Tendinite: tipi, cause rimedi ed esercizi
Tendinite è il termine usato per indicare l'infiammazione dei tendini, cioè le strutture anatomiche che collegano i muscoli alle ossa. Solitamente è provocata da microlesioni tendinee causate da un'eccessiva sollecitazione del tendine e presenta sintomi come dolore, arrossamento e gonfiore della parte colpita. Il trattamento della tendinite può essere di tipo naturale, oppure di tipo medico, attraverso la somministrazione di farmaci antinfiammatori, di riposo, e di fisioterapia mirata.
Cos’è la tendinite?
Con il termine tendinite si indica un'infiammazione del tendine, una struttura anatomica formata da fasci di fibre che collegano un muscolo alla struttura ossea. È una condizione benigna che spesso si verifica negli sportivi o in soggetti che per lavoro sollecitano molto l'apparato muscolo - scheletrico, ma pur se benigna, spesso causa dolori tali da non consentire lo svolgimento delle normali attività quotidiane. Il processo infiammatorio che provoca la tendinite è correlato alle microlesioni che si verificano a livello del tendine durante gli sforzi eccessivi. Se si sollecita troppo l'apparato muscolo - scheletrico non si da il tempo all'organismo di riparare in modo fisiologico le microlesioni e questo determina l'insorgenza di un processo infiammatorio.
Tipologie di infiammazione.
La tendinite può essere suddivisa in diverse tipologie in base alla struttura tendinea coinvolta ed alla zona in cui si verifica il processo infiammatorio.
Una prima suddivisione è quella che la suddivide in tendinite:
- Inserzionale, quando il processo infiammatorio si verifica a livello della porzione del tendine che si inserisce sull'osso.
- Non inserzionale, quando il processo infiammatorio si verifica a livello della zona centrale del tendine, che non si inserisce direttamente sull'osso.
Un'altra suddivisione è relativa invece al tendine colpito e possiamo quindi avere una tendinite:
- Rotulea, se ad essere colpito è il tendine di collegamento con la rotula, l'osso del ginocchio.
- Del bicipite, quando il tendine coinvolto è quello che collega il bicipite all'articolazione della spalla.
- Degli adduttori, quando vengono colpiti i tendini che collegano i muscoli dell'interno coscia all'anca.
- Achillea, quando il tendine coinvolto è il tendine di Achille che si trova posteriormente nella gamba tra il tallone e la caviglia.
- Di mani e polsi, quando coinvolge i tendini delle dita o dell'articolazione del polso.
- Del gomito, nota anche come gomito del tennista, che colpisce il tendine del braccio che si inseriscono sull'epicondilo, struttura ossea del gomito.
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Cause dell’infiammazione del tendine.
Abbiamo detto che la tendinite è causata da un'infiammazione del tendine, questa solitamente è una conseguenza di microlesioni non riparate correttamente.
Le cause più comuni che determinano tale condizioni sono:
- Eccessiva sollecitazione dei tendini dovuta ad un allenamento troppo prolungato, troppo pesante o non adeguato alla propria muscolatura.
- Lavori che richiedono l'esecuzione di movimenti ripetitivi con le mani e che sollecitano articolazioni e tendini in maniera continua ed eccessiva.
- Utilizzo di scarpe non adeguate che non garantiscono un corretto appoggio del piede.
- Esecuzione di esercizi senza previo riscaldamento muscolare o esecuzione di esercizi in modo errato.
- Assunzione di alcune categorie di farmaci quali antibiotici chinolonici, corticosteroidi e steroidi anabolizzanti che indeboliscono la struttura tendinea e la predispongono al rischio di lesioni.
- Patologie tiroidee, diabete, gotta, artrite reumatoide e artrite psoriaca, che possono provocare lesioni ai tendini.
Sintomi e diagnosi della tendinite
Il sintomo principale della tendinite è il dolore, che può essere presente sia a riposo, palpando l'area interessata, ma, più frequentemente, che si manifesta non appena ci si mette in movimento. Altri possibili sintomi correlati sono:
- Arrossamento e febbre articolare
- Presenza di ematomi
- Rigidità articolare
- Gonfiore
- Formicolio
La diagnosi di tendinite viene eseguita dal medico sia attraverso esame obiettivo che attraverso indagini diagnostiche come ad esempio un'ecografia della parte colpita o una risonanza magnetica, utile nel caso si debba programmare un intervento.
Rimedi per l’infiammazzione dei tendini.
La tendinite può essere curata attraverso rimedi naturali come la fitoterapia, che sfrutta l'azione antinfiammatoria di alcune piante, o attraverso rimedi non chirurgici quali applicazione di ghiaccio e antinfiammatori non steroidei.
In alcuni casi in cui non si ha risposta alle terapie naturali e non chirurgiche è possibile ricorrere alla chirurgia.
Rimedi naturali.
L'infiammazione al tendine può essere trattata attraverso l'utilizzo di sostanze naturali. La fitoterapia ad esempio, può dare un aiuto attraverso piante ad azione antinfiammatoria come ad esempio:
- Zenzero: grazie ai suoi principi attivi quali gingeroli e olio essenziale è un potente antidolorifico ed antinfiammatorio. Lo si assume sottoforma di tintura madre (20 gocce tre volte al giorno) o capsule contenenti estratto secco (capsule da 500 mg da 1 a 2 volte al giorno).
- Curcuma: contiene curcumina (un principio attivo antinfiammatorio), curcuminoidi, turmerone e deidroturmerone ed ha azione antinfiammatoria. La si assume sottoforma di capsule contenenti da 400 a 600 mg di estratto secco e con una posologia di 3 capsule al giorno.
- Salice bianco: grazie al suo contenuto di salicilati questa pianta ha azione sia antinfiammatoria che analgesica. Per la tendinite si consiglia di assumerla sottoforma di capsule da 500 mg (da 2 a 3 capsule al giorno) o di tintura madre (10 gocce tre volte al giorno).
- Cayenna: l'azione antinfiammatoria di questa pianta è data dal suo principio attivo capsaicina che per sfruttare al massimo le sue proprietà viene somministrata sottoforma di crema, da applicare almeno un paio di volte al giorno.
- Liquirizia: l'azione antinfiammatoria della liquirizia è da imputarsi alla glicirrizina, il suo principale componente. Per la tendinite si consiglia di assumerla sottoforma di capsule (contenenti estratto secco, capsule da 500 mg da assumere da 2 a 3 volte al giorno), tintura madre (20 - 30 gocce da 2 a 3 volte al giorno) o tisana (un paio di cucchiaini di radice di liquirizia da tenere in infusione in acqua bollente per circa 10 minuti, successivamente filtrare e bere da 2 a 3 tazze al giorno).
- Artiglio del diavolo: la sua azione antinfiammatoria ed analgesica è legata alla presenza di arpagosidi come principi attivi. Si assume sottoforma di crema da applicare sulla parte da trattare, oppure sottoforma di capsule da 500 mg (fino a 3 capsule al giorno) o di tintura madre (30 gocce tre volte al giorno).
In alternativa alla fitoterapia è possibile ricorrere anche alla somministrazione di rimedi omeopatici quali Arnica (con concentrazione variabile da 6 a 30 CH e posologia da stabilire in base ai casi), che ha un'azione antinfiammatoria generica. |
Un altro possibile rimedio naturale è l'assunzione di integratori o di alimenti che contengano vitamina D (quali olio di pesce e tuorlo d'uovo) in quanto alcuni studi mostrano che una supplementazione di questa vitamina aiuta a velocizzare la guarigione dei tendini.
Rimedi medici chirurgici e non.
Il trattamento medico della tendinite prevede un approccio non chirurgico ed uno chirurgico. L'approccio non chirurgico della tendinite è rappresentato da un insieme di rimedi volti al ripristino spontaneo delle microlesioni al fine di evitare un intervento.
Tra i rimedi non chirurgici maggiormente utilizzati abbiamo:
- riposo: è la prima cosa da fare quando si ha una tendinite. Il tendine va messo a riposo assoluto per evitare qualsiasi sollecitazione anche minima. Il riposo deve essere tanto lungo quanto lo è la durata della fase acuta del disturbo, ovvero finchè i sintomi non si attenuano gradualmente.
- Ghiaccio: insieme al riposo l'applicazione di ghiaccio, per disinfiammare la parte, è un ottimo rimedio. Il ghiaccio va applicato sulla parte da trattare per un tempo variabile tra 20 e 30 minuti, in base alla sensibilità individuale della pelle (sebbene si consigli di non applicare il ghiaccio direttamente sulla pelle ma di avvolgerlo in un panno di cotone). Non appena la pelle inizia ad arrossarsi ed a bruciare il ghiaccio va rimosso. Le applicazioni di ghiaccio possono essere fatte più volte nell'arco del giorno.
- Applicazione di tutori: in alcuni casi il medico può decidere, specialmente per i tendini del polso e della caviglia, di applicare dei tutori che tengano il tendine immobilizzato e velocizzino il processo di rigenerazione delle fibre.
- Farmaci: in base all'entità del dolore il medico può prescrivere dei farmaci antidolorifici ed antinfiammatori. Per il dolore è possibile prendere del paracetamolo (tachipirina), mentre per l'infiammazione si può ricorrere ad antinfiammatori non steroidei, come l'ibuprofene (moment), il diclofenac (voltaren) o il ketoprofene (oki). A causa della loro tendenza ad indebolire i tendini sono sconsigliati i farmaci e le infiltrazioni a base di cortisone.
- Fisioterapia: alcune tecniche fisioterapiche quali ultrasuoni, laser, ozonoterapia e terapia ad onde d'urto, aiutano a ridurre l'infiammazione, a velocizzare il processo di guarigione del tendine e a rinforzarlo.
Una volta che la fase acuta si è affievolita è possibile iniziare gradualmente alcuni esercizi di allungamento e stretching o di fisioterapia (ad esempio manipolazioni mirate dell’articolazione colpita facendo eseguire passivamente al paziente dei movimenti ben controllati) da eseguire sempre sotto la guida di personale esperto e specializzato |
In alcuni casi di tendinite, come ad esempio nel caso di tendinite achillea o di tendinite del polso, che non guariscono con i trattamenti sopra elencati, è necessario ricorrere all'intervento chirurgico per ripristinare la funzionalità del tendine.
La tipologia di intervento varia in base al tendine colpito ed alla gravità della situazione e viene stabilita dal medico in base ai casi.