PSA alto

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PSA alto

Quali possono essere le patologie causa di un PSA alto? Quando bisogna preoccuparsi? Il PSA o antigene prostatico specifico è uno dei marker tumorali selettivi, i cui livelli aumentano nei soggetti con iperplasia prostatica benigna e diventano alti nei soggetti con cancro alla prostata.

Il PSA può essere però presente nel sangue anche in assenza di tumore a causa di situazioni o condizioni assolutamente fisiologiche quali possono essere l’allattamento o l’andare in bicicletta. Esaminiamo, dunque le possibili cause e i relativi trattamenti raccomandando specificamente agli uomini con livelli particolarmente alti di PSA di rivolgersi al medico per ulteriori accertamenti.

Cosa significa avere il PSA elevato?

Si parla di PSA alto quando il suo livello ematico supera i valori fisiologici riportati in tabella in funzione dell’età:

ETA Valori di PSA in ng/ml
Tra 40 e 50 anni PSA<2,5
Tra 50 e 60 anni PSA<3,5
Tra 60 e 70 anni PSA<5
Tra 70 e 80 anni PSA<6,3/6,5

Sono ritenuti fisiologici nell’uomo livelli di PSA compresi tra 0 e 4 nanogrammi/ millilitro. Per uomini con età superiore ai 65 anni tale livello può innalzarsi e perciò sono ritenuti normali valori inferiori ai 6,5 nanogrammi/millilitro.Ovviamente si fa riferimento al PSA totale. Ma avere PSA alto significa sempre che si è in presenza di tumore? Fortunatamente no, come vedremo infatti ci sono diverse cause fisiologiche e non che possono portare ad innalzamento dei valori.

A cosa serve questo enzima: il meccanismo d’azione.

Il PSA è un enzima, ossia un catalizzatore di processi biologici, appartenente alla classe delle idrolasi. Le idrolasi sono enzimi che accelerano la scissione di una molecola complessa in due o più parti quando reagisce con l’acqua. Esso viene prodotto dalle cellule della prostata e la sua funzione è di consentire al liquido seminale di mantenersi fluido dopo l’eiaculazione. Fluidità che consente agli spermatozoi di potersi muovere senza difficoltà nel loro viaggio verso il collo dell’utero per fecondare l’uovo. Ricordiamo che la prostata è la ghiandola dell’apparato genitale maschile che secerne appunto il liquido seminale che insieme agli spermatozoi costituisce lo sperma. La prostata quindi, sotto lo stimolo degli androgeni, produce sia il liquido seminale che il PSA.

La maggior parte del PSA viene riversato nel liquido seminale e solo una piccolissima percentuale riesce a passare nel sangue. Ed è proprio tale concentrazione che viene misurata nel test del PSA che si effettua su un campione di sangue prelevato in vena.

I livelli di PSA misurati nel sangue sono bassissimi e perciò l’unità di misura utilizzata è il nano grammo per milli litro. Dove un nanogrammo è pari a 0,000000001 grammi ed un millilitro è pari ad un millesimo di litro. Inoltre appena il PSA passa nel sangue si ha l’intervento di 2 proteine che ne inattivano enzimaticamente una sua percentuale. Pertanto l’analisi prevede la misurazione di un PSA libero o free ed un PSA coniugato che è quello inattivato ed un PSA totale che è ovviamente la somma dei due.

Concentrazione del PSA nelle donne.

Da quanto fin qui detto sarebbe logico desumere che il PSA sia un enzima tipicamente maschile nel senso che nel siero ematico femminile sia assolutamente assente. In realtà anche nel sangue delle donne è misurabile una esigua concentrazione di PSA. I suoi valori sono di circa un millesimo dei livelli maschili e quindi dell’ordine di qualche picogrammo per millilitro ossia 0,000000000000001 grammi/millesimo di litro.

Nelle donne il PSA oltre che nel sangue è presente nel fluido che viene prodotto nell’eccitazione sessuale e che serve a lubrificare la vagina durante . Fluido che viene viene secreto dalle ghiandole di Skene che sono l’equivalente della prostata maschile e che sono allocate nella regione prospiciente l’uretra. Concentrazioni ridotte di PSA sono state anche riscontrate nel latte materno e nel liquido amniotico.

Date le sue funzioni che implicazioni, patologiche e non, hanno valori di PSA al di sopra della norma? Per rispondere a tale quesito è necessario indagare sulle cause che possono provocare un innalzamento dei valori dell’enzima.

Cause che provocano innalzamento dei livelli di PSA.

Le più comuni cause che possono indurre un innalzamento dei livelli di PSA sono:

Puoi approfondire cause e cure della prostatite che può essere di natura batterica o abattetrica.

Test del PSA come Marker tumorale.

Cominciamo con lo stabilire cosa è un marker tumorale. E’ un principio attivo, facilmente misurabile, la cui concentrazione,ematica, nelle urine o in un insieme cellulare, varia in maniera significativa alla presenza di un tumore. Pertanto la determinazione della sua concentrazione può essere utilizzata per diagnosticare la neoplasia. Ora, poiché in presenza di carcinoma prostatico i valori del PSA possono aumentare in maniera più che considerevole rispetto agli standard è evidente il suo possibile utilizzo come marker tumorale selettivo

Il test del PSA è un marker tumorale affidabile?

Come già si è accennato riscontrare alle analisi un livello di PSA elevato non implica la certezza di soffrire di carcinoma prostatico perché esistono molte cause che possono indurre tale innalzamento. Tuttavia valori elevati di PSA, in special modo se uniti ad età avanzata, che è un ulteriore fattore di rischio, sono indicativi di una elevata probabilità della presenza del tumore. Non sempre, però, il tumore della prostata, specialmente nelle fasi iniziali, si accompagna a livelli di PSA superiori ai valori fisiologici.

Inoltre il test di screening presenta spesso dei falsi positivi che determinano l’esecuzione di esami invasivi.

Queste considerazioni hanno reso controversa la proposta di una parte del mondo scientifico di usare il test del PSA come screening obbligatorio per la diagnosi precoce del carcinoma prostatico.

Comunque dall’ introduzione del test del PSA i ricercatori hanno lavorato nel tentativo di affinarlo ed introdurre dei correttivi per renderlo più affidabile. Sono stati così introdotti la serie di accorgimenti che di seguito riportiamo.

Comunque nonostante gli sforzi della ricerca non esiste un marcatore che consenta di stabilire con certezza la presenza del carcinoma prostatico che purtroppo ha una incidenza consistente.

Da quanto fin qui detto sembrerebbe che il test del PSA sia un test inutile.

In realtà non è così: valori elevati di PSA indicano l’esistenza di qualche problema alla prostata. Problema che può essere transitorio o patologico ma che comunque richiede un supplemento di indagini ed un livello di attenzione al corretto funzionamento della ghiandola.

Inoltre il test del PSA è di grande utilità per verificare il buon andamento della terapia una volta che sia stata effettuata una corretta diagnosi sia essa di carcinoma che di iperplasia.

Inoltre è indispensabile per stabilire se una operazione di prostatectomia (asportazione completa della prostata) generalmente per un carcinoma sia stata definitiva o non.

Cosa fare se si scopre di avere il PSA elevato? Diagnosi e cura.

Capita spesso che ad un esame ematico di routine che si scopra di avere livelli elevati di PSA. L’evenienza è assolutamente normale perché quasi sempre l’aumento del PSA è asintomatico. In queste condizioni occorre rivolgersi al proprio medico che se lo riterrà opportuno ci indirizzerà ad uno specialista che è l’urologo.

Il primo passo di detto specialista dopo la lettura delle analisi e la ricostruzione della storia anamnestica sarà è la palpazione digitale della ghiandola attraverso il retto. Se tale palpazione metterà in luce ipertrofia o noduli si passa a esami di imaging dell’organo ottenute con una ecografia o con una risonanza magnetica nucleare.

Se queste analisi indurranno sospetto di possibili neoplasie si procederà col prelievo attraverso il retto di cellule della prostata da sottoporre ad esame bioptico.

Con tali dati sarà quindi possibile formulare una corretta diagnosi e stabilire l’opportuno trattamento.

In caso di Iperplasia prostatica benigna non è necessario alcun trattamento se non la cura di eventuali sintomi come infezioni delle vie urinarie o ritenzione. In tal caso possono essere utilizzati farmaci alfa bloccanti quali Terazosina o Doxazosina che rilassano i muscoli della prostata e della vescica e facilitano il passaggio delle urine.

La prostatite di natura non batterica viene curata con massaggio prostatico e farmaci alfa bloccanti, mentre in caso di infezione batterica si somministrano antibiotici orali quali Ofloxacina o Levofloxacina.

Il trattamento del cancro alla prostata prevede terapia ormonale,, intervento chirurgico e radioterapia.

L’intervento di prostatectonia è utile quando il tumore è limitato alla ghiandola.

La radioterapia viene impiegata sia per distruggere tumori confinati alla ghiandola che per quelli che hanno invaso i tessuti circostanti.

La terapia ormonale serve a rallentare la progressione del tumore ed a migliorare la sintomatologia. I farmaci comunemente utilizzati sono la Leuprolide ed il Geserelin chre rallentano la produzione di testosterone da parte dei testicoli.

Approfondimento: altrI marker tumorali selettivi che si aggiungono a quello del PSA.

Antigene carcinoembrionario Cancro colon, mammella, pancreas, vescica, ovaio e cervice.
Gonadotropina Cancro della placenta e del testicolo.
Antigene carboidrato 125 e 15-3 Cancro alle ovaie.
Alfa-fetoproteina Cancro al fegato, all’ipofisi, all’ovaio o al testicolo.
Antigene carboidrato 19-9 Cancro del pancreas.
Microglobulina Leucemia e vari tipi di linfomi.
Lattico deidrogenasi Vari tipi di linfomi e melanomi.

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