Pancreas infiammato: sintomi, cause, cure e rimedi naturali per la pancreatite
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L'infiammazione del pancreas è una patologia da che, se non curata, può diventare cronica dando origine a diverse complicanze. Impariamo a capire quali sono i sintomi e le possibili cause della malattia, nonchè le terapie classiche, la dieta da seguire ed i rimedi naturali che si possono usare per migliorare la situazione.
Pancreas infiammato: caratteristiche.
L’infiammazione del pancreas, che in gergo medico prende il nome di pancreatite, è una patologia poco comune che colpisce, secondo le stime, dai 3 ai 9 pazienti su 100.000 l'anno.
L'infiammazione può essere dovuta a varie cause che comportano un quadro patologico molto vario: alcune forme, infatti si risolvono in pochi giorni, mentre alcune forme sono molto gravi e possono essere addirittura fatali.
Cos'è ed a cosa serve il pancreas?
Il pancreas è una ghiandola di forma allungata di supporto all'apparato digerente. Si trova dietro allo stomaco e comunica con il duodeno, un tubo muscolare che collega lo stomaco con l'intestino, le sue funzioni sono due:
- esocrina, rilascia all'esterno il succo pancreatico costituito per la maggior parte da acqua, da sostanze basiche e da enzimi che hanno la funzione di scindere i grassi e gli zuccheri per favorirne la digestione. Questi ultimi quando sono all'interno del pancreas sono inattivi, per evitare di danneggiare i suoi tessuti, verranno resi funzionanti solo una volta all'interno del lume intestinale.
- Endocrina, in questo caso alcuni ormoni si rilasciano all'interno del sangue, che scorre attraverso l’organo. In particolare, si tratta dei prodotti delle isole di Langherans, aggregati costituiti da due tipi di cellule: alfa, che secernono glucagone, quando il corpo è a digiuno, infatti stimola i tessuti a rilasciare il glucosio nel sangue; beta che secernono insulina, di solito dopo i pasti, infatti stimola il passaggio di glucosio dal sangue ai tessuti, dove viene accumulato.
Le varie tipologie di pancreatite.
In linea generale esistono due tipi di pancreatite, che si classificano in base alla velocità con cui si presentano i sintomi:
- la forma acuta appare in modo repentino senza preavviso.
- la forma cronica è un disturbo che va via via aggravandosi. In molti casi, deriva da una pancreatite acuta non curata, o curata male. Porta ad una compromissione irreversibile e totale della ghiandola.
La forma di pancreatite acuta si può essere ulteriormente classificata in:
- edematosa o interstiziale che, come dice il nome, si manifesta creando un edema, quindi si realizza una ritenzione dei liquidi che fa apparire il pancreas ingrossato e molto rosso. E' completamente reversibile e l'organo riesce a riacquistare completamente la sua salute e le sue funzionalità.
- necrotico-emorragica, in questo caso l'infiammazione si manifesta insieme alla necrosi del tessuto, cioè alla morte dello stesso, che può essere estesa anche agli organi circostanti. In seguito alla guarigione, che è molto lunga possono presentarsi anche dei danneggiamenti permanenti anche dei vasi sanguigni che perdono la loro funzionalità.
Le cause che determinano la comparsa di una pancreatite acuta e cronica.
Nelle pancreatiti acute il processo di infiammazione del pancreas è dovuto ad un'attivazione precoce degli enzimi digestivi che determina una ridotta funzionalità del pancreas. Tra le cause più comuni che determinano danni all'organo abbiamo:
- Eccessivo uso di alcol: più del 70% dei pazienti, soffrono di pancreas infiammato per questa ragione. L'alcol, infatti, viene metabolizzato in questo distretto e produce dei metaboliti tossici che attivano le cellule del succo pancreatico già all'interno del pancreas.
- Calcoli biliari: la cistifellea tramite il coledoco comunica con la parte finale del dotto pancreatico, quindi può succedere che la bile, (sostanza verdastra prodotta dal fegato che serve per favorire la digestione dei lipidi), non defluisca correttamente nell'intestino e si accumuli all'interno del pancreas, portando ad infiammazione dei suoi tessuti.
- Ipercalcemia: un’elevata concentrazione di calcio nel sangue attiva gli enzimi del succo pancreatico già all'interno del pancreas, ed a ciò si aggiunge la formazione di strutture che ostruiscono i tubi di deflusso del succo pancreatico.
- Trigliceridi alti, dovuti sia ad un eccessivo consumo di cibi grassi nella dieta, sia ad una predisposizione genetica. A lungo andare la digestione dei grassi sovraccarica il pancreas che è l’organo che secerne gli enzimi deputati alla digestione di questo tipo di cibi, e ne compromette la funzionalità.
- Tumori o traumi a questo distretto.
- Somministrazione di quantità elevate di farmaci come azatioprina (agente immunosoppressivo), diuretici triazolici (per favorire l'allontanamento dei liquidi o abbassare la pressione), estrogeni (ormoni femminili), tetracicline (antibiotici) e cortisonici (antinfiammatori).
Per quanto riguarda la pancreatite cronica, come già detto, può manifestarsi in seguito ad una ricaduta o aggravamento della pancreatite acuta che si verifica a causa di uno stile di vita non corretto.
Sintomi: come riconoscere l’infiammazione del pancreas.
La pancreatite acuta si manifesta con un dolore forte alla parte superiore dell'addome che si irradia anche nella schiena e si allevia quando ci si piega in avanti.
Al dolore spesso si associano altri sintomi quali:
- Nausea e vomito di colore verdastro dovuto ai succhi biliari;
- Febbre e stato di agitazione.
- Ittero, colorazione giallognola della pelle, dovuta ad un accumulo di bilirubina (prodotta dalla degradazione dei globuli rossi) che nel fegato è trasformata in bile. L'infiammazione del pancreas costringe il coledoco, il coledoco, un tubulo che permette il deflusso della bile, che, quindi, si accumula e di conseguenza la bilirubina non viene eliminata dal circolo ematico.
- Nei casi più gravi si presenta uno shock (con tachicardia, diminuzione del volume di sangue e confusione mentale).
I sintomi della pancreatite cronica sono più soft, possono essere anche di lieve entità e presentarsi solo occasionalmente, essi sono:
- Perdita di peso, collegata alla difficoltà nella digestione e all'inappetenza, che vengono determinate da una minore produzione del succo pancreatico, ricco di enzimi utili per la digestione di proteine e grassi.
- Occasionali dolori all'addome, dovuti, come nella pancreatite acuta, all'infiammazione del pancreas.
- Steatorrea, cioè produzione di feci unte e grasse, che si manifestano in modo particolare in seguito ad un pasto molto pesante, proprio perché il pancreas non produce la giusta quantità di enzimi deputati alla digestione di queste sostanze, che vengono eliminate tal quali.
- Raramente, a causa del funzionamento non corretto del pancreas si potrebbe avere anche una produzione inferiore di insulina, che determina la comparsa del diabete mellito di tipo II.
Diagnosi: dagli esami di laboratorio alle tecniche di imaging.
Se il medico ha il sospetto che un paziente è soggetto a pancreatite, prescriverà alcuni esami diagnostici, per confermare o meno la sua ipotesi.
Grazie agli esami del sangue è possibile monitorare in particolar modo:
- la VES (velocità di eritrosedimentazione) che permette di vedere se nell'organismo è presente qualche infiammazione,
- le concentrazioni di enzimi quali amilasi e lipasi, presenti nel succo pancreatico.
Oltre agli esami del sangue si possono abbinare esami quali:
- TAC (tomografia computerizzata), in cui si vedono le immagini tridimensionali degli organi. e quindi consente di determinare la gravità dell'infiammazione.
- Ecografia, in questo esame, su uno schermo, grazie a degli ultrasuoni, si può avere un’immagine del pancreas e quindi valutare, se esso risulta essere alterato, o meno.
- Ecografia endoscopica, che, introducendo uno strumento nella gola del paziente, fino a raggiungere lo stomaco ed in seguito il duodeno, consente di avere una visione del pancreas dall'interno.
Che fare in caso di pancreatite?
Il trattamento per eliminare l'infiammazione del pancreas può essere di tipo farmacologico o naturale e mira ad eliminare la causa che determina l'infiammazione.
Rimedi medico - farmacologici.
La pancreatite, la maggior parte delle volte, richiede il ricovero ospedaliero dove anzitutto viene sospesa l'alimentazione per far riposare il pancreas. Il trattamento quindi prevede:
- Digiuno, per qualche giorno utilizzando usando flebo o sondini naso gastrici. In tal modo l’alimentazione che non passa per l'intestino, e non affatica il pancreas.
- Antidolorifici, somministrati per via endovenosa, in caso di dolori.
Una volta eliminata l'infiammazione le cure devono essere rivolte all'eliminazione della causa scatenante per cui può rendersi necessario l'intervento per eliminare calcoli biliari.
Per quanto riguarda la pancreatite cronica, si è visto che la somministrazione di enzimi pancreatici ha risolto la situazione, in quanto suppliscono alla carenza dell'organismo, aiutando la digestione di lipidi e delle proteine.
Intervento di colecistectomia.
Nei casi più gravi, i farmaci non sono utili e si opta per un intervento chirurgico, per asportare le parti danneggiate del pancreas. Questo può essere preceduto da un’operazione in laparoscopia, in cui, tramite un sondino introdotto dalla bocca, si fa una piccola incisione sull'organo per drenare i liquidi.
Rimedi naturali per prevenire l'infiammazione del pancreas.
Anche i rimedi naturali possono essere usati, non tanto come cura, ma per mantenere il pancreas in buona salute, quindi in maniera preventiva, o dopo un attacco di pancreatite acuta, per evitare ricadute. Le piante più indicate dal naturopata in questo senso sono:
- Dente di leone, il cui nome scientifico è tarassaco officinale, un infuso delle sue foglie ricche di acido taraxinico, terpeni e flavonoidi. Esso aiuta lo svuotamento della cistifellea, facendo rimanere puliti anche i canalicoli che la collegano al pancreas ed evitando la formazioni di calcoli.
- Aglio, il suo principio attivo è l'allicina, che agisce anche sul pancreas, proteggendo le sue cellule dai tumori, inoltre stimola la produzione di insulina. Il consiglio è mangiarne 2-3 spicchi crudi al giorno. Se non si sopporta il suo sapore si possono trovare degli integratori a base dei suoi principi attivi in farmacia, parafarmacia o erboristeria.
- Radice di genziana e cannella, si possono usare alternativamente, in quanto entrambe hanno un'azione digestiva, diminuendo il carico del pancreas. La cannella viene usata in polvere sugli alimenti, invece con l'echinacea si può fare un infuso, ponendo in acqua bollente, per almeno 5 minuti, parti della pianta essiccate.
Dieta per ridurre il carico di lavoro del pancreas.
Seguire una dieta corretta, come per molte patologie che colpiscono l'apparato digerente o organi che afferiscono ad esso, è importantissimo per migliorare la situazione ed accorciare i tempi di guarigione. Ci si può recare da un dietologo, che stilerà un regime alimentare ad hoc per il paziente. In generale, i consigli da seguire sono i seguenti:
- evitare totalmente l'alcol;
- pianificare un apporto calorico giornaliero ottimale, in relazione alla fisicità del soggetto, variando con gli alimenti;
- pianificare pasti frequenti e poco sostanziosi, per favorire la digestione;
- ridurre la quantità di fibre e al contempo determinare un ottimale apporto proteico da parte dei legumi e non dalla carne; per questo fine sono molto utili quelli decorticati che non possono mancare in questo tipo di dieta;
- aumentare la quantità di vitamine ingerite, a volte anche con integratori;
- ridurre i cibi grassi e gli zuccheri semplici;
- scegliere dei carboidrati a basso indice insulinico;
- assumere elevate quantità di liquidi.
L'articolo ha scopo informativo. In ogni caso è sempre necessario consultare il medico, in quanto il pancreas è una ghiandola che svolge dei compiti fondamentale all'interno del nostro organismo!