Sindrome premestruale: sintomi, durata e rimedi, dalla dieta all'omeopatia
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Cosa si intende per sindrome premestruale? Quali sono i sintomi che la identificano? Quale la durata media di questa condizione? E soprattutto quali sono i rimedi più efficaci? E’ possibile attenuarla attraverso una dieta o è necessario ricorrere a terapie o farmacologiche? Parliamone…
Che cos'è la sindrome premestruale?
Per sindrome premestruale s’intende un disturbo psicofisico che si manifesta, di norma, nelle donne in età fertile prima del ciclo mestruale. Non si può considerare una vera e propria patologia ma più che altro un insieme di sintomi di varia natura che talvolta possono risultare estremamente invalidanti per la donna e che portano a non compiere con efficienza le azioni quotidiane. Questa sindrome è molto diffusa, si stima, infatti, che ne soffra complessivamente l'85 - 95% delle donne fertili, e di queste il 3 - 5 % presenta i sintomi in forma severa, mentre il 40% ne soffre in forma moderata. Ma quando si manifesta?
Quando inizia e quanto dura?
La sindrome premestruale (o PMS) compare solitamente da 7 a 10 giorni prima del ciclo mestruale, nel periodo del ciclo che va da dopo l'ovulazione alla comparsa delle mestruazioni ed ha una durata variabile che dipende da donna a donna. Talvolta può comparire anche 15 giorni prima della comparsa delle mestruazioni, coincidendo così con il periodo ovulatorio e prendendo il nome di sindrome mestruale anticipata.
Per quanto riguarda la comparsa e l'attenuazione della sindrome premestruale possiamo dire che:
- compare solitamente a partire dalla pubertà, in donne di età compresa tra i 15 e i 25 anni. Non compare mai al di sotto del periodo puberale in quanto non vi sono ancora in circolo gli ormoni sessuali.
- Man mano che si procede con l'età i sintomi si aggravano e peggiorano. Si ha un'attenuazione dei sintomi soltanto quando la donna entra nel climaterio (periodo pre menopausa) oppure se si prende la pillola anticoncezionale (in questo secondo caso i sintomi possono essere attenuati ma non scomparire del tutto).
- Se la donna viene sottoposta a isterectomia (asportazione dell'utero) non si osservano miglioramenti nella sindrome a meno che non vengano asportate anche le ovaie.
- In menopausa la sindrome scompare completamente. Può scomparire anche durante altri periodi della vita come per esempio in gravidanza, in presenza di cicli anovulatori e in caso di periodi di assenza di mestruazioni. Scompare invece fisiologicamente durante le mestruazioni per cui se si continuano ad avvertire i sintomi anche durante il ciclo, probabilmente, non siamo in presenza di PMS ma potrebbe trattarsi di patologie che hanno una sintomatologia sovrapposta come la sindrome dell'ovaio policistico.
- E’ possibile che si verifichi la sindrome premestruale senza che però compaia il ciclo mestruale. In questo caso si pensa che vi sia una forte componente psicologica o che si sia instaurata una gravidanza. La seconda ipotesi è la più plausibile, infatti è abbastanza improbabile che si verifichi una sindrome premestruale anche se si è incinta, e quindi i sintomi che si avvertono sono invece quelli di una gravidanza.
Quali sono le cause scatenanti?
Le cause effettive della sindrome premestruale non sono ancora state del tutto chiarite e identificate. Tuttavia vi sono numerose ipotesi, che coinvolgono diversi sistemi di regolazione corporea, che sono state indicate come possibile causa, o concausa nella genesi di questa fastidiosa sindrome.
Alterazione dell'equilibrio ormonale.
In una donna gli ormoni che intervengono durante il ciclo mestruale sono due e sono estrogeno e progesterone. Tali ormoni hanno un equilibrio ben preciso che, se alterato, porta all'insorgenza di numerosi disturbi. In particolare, nel caso della sindrome premestruale, sembra che l'origine sia da imputare a un iperestrogenismo che si viene a creare a causa di un abbassamento dei livelli di progesterone.
Problemi alla tiroide.
Chi soffre di un rallentamento nell'attività tiroidea, condizione nota come ipotiroidismo, potrebbe soffrire anche di sindrome premestruale. Questo sarebbe correlato all'abbassamento dei livelli di ormoni tiroidei in circolo.
Carenza di vitamina B6.
Un basso apporto di vitamina B6, dovuto a malassorbimento o a carenze alimentari, sembra essere implicato con la sindrome premestruale in quanto questa vitamina è molto importante per la regolazione e la corretta esecuzione di alcuni processi endocrini del nostro organismo come per esempio la produzione di serotonina e dopamina.
Glicemia bassa.
L'ipoglicemia potrebbe essere una delle cause della sindrome premestruale in quanto il metabolismo del glucosio è strettamente correlato con gli ormoni sessuali.
Disordini psicosomatici.
Alcuni esperti ritengono che possa esserci un'associazione tra disturbi di origine psichiatrica e psicologica e sindrome premestruale, ma non è chiara la relazione esistente tra i due disturbi.
Alterazione della melatonina.
Una minore secrezione della melatonina, uno degli ormoni implicato nella regolazione del ritmo sonno - veglia, potrebbe portare ad un disordine endocrino che darebbe origine alla sintomatologia della sindrome premestruale.
Percezione del dolore.
Un'alterazione nella secrezione di prostaglandine, responsabili dei meccanismi di percezione del dolore, potrebbe spiegare i sintomi della sindrome premestruale.
Quali sono i sintomi di questo fastidioso problema?
I sintomi fisici con cui si manifesta la sindrome premestruale coinvolgono molteplici strutture e apparati del nostro organismo e sono correlati alle variazioni ormonali.
Aumento di peso.
Durante la sindrome premestruale la donna tende ad aumentare di peso (si possono prendere fino a 2 - 3 kg). Questo è dovuto alla ritenzione idrica che si ha durante questo periodo e che determina, oltre all'aumento di peso, la sensazione di avere mani e piedi gonfi, gambe pesanti e gonfiore in generale.
Tensione mammaria.
Uno dei classici sintomi di questa sindrome è la mastodinia, cioè la tensione al seno che diventa gonfio, turgido e dolorante. Talvolta l'aumento di volume del seno può provocare un ingrossamento dei linfonodi ascellari ma è un caso non molto comune.
Nausea e mal di testa.
Spesso le donne durante questo periodo accusano sensazioni di nausea che talvolta si accompagnano a forti mal di testa che possono causare vomito e presenza di vertigini e capogiri.
Dolori.
Durante la PMS possono comparire dolori in varie parti del corpo, i più comuni sono quelli al basso ventre simili a crampi, che sono localizzati a livello delle ovaie e dell'utero. Possono comparire anche dolori muscolari e dolori retroperitoneali, a livello dei reni, come se si avesse mal di schiena.
Approfondisci le caratteristiche ed i possibili rimedi della dismenorrea (dolori mestruali).
Acne.
Durante la fase premestruale non è rara la comparsa di brufoli sul viso. Questo sintomo è tipico dell'età adolescenziale.
Alterazioni intestinali.
Si possono avere sensazioni di gonfiore addominale, sviluppo di meteorismo (cioè la formazione di aria nella pancia) e alterazioni dell'alvo con comparsa di stipsi o di diarrea.
Rialzo termico.
Durante la seconda metà del ciclo è normale osservare un aumento della temperatura corporea nella donna. Talvolta, in chi soffre di sindrome premestruale, si può avere un rialzo maggiore che da luogo alla comparsa di febbricola (la temperatura rimane al di sotto dei 37 - 37,5 °C) o di vera e propria febbre (la temperatura sale oltre i 37,5°C).
Perdite vaginali.
E’possibile che si manifestino delle perdite di varia natura durante tale periodo, come per esempio perdite marroni, chiamate anche spotting premestruale (rappresentato da piccole macchioline di sangue) o perdite biancastre e acquose, causate dall'aumento del muco vaginale che si verifica nel periodo post ovulatorio.
Cistite.
In alcune donne la sindrome premestruale può portare allo sviluppo di infezioni all'apparato urinario, come per esempio la cistite, il cui sintomo principale è il bisogno di urinare spesso. Questa infezione può essere causata dallo stress che spesso accompagna questa sindrome e che comporta un calo delle difese immunitarie.
Accanto ai sintomi fisici, la sindrome premestruale provoca la comparsa di numerosi sintomi psichici, talvolta anche molto gravi e spesso correlati all'insorgenza di altri sintomi fisici e di carattere psicosomatico, sintomi che soprattutto se si ripetono frequentemente possono diventare invalidanti condizionando la vita del soggetto.
Ansia.
Una persistente sensazione di ansia, che si accompagna spesso alla comparsa di sintomi fisici, è comune nelle donne che soffrono di sindrome premestruale e può portare anche all'insorgenza di insonnia, dolori al petto e attacchi di panico.
Depressione.
Durante il periodo premestruale la donna è spesso di umore depresso, sente un nodo in gola, ha voglia di piangere e si sente molto giù di morale. Si nota anche un'alterazione della libido, infatti in questo periodo il desiderio sessuale cala di molto.
Sbalzi di umore.
Oltre all'umore depresso possono comparire sbalzi d'umore che danno origine a crisi di pianto, irritabilità, nervosismo e tristezza, alternati a momenti di euforia ed a momenti in cui si hanno serie difficoltà di concentrazione.
E' possibile inoltre che si manifestino sintomi fisici di origine psicosomatica, correlati cioè all'insorgenza dei sintomi psicologici della sindrome. Tra questi possiamo avere l'aumento del battito cardiaco, la pressione alta, la comparsa di brividi di freddo, tremori e formicolii, mal di stomaco e un persistente bruciore di stomaco. Tali sintomi sono associati principalmente agli stati ansiosi.
Come affrontare questo disturbo?
Le terapie per la sindrome premestruale sono diverse e varie.
E’, infatti, possibile prevenirla conducendo una vita sana, che consiste nel ridurre lo stress, seguire una corretta alimentazione e svolgere una costante attività fisica.
E’ possibile alleviare la sindrome con rimedi naturali ed integratori a base di erbe i cui principi attivi servono a ridurre i vari sintomi.
Nei casi più gravi è invece necessario ricorrere ai farmaci.
Rimedi fitoterapici e omeopatici per alleviare la sintomatologia.
Uno dei modi per affrontare la sindrome premestruale è rivolgersi alla naturopatia con l'assunzione di estratti fitoterapici o di preparazioni omeopatiche. Alcuni rimedi naturali di questo tipo sono, infatti, molto efficaci nel contrastare i sintomi di questo disturbo. L’omeopatia propone:
Fiori di Bach.
Tra i fiori di Bach indicati per affrontare la sindrome premestruale abbiamo aspen, per contrastare sintomi come l'angoscia e l'ansia, holly, per favorire un senso di calma e tranquillità, e crab apple per chi soffre di cefalee molto forti. Si assumono circa 4 gocce al giorno di preparato di fiori di Bach (costituito da 2 gocce di essenza di ogni fiore, in una boccettina che contiene due parti di acqua e una parte di brandy o aceto di mele).
Folliculinum.
E’un derivato degli ormoni estrogeni e ha un'azione leggermente inibitoria sugli stessi, alleviando così i sintomi della sindrome. Va assunto 8 - 20 giorni prima dell'inizio delle mestruazioni ed esiste in dosi di 9CH, 15CH o 30 CH da assumere a seconda della propria condizione.
Nux vomica.
Particolarmente indicata per coloro che soffrono di alterazioni dell'alvo, in particolare stitichezza, a causa della sindrome premestruale, è la nux vomica. Questo rimedio va assunto circa tre volte al giorno in granuli (circa tre granuli al giorno) o in gocce (circa dieci gocce al giorno).
I rimedi fitoterapici sono rappresentati invece da:
Agnocasto.
Contiene numerosi principi attivi come flavonoidi, terpeni ed alcaloidi che hanno un'azione sia sul rilascio di prolattina, rallentandolo, sia sul riequilibrio dei livelli di estrogeni e progesterone. Questo favorisce l'attenuazione dei sintomi della sindrome premestruale, in particolare del gonfiore addominale, dell'aumento di peso e della mastodinia. Si può assumere sotto forma di gocce di tintura madre (circa 40 gocce al giorno, corrispondenti a 2 - 3 ml, per almeno 3 mesi, distribuite in 2 - 3 volte nell'arco della giornata).
Oli essenziali.
Alcuni oli essenziali come l'olio di enotera e di borragine, assunti sottoforma di perle, possono aiutare a contrastare i sintomi. L'olio di borragine contiene moltissimi acidi grassi polinsaturi della serie omega 6 (come per esempio acido linoleico) e di fitoestrogeni e pertanto aiuta a modulare i livelli di estrogeno circolanti e quindi ad attenuare i sintomi. L'olio di enotera contiene anch'esso acidi oleici polinsaturi (come l'acido alfa e beta linoleico) e vitamine e la sua azione è simile a quella dell'olio di borragine in quanto aiuta a riequilibrare i livelli di ormoni femminili e ad alleviare i sintomi premestruali.
Alimentazione per regolare gli squilibri premestruali.
Mantenere un'alimentazione corretta e talvolta ricorrere all'utilizzo di integratori alimentari possono essere veramente d'aiuto per contrastare i sintomi della sindrome premestruale.
In generali i consigli che vengono dati riguardo all'alimentazione possono essere così schematizzati:
- Ridurre il consumo di sale e di cibi salati: come per esempio i salumi, per evitare di aggravare il fenomeno di ritenzione idrica.
- Assumere alimenti come i legumi: in particolare la soia, poiché ricca di fitoestrogeni che aiutano a migliorare la sintomatologia della sindrome.
- Ridurre il consumo di zuccheri semplici: di prodotti da forno e di carboidrati raffinati, e introdurre nella propria dieta cereali integrali.
- Alimenti che possono aumentare lo stato di ansia e irritabilità: come il te, il cioccolato e il caffè.
- Ridurre il consumo di cibi di origine animale: come il latte e le carni. Molti di questi alimenti, infatti, contengono ormoni che possono aggravare i sintomi della sindrome.
- Aumentare il consumo di pesce azzurro: ricco di omega 3, che aiutano nel trattamento dei crampi al basso ventre.
- Scegliere alimenti che contengono serotonina: per migliorare i sintomi psichici. Alcuni di questi alimenti sono il pomodoro, l'ananas e l'avocado. Per lo stesso motivo va aumentato anche il consumo degli alimenti contenenti ferro come avena, lenticchie e crusca.
- Tenere sotto controllo la fame: frazionando i pasti. È consigliabile fare una ricca prima colazione a base di cereali integrali e una fonte proteica (esempio latte di soia), due spuntini a base di frutta (uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio) e assumere a pranzo e cena molte verdure e una fonte di proteine (preferibilmente pesce) associata a una fonte di carboidrati integrali.
Integratori.
Oltre all'alimentazione è possibile cercare di contrastare la sintomatologia della sindrome premestruale mediante l'assunzione di integratori alimentari a base di oligoelementi e vitamine come per esempio:
Magnesio.
L'integrazione di oligoelementi come il magnesio pidolato sembra essere efficace nel trattamento della sintomatologia della sindrome premestruale. Per migliorarne l'azione, i medici consigliano di assumerlo almeno dieci giorni prima dell'inizio del ciclo ne basta un paio di cucchiaini al giorno. La sua assunzione è particolarmente efficace nei confronti di sbalzi d'umore, insonnia e difficoltà a mantenere la concentrazione.
Vitamina B6.
Una carenza di vitamina B6 sembra essere associata all'insorgenza della sindrome premestruale, di conseguenza è possibile che il medico consigli di assumere delle compresse di questa vitamina (in un dosaggio compreso tra 300 e 500 mg al giorno) per aiutare a contrastare i sintomi.
I rimedi farmacologici contro la sindrome premestruale.
Qualora i rimedi naturali, l'alimentazione e gli integratori, non riescano ad alleviare la sintomatologia, o in tutti quei casi di sindrome premestruale severa, è possibile ricorrere all'uso di farmaci che aiutino a ridurre in maniera efficace i disturbi avvertiti dalla donna.
Pillola anticoncezionale.
La pillola anticoncezionale è il farmaco più comunemente utilizzato per trattare la sindrome premestruale. Contiene estrogeno e progesterone e per tale motivo, se somministrata, "mette a riposo" le ovaie, stabilizzando i livelli di ormoni nel circolo sanguigno. In questo modo i dolori e gli sbalzi d'umore, e in minor parte anche gli altri sintomi, vengono ridotti notevolmente.
Antidolorifici.
Appartengono a questa categoria antinfiammatori non steroidei e analgesici. Questi farmaci fanno da calmanti perché prevalentemente servono a ridurre la sintomatologia dolorosa della sindrome premestruale ma non risolvono il problema a lungo termine.
Altre categorie di farmaci possono essere utilizzate per contrastare sintomi specifici ma il loro impiego non è di uso comune e viene riservato soltanto ai casi molto gravi o quando vi è un accertato squilibrio ormonale.
Diuretici.
Possono essere impiegati in tutti quei casi in cui vi sia una seria ritenzione idrica. Il diuretico, infatti, serve ad aumentare l'eliminazione di acqua e quindi riduce la sensazione di gonfiore.
Antidepressivi.
Qualora i sintomi psichici siano talmente gravi da impedire la normale vita quotidiana della donna il medico potrebbe decidere di somministrare dei farmaci antidepressivi o ansiolitici per migliorare la qualità della vita. Questi farmaci non vengono prescritti molto comunemente perchè provocano numerosi effetti collaterali.
Riduttori della prolattina.
Si utilizzano quando la sindrome premestruale è correlata ad alti livelli di prolattina in circolo. I farmaci diminuiscono la concentrazione di prolattina e provocano quindi un miglioramento dei sintomi, in particolare della tensione al seno.