Timoma: sintomi, classificazione, prognosi e terapia del tumore al timo

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

Timoma: tumore che origina dalle cellule epiteliali del timo. Particolarmente difficile da diagnosticare visto che nella maggior parte dei casi è del tutto asintomatico, ed anche quando ci sono, i sintomi sono del tutto aspecifici: tosse, raffreddore, stanchezza muscolare ecc... Una volta diagnosticato viene scelta la terapia da mettere in atto in base allo stadio della formazione tumorale. Approfondiamo

Che cos’è il timoma?

Il timoma è una neoplasia, cioè un tumore che coinvolge il timo, un piccolo organo che si trova a livello del mediastino anteriore (compartimento del torace). Il timoma origina dalle cellule epiteliali del timo ed è una patologia molto rara, spesso associata ad altre condizioni, in particolare alla miastenia gravis, che si manifesta tipicamente in un range di età molto ampio che va dai 30 ai 70 anni (mediamente si verifica intorno ai 50 anni). Spesso è un tumore benigno ma può assumere caratteristiche di malignità e coinvolgere le altre strutture che si trovano intorno al timo come il polmone, lo sterno, il pericardio e i vasi sanguigni.

Cos'è il timo?

Il timo è una ghiandola endocrina situata nel mediastino anteriore (un compartimento del torace) che appartiene al sistema linfatico e svolge un ruolo importante nella regolazione del sistema immunitario. Esso, infatti serve per portare a maturazione i linfociti-T, le cellule del sistema immunitario prodotte dal midollo osseo.

Il timo è una ghiandola che aumenta di volume fino alla pubertà, poi diventa più piccolo e meno attivo in età adulta.

Classificazione: tipo di cellule e tipologia del tumore.

La classificazione del timoma può essere fatta sulla base delle caratteristiche istologiche, secondo le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) le quali serviranno poi per definire la tipologia di tumore.

La classificazione istologica WHO, cioè basata sul tipo di cellule che costituiscono il tumore, prevede quattro tipi:

Definito il tipo di cellule è possibile classificare il tumore in tre diverse tipologie:

Gli stadi tumorali.

Per fornire una corretta prognosi al paziente è importante, oltre alla classificazione, anche la stadiazione del timoma che fornisce le indicazioni sul grado di differenziamento del tumore e sulla sua invasività. Gli stadi clinici, definiti da Masaoka, sono i seguenti:

Cause: le patologie associate.

per questa tipologia di tumore esistono alcune patologie associate che possono creare un campanello d’allarme. Il timoma si associa spesso a patologie che vengono nel loro insieme raggruppate come sindromi paraneoplastiche per sottolineare che sono correlate alla neoplasia:

I sintomi: non si presentano almeno nel 50% dei casi.

Il timoma, specialmente nelle fasi iniziali e comunque nel 50% dei casi, risulta essere una neoplasia asintomatica. Qualora siano presenti i sintomi questi possono essere molto aspecifici come tosse, debolezza muscolare, sensazione di dolore toracico e difficoltà respiratorie. Questi sintomi sono la conseguenza della compressione che il tumore esercita sugli organi vicini.

Conseguenze.

Il timoma pur essendo un tumore maligno ha una crescita lenta e si espandersi localmente, mentre il carcinoma timico è più aggressivo ed è più spesso responsabile di metastasi a distanza e si diffonde nel circolo sanguigno e linfatico provocando metastasi fuori dalla gabbia toracica.

Come si effettua la diagnosi?

Poichè spesso asintomatico risulta importante la diagnosi per individuare il tumore che si esegue mediante:

Le possibili cure per il tumore al timo.

Come per ogni tumore, anche per il timoma la terapia dipende da molti fattori quali:

Mentre l'intervento è indicato per i tumori localizzati, per quelli estesi sono più indicate altre metodiche.

Intervento chirurgico.

L'intervento chirurgico rappresenta la terapia di elezione nel trattamento dei tumori del timo, sia benigni che maligni. Si applica a tutti quei pazienti che non presentano metastasi a distanza ed è applicabile anche in caso di invasione dei tessuti circostanti quali polmoni, vasi sanguigni e pericardio.

Esistono diverse tipologie di interventi chirurgici, eseguiti in anestesia generale, volti a rimuovere il tumore al timo:

Altre terapie associate alla chirurgia.

Oltre, o insieme, alla terapia chirurgica, possono essere impiegate altre tre tipologie di terapie per il timoma, rappresentate da:

Come scegliere le cura giusta in base agli stadi tumorali.

La scelta della terapia, chirurgica, radioterapica o chemioterapica, varia molto in base allo stadio del timoma.

Possiamo affermare che:

Si guarisce? Aspettative di vita.

La prognosi e la sopravvivenza per gli stadi II, III e IV dipendono moltissimo da quanto precocemente viene fatta la diagnosi, dal tipo di cellule che costituiscono il tumore, dalla possibilità di intervenire chirurgicamente e dall'efficacia delle terapie.

In generale si può affermare che il 65% dei timomi sono non invasivi e, una volta rimossi, tendono a recidivare in bassa percentuale (2 - 4%) dopo l'intervento chirurgico, associandosi quindi a prognosi migliore e sopravvivenza maggiore. Il 35% dei timomi sono invece molto invasivi e la recidiva dopo intervento chirurgico è del 20%, questo si associa a prognosi sfavorevole e a una minore sopravvivenza a 5 anni. Un timoma in stadio IV per esempio ha una sopravvivenza media del 47% a 5 anni.

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