Riabilitazione ginocchio: linee guida. Esercizi a casa, in acqua ed in palestra
La riabilitazione del ginocchio racchiude un insieme di tecniche fisioterapiche ed esercizi che servono a ripristinare i movimenti dell'articolazione, dopo un trauma o un intervento chirurgico. La riabilitazione si può eseguire su qualsiasi struttura del ginocchio, dai legamenti, ai tendini, alle ossa ed alla cartilagine e comprende esercizi da svolgere in piscina, ed esercizi da svolgere in palestra o in un centro di fisioterapia con l'affiancamento del fisioterapista.
Cos’è la riabilitazione ginocchio? Linee guida.
La riabilitazione del ginocchio comprende un insieme di tecniche fisioterapiche ed esercizi da eseguire dopo un intervento chirurgico o un trauma subito al ginocchio. Gli obiettivi della riabilitazione sono il recupero dell'articolarità, ovvero del corretto movimento dell'articolazione, la rieducazione propriocettiva, ovvero orientare il proprio corpo nello spazio, il potenziamento muscolare e il ripristino dei corretti schemi motori e della capacità di camminare correttamente.
La riabilitazione consta di tre diverse tipologie di tecniche:
- Esercizi da svolgere in acqua in piscina, utili nelle prime fasi della riabilitazione per ridurre il carico sull'articolazione.
- Esercizi da svolgere in palestra, o presso un centro fisioterapico attrezzato, o a casa con l'aiuto del fisioterapista.
- Tecniche di fisioterapia, volte a ridurre il dolore e l'infiammazione.
La riabilitazione può riguardare qualsiasi porzione del ginocchio quali tendini, legamenti (collaterale mediale, collaterale laterale, crociato anteriore e crociato posteriore), ossa (rotula e piatto tibiale) e cartilagini (menisco). |
Gli esercizi di seguito elencati possono essere utilizzati anche nel caso di innesto di protesi parziale o totale al ginocchio, ma in questo caso sarà l'equipe di esperti a decidere quali esercizi specifici proporre al paziente, in base al tipo ed all'esito dell'intervento.
Esercizi a casa, in acqua ed in palestra per il recupero funzionale dell’articolazione.
Vediamo adesso quali sono in pratica gli esercizi che si eseguono per la riabilitazione delle varie strutture del ginocchio. Gli esercizi di seguito elencati rappresentano soltanto degli esempi, poiché sarà l'equipe medica di ortopedico, fisiatra e fisioterapista a stabilire il programma più idoneo al singolo caso. Anche il numero di ripetizioni per esercizio va concordato insieme alla propria equipe di terapeuti.
Riabilitazione post lesioni del legamento crociato anteriore.
Per quanto riguarda la riabilitazione post lesioni (fratture, traumi, stiramenti, contusioni) del legamento crociato anteriore, il percorso si articola mediamente in circa 12 settimane, tenendo conto che per risolvere le problematiche di questa struttura è necessario l'intervento chirurgico.
In particolare, ci si concentra in una prima fase nel controllo del gonfiore post operatorio e nel recupero della mobilità dell'articolazione e successivamente si passa al recupero della forza muscolare e degli schemi motori. In linea generale possiamo dire che:
- durante la prima settimana si mira al recupero dell'articolazione attraverso l'esecuzione di movimenti attivi (compiuti cioè dal paziente) e passivi (cioè è il fisioterapista che muove l'arto). Gli esercizi vengono svolti per lo più a terra su un tappetino e consistono nell'alternanza di esercizi di contrazione isometrica (il muscolo mantiene la stessa lunghezza) del quadricipite e di flessione di anca, ginocchio e caviglia.
- Nella seconda e nella terza settimana si procede all'inserimento di esercizi di estensione e flessione del ginocchio e di esercizi di rinforzo dei muscoli abduttori e adduttori. Gli esercizi si svolgono in posizione seduta.
- Tra la quarta e la quinta settimana si continuano, intensificandoli, gli esercizi di flessione del ginocchio e si inseriscono esercizi di rinforzo del muscolo quadricipite, come quelli eseguiti con il macchinario "leg press". Durante questo periodo possono anche essere inseriti esercizi da compiere in acqua in piscina, immersi a mezzo busto, come ad esempio la camminata lenta in acqua.
- Tra la sesta e la dodicesima settimana si iniziano ad inserire esercizi quali ad esempio gli squat, in cui si scende con il bacino flettendo le ginocchia fino a 45°, la leg extension senza peso, che consente il movimento di estensione delle ginocchia, lo step per eseguire movimenti di salita e discesa ed esercizi di sollevamento del proprio corpo, in cui ci si solleva sulle punte dei piedi. Durante questo periodo si intensificano anche gli esercizi in piscina, quali il nuoto a stile libero o dorso, e si può aggiungere una camminata lenta sul tapis roulant.
Riabilitazione del ginocchio dopo le lesioni del legamento crociato posteriore.
Nel caso di lesioni a carico del legamento posteriore, il programma di recupero non prevede intervento chirurgico. In una prima fase, la riabilitazione consiste nel controllo di dolore e gonfiore e recupero della mobilità articolare, nella seconda fase si procederà al recupero muscolare. In linea generale, nella prima settimana è necessario tenere bloccato il ginocchio in posizione di estensione applicando un tutore, mentre tra le 2 e le 4 settimane il tutore verrà modificato di modo da aumentare gradualmente la flessione del ginocchio di circa 20° a settimana. Allo stesso tempo sarà possibile eseguire, dal fisioterapista o a casa con l'aiuto di un esperto, semplici esercizi quali ad esempio:
- In posizione sdraiata porre un asciugamano sotto il ginocchio ed esercitare con il ginocchio una contrazione di circa 5 secondi.
- A pancia in giù flettere leggermente il ginocchio avvicinando il tallone al gluteo.
- Seduti sul letto utilizzare un elastico da palestra da avvolgere intorno alla pianta del piede e tenere le estremità con una o entrambe le mani. Fare forza con la punta del piede sull'elastico per pochi secondi poi tornare alla posizione di partenza.
- Sdraiati, tenere il ginocchio in estensione e sollevare la gamba dal letto. Lo stesso esercizio può essere eseguito da seduti tenendo il ginocchio teso, di modo che il tallone poggi a terra; in questo caso si dovrà sollevare la gamba il più possibile portandola ad angolo retto.
Tra la quarta e la dodicesima settimana, oltre agli esercizi sopra elencati, si possono aggiungere dei mini squat (senza mai superare i 45° di flessione delle ginocchia) e dei movimenti di mobilizzazione dell'anca (muovere cioè l'articolazione dell'anca in tutte le direzioni) a ginocchio teso da eseguire in posizione eretta. |
Riabilitazione post lesioni dei legamenti collaterali del ginocchio.
Nel caso di lesioni ai legamenti collaterali (mediale e laterale), il programma riabilitativo è finalizzato al rinforzo dei muscoli stabilizzatori del ginocchio.
In linea generale la riabilitazione dei legamenti collaterali si schematizza in quattro fasi:
- Fase di protezione, dalla durata di circa 1 - 3 settimane. In questa fase il paziente ha applicato un tutore che mantiene il ginocchio dapprima esteso e poi man mano flesso a 30°, 60° ed infine 90°. Durante questa fase gli obiettivi sono quelli di recuperare gradualmente la mobilità dell'articolazione, e di recuperare la deambulazione dapprima con l'ausilio di stampelle e successivamente senza.
- Fase autonoma, che inizia nel momento in cui il paziente può deambulare senza stampelle e senza tutore. In questa fase è previsto il ritorno ad alcune semplici azioni quotidiane, quali ad esempio passeggiare a passo lento.
- Fase di rieducazione motoria e riallenamento sportivo, durante le quali si avrà il completo recupero dell'articolazione mediante ristabilimento del corretto tono muscolare e del controllo neuromuscolare ed il recupero della capacità sportiva. Si ristabilisce inoltre la capacità propriocettiva, cioè quella capacità di riconoscere ed orientare il proprio corpo nello spazio.
Gli esercizi possono essere eseguiti a corpo libero (ad esempio sollevare la gamba tenendo il ginocchio teso), specialmente nelle prime due fasi, o con le macchine (quali la leg extension per movimenti di estensione e forza e la leg curl per movimenti di flessione e forza) nelle ultime due fasi. |
Riabilitazione dopo le lesioni del menisco.
Le lesioni al menisco e l'intervento chirurgico che ne permette la risoluzione (quali la meniscectomia dove viene rimossa la cartilagine danneggiata), sottopongono a grande stress la cartilagine meniscale.
Puoi approfondire come di presenta la rottura o lesione del menisco.
Per tale motivo, la riabilitazione del menisco si svolge non solo con i classici esercizi, ma anche in acqua per ridurre il carico sulle cartilagini e sull'articolazione.
Per quanto riguarda gli esercizi in acqua possiamo citare:
- Immersi a mezzo busto in acqua, appoggiarsi al bordo della vasca e muovere la gamba con il ginocchio operato in avanti e indietro lentamente.
- Immersi a mezzo busto, appoggiarsi al bordo della piscina ed eseguire lentamente un movimento di pedalata, come se si stesse andando in bicicletta.
- Dopo le prime settimane, iniziare a nuotare lentamente prediligendo lo stile dorso.
Per quanto riguarda invece gli esercizi da svolgere in casa o con l'aiuto del fisioterapista, in contemporanea alla riabilitazione in acqua, possiamo citare:
- Posizione semi sdraiata, sollevare la gamba tenendola tesa per almeno 20 cm dal piano di appoggio. Mantenere lo stato di contrazione del muscolo per una decina di secondi e rilassare. La gamba deve essere tesa, ed il muscolo contratto, sia durante la fase di salita che durante la fase di discesa.
- Posizione seduta sul bordo del letto o del divano, piede poggiato a terra. Distendere la gamba, mettere il piede nella posizione "a martello" (ovvero il piede forma un angolo retto con la gamba) ed iniziare a sollevare di pochi centimetri la gamba dal suolo.
- Posizione semi sdraiata, stendere la gamba mantenendola dritta ed iniziare lentamente a sollevare il ginocchio verso l'alto. L'obiettivo è di arrivare a raggiungere i 90° di sollevamento compatibilmente con il dolore.
Dopo circa 1 - 2 settimane è possibile passare ad una riabilitazione più intensa mediante l'utilizzo di una cyclette o di un tapis roulant. |
Riabilitazione post lesioni della rotula.
Le lesioni della rotula possono riguardare sia l'osso che il tendine. Per quanto riguarda la frattura della rotula è necessaria l'ingessatura, mentre per la lussazione del tendine rotuleo è necessario un tutore.
In entrambi i casi, il programma riabilitativo è così articolato:
- Nei primi 10 - 20 giorni limitarsi soltanto allo stretching (cioè all'allungamento) dei muscoli delle gambe, mantenendo il ginocchio a riposo.
- Nei successivi 20 - 30 giorni è possibile iniziare a compiere dei piccoli movimenti in posizione eretta, quali ad esempio un movimento di extrarotazione del ginocchio. Contemporaneamente si possono iniziare degli esercizi da svolgere in piscina, quali ad esempio una leggera camminata in acqua.
- Trai 30 e i 60 giorni è possibile iniziare ad utilizzare la cyclette, ponendo il sellino molto in alto per ridurre l'eccessivo carico sull'articolazione. Si associano anche gli esercizi di rafforzamento muscolare, in particolare del muscolo vasto mediale obliquo che stabilizza la rotula.
- Tra i 60 e i 90 giorni si introducono gli esercizi propriocettivi, quali ad esempio porre il piede poggiato su una palla e muovere la gamba avanti e indietro o lateralmente.
Dopo i 90 giorni sarà possibile tornare gradualmente a svolgere sia le azioni della vita quotidiana che lo sport. |
Riabilitazione dopo le lesioni del piatto tibiale.
Le lesioni del piatto tibiale prevedono solitamente una risoluzione chirurgica a cui segue un programma riabilitativo così articolato:
- Nella fase post operatoria (1 - 2 settimane) eseguire semplici esercizi seduti sul letto con la gamba tesa, quali ad esempio sollevare di pochi centimetri la gamba dal punto di appoggio, contrarre il muscolo quadricipite mantenendo la gamba tesa, circonduzione delle caviglie e flettere e stendere il piede.
- Alla terza settimana post operatoria è possibile iniziare degli esercizi riabilitativi in acqua quali ad esempio sollevare la gamba, pedalare in acqua o camminare, sempre immersi a mezzo busto.
- Dalla quarta settimana in poi possono iniziare gli esercizi di rinforzo muscolare, quali rinforzo del quadricipite mediante squat (senza superare i 45°) e leg extension. Si eseguono anche esercizi di tonificazione dei muscoli dell'anca e dei glutei, da svolgere sul tappetino con l'aiuto di una fit ball (una palla che si utilizza nelle palestre come attrezzo per allenarsi).
La tipologia di esercizi verrà stabilita in base alle necessità del singolo soggetto.
Tecniche riabilitative per trattare altre problematiche del ginocchio. Per tutte le altre problematiche del ginocchio, quali gonartrosi (artrosi del ginocchio che si manifesta spesso nell'anziano), ginocchio bloccato, distorsioni o semplice infiammazione delle borse sinoviali (borsite), dei tendini o dei legamenti, è possibile ricorrere a tecniche fisioterapiche per riabilitare l'articolazione attraverso la diminuzione del processo infiammatorio. Le tecniche maggiormente utilizzate sono:
|
L’articolo ha uno scopo puramente informativo e non intende sostituire il parere del medico o altro specialista della salute.