Sindrome di Morgellons: sintomi, cause e cure per il morbo
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La sindrome di Morgellons, è una presunta condizione patologica caratterizzata dalla presenza di lesioni cutanee simili ad ulcerazioni all'interno delle quali si riscontra la presenza di fili colorati. Attualmente non è considerata una patologia cutanea ma un disturbo psichiatrico. Quali sono le cause del morbo e quali le possibili terapie?
Sindrome di Morgellons: cos’è?
Il termine sindrome di Morgellons, indica una presunta patologia, che si manifesta a livello cutaneo con ulcere e presenza di "fili colorati" simili ad insetti all'interno delle lesioni cutanee.
In realtà Morgellons viene considerata da molti medici una malattia immaginaria o riconducibile a disturbi mentali in quanto non esiste alcun riscontro scientifico.
Si stima che la sindrome colpisca prevalentemente soggetti residenti in Texas, Florida e California o soggetti con origini basche o del Nord Europa, con occhi di colore verde, azzurro o grigio, portatori del fattore Rh negativo e che nel loro DNA presentano il gruppo U5 (una sequenza di DNA ritenuta antica e riscontrabile in tutti i discendenti di una donna vissuta circa 50000 anni fa).
La storia: come è stata scoperta.
La sindrome di Morgellons è stata così chiamata da “Mary Leitao”, una donna statunitense, che la osservò per la prima volta nel proprio figlio. Secondo la storia, nel 2001 la signora Leitao osservò nel figlio, Andrew, di appena due anni, delle piaghe localizzate a livello del labbro inferiore. Il bambino presentava inoltre un fastidio sottocutaneo, come degli insetti che si muovevano sotto la pelle, a seguire la comparsa di ulcerazioni presenti a livello del labbro, che si diffusero su tutto il corpo.
Avvalendosi della sua laurea come biologa e dei suoi numerosi anni di esperienza come tecnico di laboratorio presso diversi ospedali di Washington, la signora Leitao osservò le ulcerazioni presenti sulla pelle del figlio, mediante un microscopio giocattolo e notò all'interno della pelle ulcerata la presenza di fibre colorate.
Riscontrata tale anomalia, portò il bambino da diversi medici ben 8 che visitarono il piccolo, tra questi spiccava il nome di “Fred Heldrich”, un famoso pediatra della Johns Hopkins University di Baltimora, esperto in malattie rare dell'infanzia. La risposta dei medici fu unanime, non vi era nessuna evidenza scientifica e clinica che il bambino soffrisse di una qualche patologia, e il sospetto che essi si posero, fu quello di un disturbo psichiatrico della madre, detta Sindrome Münchhausen (chiamata anche Sindrome di Polle), patologia che si riscontra nelle madri e che consiste nel procurare lesioni al proprio figlio per attirare l'attenzione su se stesse.
Nonostante tale diagnosi, restò convinta che il figlio fosse affetto da una malattia rara non ancora scoperta e codificata, che chiamò "sindrome di Morgellons", riferendosi ad una malattia infantile che colpiva i bambini della zona della Francia meridionale (in particolare quelli residenti nella regione di Linguadoca, in cui la patologia risultava endemica) e che si manifestava con eruzioni cutanee di peli rigidi a livello della schiena. Nel 2004, fondò la “Morgellons Research Foundation o MRF” per sostenere la sua tesi e raccogliere segnalazioni e testimonianze di nuovi casi.
Quali sono i sintomi di questa presunta sindrome?
Non essendo la sindrome di Morgellons ufficialmente riconosciuta come patologia, i sintomi sono per lo più riferiti dai pazienti, così come le terapie, che spesso vengono elaborate dagli stessi mediante confronto via internet con altri individui affetti.
I segnali della sindrome di Morgellons sono localizzati per lo più a livello cutaneo anche se è stato riportato un caso in Kazakistan in cui i segni, partiti inizialmente dalla cute, si siano diffusi su tutto il corpo del paziente, organi interni compresi, portando la morte del soggetto.
Tra i sintomi riferiti dai pazienti abbiamo:
- Ulcerazioni cutanee, di natura spontanea o causate dallo stesso paziente, all'interno delle quali si riscontra la presenza di fibre non bene identificate e di colore prevalentemente nero, rosso o bluastro, simili ad insetti.
- Prurito, talvolta incontrollabile e sensazione di formicolio sottocutaneo.
- Dolori a livello muscolare e scheletrico, che interessano anche i tendini e le articolazioni.
- Stanchezza e sensazione di affaticamento che diventa talvolta invalidante e che si presentano anche al minimo sforzo.
- Disturbi psicologici, cognitivi ed emotivi.
- Elevati livelli di citochine, molecole responsabili del processo infiammatorio e di insulina nel sangue.
Le possibili cause del morbo: malattia mentale o vera patologia?
Non essendo nessuna certezza scientifica sulle cause del morbo la comunità scientifica si divide in due gruppi: coloro che ritengono la sindrome una malattia psichiatrica e coloro che la ritengono una vera patrologia.
Patologia psichiatrica.
I medici che considerano la sindrome una patologia psichiatrica ritengono che la comparsa delle lesioni cutanee possano essere causate da un aggravamento di patologie psichiatriche come:
- Parassitosi allucinatoria o microzoopsia, in cui il paziente è convinto di avere il corpo infestato da insetti e parassiti. Questi pazienti, presentano spesso graffi, lesioni cutanee e ferite causate dal tentativo di uccidere gli insetti che lo stanno infestando.
- Sindrome di Wittmaack-Ekbom, meglio conosciuta come "sindrome delle gambe senza riposo", che provoca dolori, pruriti e formicolii alle gambe con assoluta necessità di muoverle per trovare sollievo.
- Processo infettivo simile alla sindrome di Lyme, patologia sostenuta dal patogeno Borrelia burgdorferi.
Approfondisci le caratteristiche della malattia di Lyme.
Inoltre secondo gli esperti, la presenza delle fibre che vengono riscontrate nella sindrome di Morgellons è da imputarsi:
- Al continuo sfregamento delle ulcerazioni da parte del paziente, che causerebbe l'inglobamento di ghiandole sebacee e follicoli piliferi all'interno delle stesse lesioni cutanee.
- Ai vestiti, le cui fibre penetrano all'interno delle lesioni a causa dei continui sfregamenti delle stesse da parte del paziente. Tale ipotesi è sostenuta dall'analisi di queste ultime, che risultano essere semplici fibre di cotone.
- All'esposizione di fibre nervose periferiche dovuta alla presenza di profonde ulcerazioni cutanee auto causate dal paziente.
- Alla presenza nell'organismo del microrganismo Agrobacterium, un batterio responsabile di tumori delle piante che si manifestano con la deposizione di fibre di cellulosa all'interno dei tessuti vegetali.
Patologia fisica.
Coloro che sostengono l'esistenza della sindrome di Morgellons come vera e propria patologia, hanno identificato alcune possibili cause. È bene precisare che non vi è nessuna evidenza scientifica e nessuna correlazione dimostrata tra le cause presunte ed i sintomi dei pazienti.
Vediamo quali sono:
- Presenza nell'organismo del paziente di nanoparticelle autoreplicanti, che si sviluppano in maniera incontrollata all'interno del corpo del soggetto colpito. Tali particelle, deriverebbero da esperimenti di nanotecnologia e di ingegneria genetica sfuggiti al controllo.
- Teoria del complotto delle scie chimiche, secondo cui le scie biancastre lasciate dagli aerei (che altro non sono che vapore acqueo) siano in realtà sostanze chimiche o agenti biologici spruzzati nell'atmosfera per controllare e modificare il clima della Terra.
- Test di biochimica, volti a sperimentare armi per un'eventuale guerra biologica, che provocherebbero il rilascio di tossine, sostanze chimiche e microrganismi potenzialmente tossici e pericolosi.
I rimedi sperimentati per la sindrome.
Per la sindrome di Morgellons non esistono terapie ufficiali ma solo rimedi sperimentati dai pazienti.
Tra essi abbiamo:
- Bagno caldo con sali di Epsom o con borace, (un composto del boro altamente solubile in acqua) mescolato ad un sapone antibatterico. Questo rimedio aiuta a debellare i microrganismi ritenuti responsabili della patologia.
- Applicazione di glicerina dopo il bagno sulle lesioni, ed in generale su tutto il corpo, con lo scopo di favorire la morte di eventuali microrganismi presenti.
- Lavare gli indumenti con bicarbonato miscelato ad aceto, per avere un maggior potere disinfettante e successivamente conservarli con la naftalina, che ha effetto antibatterico grazie alla sua capacità di rilasciare benzene (una sostanza tossica).
- Frizionare il corpo con olio di origano, che grazie al suo principio attivo il carvacrolo aiuta a contrastare eventuali infezioni sostenute da microrganismi. Il suo effetto antibatterico, antivirale ed antifungino è potenziato se lo si miscela con olio di oliva o con olio di cocco, poichè riesce a penetrare meglio nella cute.
- Seguire una sana alimentazione, arricchendo la propria dieta con alimenti che hanno azione antibatterica (ad esempio aglio, cannella, chiodi di garofano, zenzero), antifungina (carote, olio di timo, chiodi di garofano, olio di ricino, pompelmo), antivirale (aglio, the verde, coriandolo, miele) ed antiparassitaria (curcuma, anice, cumino, papaia, ananas, semi di finocchio).
Rimedi naturali.
Si consiglia inoltre di ingerire sostanze che siano in grado di purificare l'organismo, al fine di eliminare le possibili cause della patologia. Tra queste sostanze citiamo:
- Chlorella: è un'alga che si consuma solitamente per la sua proprietà immunostimolante. Si dovrebbe assumere alle dosi di mezzo cucchiaino scarso al giorno ed aiuterebbe ad eliminare tossine e metalli pesanti.
- Papaya verde: va consumata in piccole quantità, circa mezzo cucchiaino scarso al giorno e aiuterebbe sia a ridurre l'assorbimento delle proteine, ritenute da alcuni responsabili dell'aggravamento dei sintomi, sia ad eliminare eventuali parassiti.
- Succo d'uva: bevuto quotidianamente, con una dose di circa 2/3 bicchieri al giorno, aiuterebbe ad eliminare le fibre che si trovano a livello del tratto gastrointestinale e nella gola.
- Acqua magnetizzata: l'utilizzo di acqua magnetizzata aiuterebbe l'organismo ad eliminare batteri e parassiti e pertanto risulterebbe utile nel trattamento. Per magnetizzare l'acqua è sufficiente porre all'interno di un bicchiere un magnete e poi versare sopra l'acqua da bere.
E' bene precisare che trattandosi di rimedi casalinghi prevalentemente inventati e testati dai pazienti stessi non si conosce il reale motivo della loro efficacia ed i loro effettivi meccanismi di funzionamento.
I pareri della comunità scientifica sulla sindrome di Morgellons.
Attualmente la comunità scientifica, appare molto confusa, non vi sono, infatti, evidenze che ne confermino l'esistenza.
La maggior parte dei casi delle testimonianze riportate, sono auto riferiti dai pazienti e pertanto risultano poco attendibili a livello scientifico.
Oltre ai pazienti che testimoniano la realtà delle lesioni riscontrate, alcuni esperti, tra cui il neuroscienziato “Randy Wymore” in servizio presso il Center for Health Science dell’Università di Oklahoma e “Rhonda Casey”, in servizio presso il reparto di pediatria dell’ospedale universitario di Oklahoma, hanno eseguito delle indagini e delle analisi sulle fibre presenti all'interno delle lesioni, ottenute da campioni prelevati dai pazienti stessi e hanno potuto osservare che:
- Le fibre, confrontate con i circa 800 campioni presenti nella banca dati dell'università, non erano comparabili con nessuno di essi.
- Se sottoposte a fonte di calore, fino a 700°C, le fibre non bruciano ma vengono soltanto annerite.
- Se sottoposte a cromatografia gassosa, e confrontate con una banca dati contenente oltre 90000 campioni, le fibre non erano sovrapponibili a nessuno di questi.
- Eseguendo una biopsia dei campioni di pelle dei pazienti, affetti dal morbo di Morgellons le fibre si riscontravano sia a livello dei tessuti malati che a livello dei tessuti sani.
In base a tutti questi riscontri gli scienziati sono portati a credere che la sindrome di Morgellons sia una vera e propria patologia non riconducibile ad un disturbo psichiatrico.