Sincope vasovagale: cause, sintomi e terapia dello svenimento da nervo vago
Cosa è la sincope vasovagale? Quali sono le cause che portano allo svenimento? Approfondiamo i sintomi che si associano alla perdita di coscienza provocata dal nervo vago e la terapia per porvi rimedio.
Cosa è la sincope vasovagale?
La sincope vasovagale o svenimento, com’ è conosciuta nel linguaggio comune, è una delle varie tipologie note di sincopi e precisamente è una delle sincopi neuromediate.
In quanto sincope, è caratterizzata dalla temporanea perdita della coscienza a cui fa seguito la perdita della posizione eretta e la caduta. Lo smarrimento di coscienza passeggero è dovuto ad una stimolazione del nervo vago, che innerva il collo, il torace e l’intestino, ed è caratterizzato da recupero veloce, totale e spontaneo.
La sincope vasovagale è naturalmente, come tutte le altre, una conseguenza di un ridotto afflusso di sangue al cervello causato da dolore, paura, o da altre situazioni di stress,che innescano un processo le cui conseguenze sono una una dilatazione dei vasi sanguigni e quindi un abbassamento della pressione arteriosa e bradicardia ossia una diminuzione della frequenza dei battiti cardiaci. Ne consegue ridotta gittata sanguigna ed ipoperfusione celebrale con tangibile riduzione dell’ossigeno che arriva al cervello. Da quì lo svenimento.
Approfondisci le cause che comportano anomalie del battito del cuore.
Fisiopatologia: le alterazioni che conducono allo svenimento vasovagale.
La fisiopatologia, ossia lo studio delle alterazioni che conducono alla sincope vasovagale non sono ancora del tutto perfettamente note.
Si fa pertanto in merito la ragionevole ipotesi che di seguito riportiamo.
Qualunque sia la tipologia di sincope vasovagale il meccanismo che presumibilmente la regola è:
- Momentanea inibizione del sistema simpatico (parte del sistema nervoso situato nella colonna vertebrale che regola la vita vegetativa) che induce la vasodilatazione. Questa a sua volta determina la diminuzione della pressione arteriosa.
- Contemporanea attivazione del sistema vagale che invece determina diminuzione della frequenza dei battiti cardiaci.
Entrambe le azioni sono precedute da una attivazione del sistema simpatico che innesca i processi descritti.
Tipologie.
Si usa suddividere la sincope vasovagale in due distinte tipologie: classica e non:
- La sincope vasovagale classica è caratterizzata oltre che dai sintomi canonici che la connotano, e che di seguito esamineremo, anche per la presenza identificabile di un evento scatenante (trigger). Questo, di norma, è: o di natura emozionale (dolore intenso, spavento, emozioni violente, percezioni particolarmente fastidiose ed irritanti, etc.) o di tipo ortostatico (permanenza in posizione eretta eccessivamente lunga).
- La sincope vasovagale non classica invece si scatena in assenza di trigger o in conseguenza di un trigger che non si è in grado di riconoscere.
Per le loro caratteristiche la forma classica interessa con più frequenza i giovani in buone condizioni di salute mentre invece quella non canonica interessa maggiormente gli anziani che lamentano dolori tipici dell’età avanzata.
Cause: sistema di difesa dell’organismo o malattia?
L’ ipotesi formulata sulla fisiopatologia della sincope vasovagale, unita alla sua benignità ed ancora alla constatazione che il riflesso vasovagale che è alla sua base, è comune a tutte le specie di vertebrati, ha indotto gli scienziati a considerare la SVV, almeno nella sua forma canonica, non una vera malattia ma una semplice caratteristica dell’uomo.
Caratteristica che, poichè non si è persa in milioni di anni, ha certamente una funzione difensiva. Funzione difensiva che è individuabile in una protezione del muscolo cardiaco.
Infatti l’inibizione del sistema simpatico accoppiato alla attivazione del sistema vagale consentono al cuore una breve pausa ed un risparmio di ossigeno in una situazione che ne richiede un elevato dispendio. Va notato che negli animali pur riscontrandosi il riflesso vasovagale (diminuzione della pressione arteriosa e brachicardia) non si ha la sincope ossia la perdita di conoscenza e la caduta. La ragione di tutto questo va ricercata nelle maggiori dimensioni del cervello umano che perciò consuma più ossigeno. Ciò rende naturalmente l’uomo più vulnerabile alla riduzione di gittata sanguigna.
La forma non classica, tipica degli anziani, della sincope vaso vagale può essere interpretata invece come una vera malattia causata da un processo di degenerazione del sistema nervoso autonomo che lo rende più instabile e come tale suscettibile di improvvise attivazioni che scatenano la sincope.
Sintomi associati alla perdita di coscienza.
La sincope vasovagale si evolve in due fasi. Una iniziale caratterizzata da una complessa sintomatologia prodromica, che di seguito riportiamo, ed una conclusiva che si caratterizza con la progressiva perdita dei sensi.
La prima fase è caratterizzata da:
- Pallore intenso.
- Sudorazione abbondante e fredda.
- Stanchezza e perdita delle forze che inizia dalle braccia per poi estendersi all’intero corpo.
- Vertigini e giramenti di testa.
- Acufeni.
- Sconvolgimenti gastro intestinali.
- Dolore toracico localizzato nella regione sternale.
- Percezione del battito cardiaco accelerato.
- Campo visivo alterato. E’ caratteristica la visione a tunnel ossia si vedono solo gli oggetti posizionati frontalmente e non quelli laterali.
- Percezione anomala di caldo e/o freddo.
A questa complessa sintomatologia fa di norma seguito la perdita di conoscenza. In alcuni casi però al quadro clinico descritto non segue lo svenimento ma il recupero. Detta situazione di obnubilamento a cui non segue lo svenimento e la perita di equilibrio, veniva in passato denominata lipotimia. Attualmente si preferisce chiamarla pre sincope.
Diagnosi: un lungo protocollo di indagini per individuare le cause della sincope.
La diagnosi consiste nell’escludere tra le cause dello svenimento tutte quelle non correlate al riflesso vasovagale. Ovviamente non sempre l’operazione è semplice ed anzi spesso si rende necessario sottoporre il paziente ad un lungo protocollo di indagine che può articolarsi col seguente iter:
- Elettrocardiogramma. Per la la valutazione del ritmo cardiaco.
- Ecocardiogramma. Per valutare con immagini ottenute con gli ultrasuoni eventuali compromissioni delle valvole cardiache.
- Holter ECG di 24 ore. Per mettere in luce eventuali aritmie nascoste che non si manifestano sempre.
- Holter pressorio nelle 24 ore. Per monitorare l’andamento della pressione nell’arco delle 24 ore.
- Esami ematochimici di routine. Per indagare sulla presenza di malattie che possano procurare svenimenti come può essere anemia o diabete.
- Encefalogramma e risonanza magnetica del cranio per escludere epilessia e malformazioni e problemi vascolari.
- Tilt test. Viene praticato in ambito ospedaliero generalmente nei reparti di cardiologia. Consiste nel rimanere sdraiati su di un letto inclinato a 60° per un tempo di 45 minuti. In tal modo si dovrebbe indurre in maniera artificiosa la crisi vasovagale. Dopo 20 minuti se la crisi non si presenta si somministra al paziente un farmaco (nitrato) che abbassa la pressione. Il tutto allo scopo di facilitare l’insorgere del riflesso vasovagale. Il test è utile anche, in caso di sincope, a esaminare le modalità ed i segni con cui questa si presenta.
Terapia per lo svenimento da nervo vago.
Se non fosse per il pericolo di traumi e per la cattiva qualità della vita che il problema comporta non sarebbe necessario alcun trattamento. Ma tenuto conto di tali condizioni il trattamento si rende necessario. Esistono tre tipi di trattamento e precisamente.
Farmacologico. Il farmaco di elezione per la cura della sincope vaso vagale è la midodrina. La terapia dura l’intera vita anche se può essere sospesa per brevi periodi.
Comportamentale. Consta di alcune manovre fisiche che bisogna porre in atto quando compaiono i primissimi prodromi della sincope. Si tratta di esercizi isometrici di compressione che sono in grado di indurre un aumento della pressione arteriosa nella fase iniziale della sincope in cui questa tende a precipitare.
Detti esercizi sono essenzialmente di tre tipi e precisamente:
- Handgrip. Utilizza le mani serrando strettamente il pugno come si volesse schiacciare fortemente una pallina serrata tra le dita. Favorisce il ritorno al cervello di sangue venoso.
- Harm tensing. Si usano le braccia che vengono conserte esercitando una forte azione di trazione.
- Leg-Crossing. Si usano le gambe che si incrociano come in figura comprimendole con forza.
Chirurgico. Prevede l’impianto di un pace maker ossia una apparecchiatura elettronica che all’occorrenza normalizza i battiti cardiaci che nella sincope diminuiscono. Questo trattamento poiché non interviene sul calo pressorio va applicato dopo attenta valutazione solo in taluni casi e spesso non è risolutivo.
Come comportarsi in caso di sincope vasovagale insorgente.
Innanzi tutto bisogna evitare le situazioni che possono scatenare la crisi: evitare luoghi affollati, non rimanere per lunghi periodi in piedi, etc. Ai primissimi sintomi che annunciano l’arrivo imminente della sincope occorre praticare le manovre sopra descritte.
Nel caso in cui non si riesca ad intervenire con la dovuta rapidità e non si sia più in grado di scongiurare lo svenimento, occorre distendersi immediatamente per terra mantenendo i piedi più in alto della testa. Nel caso neanche questo sia possibile ci si può sedere sul pavimento tenendo il capo tra le ginocchia.