Picacismo: cos'è? Sintomi, cause, cure e rischi per bambini e adulti
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Approfondimenti sul picacismo: desiderio di ingerire sostanze non commestibili. E' una patologia che colpisce soprattutto i bambini, ma può manifestarsi anche in adulti, in particolare nelle donne in gravidanza ed in soggetti che hanno subito un trauma, le cause infatti sono spesso legate alle condizioni psicologiche. Vediamo come uscire da questa condizione che può avere conseguenze anche gravi e portare addirittura alla morte.
Che cos’è il picacismo?
Il termine picacismo indica la tendenza incontrollabile di un individuo a mangiare cose non edibili come la carta, le pietre, il talco, il sapone, o grandi quantità di alimenti crudi.
E' un disturbo del comportamento alimentare multifattoriale legato sia a fattori di tipo fisico, sia a fattori di tipo psicologico, tanto che, per questo secondo suo aspetto, la malattia è inserita nel DSM-IV (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali).Ma quali sono i soggetti colpiti e con quale percentuale?
Soggetti più colpiti: bambini e donne in gravidanza.
Il picacismo si manifesta raramente e colpisce prevalentemente bambini (in età compresa tra 1 e 6 anni, in una percentuale che va dal 10 al 30%) e donne in gravidanza, ma può manifestarsi anche negli adulti che hanno alle spalle esperienze traumatiche di carattere psicologico. La patologia è piuttosto rara e, fino ad oggi, non era molto conosciuta. È stata però di recente portata alla luce da un programma televisivo andato in onda sulla rete Real Time dal titolo "Io e la mia ossessione" (titolo originale My Strange Addiction, in onda sulla rete televisiva americana TLC), in cui, tra gli altri argomenti, si affrontavano i problemi di persone di nazionalità americana affette da picacismo. Tali persone avevano sempre di fondo un problema di natura psicologica che le portava a mangiare qualsiasi cosa, dal cibo per gatti, allo smalto per unghie, alla propria urina. Quali sono le cause che portano alla malattia?
Le cause della patologia possono essere multifattoriali.
Le cause di picacismo sono ad oggi non ben identificate in quanto la patologia spesso è legata a processi multifattoriali. Gli esperti hanno però identificato dei fattori che spesso portano all'insorgenza di picacismo e che possono essere sia di origine fisiopatologica sia di natura psicologica. Tra questi fattori abbiamo:
Anemia sideropenica.
L'anemia causata dalla carenza di ferro sembra essere la prima causa di origine fisiopatologica responsabile dell'insorgenza di picacismo. Il soggetto è portato a ingerire sostanze quali la terra, la limatura di ferro, o qualsiasi sostanza che contiene ferro. L'assunzione avviene in maniera inconscia, cioè il soggetto non sa che sta ingerendo quella sostanza perchè contiene ferro, ma sente soltanto il bisogno di farlo. Tale forma di picacismo scompare non appena si interviene con una terapia adeguata alla carenza di ferro.
Inadeguata nutrizione.
Gravi casi di malnutrizione possono portare l'individuo, specialmente i bambini, a ingerire qualsiasi materiale che possa soddisfare le carenze nutrizionali dell'organismo. Anche questa forma di picacismo scompare non appena si interviene, correggendola, sull'alimentazione del soggetto.
Alterato metabolismo dei minerali.
In alcuni casi il picacismo può essere un effetto secondario di patologie che colpiscono l'intestino come la celiachia o le parassitosi e che determinano uno scarso assorbimento di minerali. Al pari dei soggetti affetti da anemia sideropenica, i soggetti affetti da picacismo derivato da alterato metabolismo dei minerali, tendono ad ingerire inconsciamente le sostanze che contengono i minerali di cui il loro organismo ha bisogno. Al pari delle due forme precedenti anche questa forma di picacismo regredisce curando la patologia primaria.
Traumi psicologici.
Il picacismo ossessivo - compulsivo derivante da traumi di origine psicologica è quello che più si manifesta in soggetti adulti piuttosto che in bambini o in donne in gravidanza. Tra le forme di picacismo è quella più difficile da diagnosticare, in quanto il soggetto difficilmente parlerà del fatto che ingerisce sostanze non commestibili, e più difficile da curare in quanto non regredisce spontaneamente e il disturbo va affrontato mediante terapia psicologica.
Malattie psichiatriche.
Soggetti affetti da schizofrenia, autismo o ritardo mentale possono manifestare episodi ricorrenti o persistenti di picacismo. In questo caso il manifestarsi della patologia è strettamente correlato alle alterazioni funzionali a carico del cervello da cui sono affetti questi soggetti. Attenzione: questa forma di picacismo va tenuta sotto controllo poiché non tende a scomparire spontaneamente.
Sintomi diversi in bambini ed adulti.
Il picacismo presenta un unico sintomo e cioè quello di ingerire sostanze che non sono commestibili o di ingerire grandi quantità di alimenti crudi. Tuttavia nella manifestazione sintomatica vi è una differenza in base ai soggetti in cui si manifesta:
- Bambini: nei bambini il picacismo può essere una conseguenza di una carenza alimentare o semplicemente causato dal fatto che i bambini spesso mettono tutto in bocca. Di conseguenza è facile che ingeriscano materiali quali terra, sporcizia, colori, vernici, lana e tutto ciò con cui vengono in contatto mentre stanno giocando.
- Donne in gravidanza: le donne in gravidanza possono soffrire di picacismo sia a causa di cambiamenti ormonali sia a causa di possibili carenze di minerali. Può capitare che donne incinte sentano il desiderio di ingerire grandi quantità di alimenti crudi come le patate, il riso, la farina o la carne, e talvolta anche il ghiaccio.
- Adulti: il picacismo negli adulti è frequentemente causato da problemi psicologici e quindi si manifesta con l'ingestione delle sostanze più diverse. Per esempio alcuni soggetti ingeriscono smalto per unghie, sapone, deodorante, detersivo liquido, pietre, imbottiture di divani, naftalina, pelo di animale, gomma derivante da pneumatici e, talvolta, persino la propria urina o le proprie feci.
I rischi che derivano dall'ingestione di sostanze non commestibili.
Il picacismo, se non diagnosticato in tempo e curato tempestivamente, può portare a gravi conseguenze per la salute del soggetto. Le conseguenze più gravi che possono manifestarsi negli individui affetti da picacismo sono:
- Malnutrizione: la malnutrizione, sebbene sia una causa di picacismo, può diventare anche una conseguenza di tale patologia, qualora il soggetto non si alimenti in maniera normale e rivolga le sue attenzioni alimentari soltanto a sostanze non edibili. Inoltre l'assunzione di alcune sostanze può danneggiare l'intestino facendo così in modo che le cellule intestinali non siano più in grado di assorbire correttamente i nutrienti.
- Avvelenamento: l'ingestione di sostanze contenenti veleni come per esempio le vernici, lo smalto o sostanze contenenti piombo, possono portare ad un graduale avvelenamento dell'organismo con conseguenze talvolta letali per il soggetto.
- Ostruzioni intestinali: assumere sostanze non commestibili può provocare l'accumulo delle suddette sostanze a livello intestinale, dove rimangono bloccate. Questo causa l'insorgenza di ostruzione intestinale con conseguente blocco intestinale.
- Bezoario: in soggetti che mangiano peli di animali o capelli si possono formare delle masse di pelo chiamate bezoari che, se aumentano di dimensioni, possono provocare ostruzione intestinale.
- Tumori: alcuni prodotti non commestibili che vengono ingeriti da soggetti affetti da picacismo spesso contengono sostanze tossiche le quali sono cancerogene. Questo significa che man mano che il soggetto ingerisce tali sostanze queste si accumulano nell'organismo e causano danni alle cellule facendole divenire cellule tumorali e causando quindi lo sviluppo di tumori.
- Infezioni: ingerire sostanze non pulite, come per esempio la terra, può portare alla contemporanea ingestione di spore, parassiti, batteri e virus, determinando l'insorgenza di infezioni.
Altre conseguenze possono essere danni provocati alle strutture gastrointestinali, quali stomaco e intestino, da sostanze tossiche.
Tali sostanze possono determinare erosioni delle pareti gastriche ed intestinali e perforazioni (nel caso di materiali appuntiti o taglienti come per esempio il vetro) con conseguenti sanguinamenti, spesso responsabili di anemie.
Comorbilità della pica e diagnosi differenziale.
Spesso il picacismo può associarsi ad altri disturbi e patologie quali:
- Autismo: il disturbo dello spettro autistico è un disordine neuropsichico che comporta difficoltà di comunicare e di interazioni sociali e con l'ambiente. I bambini autistici hanno comportamenti ripetitivi , aprassia e spesso manifestano spiccate capacità in attività particolari.
- Disturbo ossessivo-compulsivo che è un disturbo della personalità che porta a compiere azioni quali il lavarsi, il controllare, contare o ordinare in modo ripetitivo.
- Tricotillomania: è un disturbo mentale e comportamentale che spinge ad un irrefrenabile bisogno di strapparsi capelli e peli di qualsiasi area del corpo.In caso do comorbilità col picacismo, i capelli vengono ingeriti.
Il medico fa una diagnosi di picacismo quando per almeno un mese, il soggetto ha mangiato cose non commestibili.
Per avere una diagnosi di picacismo bisogna attendere almeno il compimento dei due anni, perchè al di sotto di tale età i bambini mangiano di tutto per una normale fase di sviluppo.
Se l'ingestione di sostanze non alimentari, si manifesta associata ad altri sintomi tipici di altri disturbi mentali occorre fare una diagnosi differenziale.
Come curare il disturbo? Terapie mediche e psicologiche.
La cura del picacismo può essere di tipo medico, di tipo psicologico o di tipo medico - psicologico. In generale possiamo affermare che:
- Se il picacismo è causato da un problema di origine fisiopatologico, come un'anemia sideropenica o una malnutrizione, il medico interverrà nella cura della patologia primaria che, indirettamente, risolverà anche il problema del picacismo.
- Se è legato a problemi di origine psichiatrica quali schizofrenia o ritardo mentale, si opterà per una terapia psichiatrica basata sull'utilizzo di farmaci adatti a trattare quella patologia.
- Se il picacismo è legato alla gravidanza il medico potrà consigliare di tenere sotto controllo la voglia di ingestione degli alimenti non indicati (esempio la carne cruda, pericolosa anche per la salute del feto), e non aggiungerà ulteriori terapie considerato che nella maggior parte dei casi con la fine della gravidanza scompare anche il picacismo.
- Se è legato a problemi psicologici sarà necessario sia l'intervento del medico (solitamente internista o gastroenterologo) per determinare se anni di assunzione di sostanze non edibili hanno provocato danni fisici, sia l'intervento di un esperto di educazione alimentare per educare il soggetto ad una corretta alimentazione, sia l'intervento dello psicologo o dello psichiatra che mediante terapia analitica o cognitivo - comportamentale, risaliranno all'origine del problema e tenteranno di risolverlo mediante psicoterapia.