Scintigrafia tiroidea: come si esegue, a cosa serve, precauzioni e controindicazioni
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A cosa serve la scintigrafia tiroidea? Approfondiamo come si esegue l’esame e quali sono le precauzioni da rispettare per evitare le controindicazioni generalmente legate all'utilizzo di sostanze radioattive.
Che cos'è la scintigrafia tiroidea?
La scintigrafia tiroidea è una tecnica di imaging che si utilizza per la diagnosi di problemi alla tiroide e per valutarne la funzionalità, la forma ed il corretto posizionamento della ghiandola. Tale esame di medicina nucleare prevede l’utilizzo di un radiotracciante che viene captato dalla tiroide e che quindi consente di tracciare una specie di mappa delle aree della ghiandola evidenziandone la diversa funzionalità. La scintigrafia si esegue senza mezzo di contrasto mediante la somministrazione, per via endovena, di un radiofarmaco capace di emettere radioattività. Le radiazioni saranno ricevute da un apposito strumento, chiamato gamma camera, che le convertirà prima in segnali elettrici e successivamente in immagini consentendo al medico di medicina nucleare di poter fare una diagnosi.
I tre diversi radiotraccianti utilizzati nell'esame.
La scintigrafia tiroidea è basata sull'utilizzo di sostanze radioattive chiamate radiotraccianti. Queste sostanze si distribuiscono all'interno dell'organismo in base alla loro composizione ed emettono un fascio di radiazioni che consentono di valutare la struttura e la funzionalità dell'area in cui si sono concentrate. Nel caso della tiroide si sfrutta la sua capacità di utilizzare lo iodio e il tecnezio che si accumula nel tessuto tiroideo.
Pertanto vi sono diverse tipologie di radiotraccianti:
- Iodio 131: si somministra per via orale per effettuare la scintigrafia tiroidea con captazione. Questo esame viene così chiamato perché si valuta la capacità della tiroide di captare lo iodio introdotto per via orale.
- Iodio 123: è un'altra tipologia di radioiodio che però viene scarsamente usato poichè ha un costo molto alto. Si somministra per via endovenosa.
- Tecnezio 99 (99mTc pertecnetato): in questo caso la scintigrafia tiroidea viene eseguita utilizzando il tecnezio. È somministrato per via endovenosa e rimane in circolo molto meno rispetto al radioiodio e risulta, quindi, più tollerabile e meno pericoloso perché espone meno il paziente alle radiazioni. Presenta inoltre un costo minore quindi è spesso preferito al radioiodio.
Come si esegue l'esame tiroideo e come ci si prepara nei diversi casi.
In base al tipo di farmaco utilizzato vi sono alcune differenze nelle procedure di preparazione e nelle tecniche di esecuzione dell’esame, vediamo quali sono:
Con l’ausilio del tecnezio 99.
Il tecnezio 99 si somministra per via endovenosa e una scintigrafia effettuata con questo radiotracciante ha un tempo complessivo di circa 20 - 40 minuti compresa la preparazione del paziente.
Dopo aver invitato il paziente a togliere gli effetti personali metallici come collane ed orologi si prosegue nel seguente modo:
- al paziente viene iniettato il radiofarmaco per via endovenosa. Successivamente egli deve attendere circa un quarto d'ora prima di iniziare l'esame vero e proprio per consentire al tecnezio 99 di distribuirsi nell'organismo.
- L'esame si effettua con il paziente sdraiato sul lettino, si pone la gamma camera vicino al collo, a circa 20 cm, e si inizia l'acquisizione delle immagini.
- Il paziente non deve necessariamente essere a digiuno per eseguire una scintigrafia con tecnezio 99 e non deve seguire particolari consigli alimentari.
Quando è utilizzato il radiotracciante iodio 131.
Lo iodio 131 è un radiotracciante che si somministra per via orale e pertanto richiede una tempistica più lunga, circa 24 ore, rispetto all'esame che si esegue con tecnezio 99. Il paziente per prepararsi all'esame deve essere digiuno da almeno otto ore seguendo anticipatamente una dieta che contenga alimenti poveri di iodio per evitare che questo interferisca con l'esame. Inoltre si invita ad evitare qualsiasi contatto con gli oggetti metallici come orologi, orecchini, collane.
L'esame si svolge con le seguenti modalità:
- La mattina in cui è prevista l'esecuzione dell'esame, viene somministrato il radioiodio 131 diluito in acqua o sottoforma di compressa.
- Il paziente viene invitato ad attendere almeno due ore, durante le quali deve continuare ad essere digiuno, prima di iniziare l'esame vero e proprio.
- Dopo due ore di attesa il paziente viene fatto stendere su un lettino e gli viene posizionata la gamma camera ad una ventina di centimetri dal collo. Si fa una prima acquisizione delle immagini.
- Vengono ripetute le procedure di acquisizione delle immagini dopo 6 ore, 24 ore o talvolta anche 48 ore, in base a ciò che il medico ritiene necessario.
- Ogni acquisizione di immagini ha una durata di circa un quarto d'ora, e complessivamente, al paziente vengono riferiti i risultati dopo che l'esame è terminato.
I risultati.
In linea generale la scintigrafia evidenzia tre tipologie di aree che conducono a due diversi risultati diagnostici:
- Aree fredde o ipocaptanti: in queste aree il radiotracciante è quasi assente e non viene emessa radioattività. Tali aree sono ipofunzionanti ovvero hanno perso la funzionalità tipica dell'organo.
- Aree calde o ipercaptanti: sono aree in cui il radiotracciante si concentra in grandi quantità e che emettono quindi una grande quantità di radioattività. Queste aree sono definite iperfunzionanti e spesso sono associate a una grande produzione ormonale.
- Aree ipocaptanti: sono aree in cui il radiotracciante è presente in quantità normale e la radioattività riflette i normali livelli di funzionamento dell'organo. Rappresentano pertanto indice di normalità e assenza di patologia.
A cosa serve l'esame: le patologie della tiroide.
La scintigrafia tiroidea è un esame che si esegue in particolari casi che richiedono un livello di diagnosi preciso e approfondito.
L'esecuzione di una scintigrafia tiroidea è richiesta dall'endocrinologo per diagnosticare eventuali patologie della tiroide. In particolare con la scintigrafia possono essere diagnosticati:
- noduli tiroidei: sono delle formazioni cellulari dalla forma rotonda e che nella maggior parte dei casi sono benigni. Possono essere funzionanti (noduli caldi) che sono normalmente benigni (come l'adenoma di Plummer) e che si associano spesso a ipertiroidismo o non funzionanti (noduli freddi) che si associano nel 20% dei casi a neoplasie maligne come il carcinoma tiroideo. Se la scintigrafia rileva la presenza di noduli freddi, si richiede un ulteriore livello di diagnosi mediante agoaspirato che servirà a valutare l'esatta natura del nodulo.
Puoi approfondire le cause e gli altri esami da effettuare in caso di noduli tiroidei.
- Gozzo: patologia che causa iperplasia (aumento del numero di cellule che causa ingrossamento di volume dell'organo) ed ipertrofia (aumento di dimensioni dell'organo dovuto all'accrescimento del volume delle cellule) della tiroide. Questa può essere di tipo nodulare o diffuso in base alla presenza o all'assenza di noduli al suo interno. La scintigrafia servirà ad identificare la natura del gozzo, la sua funzionalità, la sua esatta localizzazione e la sua estensione.
- Ipotiroidismo neonatale: nel caso in cui vi sia una diagnosi di ipotiroidismo neonatale la scintigrafia serve a valutare se la tiroide è presente o assente, o se è in posizione ectopica, cioè al di fuori della sua sede naturale.
- Tiroidite: la tiroidite rappresenta uno stato infiammatorio del tessuto tiroideo che può essere causato da diversi fattori (la tiroidite di Hashimoto per esempio è di origine autoimmune, quella acuta è causata da diversi agenti patogeni). La scintigrafia in questo caso serve a valutare l'entità dell'infiammazione, e a comprendere come si evolverà la patologia.
- Tireotossicosi: è una patologia che viene causata da un eccesso di ormoni tiroidei che produce tossicità. La scintigrafia è usata per valutare la massa della tiroide in vista di una terapia con radioiodio 131 per il trattamento della patologia.
Quando la scintigrafia viene utilizzata come esame di controllo.
La scintigrafia può anche essere effettuata come esame di controllo per valutare le condizioni del soggetto. In particolare può essere eseguita una scintigrafia:
- Post tiroidectomia: la scintigrafia tiroidea post operatoria è utilizzata per valutare la riuscita dell'intervento. Serve, infatti, ad individuare la presenza o l'assenza di eventuali aree residue che, se evidenziate, non sono state completamente eliminate dall'intervento. Questo può essere d'aiuto per i successivi trattamenti e per prevenire l'evoluzione della patologia.
- Total body: in questo caso la scintigrafia si utilizza per valutare la presenza di metastasi nell'intero organismo causate da carcinoma tiroideo. Le metastasi hanno la capacità di captare lo iodio in quanto derivano dal tessuto tiroideo, con questo esame è possibile identificarle. Per tale procedura si utilizza lo iodio 131.
Controindicazioni.
La scintigrafia tiroidea non è pericolosa e non presenta particolari effetti collaterali, né sono riportate reazioni particolari ai radiofarmaci somministrati.
Tuttavia presenta dei rischi sia per il paziente in sé che per le persone che lo circondano, in maniera particolare:
Bambini, donne in gravidanza e in allattamento.
Difatti le radiazioni hanno la capacità di alterare il DNA cellulare e questo può causare problemi agli organi riproduttivi non ancora maturi dei bambini ed effetti teratogeni sul feto di una donna incinta.
Precauzioni pre e post scintigrafia. Per quanto tempo si è radioattivi?
Per tale motivo coloro che si sottopongono a scintigrafia tiroidea devono adottare alcune precauzioni come per esempio:
- Se sono donne in età fertile la scintigrafia verrà effettuata almeno venti giorni dopo dall'ultima mestruazione per scongiurare il rischio di una gravidanza.
- Se l'esame si effettua nei bambini bisognerà valutare il rapporto rischio/beneficio ed adeguare la dose di radiofarmaco al peso del bambino.
- Se la donna che deve sottoporsi all'esame sta allattando può scegliere o di rimandare l'esame o di eseguirlo ugualmente ma in questo secondo caso dovrà sospendere definitivamente l'allattamento.
- Se il soggetto non è una donna in età fertile, non è in gravidanza né in allattamento, ma è comunque una persona che spesso è a contatto con donne incinta, in allattamento o con bambini, dovrà evitare il contatto con queste categorie di persone per un periodo di tempo la cui lunghezza varia in base al radiotracciante utilizzato, per lo iodio 131 può arrivare anche ad una settimana.
La scintigrafia è un esame diagnostico che comunque utilizza questo farmaco radioattivo quindi è strettamente necessario seguire minuziosamente le prescrizioni del medico.
Interazioni con farmaci e sostanze che possono alterare il risultato dell’indagine.
Prima di sottoporsi a una scintigrafia tiroidea è bene sapere che vi sono dei farmaci o delle sostanze che possono interferire con l'esame, e pertanto la loro assunzione va sospesa prima di sottoporsi all'esame.
Tali composti sono:
- Ormoni tiroidei di origine sintetica o naturale: queste sostanze bloccano l'uptake di iodio da parte della tiroide e pertanto non consentono al radiofarmaco di distribuirsi correttamente durante l'esame. Vanno sospesi 2 - 3 settimane prima dell'esame, nel caso dell'ormone tiroideo T3, e 4 - 6 settimane prima dell'esame nel caso dell'ormone tiroideo T4.
- Preparati contenenti iodio: alcuni prodotti come dentifrici, sale iodato e creme anti cellulite contengono iodio nella loro composizione chimica. Questo causa una competizione tra lo iodio in essi contenuto e quello che viene somministrato durante l'esame e si viene a creare un blocco competitivo dell'uptake che non consente al radiofarmaco usato per la scintigrafia di essere correttamente captato dalla tiroide. La sospensione della loro assunzione dipende dalla quantità di iodio in essi contenuta, in generale va da uno a nove mesi prima dell'esame.
- Amiodarone: è un farmaco che contiene iodio e che si comporta allo stesso modo dei preparati contenenti iodio. La sua assunzione deve essere sospesa da 1 a 6 mesi prima dell'esame.
- Farmaci antitiroidei: interferiscono con i processi di iodinazione che avvengono all'interno della tiroide non consentendo al radiofarmaco di essere correttamente captato. Vanno sospesi circa una settimana prima dell'esame.
- Perclorato di potassio: va sospeso un giorno prima dell'esame poiché causa l'eliminazione precoce del radiofarmaco e quindi non gli consente di agire in maniera corretta.
I costi e le strutture che eseguono la scintigrafia tiroidea.
La scintigrafia tiroidea può essere eseguita gratuitamente presso le strutture pubbliche pagando il ticket in base alla fascia di appartenenza. Tuttavia se si vogliono abbreviare i tempi di attesa, è possibile rivolgersi ai centri di medicina nucleare privati i cui costi variano in base alla struttura.
In generale abbiamo che:
- Il costo di una scintigrafia tiroidea con tecnezio 99 è intorno a 40 euro.
- Il costo di una scintigrafia tiroidea con radioiodio 131 e captazione è di circa 50 euro.