Punture di insetti: tipologie, sintomi e rimedi naturali
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Le punture di insetto sono solitamente molto fastidiose e causano la comparsa di sintomi che si risolvono nel giro di qualche giorno. In alcuni casi però possono provocare una forte reazione allergica potenzialmente letale oppure essere veicolo di infezioni importanti. Per il trattamento delle punture, oltre ai rimedi farmacologici, si può ricorrere a rimedi naturali fitoterapici o all'assunzione di granuli omeopatici. Approfondiamo tutti gli aspetti di questo fenomeno con cui tutti nella vita per una volta hanno ci siamo trovati a confrontarci.
Caratteristiche delle punture di insetti.
Le punture di insetti sono un disturbo particolarmente fastidioso che almeno una volta nella vita hanno provato tutti. Sono più frequenti nel periodo primavera - estate quando si ha un aumento del numero degli insetti a causa sia della presenza di pollini nell'aria sia delle condizioni climatiche, che ne favoriscono la riproduzione. Solitamente gli insetti quando pungono rilasciano un veleno che penetra nella cute e provoca la classica reazione cutanea da morso di insetto. In una percentuale di soggetti, dal 2,4% al 26% dei soggetti, la reazione cutanea locale è più estesa del normale, mentre nell'1% - 8,9% dei casi si possono avere reazioni allergiche sistemiche che coinvolgono sia la cute che l'apparato respiratorio.
Tipologie di punture: gli insetti che mordono/pungono.
Sono numerosi gli insetti che possono pungere o mordere l'uomo causando una reazione allergica locale o sistemica. Tra questi abbiamo:
Punture di zanzare.
Sono la più comune causa di morsi. Questi insetti sono ematofagi ovvero pungono l'uomo per nutrirsi del sangue e quando pungono iniettano, attraverso il pungiglione, una sostanza velenosa in grado di fluidificare il sangue e facilitarne la suzione. Sono presenti per lo più nel periodo estivo ed accanto a fiumi, laghi e corsi d'acqua stagnanti.
Zecche.
le punture di zecche sono molto pericolose non tanto per la puntura in se ma poiché possono trasmettere all'uomo dei microrganismi patogeni. Come le zanzare anche questi insetti pungono per succhiare il sangue ed iniettano in contemporanea un veleno. Per provocare un danno all'essere umano la zecca deve rimanere attaccata da un minimo di 36 a un massimo di 48 ore (le zecche hanno un rostro con il quale si attaccano alla cute). Le si ritrova in aperta campagna oppure sugli animali domestici non sottoposti a trattamento antiparassitario.
Le api pungono per difendersi.
Le api sono insetti non ematofagi ovvero non si nutrono di sangue umano. La puntura dell'ape quindi avviene soltanto quando l'insetto si sente minacciato dalla presenza dell'uomo. Molte specie di api pungono l'uomo soltanto quando è necessario in quanto, una volta penetrato nella cute, il pungiglione rimane attaccato e viene strappato via dall'animale che muore nel giro di un paio di giorni. Attraverso il pungiglione l'ape inietta un veleno tossico. Sono frequenti in primavera quando vi sono i pollini nell'aria.
Punture di vespe.
A differenza delle api le Vespe non lasciano il loro pungiglione quando pungono ma come le api pungono soltanto se disturbate. La vespa inietta il veleno attraverso il pungiglione ed è più frequente incontrarla in primavera quando sbocciano i fiori.
Calabroni.
Come le vespe e le api i calabroni attaccano solo per difesa e come le vespe non perdono il pungiglione dopo la puntura. Iniettano anch'essi un veleno tossico e sono molto frequenti in primavera.
Le pulci si trovano sugli animali domestici.
Le pulci sono parassiti ematofagi si trovano di frequente sui nostri animali domestici come cani e gatti e possono occasionalmente pungere i proprietari di animali affetti. Le pulci possono provocare una reazione cutanea a livello del sito di puntura oppure possono trasmettere microrganismi patogeni come le zecche. Possono essere presenti tutto l'anno sui nostri animali ma sono più frequenti nel periodo primaverile ed estivo.
Punture di pappataci.
I pappataci: somigliano a delle zanzare e sono frequenti nel periodo estivo. Sono anch'essi insetti ematofagi ed a differenza delle zanzare non producono il classico ronzio per cui spesso non ci si accorge della loro presenza e di essere punti. Sono frequenti nei giardini e possono essere presenti anche sui cani ai quali possono provocare patologie importanti.
I sintomi immediati delle punture.
Nella maggior parte dei casi la sintomatologia delle punture di insetti è localizzata nel sito in cui l'insetto ha iniettato il veleno. In alcuni casi però i sintomi possono essere sistemici e causare gravi problemi fino ad arrivare persino alla morte.
La sintomatologia locale nel sito di puntura di insetto è legata al processo infiammatorio che si verifica in risposta all'iniezione del veleno da parte del pungiglione dell'insetto.
Ciò che si verifica nella maggior parte dei casi è:
- Comparsa di un arrossamento nel sito di iniezione del pungiglione. In base all'insetto che ha causato la puntura si può avere un ponfo eritematoso arrossato, oppure una bolla, o ancora una macchia rossastra non in rilievo o ancora una serie di piccole bollicine ravvicinate tra loro.
- Prurito nel sito di puntura ed intorno ad esso.
- Dolore acuto, specialmente nel caso di punture di vespe, api e calabroni.
- Gonfiore della parte interessata che può essere da lieve ad intenso.
In alcuni casi la puntura di insetto può portare all'insorgenza di sintomi sistemici quali ad esempio:
- Comparsa di bolle, vescicole, puntini ed arrossamenti in tutto il corpo o in un'area superiore ai 5 cm dal punto di iniezione del veleno.
- Orticaria e prurito diffuso in tutto il corpo.
- Grave compromissione della funzionalità respiratorie associata a vertigini, nausea, confusione, ansia, ed aumento della frequenza cardiaca.
In quest'ultimo caso il soggetto è in shock anafilattico poiché è probabilmente allergico al veleno dell'insetto. Va trasportato immediatamente al pronto soccorso in quanto potrebbe avere un arresto cardiaco e perdere la vita.
Puoi approfondire cos'è e come si manifesta lo shock anafilattico.
Le possibili conseguenze a lungo termine.
Oltre alla reazione allergica sistemica ed allo shock anafilattico, considerati sintomi sistemici, le punture di insetto possono provocare anche delle conseguenze a lungo termine spiacevoli.
Tra esse possiamo citare:
- Infezione: l'infezione del sito di puntura è legata alla colonizzazione da parte di batteri che può verificarsi quando la ferita rimane aperta. Si manifesta con la comparsa di pus e secrezioni a livello del ponfo (il quale diventa anche di consistenza dura) e con l'aumento dei sintomi quali gonfiore, arrossamento e dolore.
- Malattia di Lyme: è causata da un batterio, Borrelia burgdorferi, che viene trasmesso attraverso il morso di una zecca. Si manifesta con un caratteristico eritema a macchia cui seguono febbre e dolori articolari. Se non trattata tempestivamente si va incontro a dolori muscolari, articolari e neurologici cronici ed ad alterazioni cardiache.
Approfondisci le caratteristiche della malattia di Lyme.
- Rickettsiosi: come la precedente patologia è causata dal morso della zecca attraverso il quale si trasmettono il batterio del genere rickettsie. Si manifesta con un esantema diffuso accompagnato da febbre, mal di testa nausea e vomito e talvolta può associarsi a grave infiammazione dei vasi sanguigni (vasculite).
- Peste: è causata dal batterio Yersinia pestis il quale viene trasmesso attraverso la puntura delle pulci. Può manifestarsi con disturbi polmonari, se il batterio infesta i polmoni, o con la formazione di bubboni di colore nero in tutto il corpo, se il batterio si diffonde in tutto l'organismo. Se non trattata in tempo è letale.
- Malaria: sebbene non sia endemica nel nostro paese una delle conseguenze del morso di zanzara è la trasmissione del parassita Plasmodium falciparum, agente eziologico della malaria. Viene trasmesso dalle zanzare appartenenti al genere Anopheles e provoca l'insorgenza di sintomi quali diarrea, febbre, mal di testa, nausea e vomito, causati dalla rottura dei globuli rossi (crisi emolitiche) legata alla presenza del parassita.
- Reazione tossica da punture multiple: si verifica quando si viene punti da più insetti contemporaneamente (ad esempio uno sciame di vespe) ed è causata da un eccesso di veleno nel corpo. Si manifesta con sintomi quali nausea, vomito, febbre, ingrossamento dei linfonodi, perdita di conoscenza ed avvelenamento vero e proprio con conseguenze gravi quali insufficienza renale e danni muscolari.
- Flebite: è un'infiammazione delle vene superficiali che provoca dolore, gonfiore ed arrossamento dell'arto colpito. Spesso è causata dalle punture di insetto che fanno da innesco per il processo infiammatorio.
Che fare in caso di puntura di insetto?
Le punture di insetto, nella maggior parte dei casi, sono innocue e si auto risolvono nel giro di qualche giorno.
In ogni caso per alleviare i sintomi è necessario:
- rimuovere il pungiglione (se la puntura è di ape),
- applicare una borsa dio ghiaccio sulla puntura,
- non grattarsi per evitare infezioni.
Per accelerare il processo di guarigione di reazioni lievi è possibile ricorrere ai cosiddetti rimedi della nonna o a preparazioni fitoterapiche ed omeopatiche.
I rimedi naturali sono molto indicati nei bambini per evitare la somministrazione di farmaci.
Fitoterapia.
La fitoterapia è utile in caso di punture di insetto sia per accelerare il processo di guarigione che per ridurre la sintomatologia pruriginosa o dolorosa. I rimedi vanno applicati un paio di volte al giorno fino a miglioramento dei sintomi e tra le piante più indicate per svolgere questo compito abbiamo:
- Arnica: contiene flavonoidi, triterpeni, olio essenziale ed elenalina che le conferiscono proprietà antinfiammatorie ed antimicrobiche. Va utilizzata esternamente direttamente sulla parte da trattare, cioè sulla puntura, sottoforma di crema, pomata o unguento (contenenti i principi attivi della pianta) oppure sottoforma di tintura madre (10 gocce diluite in un cucchiaio di acqua da applicare con un batuffolo di cotone),
- Calendula: ha proprietà emollienti, calmanti ed antinfiammatorie grazie al suo contenuto di glicosidi triterpenici, cumarine, alcoli triterpenici, mucillagini, acido malico e sostanze amare. Si applica direttamente sulla puntura sottoforma di crema contenente i principi attivi, oppure sottoforma di tintura madre (una decina di gocce diluite in poca acqua ed applicate con un batuffolo di cotone) o di infuso (da prepararsi con 20 g di calendula da portare a ebollizione in 300 ml di acqua, dopo aver fatto bollire qualche minuto si lascia in infusione per una decina di minuti e si filtra, per applicarlo poi sulla parte da trattare mediante garze di cotone).
- Piantaggine: contiene luteolina, glucosidi iridoidi, acido salico e mucillagini ed ha una potente attività antinfiammatoria. Si utilizza applicandola direttamente sulla puntura sottoforma di infuso (due cucchiaini di foglie di piantaggine in una tazza da 250 ml di acqua bollente da lasciare in infusione per dieci minuti, successivamente filtrare ed applicare con un batuffolo di cotone).
- Aloe vera: le sue proprietà antinfiammatorie ed antibatteriche sono date dalla presenza di antrachinoni catartici, resine e polisaccaridi. Si applica direttamente sulla puntura sottoforma di gel.
- Tea tree oil: è un potente antisettico, antibatterico ed antinfiammatorio grazie ai suoi numerosissimi principi attivi tra cui cineolo e terpinene. Lo si applica (1 massimo 3 gocce) con un batuffolo di cotone sulla parte da trattare. Svolge anche azione anti pruriginosa.
- Lavanda: se ne utilizza l'olio essenziale, qualche goccia diluita in un cucchiaino di olio di mandorle dolci o di oliva e si applica sulla parte da trattare mediante un batuffolo di cotone. La lavanda è ottima per trattare il prurito in quanto ha azione sedativa e calmante grazie al suo contenuto di acido ursolico ed olio essenziale che contiene limonene, alfa - terpinolo, canfora e cineolo.
Omeopatia.
È possibile accelerare la guarigione delle punture di insetto, e migliorarne la sintomatologia, anche attraverso l'impiego di rimedi omeopatici.
Tra essi possiamo citare:
- Apis, da usare in concentrazione variabile di 5 CH, 7 CH o 15 CH in base all'entità della puntura, e con una posologia di 3 - 5 granuli ogni 10 minuti o ogni ora subito dopo la puntura, è un rimedio utile in caso di ponfo eritematoso gonfio e rosso, e molto pruriginoso.
- Ledum palustre, da utilizzare con la stessa concentrazione e posologia di Apis (concentrazione 5, 7 o 15 CH posologia 3 - 5 granuli ogni 10 minuti o ogni ora), è indicato quando il ponfo è bianco al centro e rosso ai lati ed è molto pruriginoso.
- Cantaris, da usare in concentrazione 9 CH e con una posologia di 5 granuli ogni 3 ore, è un rimedio da usare in caso di ponfi molto arrossati, che bruciano e che prudono molto.
- Pyrogenium, da usare in concentrazione 7 CH e con una posologia di 5 granuli 3 volte al giorno, è utile per il trattamento dei ponfi che si infettano.
- Tarentula cubensis, da usare in concentrazione 5 CH e con una posologia di 5 granuli ogni ora, è un rimedio indicato in caso di ponfi con forte gonfiore o in caso di reazioni sistemiche che prevedono il coinvolgimento dei linfonodi.
- Rana bufo, da usare in concentrazione 5 CH con una posologia di 5 granuli tre volte al giorno, si usa nel caso in cui si abbiano reazioni sistemiche con linfonodi ingrossati.
Rimedi della nonna.
Come rimedi di "pronto soccorso" è possibile intervenire con rimedi casalinghi che prevedono l'impiego di cose che comunemente si trovano in casa. Ad esempio è possibile usare:
- Aglio e cipolla: hanno proprietà antibatteriche ed antinfiammatorie, e riducono il gonfiore ed il prurito. Si applicano strofinando direttamente in maniera delicata sulla parte da trattare.
- Ghiaccio: applicare del ghiaccio sulla parte dolente è una delle prime cose che si può fare quando si viene punti da un insetto. Il ghiaccio infatti, oltre a dare una sensazione di freschezza, riduce l'edema e l'infiammazione. Va tenuto in sede per 5 - 10 minuti avvolto in un panno di cotone.
- Limone: grazie al suo contenuto di acido citrico ha un'azione disinfettante e lenisce bruciore e prurito associati alla puntura. Si applica qualche goccia direttamente sulla puntura strofinando leggermente con un batuffolo di cotone.
Spesso tra i rimedi della nonna si annovera anche l'utilizzo di ammoniaca per le punture di insetto. In realtà tale rimedio è sconsigliato in quanto può provocare delle ustioni cutanee sulla zona applicata.
Rimedi farmacologici per le punture di insetto più fastidiose.
Le punture di insetto possono essere trattate anche attraverso l'impiego di farmaci.
Nella maggior parte dei casi farmaci che si utilizzano sono:
- Farmaci a base di cortisone, come ad esempio quelli a base di prednisone, che solitamente si applicano sottoforma di pomate o unguento direttamente sulla parte da trattare.
- Antistaminici, per ridurre la sintomatologia pruriginosa qualora questa sia molto fastidiosa, da somministrare per via orale.
- Adrenalina, da utilizzare soltanto in caso di shock anafilattico e solo da personale medico competente.
- Antibiotici, da somministrare sia localmente che per via orale, nel caso in cui le punture di insetto mostrino segni di infezione.
Ricordiamo che l’articolo ha scopo puramente informativo, è sempre consigliabile chiedere consiglio al proprio medico-farmacista di fiducia prima di applicare qualsiasi tipo di rimedio farmacologico o naturale su un morso di insetto.