Scarlattina: sintomi, contagio e terapia per bambini ed adulti
Ultimo aggiornamento:
La scarlattina è una malattia esantematica, di origine batterica. È causata dallo “Streptococcus pyogenes” e si manifesta con sintomi caratteristici quali febbre e mal di gola, ed un esantema cutaneo. È una patologia molto contagiosa ma a prognosi benigna sia nei bambini che negli adulti. La terapia è prevalentemente basata sull'utilizzo di antibiotici, in alcuni casi si può ricorrere all’utilizzo di rimedi omeopatici.
Cos’è la scarlattina?
La scarlattina è una malattia esantematica di origine batterica, causata da un'agente patogeno appartenente agli streptococchi beta - emolitici di gruppo A. E’ una patologia caratteristica dell'età pediatrica in quanto colpisce i bambini e gli adolescenti di età compresa tra i 3 e i 12 anni, ma può manifestarsi, seppur raramente, anche nei neonati (i quali però sono solitamente protetti dagli anticorpi che la madre ha trasmesso durante la gravidanza e l'allattamento) e negli adulti.
È contagiosa? Trasmissione ed incubazione.
Il contagio avviene attraverso le vie aeree in particolare attraverso il muco e la saliva di un soggetto che ha contratto il batterio.
L’incubazione, ovvero il tempo che intercorre tra il contatto con l’agente patogeno e la comparsa dei sintomi, ha una durata variabile tra 1 e 7 giorni.
La contagiosità inizia 4/5 giorni prima della comparsa dei sintomi e diminuisce drasticamente dopo 48 ore dalla somministrazione di antibiotici.
A differenza delle altre malattie esantematiche, la scarlattina può recidivare e non esiste un vaccino che possa aiutare a prevenirla.
Quanto dura questa malattia esantematica?
Dopo la fase di incubazione, la malattia esplode in una fase acuta, la cui durata solitamente è di circa 7 giorni durante la quale compare il rash cutaneo che di solito svanisce dopo 6/7 giorni. Il trattamento antibiotico riduce l’infezione in circa 10 giorni, ma il mal di gola e il gonfiore delle ghiandole può permanere per alcune settimane.
Sintomi nei bambini e negli adulti.
La sintomatologia della scarlattina, è legata alla produzione di tossine (chiamate esotossine) da parte del batterio patogeno. La sensibilità alle tossine, è individuale e può succedere che nella stessa famiglia vengano contagiati più bambini ma solo uno sviluppa i sintomi caratteristici della malattia.
Alcuni soggetti contagiati, possono essere asintomatici. Sia nei bambini che negli adulti, l’iter della malattia può essere suddivisa in tre diverse fasi che presentano sintomi diversi:
- Una fase prodromica o pre - esantematica: in cui si manifestano mal di testa, febbre alta (oltre 39°C), che si accompagna a brividi di freddo, tosse, mal di gola, arrossamento degli occhi, difficoltà di deglutizione, nausea e vomito, dolori addominali ed ingrossamento delle tonsille e dei linfonodi del collo. Il mal di gola e la febbre sono due sintomi caratteristici della malattia.
- Una fase esantematica: in questa fase compare il “rash cutaneo”, caratterizzato da piccoli puntini (chiamati "a capocchia di spillo" per la loro piccola dimensione), dal colore rosso intenso, leggermente sopraelevati rispetto alla cute (la pelle al tatto è ruvida, simile a carta vetrata), che si localizzano in tutto il corpo. L'esantema è maggiormente espresso a livello delle pieghe cutanee (ad esempio pieghe ascellari o inguinali) ma lascia scoperta una piccola zona del viso, quella intorno alle labbra, definendo una caratteristica propria della malattia che prende il nome di “maschera scarlattinosa o di Filatow”. Un'altra caratteristica, è che quando si esercita sulla cute una leggera pressione, i puntini rossi scompaiono temporaneamente lasciando un'impronta di colore giallastro che rimane visibile per qualche secondo (e definita come segno della mano gialla). L'esantema si manifesta anche a livello della lingua (ed in questo caso prende il nome di “enantema”) la quale ha una caratteristica colorazione "a fragola", ovvero è rivestita da una patina bianca sulla quale si osservano minuscoli puntini rossi.
- Una fase risolutiva: è la fase post - esantematica in cui scompaiono la febbre, il mal di gola e l'esantema a livello della lingua. La cute, nelle zone colpite si presenta desquamata.
Raramente si verificano casi in cui la scarlattina compare in forma lieve, senza febbre o con febbricola e con un esantema blando. In questo caso la patologia prende il nome di “quarta malattia o scarlattinetta”.
Le possibili complicanze e le conseguenze della scarlattina.
La scarlattina è una patologia a prognosi benigna che nel giro di 7 - 10 giorni (massimo 2 - 3 settimane) tende a regredire completamente con le giuste terapie.
In alcuni casi tuttavia, può comportare l'insorgenza di complicanze tra cui:
- Infezioni dell'orecchio medio, quali ad esempio otite media.
- Problemi a livello renale, con l'insorgenza di una patologia nota come glomerulonefrite acuta- streptococcica (in questo caso è possibile notare una colorazione scura delle urine).
- Infiammazione a livello delle articolazioni.
- Polmonite streptococcica.
- Ascesso tonsillare.
- Febbre reumatica, ovvero una infiammazione che colpisce diversi organi e apparati (in particolare cuore, reni e articolazioni).
- Infezioni cutanee.
È bene precisare che tutte queste complicanze, si verificavano con frequenza prima della cura con i farmaci specifici, oggi si verificano molto di rado.
E' pericolosa in gravidanza?
A differenza di altre malattie esantematiche, quali ad esempio la rosolia, la scarlattina non crea nessuna conseguenza al feto se contratta durante la gravidanza e pertanto si può stare tranquilli.
Puoi approfondire perchè è pericolosa la rosolia in gravidanza.
L'unico reale problema che può insorgere durante la gravidanza, è la necessità di assumere farmaci per contrastare la patologia, ma questo va discusso insieme al proprio ginecologo.
Come si diagnostica la presenza dello streptococco beta?
È necessario per la scarlattina, fare diagnosi differenziale con patologie simili per sintomatologia, come per la quinta o la sesta malattia, che sono però, a differenza di questa, di origine virale.
Una volta diagnosticata la patologia si potrà procedere con la terapia a base di antibiotici.
La diagnosi di scarlattina, si basa sia sui sintomi del paziente sia su alcune indagini strumentali ben precise, ad esempio:
- Tampone faringeo: consiste nel prelevare attraverso un tampone simile ad un cotton fioc, un campione di mucosa faringea del paziente. Il tampone verrà poi utilizzato per fare l'esame colturale volto ad identificare con grande affidabilità (oltre il 95%) la presenza dello “Streptococco pyogenes”. Ricordiamo che l’esame va eseguito solo quando compaiono i sintomi, poichè se fatto prima, potrebbe dare un risultato falso negativo.
- Dosaggio degli anticorpi anti - streptococco (TAS): in questo caso tramite prelievo di sangue si esegue un dosaggio degli anticorpi diretti contro il batterio patogeno. Tuttavia, se non vi sono sintomi evidenti, non è possibile differenziare se l’infezione è in fase acuta o pregressa.
- Test di Schultz-Charlton: si tratta di un test che prevede di inoculare, in una zona cutanea colpita dall'esantema, una piccola quantità di antitossina eritrogenica del batterio patogeno (o in alternativa un piccolo campione di siero di un paziente convalescente dalla scarlattina). Se l'esantema scompare dopo 18 - 24 ore dall'inoculo si conferma la diagnosi di scarlattina. La scomparsa dell'esantema è legata all'azione di neutralizzazione della tossina svolta dall'antitossina.
Come curare la malattia?
Non è ancora possibile prevenire la scarlattina in quanto non esiste alcun vaccino.
La malattia si cura con l’assunzione di antibiotico in quanto di origine batterica.
Terapia farmacologica consigliata per la scarlattina
La terapia consigliata, in adulti e bambini con dosi e posologia variabili in base ai casi, è a base di antibiotici. In particolare si utilizzano:
- Antibioticiappartenenti alla famiglia delle penicilline, quali la penicillina G (somministrata per via intramuscolare in un'unica dose da 600.000 U quando il peso è inferiore a 25 kg e in un'unica dose da 1.200.000 U quanto il peso supera i 25 kg), l'amoxicillina (da sola o in associazione con l'acido clavulanico) e l'ampicillina, da somministrarsi per almeno 10 giorni.
- Antibiotici appartenenti alla famiglia dei macrolidi, per tutti quei pazienti allergici o non responsivi alla penicillina. Tra questi antibiotici, abbiamo claritromicina ed eritromicina, da assumere per almeno una decina di giorni.
- Antibiotici appartenenti alle cefalosporine, nel caso in cui le prime due tipologie di farmaco non siano state efficaci. Il tipo di farmaco verrà deciso dal medico in base ai casi.
- È possibile anche utilizzare il paracetamolo o l'ibuprofene, come antipiretici ed antidolorifici, per far abbassare la febbre quando supera i 38°C.
L’omeopatia come terapia alternativa.
Una possibile terapia, adatta ad alleviare i sintomi e coadiuvare la terapia farmacologica, è rappresentata dall'omeopatia.
In questo caso, i rimedi omeopatici consigliati sono:
- Belladonna, alla concentrazione 7 CH e con una posologia di 3 granuli ogni 30 minuti. È il rimedio d'urto da assumere immediatamente non appena compare l'esantema.
- Ribes nigrum, in concentrazione 1D e con una posologia di 30 - 40 gocce due volte al giorno. Questo rimedio è utile in caso di complicazioni renali.
- Streptococcinum, da assumere in due dosi (una alla comparsa dei sintomi ed una dopo circa 15 giorni) con concentrazione 200 CH. Questo rimedio può essere considerato come un vaccino naturale contro il batterio.
- Arnica montana, in concentrazione e posologia variabile in base ai casi, questo rimedio è utile quando i sintomi della scarlattina sono molto intensi.
- Ailanthus glandulosa, da utilizzarsi in caso di scarlattina con ingrossamento dei linfonodi e diarrea, a concentrazioni e posologie variabili in base ai casi.
- Gelsemium, utile in caso di scarlattina associata a inappetenza e scarsa nutrizione, si usa in concentrazione e posologia variabile.
- Lachesis, da usare in concentrazioni e posologie variabili come terapia di supporto ai soggetti spossati dalla malattia e dai sintomi.
- Arum triphyllum, da usare con posologia e concentrazione variabile, questo rimedio è utile per trattare i casi di scarlattina lieve o sub - sintomatici.
- Phosphorus, da usare in caso di scarlattina con sintomi intensi a livello della gola, con concentrazione e posologia variabile.
Inoltre, in caso di febbre forte è consigliato bere molta acqua per evitare la disidratazione e rendere l’ambiente ben umidificato per alleviare il mal di gola.