Trattamento ustioni: primo soccorso, cure e rimedi naturali per le scottature
Ultimo aggiornamento:
Cosa fare in caso di ustione? Qual è il trattamento più efficace per fare in modo che la lesione non degeneri ? Quali sono i rimedi per evitare complicazioni e favorire il risanamento e cicatrizzazione dell’epidermide? Scopriamolo.
Come si curano le ustioni? Linee guida.
L’ustione è una lesione della cute più o meno vasta e profonda dovuta a varie cause. E’ importantissimo sapere come comportarsi quando accade un incidente di questo tipo, infatti, solo seguendo le corrette procedure si può ridurre il dolore ma anche evitare che vengano compromessi ulteriori tessuti corporei.
Il trattamento delle ustioni richiede anzitutto una valutazione delle lesioni, infatti, mentre le ustioni più superficiali possono essere trattate a livello topico, le ustioni di secondo grado e di terzo grado possono anche richiedere interventi chirurgici.
Ricordiamo che le ustioni, in base alla profondità si distinguono in:
- Ustioni di I grado: risulta danneggiato solo l’epidermide che è il primo strato della cute. La zona appare arrossata e dolorante;
- Ustioni di II grado: è danneggiato anche il derma che è il tessuto sottocutaneo. S formano sulla zona interessata delle vesciche ripiene di liquido;
- Ustioni di III grado: il calore penetra in tutti gli strati della pelle, la zona appare molto infiammata, non ci sono bolle;
- Ustioni di IV grado la lesione colpisce anche: i muscoli, i nervi, i tendini e le ossa.
Le ustioni possono essere classificate secondo una scala di gravità che prende in considerazione oltre che la profondità anche:
- ubicazione, ci sono dei siti dove è più difficile curare la pelle lesa come ad esempio: le mucose, i genitali, il viso e gli organi interni;
- ampiezza, più è vasta e più facilmente possono insorgere complicanze.
Le ustioni possono essere causate da:
|
In ogni caso qualunque sia la profondità e l’estensione della scottatura è importantissimo il primo soccorso per ridurre di molto i danni.
Trattamento di primo soccorso per le scottature.
Quando ci si trova in presenza di scottature il primo soccorso è molto importante per evitare danni ulteriori:
- La prima cosa da fare è allontanare la persona dalla fonte che ha provocato il danno: sia essa una fiamma viva, il sole, sostanze chimiche, o l’elettricità; in questo ultimo caso è bene controllare che sia stata tolta la corrente, perchè il corpo umano, avendo al suo interno un’ elevata percentuale di acqua, è un conduttore e potrebbe trasmettere la scossa anche ad i soccorritori
- Se l’ustione è lieve bisogna quindi eliminare tutti i vestiti o altri materiali per evitare che aderiscano alla pelle. Se però il materiale è saldato alla pelle non bisogna in alcun modo eliminarlo con forza per impedire che si stacchi anche la pelle.
- La seconda mossa da fare è quella di cercare di abbassare la temperatura della pelle per evitare, quanto più possibile, il danno tessutale e diminuire il dolore. A tal proposito si possono usare il flusso costante di acqua fredda per almeno 10- 15 minuti o il ghiaccio. In questo caso bisogna prestare moltissima attenzione perchè potrebbe creare ustioni da freddo, danneggiando anche la pelle circostante che era rimasta integra. Quindi, non bisogna metterlo a diretto contatto con la cute ma impiegare una borsa per il ghiaccio oppure avvolgere dei cubetti di ghiaccio in un asciugamano. Se non lo si ha già pronto nel congelatore, si può usare il ghiaccio istantaneo che si vende nelle farmacie o parafarmacie.
- E’ poi opportuno coprire l’ustionato con una coperta, evitando la dispersione del calore, infatti, non è raro che possa andare incontro a ipotermia. Si verifica quando il corpo umano scende al di sotto di 34° C. Il soggetto appare pallido con labbra violacee, scosso dai brividi e nelle situazioni avanzate tali sintomi si verificano insieme ad una perdita di coscienza.
- Il paziente va fatto stendere con le gambe alzate in modo tale che il sangue fluisca più facilmente al cervello. La rottura dei tessuti, infatti, provoca la fuoriuscita di liquidi e lo stato di infiammazione favorisce la permeazione capillare generando una massiva diminuzione di liquidi nell’organismo che può provocare un abbassamento di pressione improvvisa.
- Se la situazione dell'ustione è molto grave occorre chiamare subito un’ambulanza ed evitare di agire in modo casuale, perchè c’è il rischio di peggiorare la situazione. Il personale medico e paramedico saprà quali sono le azioni più corrette da svolgere e come trattare un paziente colpito da questo tipo di emergenza.
Cure generali per le ustioni di vario grado.
Una volta valutata profondità ed estensione della scottatura è possibile passare ad un vero e proprio trattamento adatto alle varie scottature.
Le ustioni epidermiche possono essere trattate topicamente.
Per le ustioni lievi epidermiche il solo trattamento topico può essere sufficiente.
La parte colpita dovrà essere sempre coperta con una garza sterile, da cambiare almeno una volta al giorno, fino a quando non si vede la pelle nuova che si sta rigenerando. Questo perchè la pelle è l'organo che aiuta a proteggere il corpo dai batteri esterni, in mancanza di questa si è molto più esposti alle infezioni, che si potrebbero contrarre facilmente a livello locale; con il tempo poi potrebbero andare in circolo con il sangue e diffondersi ad altri distretti.
Ad ogni medicazione, occorre pulire la pelle con acqua e sapone o con una soluzione disinfettante senza alcool, per evitare bruciore.
Per le ustioni epidermiche vengono utilizzate pomate a base di:
- acido ialuronico (connettivina), molecola che sta alla base del tessuto connettivo, molto importante per gli strati basali della pelle. Si trova spesso presente sulle garze, in questo modo è sempre a contatto con la ferita favorendo la rigenerazione della stessa ed impedisce che il tessuto aderisca alla parte lesa.
- catalasi (citrizan), è un enzima che si trova nel nostro organismo e favorisce l’eliminazione del perossido di idrogeno trasformandolo in ossigeno, il quale disinfetta i tessuti aiutando la cicatrizzazione. Le creme in commercio sono a base di una molecola estratta dagli equini.
Trattamento per le ustioni dermiche.
Nelle ustioni di II grado, si potrebbero creare delle vesciche che, in gergo tecnico si chiamano flitteni, dovute alla permeazione del siero al di fuori dei tessuti. Meglio non scoppiarle: possono creare terreno fertile per i batteri esponendo all'esterno tessuti senza protezione. Man mano che la pelle si rigenera anche le vescicole si ritireranno e si asciugheranno.
Le ustioni che colpiscono il derma più superficiali possono essere trattate a livello topico con sostanze antimicrobiche ed inoltre:
- medicazioni al silicone,
- pomate a base di anestetici locali, come la benzocaina per eliminare la sensibilità nella zona dolorante;
- antibiotici ad azione batteriostatica, che impediscono, cioè, la riproduzione dei microrganismi ma non li uccidono. La più usata è senz’altro la sulfadiazina argentica.
Molto spesso i prodotti per uso topico hanno una consistenza oleosa e ci mettono molto tempo per asciugarsi, questo per tenere sempre idratata la parte lesa ed evitare che le garze e le coperture possono aderire alla ferita.
Le ustioni di II grado necessitano nelle ore successive all'incidente, di reidratazione del paziente somministrando dei liquidi, da bere in modo lento e costante. L’optimum è l’acqua ma si possono usare anche integratori o brodo.
E’ anche importante alimentare il paziente con una dieta leggera e varia. In caso di ustione, infatti, il corpo è soggetto ad ipermetabolismo quindi accelera il tempo con cui consuma le sostanze nutritive di deposito, per velocizzare il meccanismo di rigenerazione dei tessuti. Per questo motivo ha bisogno fondamentalmente di proteine, i “mattoni” del nostro organismo ma anche di carboidrati che forniscono energia, nonché di vitamine e minerali, che vengono impiegati come cofattori ed enzimi nelle reazioni. Immettere nella dieta anche molti legumi per favorire lo svuotamente intestinale e di conseguenza l’eliminazione di tossine.
Terapie specifiche per le ustioni gravi.
Nei casi più gravi, che richiedono l'ospedalizzazione, si parla di ustioni di III e IV grado, invece si usano:
- soluzioni endovenose per reidratare il paziente;
- morfina ed oppioidi, per eliminare il dolore;
- antistaminici, da somministrare quando sta ricrescendo la pelle perché questo processo può dare prurito;
- antibiotici per scongiurare le infezioni.
In alcuni casi servono interventi chirurgici per ricostruire i muscoli ed i tendini danneggiati o rimuovere la pelle necrotica. Quest’ultima si riconosce perché ha un colorito nerastro in quanto non viene più vascolarizzata, è molto importante eliderla perchè la necrosi si può espandere, colpendo i tessuti vicini.
La tecnica più utilizzata per ricostruire un’area danneggiata è quella dell’autotrapianto.
Si prendono dei pezzi di cute di pochi centimetri quadrati dallo stesso paziente, di solito in posti poco visibili, come le cosce o l’inguine, e se ne determina la crescita in laboratorio. A seconda dell’entità del danno, si sceglie se rimuovere solo i primi strati di pelle o andare in profondità prendendo una porzione più profonda.
L’operazione avviene in anestesia, che può essere totale o parziale, a seconda del sito di intervento e appunto, dell’estenzione del danno. Si pulisce la lesione e poi si applica sopra la nuova pelle fermandola con i punti di sutura.
L’impianto deve rimanere coperto fino a quando non verrà vascolarizzata la nuova area, almeno 3 - 4 giorni, dopo questo periodo è opportuno anche drenare i liquidi che si sono formati tra i due strati.
Di solito si sceglie questa tecnica per diminuire le possibilità di rigetto, l’alternativa sono: pelle sintetica costituita da uno strato di collagene ricoperto dal nylon oppure pelle riprodotta in laboratorio.
Rimedi naturali per le scottature.
Per le ustioni non gravi, si possono utilizzare anche rimedi naturali, per dare sollievo alla pelle danneggiata. Si possono comprare delle formulazioni già pronte sottoforma di pomata, unguento o tintura madre in farmacia, parafarmacia o erboristeria.
L’alternativa è acquistare parti di pianta essiccata e con queste fare degli infusi da applicare una garza quando il liquido è opportunamente raffreddato, sulla parte lesa. Si ricorda che se si desidera usare questa seconda opzione bisogna preparare la sostanza poco prima dell’utilizzo altrimenti i principi attivi potrebbero ossidarsi all'aria e non sarebbero più efficaci.
Le piante più indicate per la cura delle ustioni sono:
- calendula, i suoi principi attivi sono contenuti nei fiori, ricchi di vitamina C ed A, quest' ultima presente soprattutto nella tintura madre. Hanno spiccate proprietà antiossidanti, le quali evitano la formazione di radicali liberi, dannosi per la pelle. La calendula favorisce anche la guarigione e la cicatrizzazione della pelle grazie ai carotenoidi che stimolano la produzione della fibrina, proteina fondamentale per la formazione del coagulo, quando c’è un danno tissutale.
- Aloe vera, si tratta di una pianta dalle foglie carnose, proprio all'interno di queste, infatti, è contenuto il gel curativo. Se avete un esemplare a casa potete usare direttamente la pianta fresca, recidendo le foglie e strofinandole sulla zona ustionata. In alternativa, potete utilizzare la pomata che ha una piacevole consistenza gel, si assorbe velocemente e dà immediatamente una sensazione di fresco. Per aumentare il suo effetto calmante potete tenere il tubetto in frigorifero, il freddo aiuterà a lenire il dolore. Sono i suoi polisaccaridi a determinare la rigenerazione della cute, stimolando la produzione di collagene, una proteina della pelle che ne favorisce l'elasticità e la compattezza.
- Ananas, si usano gli estratti sia del frutto che della parte verde della pianta, in quanto contengono due tipi dello stesso enzima, che prende il nome di bromelina. Si usa per ridurre l'edema, quindi la fuoriuscita di liquidi dai tessuti e le infiammazioni. Se somministrata direttamente sulla pelle svolgendo anche un’azione cheratolitica cioè di eliminazione delle cellule morte.
- Olio di iperico, deriva dai fiori dell'omonima pianta, ha proprietà cicatrizzanti grazie all'ipericina, il suo principio attivo, che aiuta la rigenerazione della cute favorendo la vascolarizzazione del tessuto. Questo processo evita l'ulteriore perdita dei liquidi perchè stimola i tessuti a funzionare in modo corretto, inoltre, ha anche un’azione antibatterica.
- Centella, è una pianta proveniente dall'asia. I suoi principi attivi sono in particolare: saponine ed acidi terpenici, i quali agiscono sui vasi sanguigni rinforzandoli e favorendo la circolazione. Questo fattore può aiutare la rigenerazione dei tessuti e la cicatrizzazione delle ustioni, in quanto impedisce la morte del tessuto.
La cura di un’ustione può durare anche varie settimane per cui è molto importante, prima di conoscere come comportarsi, cercare di prevenirla prestando attenzione quando si maneggiano sostanze pericolose ed in presenza di cavi scoperti o fiamme libere. In particolar modo sorvegliare i bambini che, molte volte, non si rendono conto dei potenziali rischi che li circondano.