Sindrome di Meniere: sintomi, diagnosi e cura del morbo
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Approfondiamo la sindrome di Ménière, una patologia dell'orecchio che provoca problemi di udito e di equilibrio. Con quali sintomi si manifesta? E quali sono le terapie farmacologiche ed i possibili rimedi naturali per prevenire le crisi acute?
Che cos’è la Sindrome di Meniere?
La sindrome di Meniere, scoperta nel 1861 dal medico francese Prosper Ménière, è una patologia dell'orecchio interno, più precisamente della zona chiamata labirinto.
È una patologia per la quale non esistono dati epidemiologici univoci, ma risulta essere poco comune, si parla infatti di 40 - 400 casi su 1.000.000 di persone ogni anno.
Negli USA, dove si ha una raccolta dati più precisa, si stima che ogni anno la malattia colpisca circa 50.000 persone ed inoltre, nonostante vi sia una distribuzione uguale tra i pazienti neri e quelli bianchi, sembra che la patologia sia predominante nella razza bianca. La patologia colpisce in egual misura uomini e donne in età superiore ai 40 anni per le donne e superiore ai 50 per gli uomini. In particolare la sindrome fa la sua comparsa tra i 20 e i 60 anni, ma può anche manifestarsi in bambini di età inferiore a 14 anni o in anziani di età superiore a 90 anni. Con il passare del tempo, nel 50% de soggetti colpiti la sindrome diventa bilaterale, si estende cioè ad entrambe le orecchie. Ma quali sono le cause?
Come si manifesta?
Il meccanismo fisiopatologico della sindrome di Meniere non è ancora ben conosciuto ma si ipotizza che sia collegato ai liquidi presenti all'interno del labirinto.
Per comprendere al meglio lo sviluppo della patologia dobbiamo sottolineare l'anatomia dell'orecchio interno, il quale possiede due tipologie di labirinto, un labirinto osseo che racchiude un labirinto membranoso. All'interno di quest'ultimo vi è un liquido, chiamato endolinfa, che si muove con i movimenti della testa e che con il suo movimento manda dei segnali, tramite dei recettori, al cervello per indicargli che il corpo si sta muovendo.
Quando questo liquido aumenta di volume e di pressione si verifica la cosiddetta idrope vestibolare che è responsabile della patologia. Poiché l’orecchio interno è sede degli organi dell’equilibrio e dell’udito la sindrome di Ménière provoca in conseguenza gravi problemi su equilibrio ed udito.
Le differenti tipologie e gli stadi della sindrome.
In base ai sintomi che si manifestano la sindrome di Meniere può essere suddivisa in due diverse tipologie:
- Tipica: in questa tipologia si ha un insieme di sintomi di origine cocleare (che originano dalla coclea, come per esempio la perdita di udito), e di origine vestibolare (che originano dal vestibolo, come per esempio le vertigini). È la forma più classica e diffusa della sindrome di Meniere.
- Atipica: per sindrome di Meniere atipica si intende una sintomatologia che può essere solo ad origine vestibolare oppure solo ad origine cocleare.
Un'ulteriore suddivisione può essere fatta sulla base della diagnosi, cioè basandosi sui metodi diagnostici utilizzati, in base a cui possiamo distinguere una sindrome di Meniere:
- Certa: si può definire certa una sindrome di Meniere che viene diagnosticata post mortem mediante l'esecuzione di un'autopsia. Infatti, è solo l'osservazione dell'orecchio medio che si esegue a cranio aperto che può dare la conferma al 100% che il soggetto soffriva di tale patologia.
- Definita: viene diagnosticata in base all'esame audiometrico da eseguirsi dopo due crisi sintomatiche.
- Probabile: viene diagnosticata in base alla presenza di crisi vertiginose, acufeni e ipoacusia non duratura ma fluttuante nel tempo.
Infine può essere eseguita una suddivisione su base clinica, cioè sulla base dei sintomi osservati, ed in questo caso abbiamo:
- Stadio I: si presentano sintomi come vertigini di tipo rotatorio e ipoacusia fluttuante a cui si associano sintomi sistemici come nausea, sudorazione intensa, vomito e diarrea. In questo stadio la crisi, che può manifestarsi anche con la presenza di acufeni, ha una durata variabile da un minimo di 20 minuti ad un massimo di 3 ore.
- Stadio II: in questo stadio l'ipoacusia permane per più tempo anche se continua a mantenere un certo aspetto fluttuante. All'esame audiometrico vengono evidenziate anomalie nella ricezione dei toni a bassa frequenza. Le crisi hanno un tempo più prolungato con una drastica riduzione dei periodi di remissione.
- Stadio III: è lo stadio più grave in cui si ha una quasi totale compromissione della capacità uditiva e una riduzione delle crisi di vertigini a cui però si sostituisce una situazione di instabilità dell'individuo che porta il soggetto ad alterazioni dell'equilibrio importanti.
Le cause che determinano l'aumento di endolinfa nell'orecchio.
Le reali cause che determinano questo aumento di liquido nell'orecchio interno risultano ad oggi non conosciute ma sono state fatte delle ipotesi:
Infezioni.
I processi infettivi a carico dell'orecchio interno o delle vie aeree superiori possono essere causa della sindrome di Meniere.
Ereditarietà.
Alcuni sostengono che ci sia una componente ereditaria nello sviluppo della sindrome di Meniere e che quindi un soggetto che ha un parente che soffre di questa patologia sia più predisposto a soffrirne.
Patologie: malattie autoimmuni, leucemia, sifilide.
E' possibile che l'insorgenza di sindrome di Meniere sia correlata ad alcune patologie come le malattie autoimmuni, la leucemia e la sifilide.
Stress.
Lo stress psicogeno associato ad ansia e quello legato ai cambiamenti di tempo repentini possono innescare la sintomatologia della sindrome di Meniere.
Altre cause: otosclerosi, farmaci e gravidanza.
Tra le altre cause possibili è citata l'otosclerosi, cioè l'ispessimento dell'orecchio medio, i cambiamenti di quota (per esempio viaggi in aereo) o di velocità (per esempio viaggi in treno) e l'utilizzo prolungato di alcuni farmaci come l'aspirina. Talvolta, a causa dei cambiamenti ormonali che portano ritenzione idrica, la sindrome di Meniere può insorgere anche durante la gravidanza.
I sintomi della sindrome di Meniere e invalidità.
La sindrome di Meniere risulta, per la sua sintomatologia, estremamente invalidante ed è quindi possibile fare richiesta di invalidità civile e della legge 104.
La sintomatologia è variabile tra i sintomi rilevati possiamo avere:
- Vertigini: possono essere di tipo oggettivo (cioè il paziente vede l'ambiente intorno a se come se stesse vorticosamente girando) oppure di tipo soggettivo (il paziente avverte la sensazione di instabilità a livello dell'equilibrio e si sente come se stesse girando su se stesso).
- Alterazioni dell'udito: la sindrome di Meniere causa ipoacusia fluttuante, cioè si hanno abbassamenti dell'udito altalenanti. L'ipoacusia è nella maggior parte dei casi transitoria ma, se la patologia cronicizza, può diventare definitiva e si può avere anche perdita dell'udito.
- Acufeni: sono rumori che si avvertono nell'orecchio, come per esempio ronzii, fruscii, pulsazioni o soffi e che possono essere molto fastidiosi.
- Dolore e fastidio: il soggetto può avvertire un senso di ovattamento molto fastidioso e dolore all'orecchio causato dall'aumento di pressione dell'endolinfa.
- Nistagmo: è un movimento degli occhi involontario che spesso si correla ad anomalie e patologie dell'apparato vestibolare.
Approfondisci cos'è e da cosa è causato il nistagmo oculare.
E' possibile che si manifestino altri sintomi come per esempio la presenza di diarrea, di nausea o di vomito. In ogni caso è bene ricordare che la sintomatologia descritta può presentarsi anche solo in parte e con intensità e frequenza variabili in quanto dipende, sostanzialmente, dalle caratteristiche fisiche del paziente.
Va ancora notato che i sintomi non sono specifici in maniera univoca per la patologia poichè sono comuni a molte altre malattie come ad esempio la cupololitiasi, la labirintite o un semplice attacco di artrosi cervicale.
Come si esegue la diagnosi?
La diagnosi di sindrome di Meniere viene eseguita sia sulla base dell'anamnesi e dell'esame obiettivo, sia sulla base di alcuni esami strumentali e non, come:
- Esame neurologico: si esegue per valutare lo stato funzionale neurologico del paziente e per escludere che la sintomatologia possa avere un'origine diversa da quella dell'orecchio interno.
- Esame audiometrico: serve a determinare quantità e qualità dell'udito del paziente. Nel caso di sindrome di stadio I si evidenzia un'ipoacusia transitoria, nello stadio II si mette in evidenza una sordità di tipo neurosensoriale che determina compromissione nell'udire i toni a bassa frequenza, mentre nello stadio III si ha una curva piatta che indica grave compromissione dell'udito e severa sordità di tipo neurosensoriale.
- Elettrococleografia: Indagine che misura le attività elettriche del nervo acustico e che determina così le cause del deficit uditivo.
- Risonanza magnetica dell’orecchio interno e del labirinto: si esegue per accertarsi che non vi siano altre patologie, come per esempio un tumore a livello del nervo vestibolococleare o una patologia di tipo neurovascolare, che determinino l'insorgenza dei sintomi.
Le cure che possono essere utilizzate per sconfiggere il morbo.
La cura della sindrome di Meniere prevede l'utilizzo di farmaci per abbassare la pressione dell’orecchio o combattere le vertigini, di dispositivi che servono per il trattamento dell'ipoacusia, e alcuni rimedi naturali per alleviare la fastidiosa sintomatologia. Raramente si ricorre all'intervento chirurgico.
Terapia farmacologica.
L'utilizzo della terapia farmacologica per il trattamento della sindrome di Meniere serve per lo più ad abbassare la pressione generata dall'aumento di volume dell'endolinfa o per attenuare i sintomi vertiginosi e per fare ciò si utilizzano farmaci come:
- Diuretici: sono farmaci che aumentano la diuresi, cioè l'eliminazione dell'acqua nell'organismo. In questo modo si avrà una riduzione del volume dell'endolinfa.
- Steroidi: questi farmaci, a cui appartiene il cortisone, si somministrano direttamente a livello dell'orecchio interno (via intratimpanica) o per via sistemica e il loro obiettivo è quello di ridurre lo stato infiammatorio a carico dell'orecchio interno e di attenuare i sintomi.
- Antistaminici: si utilizzano nel caso in cui la sindrome sia legata a fenomeni (per esempio allergie) che causano il rilascio di istamina. Gli antistaminici si rivelano utili per trattare i sintomi della sindrome vertiginosa.
- Antiemetici: servono a controllare i sintomi legati alle vertigini come nausea e vomito. Il più utilizzato è il metoclopramide, conosciuto con il nome commerciale di plasil.
- Benzodiazepine: vengono utilizzate per controllare le vertigini e la più efficace è la betaistina.
- Antibiotici: si utilizza in caso di sindrome di Meniere un antibiotico particolare, la gentamicina, somministrato mediante infiltrazioni direttamente a livello dell'orecchio medio. Questo antibiotico causa destabilizzazione delle cellule ciliate che si trovano nell'orecchio interno, facendo si che queste non inviino gli impulsi al nervo vestibolare. In questo modo si avrà la riduzione della sintomatologia.
- Farmaci osmotici: sono farmaci che servono a eliminare l'endolinfa in eccesso, tra questi quelli più usati sono glicerolo, destrani e mannitolo.
Le terapie medico - chirurgiche per la sindrome di Meniere.
Nell'ambito delle terapie medico - chirurgiche rientrano quei dispositivi che servono per il trattamento dell'ipoacusia, le terapie che hanno lo scopo di drenare l'endolinfa in eccesso e gli interventi chirurgici, che rappresentano l'ultima chance per la guarigione del paziente.
Per il trattamento dell'ipoacusia è possibile intervenire con l'installazione di apparecchi acustici o, nei casi più gravi, con l'impianto cocleare, un orecchio artificiale che consente al soggetto di sentire nuovamente i suoni.
Un'altra terapia, volta invece a favorire il drenaggio dell'endolinfa in eccesso, è l'utilizzo della camera iperbarica, in cui il paziente viene posto per un intervallo di tempo che va da mezz'ora a un'ora.
Quando la sintomatologia rende invalidante la vita del paziente è possibile che il medico decida di intervenire chirurgicamente. Possono essere eseguiti due interventi:
- Neurectomia vestibolare: è un intervento molto lungo (dura dalle 3 alle 5 ore) che si esegue in anestesia generale e che prevede di rimuovere una parte del nervo vestibolare di modo da interrompere le comunicazioni con il cervello. In questo modo il paziente non avrà più le crisi vertiginose.
- Labirintectomia: si utilizza solo in casi estremi poichè questo intervento chirurgico prevede la rimozione del labirinto ma provoca come conseguenza la perdita totale dell'udito. Si consiglia di eseguirlo quindi se vi è già stata una compromissione uditiva non reversibile.
Rimedi naturali per ridurre i sintomi del morbo.
Oltre alle terapie medico - farmacologiche è possibile, sempre chiedendo prima al proprio medico, ricorrere alla medicina alternativa o ai rimedi naturali per contrastare la fastidiosa sintomatologia della sindrome di Meniere. In particolare è possibile alleviare la sintomatologia mediante:
- Dieta: l'alimentazione gioca un ruolo fondamentale per la riduzione della sintomatologia. Si consiglia infatti di bere molto (dieta iperidrica), superando i 2 litri di acqua al giorno e di seguire una dieta iposodica, cioè povera di sale, per evitare l'aumento pressorio.
- Vitamine: la somministrazione di alcune vitamine sembra essere importante per diminuire la sintomatologia. In particolare si consiglia l'assunzione di vitamine del gruppo B (in particolare le vitamine B1, B6 e B2), di niacina, e di vitamina E.
- Agopuntura: è una branca della medicina cinese che prevede di applicare degli aghi in punti specifici del corpo al fine di attenuare i sintomi. Nel caso di sindrome di Meniere acuta gli aghi si applicano nei punti chiamati cancello nervoso, simpatico, renale e occipitale, mentre nei casi cronici si applicano sui meridiani della milza e sul triplo riscaldatore.
- Fisioterapia: è possibile rivolgersi ad un fisioterapista esperto o ad un osteopata per ridurre i sintomi. In questo caso il terapista eseguirà delle manipolazioni a livello di collo, capo, mandibola e fondoschiena o eseguirà dei massaggi a livello dell'orecchio.
- Fitoterapia: per alleviare i sintomi è possibile avvalersi di rimedi fitoterapici. Tra questi risultano particolarmente efficaci le piante come il ginkgo biloba (da assumere sottoforma di capsule), e il rosmarino (da assumersi come tisana miscelando acqua bollente ed estratto secco di rosmarino), che aiutano i processi circolatori favorendo l'eliminazione del liquido in eccesso.
- Omeopatia: i preparati omeopatici da utilizzare per la sintomatologia della sindrome di Meniere sono Byronia, Cocculus e Conium, che utilizzati con la diluizione 12 CH, servono ad alleviare i sintomi legati alle crisi vertiginose, come nausea e vomito.
In generale si può affermare poi che qualsiasi rimedio naturale in grado di alleviare le situazioni di stress, come per esempio una tisana di camomilla o dedicarsi ad un hobby, può aiutare a fare prevenzione, evitando che si presentino gli attacchi in maniera acuta. Allo stesso modo, per prevenire gli attacchi, è utile evitare di assumere caffè e bevande a base di caffeina ed evitare di fumare.
Nuove cure.
Vi sono inoltre alcune novità in campo terapeutico per la sindrome di Meniere, che prevedono l'utilizzo di un dispositivo (chiamato Meniet) che genera impulsi a bassa pressione.
Il meniet è un dispositivo che viene introdotto nel condotto uditivo e che tramite questi impulsi favorisce l'eliminazione in eccesso dell'endolinfa e l'attenuazione dei sintomi.
|ADSENSE
Il Meniet è utilizzato soprattutto nei paesi scandinavi, ma tuttora non vi sono certezze sulla reale efficacia del metodo .
E la prognosi…
La sindrome di Meniere non ha una prognosi ben definita, difatti in base allo stadio si possono avere crisi passeggere o sintomi cronici. In generale il paziente non cronico ha crisi vertiginose un paio di volte l'anno e abbassamenti dell'udito accompagnati da acufeni ogni circa sei mesi.