Perdita di memoria in giovani ed anziani: primi sintomi, cause e rimedi
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La perdita di memoria è l'incapacità , transitoria o permanente, di non riuscire a ricordare uno o più eventi trascorsi. Quali sono i primi sintomi e le cause negli anziani? E quando e perchè questo fenomeno interessa i giovani? Oltre alle terapie a base di farmaci esistono rimedi omeopatici o tecniche efficaci?
In che consiste la perdita di memoria?
La perdita di memoria viene indicata dai medici con il termine amnesia, ed è la temporanea o definitiva incapacità di un soggetto di ricordare eventi accaduti nel passato remoto o prossimo. Non è una vera e propria patologia ma una sindrome che può colpire qualsiasi fascia d'età ma che è più comunemente osservabile negli anziani in cui si ha il deterioramento progressivo delle cellule cerebrali e la comparsa di difficoltà mnemoniche.
La perdita di memoria avviene per compromissione di una o più funzioni specifiche espletate dalle quella parte del cervello chiamato sistema limbico.
Questa porzione dell’encefalo, costituita da ippocampo, ipotalamo, complesso dell’amigdala ed altre parti, assolve a svariate funzioni psichiche quali emozioni, olfatto, umore e memoria.
Tipologie: cosa non si ricorda?
La perdita di memoria può essere classificata in diverse tipologie basate su differenti parametri.
In base al tipo di memoria colpita distinguiamo una perdita della memoria:
- A breve termine: ad essere colpita è la memoria che consente di registrare gli eventi appena avvenuti e di tenerli in memoria per un periodo di tempo che va da alcuni minuti ad alcune ore.
- A lungo termine: viene colpita la memoria che serve a ricordare gli eventi avvenuti in un periodo di tempo passato che può andare da qualche minuto a qualche anno (fino a un decennio).
In base alla durata della perdita di memoria possiamo suddividerla in:
- Transitoria: quando la perdita di memoria è limitata ad un periodo di tempo, lungo o breve, e trascorso tale periodo temporale si ha il completo recupero di tutti i ricordi.
- Permanente: quando la perdita di memoria è definitiva e quindi il soggetto non riesce più a recuperare i ricordi persi.
In base agli eventi che il soggetto è in grado di ricordare o meno possiamo distinguere la perdita di memoria in:
- Retrograda: viene persa la memoria relativa a ciò che è avvenuto prima della causa scatenante l'amnesia, ma si ricorda tutto ciò che succede dopo l'evento che ha causato la perdita di memoria.
- Anterograda: è una perdita di memoria che riguarda l'acquisizione delle nuove informazioni, il soggetto riesce a ricordare bene gli eventi passati ma, dopo l'evento scatenante, non è più in grado di memorizzare nuove informazioni.
- Globale: la perdita di memoria è totale, sia anterograda che retrograda, non si ricordano né gli eventi avvenuti prima della causa scatenante, né gli eventi avvenuti dopo la causa scatenante.
- Selettiva o dissociativa: una perdita di memoria selettiva si ha quando si perdono i ricordi relativi ad una dato periodo o ad un dato evento. Per esempio in seguito ad un lutto o ad uno shock è possibile perdere i ricordi relativi a quel periodo.
- Visiva: riguarda la capacità di ricordare luoghi e volti, una perdita di memoria visiva porta il soggetto a non riconoscere i luoghi in cui si trova o a non ricordare persone che conosce.
In base alla modalità d’insorgenza possiamo distinguere una perdita di memoria:
- Improvvisa: la perdita di memoria è improvvisa quando avviene da un momento all'altro, come conseguenza per esempio di un trauma o di un forte stress o shock.
- Graduale: una perdita di memoria graduale è quella che si osserva spesso nelle demenze senili in cui i ricordi iniziano dapprima ad essere sfumati e poi via via vengono dimenticati.
I sintomi correlati all'amnesia.
Quando si verifica la perdita di memoria possono associarsi ad essa dei sintomi correlati alla causa che ha determinato l'amnesia.
Tra i sintomi che comunemente si associano alla perdita di memoria abbiamo:
- Confusione mentale: uno stato confusionale si associa spesso a perdita di memoria sia nel caso in cui essa sia causata da traumi, per esempio un trauma cranico, sia nel caso sia determinata da patologie come le demenze senili. Il soggetto appare in preda alla confusione, è disorientato, non sa dove si trova.
- Difficoltà di linguaggio: una perdita di memoria si associa a difficoltà di linguaggio quando viene colpita l'area di Broca, responsabile dell'elaborazione del linguaggio. Può essere conseguenza di un trauma cerebrale, di demenza senile o di una patologia.
- Problemi di concentrazione: si associano a perdita di memoria in soggetti colpiti da patologie cerebrali quali infezioni virali o tumori cerebrali o ancora in soggetti in cui la perdita di memoria è legata a problemi di ansia, stress o ad uno shock subito.
- Mal di testa: amnesia e mal di testa possono verificarsi insieme nel caso di trauma cranico o di infezioni cerebrali come la meningite.
- Mancanza di orientamento: si verifica spesso come conseguenza di una perdita della memoria visiva per cui il soggetto non riconosce i luoghi e non sa dove si trova, perdendo di conseguenza l'orientamento. È uno dei primi sintomi della malattia di Alzheimer.
- Stanchezza: un'amnesia può associarsi a stanchezza nel caso in cui il soggetto abbia una carenza di minerali o nel caso in cui sia in atto un'infezione virale, una patologia tiroidea o un tumore al cervello.
- Tremori: la presenza di tremori associati ad amnesia è tipica dei soggetti in cui la perdita di memoria è legata ad abuso di alcol o di sostanze stupefacenti, oppure all'assunzione di alcuni farmaci, o ancora a demenza senile o a crisi di ansia.
- Vertigini: le vertigini si manifestano insieme ad amnesia e confusione mentale in caso di trauma cranico, oppure possono essere la spia di un tumore cerebrale.
Cause dell’amnesia.
Le cause che scatenano una perdita di memoria improvvisa o graduale, a breve o a lungo termine possono essere molteplici e soprattutto variare negli anziani e nei giovani. Inoltre, oltre a cause contingenti , la perdita di memoria può essere dovuta a varie patologie,
Le cause patologiche comuni nell'anziano.
Nei soggetti anziani la perdita della memoria è un fenomeno abbastanza comune legato sia al fisiologico invecchiamento, sia all'insorgenza di patologie legate all'età avanzata come:
Ictus.
E’una condizione causata dalla rottura o dalla chiusura di un vaso sanguigno nel cervello che provoca un periodo di ipossia (cioè di mancanza di ossigeno) alle cellule cerebrali, danneggiandole. È più frequente in età anziana poiché i vasi sono più fragili a causa dell'invecchiamento e perchè spesso si hanno picchi di pressione alta. Il danneggiamento delle cellule cerebrali può portare a perdita di memoria.
Alzheimer.
E’ una patologia neurodegenerativa in cui il primo sintomo è rappresentato proprio dalla perdita della memoria. In questa patologia si ha una lenta e progressiva distruzione delle cellule nervose il che porta alla manifestazione della sintomatologia.
Demenza senile.
La demenza senile è una condizione patologica associata all'età avanzata determinata dal deterioramento delle cellule cerebrali dovuto al passare del tempo. Può essere causata da ischemia cerebrale, malattia di Alzheimer, ictus o altri processi degenerativi a carico del cervello e può portare tra i sintomi anche la perdita di memoria.
Approfondisci cause e fattori di rischio della demenza senile.
Cause patologiche nei giovani e negli adulti.
Nei soggetti giovani e negli adulti le cause patologiche di perdita di memoria sono legate all'insorgenza di patologie diverse, tra le quali possiamo citare:
Tumore.
La presenza di un tumore cerebrale può causare perdita di memoria a causa dei danni che la massa tumorale porta alle strutture del cervello.
Puoi approfondire come si manifesta e qual'è la prognosi del tumore al cervello.
Depressione.
Pazienti che soffrono di depressione hanno anche problemi di memoria a causa della loro scarsa capacità di concentrazione e di immagazzinamento delle informazioni. Viene inoltre compromessa la memoria visiva e con essa la capacità di orientarsi nello spazio circostante.
Infezioni virali.
In alcuni casi infezioni virali come la meningite (infezione che colpisce le meningi cioè le membrane di rivestimento del cervello) o l'HIV possono, attraversando la barriera ematoencefalica, provocare danni alle cellule cerebrali, distruggendole, e determinando quindi una perdita di memoria.
Patologie tiroidee.
In alcune patologie della tiroide come la tiroidite autoimmune o l'ipotiroidismo possono verificarsi problemi mnemonici. Nel primo caso la perdita di memoria può essere dovuta alla presenza degli autoanticorpi, mentre nel secondo caso al rallentamento complessivo delle funzioni vitali, comprese quelle cerebrali.
Sclerosi multipla.
E’ una patologia in cui si ha la perdita di mielina (una sostanza isolante e protettiva che riveste le fibre nervose) che causa difetti nella conduzione nervosa. Tra i sintomi si ha anche una perdita di memoria se vengono colpiti i neuroni delle aree cerebrali deputate alla memoria.
Approfondisci i sintomi con cui si manifesta la sclerosi multipla.
Diabete.
Chi è affetto da diabete può soffrire di problemi di memoria a causa di due diversi meccanismi. Il primo è il verificarsi di frequenti crisi ipoglicemiche (cioè un abbassamento dei livelli di zucchero nel sangue) che provocano a volte una perdita di coscienza, subito dopo la quale può verificarsi una perdita di memoria transitoria a causa della carenza di zuccheri al cervello. Un secondo meccanismo è invece legato all'eccesso di zuccheri nel sangue che può portare a problemi di natura vascolare a tutti i vasi sanguigni dell'organismo, compresi quelli cerebrali, e questo può arrecare danni al cervello compromettendo la memoria.
Cause non patologiche che possono portare all'amnesia.
La perdita di memoria, sia nei giovani che negli adulti che nei soggetti anziani, può essere causata da condizioni non patologiche. Tra queste le più comuni cause di amnesia sono:
Abuso di alcol.
Chi consuma grandi quantità di alcol può essere soggetto a perdita di memoria poiché i sottoprodotti metabolici che si generano quando si assume alcol danneggiano le cellule cerebrali se presenti in quantità eccessiva. Inoltre un abuso di alcol può portare all'insorgenza della sindrome di Korsakoff (una patologia a carattere degenerativo che colpisce il sistema nervoso) in particolari soggetti, che tra i sintomi include amnesia retrograda e incapacità di fissare i ricordi.
Sostanze stupefacenti.
Al pari dell'abuso di alcol anche l'assunzione ripetuta di sostanze stupefacenti provoca un danno fisico alle cellule cerebrali, distruggendole, e determinando l'insorgenza di amnesia.
Farmaci.
Alcune categorie di farmaci possono interferire con i processi mnemonici e con la capacità di ricordare le cose. Tra questi abbiamo le benzodiazepine, ed in generale i sedativi, gli ansiolitici, e gli antidepressivi. L’effetto sulla memoria è dovuto al fatto che questi farmaci, agiscono a livello del sistema nervoso sedandolo e quindi rallentando tutti i circuiti neurali, compresi quelli mnemonici.
Trauma cranico.
Una delle maggiori cause di amnesia nei giovani è il trauma cranico, causato spesso da incidenti stradali in auto o più frequentemente da incidenti stradali in moto durante i quali non si indossava il casco. In questo caso la perdita di memoria è determinata dal trauma fisico che subisce il cervello durante un incidente, se l’impatto colpisce le aree della memoria possono verificarsi imponenti deficit.
Approfondisci caratteristiche e conseguenze del trauma cranico.
Interventi chirurgici.
Una possibile causa di perdita di memoria è una lesione cerebrale post chirurgica a causa di un problema insorto durante un'operazione al cervello.
Carenze alimentari.
Chi segue un'alimentazione errata povera di frutta e verdura, o una dieta drastica, può andare incontro a perdita di memoria a causa della carenza di minerali quali ferro e fosforo e delle vitamine, in particolare di quelle del gruppo B.
Stress.
Soggetti particolarmente stressati, che dormono poco e male, o che soffrono di ripetute crisi d'ansia, possono avere serie difficoltà di concentrazione a cui si associa una perdita di memoria, specialmente per gli eventi recenti.
Shock.
Quando si è soggetti ad un forte shock è possibile soffrire della sindrome post traumatica da stress, per esempio dopo il parto o dopo un lutto improvviso. Questa sindrome si manifesta con moltissimi sintomi tra cui la perdita di memoria, specialmente di quella relativa al periodo in cui si è verificato l'evento.
Menopausa.
Talvolta in menopausa è possibile soffrire di amnesie. Questo è probabilmente legato allo squilibrio ormonale che si viene a creare e che provoca difficoltà di concentrazione e difficoltà a ricordare o ad immagazzinare ricordi.
Come è possibile curare il problema della perdita di memoria?
Concludiamo dicendo che per il trattamento delle amnesie il primo passo è quello di individuare la causa che ha determinato l'insorgenza della perdita di memoria e, ove possibile, trattarla adeguatamente. Per aiutare poi la memoria esistono dei farmaci specifici, ma è possibile avvalersi anche di rimedi naturali oppure di altre terapie come l'agopuntura. In linea generale se la perdita della memoria è episodica e transitoria non c'è da preoccuparsi, viceversa in caso si verifichi più spesso è bene rivolgersi ad un neurologo.
Cure naturali per il recupero della memoria o per non perderla!
Per il recupero della memoria, ma anche per rafforzarla a scopo preventivo, è possibile ricorrere a dei rimedi naturali o all'omeopatia. Tra i rimedi naturali più utili per il mantenimento e/o il recupero mnemonico abbiamo:
- Ginkgo biloba: contiene principi attivi come derivati terpenici e bioflavonoidi che gli conferiscono la proprietà di migliorare la circolazione, in particolare quella del microcircolo, compresi quindi i vasi cerebrali. In questo modo agisce migliorando le capacità mnemoniche e la concentrazione. Può essere assunto sotto forma di capsule e la posologia varia in base ai casi.
- Rosmarino: contiene oli essenziali come pinene e limonene, flavonoidi, e acido rosmarinico come principi attivi. Per migliorare la memoria e la concentrazione si deve utilizzare sotto forma di olio aromatico per profumare la casa o annusandolo su un fazzoletto.
- Salvia: contiene saponosidi, tannini, colina e oli essenziali che agiscono a livello della corteccia cerebrale migliorando la concentrazione e la memoria. Va assunta sotto forma di capsule contenenti olio di salvia, con una posologia variabile in base ai casi.
- Mandorle: sono ricche di minerali come magnesio, calcio, fosforo, ferro e potassio e pertanto rappresentano un ottimo rimedio contro il deficit mnemonico da carenza alimentare o da stress.
- Calamo aromatico: contiene principi attivi quali β-asarone, calamolo e canfora di calamo. Per migliorare la memoria, grazie alle sue proprietà sul cervello e sul microcircolo vascolare, si utilizza sotto forma di olio essenziale ma, a causa della tossicità di uno dei suoi sottoprodotti, le quantità e le modalità di assunzione vanno stabilite dal medico.
- Agopuntura: è una pratica della medicina orientale che si avvale dell'utilizzo di aghi applicati in particolari punti al fine di risolvere diverse problematiche. Per il trattamento dei deficit mnemonici i punti utilizzati sono liv3 (o Taichong) e LI4 (o Hegu), che se stimolati adeguatamente dagli aghi attivano le aree cerebrali responsabili della memoria.
Tra i rimedi omeopatici sono invece indicati per rafforzare o recuperare la memoria:
- Baryta carbonica: è il sale di bario dell'acido carbonico e si utilizza nel caso di deficit mnemonici associati ad età avanzata, depressione e vertigini ad una concentrazione di 4CH nei casi di sintomi acuti e di 9 - 30CH in caso di sintomatologia cronica. La posologia è di 3 - 5 granuli ogni tre ore nei casi acuti e di 3 - 5 granuli al giorno nei casi cronici.
- Anacardium orientale: pianta facente parte delle Anacardiaceae, si utilizza nel caso di perdita di memoria associata ad ansia, depressione, stress e demenza senile. Si consiglia di assumerne 3 granuli ogni 3 ore, nel caso di sintomatologia acuta, o tre granuli tre volte al giorno in caso di sintomatologia cronica. La concentrazione è 6CH nel primo caso e 30CH nel secondo caso.
- Phosphoricum acidum: indicato nella perdita di memoria causata da shock o associata a difficoltà di concentrazione, questo rimedio si assume in concentrazione 9CH e con una posologia di 2 - 3 granuli una volta al giorno.
Terapia farmacologica: pro e contro.
L'utilizzo di farmaci per il trattamento della perdita di memoria è una questione ad oggi controversa nell'ambito clinico poiché spesso i benefici non sono tanti quanto gli effetti collaterali (alcuni pazienti hanno osservato forti mal di testa, gravi episodi di diarrea e presenza di nausea talvolta associata a vomito). Esistono comunque delle categorie di farmaci che vengono impiegate per il trattamento della memoria e tra questi i più utilizzati sono i farmaci colinergici, il cui meccanismo di azione è basato sul neurotrasmettitore acetilcolina, fondamentale per la memoria. Tra quelli di maggiore utilizzo abbiamo:
- Piracetam: è un farmaco che viene definito come "amplificatore cognitivo" poiché ha la capacità di aumentare il metabolismo, e quindi l'attività , delle cellule cerebrale, migliorando la memoria e i processi cognitivi.
- Aniracetam: interviene a livello dei circuiti neurali e dei processi cognitivi che sono alla base della memoria, proteggendoli dall'invecchiamento e dal deterioramento. Può essere utile per il trattamento di deficit mnemonico nell'anziano.
- Oxiracetam: agisce a livello della circolazione del microcircolo vascolare, migliorandola, e favorendo quindi una maggiore ossigenazione cerebrale. Aiuta e rafforza la memoria.
Attenzione: posologia e modalità di somministrazione vanno stabiliti dal medico in base ai singoli casi da trattare.