del nervo acustico, il quale, essendo lesionato, non può comunque trasmettere gli impulsi elettrici al cervello.
- Nei soggetti con sordità sviluppata in seguito a meningite che ha causato un'ossificazione del labirinto ed una fisica impossibilità ad inserire gli elettrodi all'interno della coclea.
- Nei casi di agenesia del nervo acustico, cioè quando dalla nascita si ha un nervo acustico assente o sottosviluppato, con associata aplasia (mancato sviluppo) o ipoplasia (sviluppo incompleto o malformazione) della coclea.
La selezione dei pazienti: test preliminari.
La selezione dei pazienti idonei all'inserimento di un impianto cocleare è basata su una serie di test clinici, test neuropsichiatrici e test logopedici. Il team di intervento è composto da:
- Chirurgo
- Otorinolaringoiatra
- Tecnico regolatore dell'impianto
- Ortofonista
- Logopedista
- Neuropsichiatra o psicologo.
Test di primo livello.
Dopo un'accurata anamnesi il medico procede con il primo livello di test clinici, con cui vengono valutati:
- I benefici esistenti o non esistenti derivanti dall'utilizzo di comuni protesi acustiche.
- La condizione audiometrica del soggetto, mediante esami audiologici.
- Conducibilità del nervo acustico, per determinare se il nervo è in grado di trasmettere impulsi nervosi al cervello.
- La pervietà (ovvero il canale deve essere libero per consentire l’introduzione degli elettrodi) del labirinto e della coclea, mediante tac o risonanza magnetica.
- Le condizioni di salute atte a sostenere un intervento chirurgico e le procedure di anestesia.
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Test secondo livello.
Una volta eseguiti questi test si passa al secondo livello con test neuropsichiatrici quali:
- Comprensione della personalità del paziente.
- Abilità cognitive (intelligenza, capacità logica e di ragionamento).
- Abilità percettive, visivo - motorie.
- Motivazione del paziente.
- Valutazione della sfera psico - affettiva (presenza o assenza di ansia, depressione e capacità di mantenere relazioni sociali).
Test di terzo livello.
Infine terzo livello di test è rappresentato dagli esami logopedici, ovvero:
- Valutazione della capacità uditiva e mnemonica.
- Capacità di leggere il labiale ed analisi degli aspetti fonetici, morfosintattici e lessicali del linguaggio.
Come si svolge l’intervento chirurgico?
L'intervento chirurgico a livello dell'osso temporale si svolge in anestesia totale e prevede le seguenti fasi:
- Incisione della cute sopra e dietro l'orecchio da impiantare, che esegue il chirurgo, dopo aver rasato accuratamente la parte.
- Individuazione e preparazione delle vie di accesso alla cassa timpanica, con contemporanea individuazione della finestra rotonda, una struttura anatomica che servirà per guidare l'inserimento degli elettrodi a livello della coclea.
- Preparazione della cavità in cui verrà alloggiato il ricevitore. In base al tipo di impianto cocleare che viene inserito questa fase può prevedere o non prevedere la foratura dell'osso temporale.
- Inserimento degli elettrodi a livello della coclea e ricerca di un particolare riflesso stapediale, (riflesso involontario del muscolo stapedio che si trova a livello della scaffa) per verificare il corretto funzionamento della parte interna dell'impianto.
- Posizionamento del ricevitore.
- Sutura della ferita.
La durata dell'intervento è variabile in base ai singoli casi ma di solito non supera mai le tre ore. Il soggetto rimane in ospedale per circa 2 - 3 giorni e la cicatrice si risana normalmente nell'arco di 3 - 5 settimane. Una volta passato il periodo di cicatrizzazione è possibile procedere con l'applicazione della parte esterna dell'impianto e con il mappaggio. E' bene sottolineare che dopo l'intervento l'impianto è "spento" ed il soggetto non è ancora in grado di sentire.
Quanto costa?
Se riconosciuta l'invalidità mediante legge 104, l'intervento per posizionare l'impianto cocleare e la successiva manutenzione sono a carico del Sistema Sanitario Nazionale, considerato che un tale impianto ha costi molto alti (variabili in base alla casa produttrice ma in generale la cifra è superiore ai 20.000 euro).
Il dopo intervento: tecniche di mappaggio e riabilitazione.
Trascorso un mese circa dall'intervento chirurgico si procede al posizionamento della componente esterna dell'impianto cocleare ed alle tecniche di mappaggio e riabilitazione.
Mappaggio.
Il mappaggio è il momento in cui si "accende" l'impianto, ovvero in cui vengono attivati gli elettrodi. L'attivazione degli elettrodi è graduale, vengono prima attivati gli elettrodi situati più internamente nella coclea e successivamente gli elettrodi situati nella parte più esterna. Per ogni singolo elettrodo viene ricercata la soglia minima di udibilità e la soglia massima tollerata dal paziente, con l'individuazione di una soglia media che gli consentirà di udire i suoni in maniera ottimale. In questo modo si va a costituire una vera e propria mappa degli elettrodi, che verrà memorizzata a livello del processore.
Riabilitazione.
La fase di riabilitazione serve a far si che il soggetto possa gradualmente riabituarsi o abituarsi a sentire i suoni ed a ripristinare o creare il linguaggio. Viene eseguita da un logopedista, il quale sottoporrà il paziente a sedute di circa un'ora nelle quali verranno praticati esercizi di stimolazione uditiva (esposizione a suoni e rumori ambientali, alla voce di diverse persone e così via). La riabilitazione ha una gradualità decrescente, ovvero per un primo periodo verranno svolte quotidianamente, man mano poi la frequenza diventerà minore (una volta a settimana, una volta al mese, una volta ogni due mesi).
I Vantaggi e i rischi di un orecchio elettronico.
Quando si prende la decisione di ricorrere ad un impianto cocleare è bene conoscere i pro e i contro che possono derivare dall'utilizzo di questo dispositivo di modo da comprendere se è adatto o meno alle esigenze del singolo individuo.
I vantaggi.
L'utilizzo di un impianto cocleare non riesce a trasmettere suoni come una normale coclea, ma ha sicuramente dei vantaggi rispetto alle classiche protesi acustiche. In particolare dopo l'impianto:
- Il soggetto percepirà molti più suoni provenienti dall'ambiente esterno, riuscendo a distinguere versi di animali, segnali acustici, allarmi e rumori cittadini in maniera nitida e chiara.
- Il soggetto potrà sentire chiaramente la propria voce ed udire altrettanto nitidamente la voce delle altre persone, riuscendo così ad integrarsi nelle conversazioni senza dover per forza ricorrere alla lettura del labiale.
- Sarà possibile utilizzare il telefono.
- Sarà possibile focalizzarsi su un singolo suono anche se ci si trova in un ambiente non isolato acusticamente o pieno di rumori.
- Consente ai soggetti sordi di modulare la voce in modo che le parole siano comprensibili a chi ascolta.
- E’ progettato per durare tutta la vita del soggetto o comunque per un periodo di anni abbastanza lungo.
Gli svantaggi.
Nonostante gli evidenti benefici derivanti dall'utilizzo di un impianto cocleare, vi sono anche degli svantaggi legati all'utilizzo di questo tipo di dispositivo. In particolare possono verificarsi i seguenti problemi:
- L'impianto va posizionato in sede mediante un intervento chirurgico vero e proprio, con tutti i rischi legati quindi alle operazioni, come per esempio le procedure di anestesia.
- Gonfiore, edema e dolore post operatorio.
- Possibile insorgenza di infezioni post - operatorie che possono compromettere la buona riuscita dell'intervento.
- Errato posizionamento o spostamento dell'impianto dopo l'operazione, con necessità di intervenire nuovamente in senso chirurgico.
- Infiammazioni, paralisi o lesioni del nervo facciale derivanti dal posizionamento dell'impianto.
- Possibile sviluppo di otite o di meningite e possibile comparsa di acufeni (disturbo uditivo costituito da rumori quali ronzii e fruscii).
- Alterazione temporanea dell'equilibrio (con comparsa di vertigini) e del gusto.
- In caso di guasto della parte interna il soggetto dovrà nuovamente essere operato per aggiustare o sostituire l'impianto.
- In caso di sport in particolare quelli a contatto con l'acqua, la parte esterna va rimossa e pertanto il soggetto non sarà in grado di sentire.
- Sostituzione delle batterie della parte esterna dell'impianto cocleare quando si scaricano.
Gli studi e l’innovazione nella ricerca.
Attualmente si stanno realizzando numerosi studi per la realizzazione di impianti cocleari di ultima generazione. In particolare la ricerca si indirizza verso la realizzazione di impianti cocleari:
- Senza batterie, ovvero in grado di autoalimentarsi, di modo da evitare il problema delle batterie che si scaricano e che vanno sostituite.
- Senza hardware esterno, in modo che risulti totalmente interno e totalmente invisibile, consentendo una maggiore sicurezza, fisica e psicologica, al soggetto portatore dell'impianto.