Ulcera duodenale: sintomi, cura, dieta e rischi (sanguinante o perforata)
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L'ulcera duodenale è una lesione del primo tratto dell'intestino tenue; i principali sintomi sono dolore ed alterazione delle feci e dipendono dal tipo di ulcera e dallo stadio della patologia. Analizziamo le cause, legate soprattutto a scorrette abitudini di vita, e le cure più efficaci per l'ulcera sanguinante o perforata che vanno dalla dieta ai farmaci fino all'intervento chirurgico.
Che cos’è l’ulcera duodenale?
Per ulcera duodenale, o peptica, si intende una lacerazione della mucosa del duodeno, la parte iniziale dell'intestino tenue. È una patologia piuttosto frequente che si manifesta principalmente tra i 30 e i 40 anni di età e che risulta essere molto più diffusa dell'ulcera gastrica (che interessa il tessuto dello stomaco). Colpisce prevalentemente gli uomini, si stima, infatti, che i maschi siano colpiti in un rapporto di 3:1 rispetto alle femmine. Insorge nella maggior parte dei casi a livello della parete anteriore del duodeno, a circa 3 cm dal piloro (sfintere che collega stomaco e intestino). È una patologia con tendenza alla cronicizzazione ed alle recidive ed il diametro medio di un'ulcera duodenale è di circa 1 cm. Negli stadi avanzati (dal terzo stadio in poi) è una patologia inserita nelle tabelle di calcolo dell'invalidità la cui percentuale varia in base alle tabelle regionali ma può arrivare fino al 60%. Da che cosa è provocata?
Puoi approfondire caratteristiche e rischi dell'ulcera gastrica.
Come e perché si crea la lacerazione della mucosa.
La genesi dell'ulcera duodenale è legata al meccanismo di secrezione acida che si verifica nello stomaco durante il processo digestivo. In condizioni fisiologiche nello stomaco viene secreto, dalle cellule della mucosa gastrica, acido cloridrico in risposta al rilascio dell'ormone gastrina. Successivamente si avranno una serie di contrazioni peristaltiche che faranno avanzare il contenuto dello stomaco (chiamato chimo) nel duodeno, e, contemporaneamente, si ha un'inibizione del rilascio di gastrina e la secrezione, a livello duodenale, di ioni bicarbonato che tamponano l'acidità del chimo proveniente dallo stomaco.
Nei soggetti che soffrono di ulcera duodenale, per varie cause che tratteremo in dettaglio in seguito, si ha invece un'alterazione di questi meccanismi, in particolare:
- Ipersecrezione acida: cioè le cellule che producono acido cloridrico aumentano di numero oppure rispondono maggiormente agli stimoli, rilasciando più acido nello stomaco.
- Alterazione meccanismo rilascio della gastrina: vi è un'alterazione nel meccanismo di inibizione del rilascio della gastrina, in questo modo le cellule secernenti acido cloridrico saranno sempre più stimolate a rilasciare acido e gli ioni bicarbonato del duodeno non riusciranno a contrastare efficacemente l'acidità del chimo.
- Alterazione dello svuotamento gastrico: in particolare il chimo passa dallo stomaco al duodeno attraverso lo sfintere duodenale molto più velocemente di quanto passi in condizioni fisiologiche. Questo fa si che i meccanismi di tamponamento dell'acidità non riescano ad attivarsi in tempo per contrastare il chimo acido esponendo così la mucosa intestinale all'azione erosiva dell'acido cloridrico.
Stadi e tipologie dell’ ulcera.
L'ulcera duodenale può presentarsi in diversi stadi che descrivono la profondità e la gravità della lesione.
In base alla profondità della lesione possiamo avere vari stadi dell’ulcera del duodeno:
Superficiale o di primo stadio.
La lesione si localizza negli strati superficiali della parete duodenale (il duodeno è formato da quattro strati, la mucosa rappresenta quello più interno e superficiale, la sierosa quello più esterno e profondo) e solitamente non ha la tendenza ad estendersi negli strati profondi.
Erosiva: secondo, terzo e quarto stadio.
La lesione erode la parete intestinale e si estende fino agli strati più profondi. Possiamo avere una lesione al secondo stadio se l'erosione si ferma alla sottomucosa, al terzo stadio se si addentra fino a livello della muscolaris mucosae, e al quarto stadio se si estende fino alla sierosa perforandola.
Sanguinante.
Il sanguinamento rappresenta una complicazione dell'ulcera, il tessuto lesionato inizia a sanguinare provocando un piccolo stillicidio (una perdita di sangue esigua ma continua) che a lungo andare può portare anche a gravi conseguenze come un forte stato anemico.
Perforata.
La perforazione è un'altra complicanza dell'ulcera ed è causata dall'addentrarsi della lesione negli strati più profondi della parete intestinale, fino a perforare l'ultimo strato.
Cicatriziale.
Non è una vera e propria tipologia di ulcera, rappresenta più che altro la condizione in cui si viene a trovare la mucosa dopo che l'ulcera è guarita. Si tratta della formazione di una piccola cicatrice nel punto in cui prima vi era l'ulcera che sta ad indicare che in quel punto vi è stata una lesione che adesso si è completamente rimarginata. La presenza di cicatrici può portare all'insorgenza di stenosi intestinale (cioè si restringe il canale intestinale per la presenza di tessuto cicatriziale).
In base all'insorgenza ed alla durata dei sintomi possiamo poi distinguere un'ulcera duodenale:
Acuta.
I sintomi dell’ulcera compaiono improvvisamente e scompaiono del tutto con un’adeguata terapia.
Cronica.
I sintomi insorgono gradualmente e il soggetto alterna periodi di guarigione con periodi di recidive.
Anteriore.
E' la localizzazione più frequente (95%) e solitamente ha un decorso benigno, sebbene possa provocare complicanze quali la perforazione e le emorragie.
Posteriore.
E' la localizzazione meno frequente il cui decorso non sempre è benigno. Difatti una delle complicanze più serie e pericolose è il possibile coinvolgimento della testa del pancreas con lo sviluppo di pancreatite acuta.
Cause della lacerazione della mucosa del duodeno.
Sebbene non vi sia ancora certezza sulle cause effettive di ulcera duodenale, sono stati individuati dei fattori che possono favorire l'insorgenza di ulcere a livello intestinale.
Helicobacter pylori.
Rappresenta la causa più comune (85 -95%) di ulcera duodenale. L'Helicobacter pylori è un batterio che ha come habitat ideale lo strato mucoso dello stomaco umano. Una volta localizzatosi a livello gastrico questo batterio provoca sia un danno diretto alla mucosa dovuto alla sua proliferazione, sia un forte stato infiammatorio, sia un aumento dell'ipersecrezione acida in risposta alle sostanze da esso rilasciate. Tutti questi fattori predispongono l'insorgenza di ulcera duodenale.
Furono due studiosi australiani Berry Marshall e J. Robin Warren a scoprire che le infiammazioni dello stomaco sono provocate da un'infezione dovuta al batterio Helicobacter pylori.
Inoltre uno studio, pubblicato sulla rivista Science, e portato avanti da una squadra di studiosi italo-americana, sostiene che l'Helicobacter inietta nelle cellule dello stomaco una proteina (CagA) che trasforma il ciclo vitale della cellula e la fa impazzire.
Utilizzo di farmaci antinfiammatori e corticosteroidi.
Alcune categorie di farmaci, come gli antinfiammatori non steroidei (FANS), possono causare ulcera duodenale. Il meccanismo di azione di questi farmaci è legato sia alla loro liposolubilità, che fa si che diffondano nelle membrane delle cellule della mucosa gastrica alterandone la permeabilità ed esponendole all'attacco dell'acido presente nello stomaco, sia alla loro capacità di inibire alcuni enzimi, le cicloossigenasi, i quali producono una sostanza (chiamata prostaglandina) in grado di stimolare la produzione di ioni bicarbonato e muco, che proteggono la mucosa gastrica. L'inibizione di questi enzimi porterà ad una minore sintesi di prostaglandine e ad un indebolimento delle difese (rappresentate dal muco e dal bicarbonato) della mucosa gastrica. Tra questi il farmaco più noto per provocare disturbi gastrici è l'acido acetilsalicilico, in commercio con il nome di aspirina, ma anche altri antidolorifici come l'ibuprofene, il nimesulide o il ketoprofene possono causare ulcera se assunti molto di frequente.
Alcuni specialisti suggeriscono l'utilizzo di un nuovo tipo di Fans detto coxib al posto dei FANS tradizionali perchè meno lesivo a livello gastrico.
Abuso di alcol.
L'alcol è una sostanza irritante e corrosiva per la mucosa gastrointestinale ed inoltre sembra sia in grado di aumentare la secrezione acida. Se si assumono quantità limitate di alcol con associazione al cibo, questi effetti non sono così importanti, ma se l'alcol viene consumato in grandi quantità ed a stomaco vuoto, potrebbe portare all'insorgenza di ulcera.
Stress.
Anche lo stress sembra implicato nella patogenesi dell'ulcera duodenale, tuttavia ancora non si è compreso con quali meccanismi esso intervenga e soprattutto non viene mai considerato come l'unico fattore che può dare origine alla formazione di un'ulcera.
Fumo di sigaretta.
Il fumo ha un'azione irritante su tutte le mucose, compresa quella duodenale. Inoltre la nicotina contenuta nelle sigarette ha la capacità di aumentare la secrezione acida e quindi può rappresentare un fattore patogenetico per lo sviluppo di ulcera intestinale.
Alimentazione.
Un'alimentazione ricca di caffeina, spezie e sostanze irritanti, può contribuire alla formazione o all'aggravamento di un'ulcera duodenale. Queste sostanze, infatti, aumentano l'acidità gastrica, che rappresenta una delle principali cause della formazione dell'ulcera.
I sintomi dell'ulcera peptica.
Riconoscere i sintomi, sia acuti che cronici, dell'ulcera duodenale è importante al fine di rivolgersi tempestivamente al medico ed iniziare la terapia.
Tra i sintomi più comuni che caratterizzano l'ulcera intestinale abbiamo:
- Dolore: si manifesta solitamente in sede epigastrica ed è di tipo crampiforme, talvolta può localizzarsi a livello posteriore dell'addome causando una sensazione simile a quella del mal di schiena. Compare solitamente durante la notte oppure quando il soggetto è digiuno e tende ad attenuarsi quando si assume del cibo: E’un tipo di dolore che inizia come un fastidio e che tende ad essere altalenante, può cioè apparire e scomparire nell'arco di alcuni giorni. Tuttavia se l'ulcera presenta già complicazioni quali la perforazione, il dolore può rapidamente divenire intenso e costante.
- Alterazioni delle feci: possono presentarsi fenomeni di diarrea o di melena, cioè di presenza di feci scure miste a sangue. Solitamente questo sintomo appare quando vi sono complicanze di tipo emorragico o se c'è perforazione o stenosi del lume intestinale (restringimento del canale intestinale), mentre negli stadi iniziali può essere del tutto assente.
- Vomito: compare solitamente un paio d'ore dopo i pasti e talvolta può essere misto a sangue se è presente una perforazione o un'emorragia a livello dell'ulcera.
- Anemia: è uno dei sintomi "cronici" poiché si manifesta solo dopo un certo periodo di tempo dalla comparsa dell'ulcera. È legata alla piccola e costante perdita di sangue (stillicidio) di un'ulcera duodenale emorragica che porta, gradualmente, all'abbassamento dell'emoglobina e dei globuli rossi.
- Tra gli altri sintomi possono comparire pirosi, cioè sensazione di bruciore di stomaco, sensazione di gonfiore e pienezza, febbre (nel caso di complicanze quali la pancreatite) e inappetenza.
Rischi e complicanze: ulcera sanguinante o perforata.
Nella maggior parte dei casi l'ulcera duodenale è una patologia a decorso benigno ed il soggetto con le cure adeguate guarisce completamente. Tuttavia è possibile che, se non diagnosticata in tempo, possano insorgere delle complicanze anche molto serie, come per esempio:
- Sanguinamento: man mano che l'ulcera si espande e che va avanti il processo di erosione della mucosa, possono manifestarsi sanguinamenti di piccola entità che tuttavia, sommati nel tempo, danno luogo ad un'importante perdita di sangue che spesso è causa di anemia. È una complicazione che si verifica nel 10 - 20% dei casi di ulcera duodenale e che se non trattato in maniera tempestiva può portare il paziente anche ad una condizione di shock a causa dell'eccessiva perdita di sangue.
- Perforazione: si verifica man mano che l'erosione procede tra gli strati della parete intestinale fino ad arrivare all'ultimo strato, la sierosa. Una volta perforato questo strato il materiale contenuto all'interno dell'intestino fuoriesce nella cavità peritoneale dando luogo ad un potente processo infiammatorio che prende il nome di peritonite e che se non trattato in tempo può essere letale per il soggetto.
- Pancreatite: si verifica in tutti quei casi in cui l'ulcera è localizzata nella parete posteriore del duodeno e l'erosione arriva a perforare l'ultimo strato di parete intestinale. Difatti la parete posteriore del duodeno è in stretto contatto con il pancreas per cui, una perforazione a questo livello, può coinvolgere direttamente la testa del pancreas, infiammandola, e dando luogo alla pancreatite.
Puoi approfondire le cause ed i rimedi per la pancreatite.
- Stenosi: si manifesta nel caso in cui l'ulcera si cicatrizzi e vi sia abbondante tessuto cicatriziale che sporge all'interno del lume intestinale (cioè all'interno del canale intestinale). Il tessuto cicatriziale può essere un ostacolo al transito del cibo e causare fenomeni di occlusione intestinale.
- Occlusione: si manifesta a causa del rigonfiamento dei tessuti infiammati che circondano l'ulcera. Questi rigonfiamento restringe il passaggio dallo stomaco al duodeno. Il trattamento dell'ulcera nella maggior parte dei casi, risolve l'occlusione, ma, talvolta, si possono presentare occlusioni gravi che richiedono un trattamento chirurgico.
Diagnosi: indagini strumentali e di laboratorio.
Una corretta diagnosi di ulcera duodenale è fondamentale per stabilire la corretta strategia terapeutica, e si esegue mediante indagini strumentali e di laboratorio. Tra le indagini diagnostiche più utilizzate abbiamo:
- Radiografia con mezzo di contrasto: si tratta di eseguire una radiografia dell'addome superiore dopo aver fatto ingerire al paziente, per via orale, un mezzo di contrasto, in genere solfato di bario, che serve a migliorare la qualità dell'immagine. È un'indagine di primo livello che può servire per confermare un sospetto diagnostico ma che va comunque integrata con altri esami più specifici come per esempio la gastroscopia.
- Gastroscopia: è un esame che si esegue mediante una sonda, chiamata gastroscopio, che si introduce dalla bocca e si spinge lungo l'esofago fino ad arrivare a visualizzare stomaco e duodeno. Alla sonda è collegata una telecamera che consente al medico di visionare l'interno dell'apparato gastrointestinale in tempo reale e una pinza adatta al prelievo bioptico, che consente di eseguire una biopsia (cioè il prelievo di una piccola porzione di tessuto da analizzare) durante l'esecuzione stessa dell'esame.
- Test dell'ureasi: è un test di laboratorio che nella sua forma rapida può essere eseguito sul materiale prelevato mediante la biopsia e serve a valutare la presenza dell'helicobacter pylori. Si esegue ponendo a contatto il tessuto prelevato con un terreno di coltura arricchito con urea, se è presente l'Helicobacter si formerà un enzima, l'ureasi, che serve a metabolizzare l'urea e che conferirà al terreno una colorazione fucsia.
- Tac: può essere utile come esame integrativo sia per la diagnosi differenziale con neoplasie del tratto gastrointestinale, sia per visualizzare fenomeni di stenosi o presenza di perforazioni.
Come curasi con la medicina tradizionale.
La medicina tradizionale prevede l’utilizzo di farmaci per ridurre la sintomatologia dell’ulcera duodenale e l’intervento in caso di complicanze gravi come l’emorragia.
Terapia farmacologica.
- Antiacidi: sono farmaci che diminuiscono l'acidità gastrica tamponandola, funzionano cioè come delle soluzioni tampone, abbassando il livello di acidità grazie alle loro caratteristiche basiche. Tra quelli più usati abbiamo l'idrossido di alluminio e l'idrossido di magnesio. Quasi tutti gli antiacidi possono essere acquistati senza ricetta. Anche il bicarbonato di sodio o il carbonato di calcio possono essere assunti occasionalmente senza, però, senza abusarne, perchè possono provocare alcalosi e, essendo ricchi di sale, non possono essere assunti da coloro che devono seguire una dieta iposodica.
- Inibitori di pompa protonica: questi farmaci agiscono a livello delle pompe protoniche (speciali trasportatori situati sulla membrana di una cellula che immettono nell'ambiente gastrico ioni idrogeno responsabili dell’acidità), inibendo la secrezione di ioni acidi e di gastrina e diminuendo quindi l'iperacidità. Tra i più utilizzati abbiamo il lansoprazolo, il pantoprazolo e l'omeprazolo.
- Gastroprotettori: sono farmaci che aumentano le difese della mucosa gastrica, per esempio formando una barriera protettiva che amplifica la protezione dello strato mucoso. Sono somministrati solitamente insieme ad antiacidi o a inibitori della pompa protonica, hanno anche una lieve azione battericida, e i più utilizzati sono la ranitidina, il bismuto salicilato e il sucralfato.
- Antibiotici: da utilizzarsi nel caso di accertata infezione da Helicobacter pylori, questi farmaci agiscono inibendo la replicazione batterica. Tra quelli più utilizzati abbiamo l'amoxicillina e il metronidazolo e solitamente vengono somministrati in associazione con farmaci antiacidi o inibitori della pompa protonica.
Intervento chirurgico per l’ulcera duodenale quando sorgono complicanze.
Nel caso in cui l'ulcera duodenale presenti serie complicanze come l'emorragia, la stenosi o la perforazione o nel caso in cui sia una patologia cronica o recidivante, il medico può decidere di intervenire chirurgicamente per la risoluzione definitiva del problema. Possono essere eseguiti due tipi di intervento chirurgico:
- Resezione del bulbo duodenale: in questo caso viene asportata la porzione di duodeno coinvolta dall'ulcera.
- Resezione dei rami del nervo vago: in questo caso vengono recise le terminazioni nervose del nervo vago che sono responsabili della secrezione acida dello stomaco.
Entrambi gli interventi si eseguono in anestesia generale e prevedono un periodo di ricovero che varia in base ai casi, ma attualmente è raro che si ricorra ad un intervento chirurgico per il trattamento dell'ulcera.
I rimedi naturali e la dieta per attenuare la patologia.
I rimedi naturali per il trattamento dell'ulcera duodenale comprendono rimedi fitoterapici ed omeopatici.
Tra i rimedi fitoterapici, che si avvalgono delle proprietà di alcune piante per contrastare i disturbi, abbiamo:
- Radice di liquirizia: contiene principi attivi, come la glicirrizina, che le conferiscono proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti nei confronti della mucosa intestinale. Posologia: per il trattamento dell'ulcera può essere utilizzata come tisana da farsi con 5 grammi di radice di liquirizia in una tazza di acqua bollente, il tutto va tenuto in infusione per una decina di minuti, e poi il liquido ottenuto va filtrato e bevuto un paio di volte al giorno.
- Aloe: conosciuta per le sue proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti questa pianta, che contiene tra i suoi principi attivi antrachinoni catartici, è utile per favorire la cicatrizzazione delle lesioni ulcerate della mucosa. Posologia: si consiglia di assumerla sottoforma di succo di aloe, in vendita nelle migliori erboristerie.
- Altea officinalis: questa pianta contiene principi attivi come mucillagini e tannini e ha un effetto decongestionante e antisettico su tutti i tessuti molli dell'organismo, compresa quindi la mucosa intestinale. Posologia: per il trattamento dell'ulcera duodenale si può utilizzare sottoforma di decotto, da farsi con un cucchiaino di radice di altea da portare a ebollizione in una tazza di acqua. Una volta fatto bollire il tutto, si lascia in infusione per una decina di minuti, il liquido va poi filtrato e bevuto, preferibilmente dopo ogni pasto.
I rimedi omeopatici comprendono invece preparazioni in granuli e tra quelli utilizzabili per l'ulcera del duodeno abbiamo:
- Argentum nitricum: da utilizzarsi in caso di ulcera duodenale aggravata da stress. Posologia: questo rimedio si utilizza ad una concentrazione di 6 o 7CH in base ai casi e con una posologia di 5 granuli un paio di volte al giorno o 1 - 3 granuli ogni 3 ore circa.
- Anacardium orientale: è utile quando sono presenti nausea e vomito e quando il dolore si manifesta a digiuno. Posologia: da assumere con una posologia di 3 granuli ogni 3 ore circa e ad una concentrazione di 5 CH.
- Kali bicromicum: questo rimedio è utile quando l'ulcera è in stadio avanzato, cioè profonda e tendente all'erosione della parete intestinale. Posologia: da assumere in concentrazione di 5CH e con una posologia di 5 granuli un paio di volte al giorno.
- Belladonna: utile quando il dolore è acuto, intenso ed insorge all'improvviso. Posologia: questo rimedio va assunto ogni 3 - 6 ore, con una posologia di 3 granuli ed una concentrazione di 4CH.
- Lycopodium: questo rimedio è utile quando i sintomi si manifestano prevalentemente nelle ore pomeridiane e quando, durante un pasto, il senso di sazietà sopraggiunge molto precocemente. Posologia: da assumere in concentrazione 9CH o 4CH in base ai casi. Se ne assumono 2 - 3 granuli un paio di volte al giorno o 5 granuli una sola volta al giorno.
- China: questo rimedio è utile in caso di ulcera duodenale sanguinante. Posologia: Si assumono 5 granuli 2 - 3 volte al giorno ad una concentrazione di 9CH.
Cosa mangiare? Gli alimenti si e gli alimenti no.
I rimedi alimentari sono infine quelli più importanti, poiché tramite l'alimentazione si possono ridurre o accentuare i sintomi. In particolare si consiglia di fare pasti piccoli e frequenti, evitando pasti abbondanti, e di:
- Evitare alimenti quali: spezie, tè, caffè, bevande alcoliche e gassate, cibi fritti, salse a base di condimenti grassi, latte intero e latticini grassi, frutta troppo acida o troppo acerba.
- Assumere alimenti che tamponano l'iperacidità gastrica: come latte di mandorla, succo di carota, centrifugato di cavolo, caffè d'orzo, banane, riso, fette biscottate, uova sode, yogurt, e formaggi freschi. Si consiglia inoltre di prediligere cotture al forno, al vapore ed ai ferri di modo da ottenere cibi leggeri e facilmente digeribili.
Domande frequenti.
L’ulcera può degenerare in tumore?
Spesso si pensa che l’ulcera duodenale possa favorire l’insorgere di cancro allo stomaco perché entrambe le patologie possono insorgere per la presenza nello stomaco di Helicobacter pylori. In realtà mentre è certo che il batterio predispone l'insorgenza di ulcera duodenale, non è confermata la correlazione tra ulcera duodenale e sviluppo di tumore intestinale.
Raramente il cancro è la causa di ulcere che presentano sintomi simili a quelli delle ulcere benigne. Le ulcere maligne sono meno sensibili ai trattamenti.
Si guarisce dall'ulcera duodenale?
Spesso l’ulcera duodenale guarisce spontaneamente adottando semplicemente uno stile di vita più corretto in quanto la mucosa è dotata di meccanismi di difesa che rigenerano la lesione.
In ogni caso i farmaci utilizzati sono molto efficaci nel cicatrizzare l’ulcera ed in caso di sanguinamenti si può ricorrere all’endoscopia.
Quindi dall'ulcera, oggi si guarisce perfettamente, anche se può recidivare.