Rene policistico: sintomi, diagnosi, cure ed alimentazione

Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

Il rene policistico è una patologia di origine genetica in cui si ha la formazione di cisti a livello di uno o di entrambi i reni. La sintomatologia è legata alla presenza delle cisti, mentre la terapia attualmente è volta solo al controllo dei sintomi ed al rallentamento della progressione della patologia; quando insorge l'insufficienza renale le uniche terapie sono la dialisi o il trapianto. Vediamo qual è l’alimentazione da seguire per non affaticare ulteriormente i reni.

Che cos’è il rene policistico?

Il rene policistico è una patologia genetica a carico dei reni a livello dei quali si formano delle cisti, di dimensioni variabili (da qualche mm a 4 - 5 cm) e ripiene di liquido, che man mano che aumentano di numero, compromettono la funzionalità renale fino a provocare insufficienza renale cronica. È una patologia che colpisce sia gli uomini che le donne in uguale percentuale, e si stima che il 15% delle insufficienze renali croniche sia provocata da questa patologia. Essendo una malattia genetica la patologia è presente sin dalla nascita, ma può rimanere asintomatica per lungo tempo e manifestarsi solo in età adulta, oppure può essere sintomatica sin dall'età infantile, tanto che alcuni neonati presentano già numerose cisti renali. La prognosi della patologia è grave, ma l'evoluzione può essere rallentata e non sempre procede rapidamente.

Approfondisci le caratteristiche dell'insufficienza renale cronica.

Le diverse forme di questa patologia.

Come precedentemente accennato la malattia del rene policistico può avere due diverse forme che variano per la modalità di trasmissione la quale non è legata ai cromosomi sessuali, ma agli autosomi (gli altri cromosomi presenti nelle cellule). Vediamo quali sono le due forme, che possono colpire un solo rene o, più frequentemente, essere bilaterali.

  • La forma autosomica dominante, o ADPKD dall'inglese Autosomal Dominant Polycystic Kidney Disease, si trasmette al 50% della progenie se uno dei due genitori è affetto dalla patologia e ha una prevalenza di 1/800 - 1000 (ovvero si ammala 1 persona ogni 800/1000 persone). È una forma che si manifesta per lo più in età adulta (a partire dai 30 - 50 anni di età), e che se adeguatamente trattata può garantire una buona qualità di vita.
  • La forma autosomica recessiva, o ARPKD dall'inglese Autosomal Recessive Polycystic Kidney Disease, è più rara della precedente (circa 1/25000 - 40000 neonati ne sono affetti ed in generale 1/85000 nella popolazione in totale) e si trasmette al 25% della progenie se uno dei due genitori ne è affetto. Si manifesta già in età infantile (talvolta le cisti sono già presenti nel feto) ed è una forma grave ed a prognosi infausta tanto che i neonati muoiono o subito dopo il parto o entro un anno, anche se nelle forme meno gravi i soggetti arrivano a sopravvivere fino a 15 anni di età.

Quali sono le cause di questa malattia genetica?

Essendo una patologia genetica la malattia del rene policistico è causata da mutazioni a livello di alcuni geni.

In particolare ad essere mutati sono i geni:

Tutti questi geni codificano per particolari proteine che prendono il nome di policistine (policistina 1 e 2 in dettaglio) e che sono responsabili dell'ingresso del calcio all'interno della cellula e delle interazioni tra le cellule con la matrice cellulare. Quando si ha la mutazione a livello dei geni sopra citati, le policistine non funzionano in maniera adeguata con conseguente alterazione delle interazioni tra le cellule e dei canali per il calcio, e ciò si traduce in un'aumentata proliferazione cellulare ed in un'aumentata secrezione di liquido da parte delle cellule. Questo determina la formazione delle cisti a contenuto liquido, contenuto che risulta simile alla pre - urina e che contiene urea, diversi sali minerali (quali potassio, sodio e cloro) e creatinina.

I sintomi: come si avvertono le cisti.

I sintomi della forma dominante di rene policistico si manifestano di solito tardivamente in quanto la patologia decorre in modo asintomatico per un lungo periodo di tempo. Successivamente iniziano a comparire sintomi quali:

Gli stessi sintomi si manifestano nella forma recessiva, ma insorgono molto prima (sin dall'età infantile) e sono molto più gravi ed intensi.

Le conseguenze della PKD possono essere anche gravi!

Se non trattata adeguatamente la malattia del rene policistico può portare a conseguenze anche gravi quali:

  • insufficienza renale cronica (che rappresenta l'evoluzione naturale della patologia),
  • ipertensione arteriosa cronica,
  • aneurisma cerebrale,
  • prolasso della valvola cardiaca mitralica, dolore renale cronico e formazione di cisti in altre parti del corpo quali fegato e pancreas.

Le conseguenze sono relative alla progressiva perdita di funzione del rene che causa scompensi in tutto l’organismo. Possono verificarsi anche problemi in gravidanza, in particolare le donne affette da rene policistico possono andare incontro a gestosi, una sindrome che si verifica solo nelle donne gravide e che provoca ipertensione, formazione di edema e perdita di proteine con le urine.

Come si effettua la diagnosi della PKD?

Essendo il rene policistico una patologia ereditaria, i soggetti che hanno almeno uno dei due genitori affetti dalla patologia si sottopongono a controlli periodici durante i quali può essere diagnosticata la malattia prima che questa determini la comparsa dei sintomi.

Tra le indagini con cui è possibile diagnosticare il rene policistico abbiamo:

Se si soffre di rene policistico è possibile fare al feto un test genetico per comprendere se è affetto o meno dalla malattia in quanto la mutazione del gene è presente sin dal concepimento.

Le cure per tenere sotto controllo la malattia.

Il rene policistico è una patologia genetica e pertanto i trattamenti possono essere volti soltanto a controllare la sintomatologia ed a rallentare il decorso e la progressione della malattia.

La sintomatologia può essere trattata con farmaci anti ipertensivi, per tenere sotto controllo la pressione arteriosa, farmaci antibiotici, in caso di infezioni urinarie o renali, e con una dieta a scarso apporto proteico, per non sovraccaricare i reni ed evitare l'aumento di azotemia e creatinina.

Terapie medico - chirurgiche nei casi più gravi.

Talvolta la terapia della sintomatologia non basta a rallentare la progressione della malattia e quando si verifica la perdita totale della capacità filtrante e depurativa dei reni la conseguenza è l'insufficienza renale cronica. Tale condizione va trattata tempestivamente poiché potrebbe provocare la morte del paziente.

L'insufficienza renale cronica si tratta mediante:

In alcuni casi potrebbe essere necessario rimuovere o svuotare le cisti che si formano in altri organi attraverso un intervento chirurgico in laparoscopia. Questo serve a non compromettere la funzionalità degli altri organi.

Ultime novità per i pazienti colpiti dalla sindrome del rene policistico.Attualmente si compiono studi per tentare di capire quale sia l'esatto meccanismo che porta alla formazione delle cisti di modo da potere intervenire in maniera sempre più mirata e migliorare la qualità e la durata della vita delle persone colpite. Un aiuto sembra arrivare dalle cure naturali, in particolare dal pompelmo, (grazie ad una particolare sostanza chiamata narigenina che sarebbe in grado di interagire con il prodotto del gene PDK2), ma gli studi sono ancora in corso e i risultati non sono stati confermati.

Vediamo ora qual è la dieta da seguire per salvaguardare i reni policistici.

Alimentazione per non affaticare i reni.

A coloro che soffrono di rene policistico i medici solitamente consigliano di seguire una dieta ipoproteica e a basso contenuto di sodio e di fosforo per non affaticare i reni già compromessi.

Gli alimenti da evitare sono:

Gli alimenti da limitare sono:

Gli alimenti consigliati sono:

E’ importante, inoltre, bere almeno due litri di acqua oligominerale al giorno per eliminare con più facilità le sostanze di scarto e per evitare la disidratazione.

L’articolo ha uno scopo esclusivamente informativobe non intende sostituirsi al parere del proprio medico di fiducia.

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