Sarcoidosi: sintomi, cause, diagnosi, terapia e zone colpite (polmonare, cutanea, ossea, cardiaca)

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

Informazioni sulla sarcoidosi: quali sono i sintomi con cui si palesa, e quali le cause della patologia? Approfondiamo come avviene la diagnosi e quali sono le terapie e come si classifica la patologia in base alle zone colpite: da quella polmonare, alla cutanea, dalla forma ossea, a quella cardiaca.

Cos’è la sarcoidosi? Definizione della patologia.

La sarcoidosi (o sindrome di Besnier Boeck Shauman) è una malattia idiopatica (cioè, di causa ignota) e sistemica, in quanto può riguardare l'intero organismo.

È una patologia infiammatoria granulomatosa benigna; la sua caratteristica principale è, infatti, la formazione di granulomi in vari organi e tessuti. Colpisce prevalentemente soggetti di sesso femminile (anche se non pare confermato da molti studi), di età compresa tra i 20 e i 40 anni; seppur rari, sono, inoltre, stati riportati casi di sarcoidosi nei bambini, dopo i 50 anni e negli anziani.

Cosa sono e come si formano i granulomi.

I granulomi sono aggregati di cellule del sistema immunitario. Il granuloma ha una struttura ben definita, formata da un nucleo di fagociti mononucleati, cioè macrofagi, di cellule giganti multinucleate e di cellule epitelioidi; intorno, come a formare un anello, un insieme di linfociti T helper e linfociti B. La formazione del granuloma è la conclusione di una serie di processi infiammatori, che possono essere riassunti nei seguenti stadi:

Puoi approfondire i vari tipi di granulomi.

Classificazione in base agli organi colpiti.

La sarcoidosi è una patologia multi-sistemica che colpisce diversi organi e apparati; va, però, specificato che frequentemente può partire da un singolo organo e poi diffondersi ad altre strutture anatomiche. Inoltre, alcune localizzazioni della malattia sono molto comuni, mentre altre sono decisamente più rare.

Sulla base della zona colpita, si possono, dunque, distinguere diverse tipologie di sarcoidosi.

Polmonare e bronchiale.

Si tratta di una forma comune di sarcoidosi, in cui i granulomi sono localizzati al livello dei polmoni e dell'albero bronchiale. La sintomatologia è variabile; possono esserci forme asintomatiche e forme con insufficienza respiratoria. La radiografia del torace consente di classificare i pazienti in stadi diversi, essenzialmente quattro:

Alte vie respiratorie.

In questo caso (una delle forme più rare della malattia), i granulomi si formano a livello nasale e laringeo.

Ossea.

I granulomi sono localizzati prevalentemente nelle ossa di dimensioni minori, come quelle delle mani e dei piedi, o a livello articolare. Non è molto frequente; si riscontra, infatti, nel 3-9% dei pazienti.

Cutanea.

Tra il 10 e il 40% dei pazienti affetti da sarcoidosi, presenta, spesso come unico sintomo, la presenza di lesioni cutanee cui possono, talvolta, corrispondere lesioni alle ossa.

Ai linfonodi.

È una forma molto comune di sarcoidosi, che colpisce il 70-90% dei pazienti affetti dalla malattia. In questo caso, a essere coinvolti sono i linfonodi del mediastino, quelli ilari, quelli inguinali e quelli ascellari e, talvolta, anche i linfonodi addominali.

Cardiaca.

I granulomi a livello cardiaco, localizzati prevalentemente al ventricolo sinistro, sono rari (solo il 5-10% dei pazienti li presenta), ma hanno sempre prognosi sfavorevole ed esito letale; la distruzione del parenchima cardiaco porta, infatti, a insufficienza cardiaca.

Epatica.

Il fegato è colpito nei due terzi dei soggetti affetti da sarcoidosi e, talvolta (in circa il 20% dei casi), al coinvolgimento epatico si accompagna quello della milza. A livello epatico, i granulomi sono localizzati nella zona portale e possono arrivare a ricoprire il 90% del parenchima epatico.

Sistema nervoso.

Parliamo, in questo caso, di neuro-sarcoidosi e si manifesta solo nel 5% dei casi. La sede principale dei granulomi è rappresentata dai nervi cranici, ma possono essere colpiti anche il cervello, il tronco cerebrale e il midollo spinale.

Oculare.

Questa forma colpisce una percentuale di pazienti variabile tra il 20 e il 90%. I granulomi si possono localizzare nell'intero occhio ma più frequentemente a livello dell'uvea e delle ghiandole lacrimali (circa il 70% dei casi) e meno frequentemente a livello retinico e congiuntivale.

Renale.

Questa forma è riscontrabile in circa il 25% dei casi, coinvolge tutto il parenchima renale e porta alla progressiva perdita della funzione renale.

La sarcoidosi può coinvolgere anche le ghiandole salivari, la mammella, il pancreas, l'ipofisi e l'ipotalamo, l'apparato gastrointestinale e l'apparato riproduttivo (l'interessamento è solitamente uterino e in caso di gravidanza non si hanno particolari problematiche; si osserva, anzi, una remissione della malattia).

Cause della sarcoidosi.

Le cause della sarcoidosi sono ad oggi ancora sconosciute. Si pensa che abbia un'eziologia prevalentemente autoimmune, ma non si esclude una componente genetica.

Fattori di rischio.

Tra i fattori di rischio rientrano:

Sintomi generici e specifici delle zone colpite.

La sarcoidosi è talvolta asintomatica e la malattia viene scoperta durante esami effettuati per altri motivi. La maggior parte dei soggetti colpiti da sarcoidosi presenta sintomi generici e specifici e altri correlati alla struttura anatomica coinvolta.

Tra i sintomi generici abbiamo:

I sintomi specifici interessano, invece:

Approfondisci i sintomi e le terapie dell'insufficienza renale.

Esami ed analisi per la diagnosi della sarcoidosi.

La diagnosi di sarcoidosi si effettua mediante diverse tipologie di esami, cui il necessario preambolo è rappresentato da un esame medico obiettivo, durante il quale valutare lo stato generale del paziente, con particolare attenzione a lesioni cutanee, alla regolarità di battito e respiro, alla presenza di punti dolenti o, ancora, di linfonodi ingrossati.

Solo successivamente, si potranno effettuare diverse tipologie di indagine sulla base di quanto riscontrato dall’esame obiettivo. Per la diagnosi, si potrà, quindi, ricorrere alle seguenti indagini diagnostiche:

Un accenno andrà, infine, alla possibilità di effettuare una diagnosi differenziale in caso di patologie che possono causare granulomi (come infezione da micobatteri, da funghi o da parassiti). La diagnosi differenziale è eseguita mediante test specifici per individuare la presenza o l'assenza degli agenti patogeni.

Possibili terapie.

La sarcoidosi è una patologia che può regredire spontaneamente ma, in alcuni casi (per circa il 10-15% dei soggetti colpiti) può diventare cronica. La terapia è solitamente di tipo farmacologico.

Terapia farmacologica.

Una volta diagnosticata la sarcoidosi, è bene rivolgersi ad un centro specializzato in grado di fornire la terapia più adeguata alla forma e all'aggressività della malattia. La terapia è solitamente di tipo farmacologico, a base di corticosteroidi e dura un paio di mesi. Se i corticosteroidi non fanno effetto, si passa a farmaci più aggressivi. Tra i farmaci usati abbiamo:

Come si accennava, può, però, accadere che i corticosteroidi non facciano effetto. In questo caso, come evidenziato dagli studi più recenti, li si potrà associare ad alcuni farmaci o sostituirli direttamente con gli stessi. Si tratta di:

Posologia e modalità di somministrazione sono stabiliti dal medico in base ai casi. Se i farmaci ottengono effetto positivo, si effettueranno poi opportuni controlli periodici.

Prognosi: la sarcoidosi guarisce? E' mortale?

A questo punto, può tornare utile qualche informazione in più su alcuni aspetti di questa malattia, legati alla sua evoluzione .

La sarcoidosi può avere un'evoluzione diversa in base ai casi, ma in generale possiamo affermare che:

Al momento si sta vagliando la possibilità di ottenere l'esenzione ticket, in caso sarcoidosi polmonare in stadio avanzato, e cioè se l'esame radiologico ha evidenziato uno stadio 3 o 4 (e talvolta anche in caso di stadio 2) della patologia.

Forme particolari di Sarcoidosi.

La sarcoidosi può manifestarsi sotto forme particolari che danno luogo a sindromi ovvero a un insieme di sintomi e segni clinici che caratterizzano non è necessariamente una sola malattia, ma varie patologie con cause diverse.

Sindrome di Löfgren.

La sindrome di Lofgren è una forma acuta di sarcoidosi che colpisce i linfonodi mediastinici tra i due polmoni. Si manifesta con febbre, malessere, uveite, infiammazione delle ghiandole parotidi, ed eritema nodoso. Spesso si risolve spontaneamente, ma si può curare i sintomi con antiinfiammatori non steroidei.

Sindrome di Heerfordt.

La sindrome di Heerfordt è una forma rara di sarcoidosi. Si manifesta con uveite, gonfiore della ghiandola parotide, febbre e può causare paralisi facciale. Anch'essa può risolversi spontaneamente e viene trattata con i corticosteroidi.

Sindrome di Blau.

La sindrome di Blau è una forma giovanile di sarcoidosi ereditaria a trasmissione autosomica dominante. Si manifesta prima dei 4 anni di età con artrite granulomatosa, eruzioni cutanee e uveite.

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