Prurito anale: cause, cura e rimedi naturali
Il prurito anale è lo stimolo irrefrenabile di grattarsi circoscritto alla regione anale. Quali sono le cause? Esaminiamo nel dettaglio le patologie e i comportamenti scorretti che determinano il fastidioso disturbo e come il medico può effettuare la diagnosi in base ai sintomi. Scopriamo, inoltre, quali sono le cure farmacologiche ed i rimedi naturali più efficaci.
Cos’è il prurito anale?
Il prurito anale, noto anche come pruritus ani, è un disturbo molto frequente che può colpire a qualsiasi età e che interessa in egual misura uomini e donne (forse con maggior preferenza gli uomini anziani). Esso è uno stimolo, molto spesso irrefrenabile, che si origina nella regione anale e determina un bisogno incontenibile di grattarsi. Operazione che, nonostante il momentaneo sollievo, peggiora ulteriormente la condizione generale, infatti, lo sfregamento, che essa comporta, determina escoriazioni e microscopiche ulcerazioni nella regione anatomica. L’irritazione cutanea che ne conseguirà acuisce maggiormente la sensazione di prurito aggravando una condizione di per se fastidiosa ed anche imbarazzante nelle relazioni sociali.
Il prurito anale può essere causato da una gran numero di fattori; esso, infatti, può essere il sintomo di una patologia di base che non necessariamente interessa la regione ano-rettale, ma può anche essere un semplice disturbo provocato da eccessiva sudorazione o scarsa/scorretta igiene o ancora la conseguenza della digestione di particolari alimenti (spezie, cioccolato etc.). Qualunque siano le cause, che saranno trattate con dovizia di particolari nella sezione eziologia, sicuramente un ruolo importante è giocato dalla ricchezza di terminazioni nervose sensitive della regione anale e perineale. Detta abbondanza rende la regione particolarmente sensibile alla azione di alcuni mediatori dell’infiammazione come l’istamina, azione che è alla base del processo con cui si scatena il prurito
Sintomi che si associano al prurito.
Poiché il prurito anale non è una patologia, ma di per se un sintomo, ha scarso senso parlare di sintomi del prurito anale. Sicuramente sarà più corretto parlare di sintomi che si accompagnano al prurito anale quando esso ha una natura patologica, ossia quando è parte di una manifestazione (quadro clinico) di una malattia che affligge il paziente.
Riportiamo l‘elenco riassuntivo di tali sintomi rimandando chi legge alla scheda del capitolo che segue per le manifestazioni associate alle patologie.
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Irritazioni e arrossamento delle mucose e della cute circostante che vengono da sfregamento
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Bruciore e sensazione di fastidio e pesantezza.
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Dolore alla regione perineale che rende difficile il rimanere seduti.
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Dolore anche intenso durante la defecazione.
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Dolore al basso addome.
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Sangue rosso vivo frammisto alle feci.
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Muco e pus nelle feci.
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Diarrea e/o stitichezza.
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Tenesmo. Stimolo doloroso e continuo alla defecazione.
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Ingrossamento dei linfonodi dell’inguine.
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Sintomatologia gastro intestinale.
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Pacche eritematose o papule a rilievo.
Le possibili cause che possono scatenare il sintomo.
Come già detto le cause sono molteplici ed eterogenee nel seguito sono state raggruppate e classificate per tipologia.
Cause non patologiche.
Come indica il come stesso non sono conseguenza di malattie o malformazioni anatomiche di base. Il disturbo in questi casi sarà perciò transitorio e facilmente eliminabile una volta identificata la causa.Le principali sono:
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Scarsa e/o scorretta igiene. Il contatto prolungato della pelle della regione anale con particelle di feci non rimosse (la regione è ricca di cripte e corrugazioni che rendono facile la ritenzione di materiale fecale) per poca o scorretta igiene determina irritazione e conseguentemente il prurito. Spesso il prurito è determinato da irritazioni che vengono da sfregamento con carta igienica o asciugamani poco soffici.
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Eccessiva igiene. Paradossalmente una eccessiva igiene della regione anale, in special modo se effettuata mediante frequenti lavaggi con detergenti aggressivi, rimuove lo strato oleoso che protegge la cute. In tali condizioni è probabile che si determinino irritazioni che possono scatenare il prurito.
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Biancheria intima sintetica e vestiti non traspiranti ed attillati. Tutte queste condizioni determinano eccessiva sudorazione ed accumulo di umidità nella regione perianale. Tale situazione determina irritazioni che possono scatenare il prurito anale. L’irritazione è una conseguenza della macerazione della cute della regione anale dovuta al PH del sudore che è fortemente basico
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Obesità. Determina eccessiva sudorazione e accumulo di umidità nella regione. Da qui irritazione e prurito.
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Restare molte ore seduto su una sedia in plastica. La condizione impedisce il ricircolo di aria da qui eccessiva traspirazione, irritazione e possibile prurito anale. La condizione diviene particolarmente critica nella stagione calda.
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Particolari alimenti. Alcuni alimenti contengono sostanze che quando sono escrete con le feci posso determinare irritazione alla regione anale che è particolarmente sensibile. Gli alimenti che più comunemente possono causare prurito anale sono: cioccolato, alcune tipologie di frutta, noci e nocciole, pomodori, spezie, salumi, formaggi stagionati piccanti. Anche l‘eccessivo consumo di alcuni alimenti liquidi può determinare pruritus ani. I più comuni sono: caffè, cola, the, succhi di agrumi, birra. Tali alimenti, infatti, contengono istamina che è un composto che provoca l ’infiammazione.
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Particolari conformazioni anatomiche che possono favorire l’irritazione della regione anale e perineale. Esempi di siffatte condizioni sono fornite da: glutei particolarmente sporgenti separati da un solco eccessivamente profondo (il maggior attrito col movimento può determinare irritazione e prurito); ipertricosi ossia eccessivo sviluppo di peli nella regione.
Cause iatrogene.
Si intende con tale terminologia le terapie mediche che possono presentare come effetto collaterale il prurito anale.I farmaci che possono determinare una tale condizione sono:
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Antibiotici. Alcuni antibiotici come ad esempio le tetracicline possono avere il disturbo tra gli effetti collaterali.
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Steroidi. Come ad esempio l’idrocortisone fosfato.
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Chinidina. Utilizzata per il trattamento delle aritmie cardiache.
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Colchicina. Utilizzata per il trattamento della gotta.
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Radioterapia.
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Alle terapie farmacologiche elencate possono aggiungersi alcuni prodotti di igiene come: saponi contenenti formaldeide, deodoranti alcoolici, carta igienica sbiancata con ipoclorito, etc.
Cause patologiche.
Costituiscono tutte quelle malattie tra i cui sintomi e segni è riscontrabile il prurito anale. Le malattie che nel loro quadro clinico annoverano il sintomo in questione sono numerose e non tutte, come già accennato, hanno una origine proctologica ossia si originano nella regione ano retto. Nella scheda che segue ne riportiamo qualcuna delle più comuni corredandole di una succinta descrizione e dei principali sintomi e segni.
Malattia emorroidaria: E’ una sindrome ossia una insieme di sintomi e segni scatenata da una irritazione/infiammazione delle emorroidi. Dove le emorroidi sono le strutture vascolari (vene) che irrorano il canale rettale. |
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Ragade anale: Ulcerazione lineare (si estende lungo la direttrice del diametro) della regione dell’ano che è lunga pochi millimetri. E’ quasi sempre conseguenza di stitichezza o diarrea perdurante. |
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Proctite: Infiammazione della mucosa che riveste la parete interna del retto. Le cause della malattia possono essere molteplici: infezioni, allergie, autoimmuni, etc. |
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Gonorrea: Malattia che si trasmette con rapporti sessuali non protetti causata da infezione del batterio Neisseria gonorrhoeae. Nelle donne la malattia può presentarsi o per rapporti anali con partner infetto o per contaminazione con materiale di provenienza vaginale. Negli uomini per rapporti anali passivi. Approfondisci tutti i sintomi della gonorrea |
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Sifilide: Malattia che si trasmette con rapporti sessuali non protetti (anche anali) causata dall’infezione del batterio Treponema pallidum. Puoi approfondire come avviene il contagio della sifilide |
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Ossiuriasi: Infezione del parassita Enterobius vermicularis ossia di un verme appartenente alla famiglia dei Nematodi (vermi cilindrici). Colpisce quasi esclusivamente neonati e bambini. |
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Candidosi: Infezione di funghi del genere Candida e segnatamente del fungo Candida Albicans. Il fungo può infettare le mucose e quindi anche quelle ano rettali. Di norma esso vivono nel nostro corpo (intestino, vagina) in equilibrio con altri microorganismi e non creano problemi. Ma in particolari condizioni (diabetici, immunocompromessi, reduci da terapie antibiotiche) posso replicarsi in maniera eccessiva e dar luogo ad infezioni locali. |
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Scabbia: Infezione dell’acaro Sarcoptes scabiei. La malattia si trasmette per lo più con rapporti sessuali e comunque per contatto cutaneo con una persona infetta. |
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Eczema: E’ una dermatite cioè una reazione di tipo infiammatoria di una porzione di cute. Può perciò interessare anche la regione dell’ano e del perineo. Può avere varie cause: allergie, contatto con irritanti, etc. |
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Psoriasi: Infiammazione cronica della pelle che può comparire in qualsiasi regione corporea e quindi anche in quella anale. Le cause sono ignote. Sembra che lo stress costituisca un fattore scatenante. Puoi approfondire le possibili cure per la psoriasi. |
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Ittero. La condizione per cui la pelle si colora di giallo per effetto della colestasi. Dove la colestasi è l’aumento dei livelli ematici dei Sali biliari causati da compromissione del fisiologico flusso della bile verso il duodeno. Esistono variate cause sia extraepatiche che epatiche in grado di determinare una simile situazione e precisamente:
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Tumori dell’ano: Neoplasie varie che si originano nella regione anale o rettale. |
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Polipi dell’ano: Sono escrescenze peduncolate o non che si originano dalla mucosa del retto. |
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Problemi psicologici: Come possono essere: psicosi, disturbi d’ansia, etc. |
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Cause idiopatiche.
In molte situazioni quasi il 50% dei casi non è possibile accertare alcuna causa per il prurito anale. In tale condizione si parla di prurito anale primario o idiopatico.
Diagnosi del prurito anale: e’ a carico del dermatologo e del proctologo.
Per la diagnosi del prurito anale il medico di base può richiedere l’intervento di uno specialista che, a seconda dei casi, sarà un dermatologo o un proctologo (specialista per le malattie del colon, retto ed ano).
Per effettuare la diagnosi si parte dall’anamnesi, dall’esame di sintomi e segni e dall’esame obiettivo del paziente. Con tali riscontri si formula una primitiva ipotesi di diagnosi. Ipotesi che dovrà essere confermato con l’ausilio delle seguenti indagini cliniche:
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Analisi ematochimiche per testare le funzionalità di base: epatica, renale, tiroidea, etc.
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Analisi delle feci e scotch test per appurare la presenza di parassitosi, infezioni batteriche, fungine, virali e parassitosi. Lo scotch test consiste nel coprire l’ano con un apposito nastro adesivo nelle ore del riposo notturno. Il nastro viene rimosso il mattino seguente e inviato al laboratorio dove verranno ricercati dopo opportuna coltura i parassiti.
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Esplorazione digitale del retto per determinare eventuali risentimenti delle emorroidi.
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Rettoscopia per visualizzare l’interno del retto onde diagnosticare processi infiammatori ed eventuali neoformazioni e/o lesioni. La rettoscopia è un esame endoscopio che si effettua introducendo nel retto, attraerso l’ano, un catetere che reca al suo apice una telecamera miniaturizzata. La telecamera consentirà di visualizzare su un monitor esterno le immagini delle pareti interne del retto e di rilevarne eventuali anomalie.
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Prelievo ed esame bioptico per stabilire la natura di eventuali lesioni. il prelievo viene di norma effettuato durante la rettoscopia. Le cellule del campione di tessuto prelevato si osserveranno poi al microscopio elettronico. L’osservazione cosentirà di stabilire la presenza di processi infiamatori ed eventuali neoplasie.
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Test allergici comprese diete ad eliminazione per escludere intolleranze ed allergie.
Come curare il prurito all’ano? Farmaci, rimedi naturali e norme comportamentali.
Il trattamento del sintomo prevede individuazione della causa e sua cura ed eliminazione. Naturalmente tutto ciò non sempre è possibile.
Un esempio di cura è fornito dagli anti parassitari che liberano il paziente dalla infestazione degli ossiuri. In tale situazione si usa l’albendanzolo o il mebendanzolo.
Altro esempio di terapia è quella antibiotica che serve a combattere le infezioni batteriche della regione anatomiche come quelle procurate da Neisseria gonorrhoeae e Treponema pallidum. In entrambe e infezioni l’antibiotico che maggiormente è utilizzato è la spectomicina.
Un ulteriore esempio è costituito dalle terapie antimocotiche a base di clotrimazolo o ketoconazolo utilizzate per debellare le infezioni fungine ed in particolare quelle di Candida Albicans.
Il trattamento chirurgico è’ utilizzato per la cura di talune patologie che determinano il prurito. Come ad esempio: ragadi, polipi, emorroidi, cancri.
La terapia sintomatica prevede invece pomate a base di idrocortisone, unguenti protettivi con principio attivo di ossido di zinco, antistaminici per inibire il rilascio della istamina tra i maggiori responsabili della sintomatologia pruriginosa.
Rimedi naturali.
Alcune erbe e piante officinali possono coadiuvare anche se non sostituire la terapia farmacologica. Contengono ovviamente principi attivi che aiutano a mantenere il sintomo sotto controllo. I più comuni sono:
Olio di mandorle. E’ un lenitivo ed ha doti antipruriginose. Basta versarne qualche goccia sul palmo della mano e applicarlo sulla parte bagnata.
Iperico. Gli estratti sono blandi cicatrizzanti per cui gli oli sono utili in caso di ulcerazioni e piccole lesioni della regione. Anche in questo caso occorre passare l’olio sulla parte pruriginosa
Avena. Se ne ricavano pomate che leniscono il prurito e contrastano l’eritema da applicare sulla parte massaggiando fino al completo assorbimento.
Norme comportamentali.
Devono comunque coadiuvare qualunque terapia norme comportamentali corrette quali:
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Evitare di grattarsi per non creare graffi o screpolature.
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Praticare una corretta igiene: non usare carta igienica, ma lavare la parte con le sole mani ed acqua non ghiacciata, successivamente asciugare con asciugamani soffici tamponando ed evitando sfregamenti.
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Non usare saponi, profumi, deodorante e generalmente prodotti che possono sortire irritazioni.
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Praticare una corretta alimentazione. Nella dieta vanno eliminati gli alimenti sopraindicati che possono indurre prurito.
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Inoltre bisogna inserire gran quantità di frutta verdura e prodotti integrali che aumentano le scorie e combattono la stitichezza.