Utero fibromatoso: cos’è? Sintomi, cause, terapia e conseguenze

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Dottoressa Alessandra Cavallari (Ostetricia) Consulente Scientifico:
Dottoressa Alessandra Cavallari
(Specialista in ostetricia)

L’utero fibromatoso è caratterizzato dall’indurimento e dall’ingrossamento dell’organo stesso e dalla presenza di fibromi generalmente nello strato muscolare uterino. Se trascurato può determinare seri problemi sopratutto per le donne in età fertile. Ma quali sono i sintomi e la cause? Che fare in caso di fibromatosi uterina?

Cos’è l’utero fibromatoso?

L’utero fibromatoso è un utero che ha perso la sua caratteristica elasticità ed è divenuto duro, fibroso (da cui il termine “fibromatoso”), e costellato di fibromi, ovvero formazioni per lo più sferiche, di dimensioni variabili da pochi millimetri fino a 10 o 20 centimetri che interessano più frequentemente il miometrio (strato muscolare uterino). Per tale ragione i fibromi vengono anche chiamati miomi. L’aggettivo “nodulare” che a volte segue il termine “fibromatosi”, indica appunto l’aspetto dei miomi che sono simili a noduli più o meno grandi.

Esiste anche la possibilità che il fibroma sia soltanto uno ed in questo caso, di solito, non si parla di utero fibromatoso perché in genere la presenza di un solo mioma (a meno che non sia molto grande), non altera la struttura, la consistenza e la funzionalità dell’utero.

Classificazione dei fibromi.

A seconda del loro sviluppo uterino i miomi vengono distinti in:

Sintomi del fibroma uterino.

L’entità ed il tipo di sintomi dipendono principalmente dalla sede di queste formazioni, dal numero e dalle loro dimensioni.

I fibromi singoli e molto piccoli, solitamente sono asintomatici. I fibromi di grandi dimensioni sottosierosi o sottomucosi, possono dare:

Se invece le “neoplasie” (il fibroma è un tumore benigno), comprimono intestino o vescica si possono manifestare disturbi dell’alvo o della minzione:

Conseguenze: infertilità e aborto spontaneo.

Quando i fibromi uterini sono numerosi e di grandi dimensioni oltre a portare i sintomi sopra descritti, possono portare delle complicanze anche serie quali aumento dell'infertilità e rischi per la gravidanza.

E’ possibile portare avanti una gravidanza con l’utero fibromatoso?

Non c’è garanzia che tutte le donne affette da queste neoplasie benigne possano vivere una gravidanza fisiologica, ma non è nemmeno giusto dire a prescindere che questo non accadrà!

A volte solo in sede di taglio cesareo, magari già programmato per svariati motivi, la paziente scopre di avere uno o più fibromi uterini a dimostrazione del fatto che le gravidanze, anche fisiologiche, sono comunque possibili.

Il ginecologo di fiducia, grazie ai numerosi accertamenti disponibili (visita ginecologica, ecografia, risonanza magnetica ecc.), saprà dare ad ogni paziente le indicazioni più corrette circa le possibilità, i rischi o le complicanze di una eventuale gravidanza con utero fibromatoso

Per capire se e quanto la presenza di uno o più nodi di mioma possa interferire con la gravidanza, occorre che le donne che ne sono affette, chiedano un parere specialistico al ginecologo.

Rischi e conseguenze in gravidanza.

Eventuali conseguenze sulla gestazione sono legate a vari fattori: Il numero dei miomi, loro localizzazione e loro dimensioni.

Possibili cause dell’utero fibromatoso.

Ancora non si conoscono le cause della comparsa di miomi all’utero.

Ci sono tuttavia alcune correlazioni tra comparsa di fibromi ed altri fattori:

E la menopausa?

Nella maggior parte dei casi la menopausa (interruzione del periodo fertile della vita di una donna), rappresenta un fattore protettivo contro la fibromatosi uterina; infatti bloccando la secrezione massiccia di estrogeni e progesterone, porta ad una spontanea regressione e possibile scomparsa dei fibromi.

Gli esami da effettuare per la diagnosi di fibromatosi uterina.

Sebbene alcuni sintomi tipici della fibromatosi (utero rigido all’ispezione, menorragia e metrorragie), possano portare il ginecologo ad ipotizzare la presenza di miomi all'utero di una paziente, la certezza diagnostica si ha soltanto mediante esami strumentali specifici:

Una diagnosi di livello più approfondito si può avere attraverso:

Quali sono le terapie per trattare questa patologia benigna?

Proviamo a fare chiarezza su tutte le possibilità terapeutiche, chirurgiche e non convenzionali per trattare questa patologia benigna così diffusa in Italia.

Farmaci per arrestare la crescita e ridurre la dimensione dei nodi fibromatosi.

I farmaci, essenzialmente ormonali, non possono guarire dalla fibromatosi, ma soltanto arrestare le crescita ed in certi casi ridurre la dimensione dei nodi fibromatosi.

Sono la prima scelta quando si vuole diminuire la dimensione del mioma prima di procedere all’asportazione. Tra essi abbiamo:

Terapia degli ultrasuoni per distruggere i miomi uterini.

E’ la metodica più recente e più rivoluzionaria per distruggere i miomi uterini.

Si avvale degli ultrasuoni che vengono concentrati nel punto esatto dove è nato il fibroma, lo fanno surriscaldare e portano a necrosi (distruzione per morte cellulare) i tessuti nodulari ipertrofici.

Questo tipo di intervento non richiede incisioni della cute addominale o inguinale, viene effettuato durante risonanza magnetica (in modo da valutare istantaneamente dove indirizzare gli ultrasuoni), e non necessita di ricovero, ma semplicemente day hospital.

Appare privo di effetti collaterali; casi di lievi ustioni cutanee sono rari e si risolvono usando pomate cicatrizzanti.

Rimedi naturali: fitoterapia ed omeopatia.

Le piante officinali non sono in grado di curare i fibromi, tuttavia si utilizzano per contrastare alcuni tipi di sintomi prodotti dalla fibromatosi come il ciclo abbondante ed il dolore pelvico.

Prima di assumere qualunque tipo di sostanza fitoterapica è bene ricordare che non sempre ciò che è naturale è indicato per determinati disturbi o patologie. In presenza di fibromi sintomatici e clinicamente accertati, occorre sempre rivolgersi allo specialista prima di iniziare qualunque tipo di terapia alternativa o naturale.

In omeopatia, simile cura simile. Secondo questo principio, esistono sostanze di origine vegetale o animale in grado di provocare i disturbi che vogliamo curare.

Queste stesse sostanze, diluite, funzionerebbero da terapia per i sintomi stessi, senza dare effetti avversi.

Sfortunatamente non ci sono ad oggi evidenze scientifiche di queste attività terapeutiche.

Esistono comunque moltissime combinazioni di granuli da assumere nei casi di sintomi da miomi uterini che vengono utilizzate con discreto successo da molte donne.

Anche in questo caso tuttavia, occorre tenere ben presente che questi trattamenti possono dare sollievo ad alcuni sintomi, ma non curano la fibromatosi.

Elenchiamo i principali, per completezza informativa, e vi invitiamo a rivolgervi al medico omeopata per avere informazioni su quali composti utilizzare e sullo schema posologico.

Interventi chirurgici conservativi e demolitivi da valutare caso per caso.

Ci sono molteplici possibilità di terapie chirurgiche e vanno scelte e valutate caso per caso.

Le abbiamo ordinate partendo dalla meno invasiva.

Embolizzazione delle arterie uterine.

Consiste nell’introdurre un catetere nell’arteria femorale attraverso cui si raggiunge l’arteria uterina che viene poi parzialmente ostruita rilasciando particelle di polivinile. Lo scopo è privare i fibromi del nutrimento necessario per poter crescere e portarli a necrosi. Dopo poco tempo dalla procedura si può apprezzare una notevole diminuzione della quantità del flusso mestruale e dopo circa 1 anno si ha la scomparsa dei sintomi vescicali ed intestinali legati alla fibromatosi. Pur essendo un trattamento chirurgico, risulta molto meno invasivo degli altri ed anche la degenza di solito non dura più di 48 ore.

Miomectomia.

E’ l’ asportazione chirurgica dei miomi o fibromi; viene detta “conservativa” poiché non prevede l’asportazione dell’utero. Le tecniche attraverso cui si effettua sono diverse e sempre in evoluzione, quindi vediamole brevemente.

Isterectomia.

E’ l’intervento “definitivo” e “demolitivo”, perché prevede l’asportazione completa dell’utero.

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