Uveite: anteriore, intermedia, posteriore, totale. Sintomi, cause e cura
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Approfondiamo le caratteristiche dell'uveite. Quali sono i sintomi e le cause di questa patologia infiammatoria della tunica dell'occhio? E quali le possibili cure per l’uveite anteriore, intermedia, posteriore o totale?
Che cos’è l’uveite?
L uveite è un processo infiammatorio che colpisce l'uvea, una tunica dell'occhio, localizzata tra la retina e la sclera, che è deputata alla vascolarizzazione di tutte le strutture oculari.
Le cause dell'infiammazione possono essere varie ma vanno individuate per trattare al meglio e precocemente la patologia che può avere conseguenze anche gravi.
L'incidenza della patologia è uguale tra i due sessi, mentre per quanto riguarda l'età si ha una maggiore incidenza tra i 20 e i 50 anni, raramente si ha uveite nei bambini o dopo i 70 anni. Essendo un'infiammazione l'uveite, sebbene talvolta può essere determinata da cause infettive, non è una patologia contagiosa.
Come è fatto l'occhio.
Il bulbo oculare è rivestito da tre tuniche concentriche:
- La tunica esterna formata da sclera e cornea.
- La tunica interna formata dalla retina.
- La tunica media, cioè l'uvea, che è composta da iride che è l'anello colorato che si apre e si chiude per lasciare passare la luce, corpo ciliare che è l'insieme dei muscoli che agisce sul cristallino per mettere a fuoco, e coroide che è una tonaca vascolare.
Tutta l'uvea può infiammarsi o anche una sua parte.
Tipologie di infiammazione: anteriore, intermedia, posteriore, totale.
L'uveite, che può essere di tipo monolaterale se colpisce un solo occhio o bilaterale se li colpisce entrambi, può essere classificata in base alla sede anatomica in cui si manifesta in:
- Anteriore: in questo caso l'infiammazione ha come sito di origine la parte anteriore dell'occhio, che comprende iride, cornea e corpo ciliare. Questa tipologia di uveite è quella più comunemente riscontrata in clinica e con il più alto rischio di recidiva ed inoltre spesso si associa ad alterazioni di un allele, HLA B27, localizzato sul cromosoma.
- Posteriore: l'infiammazione nelle uveiti posteriori ha come sito di partenza la retina o la coroide, ovvero le strutture posteriori dell'occhio.
- Intermedia: nelle uveiti intermedie il punto di origine dell'infiammazione è il corpo vitreo, che rappresenta una delle strutture intermedie dell'occhio.
- Panuveite: definita anche uveite totale, in questa forma l'infiammazione è localizzata a livello di tutte le strutture oculari, ovvero porzione anteriore, intermedia e posteriore.
Oltre alla sede anatomica l'uveite può essere classificata su base patologica, in questo caso distinguiamo un'uveite:
- Focale: viene così definita perchè origina da una foce, che è solitamente un granuloma dentario il quale determina un processo infiammatorio - infettivo sistemico che può andarsi a localizzare a livello dell'uvea.
- Granulomatosa: si presenta con dei precipitati corneali con una caratteristica forma a "grasso di montone", oppure con lesioni di tipo nodulare localizzate nella parte posteriore dell'occhio.
- Ipertensiva: è una tipologia di uveite legata all'aumento della pressione intraoculare, condizione che può essere associata a glaucoma o ad altre patologie di natura infettiva che determinano tale aumento pressorio.
- Luetica: questa forma di uveite è strettamente legata ad una patologia venerea che prende il nome di sifilide.
Infine si distinguono due tipi di uveite in base alle cause ovvero possiamo avere un'uveite:
- Esogena: le uveiti esogene sono provocate da fattori esterni quali interventi chirurgici, traumi, o infezioni esterne da virus, da batteri o da funghi.
- Endogena: un'uveite endogena è invece provocata da fattori interni all'organismo come la diffusione per via ematogena di agenti infettivi, malattie sistemiche, patologie autoimmuni, o reazioni allergiche o immunitarie locali.
Cause dell'infiammazione dell'uvea.
L'uveite può essere idiopatica, cioè può non avere una causa nota ed essere quindi ad eziologia sconosciuta, o derivare da una momentanea immunosoppressione derivante da stress o da fumo di sigaretta. Le cause note di uveiti possono essere distinte in endogene ed esogene.
Cause esogene provocate da fattori esterni.
Nel caso delle uveiti esogene le principali cause sono rappresentate da:
- Infezioni virali: come per esempio l'uveite erpetica causata dal virus herpes zoster.
- Infezioni di natura batterica: come la toxoplasmosi, la brucellosi, la malattia di Lyme (causata dalla puntura di una zecca), la leptospirosi e la tubercolosi.
- Traumi: come per esempio un intervento chirurgico, una lesione diretta dell'occhio, ulcere a livello della cornea, o una ferita di tipo perforante.
- Altre patologie: come granulomi dentari, cioè un'infiammazione dell'apice della radice del dente che può provocare un'infezione sistemica, o come la sarcoidosi, una patologia infiammatoria che coinvolge più organi contemporaneamente.
Cause endogene interne all'organismo.
Nel caso in cui invece l'uveite sia di tipo endogeno, le patologie principali che ne determinano la comparsa sono:
- Malattie autoimmuni e reumatiche: come l'artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, la sclerosi multipla, il morbo di Kawasaki, la malattia di Behçet, e la spondilite anchilosante.
- Patologie ereditarie: come la distrofia endoteliale di Fuchs.
- Altre patologie: quali tumori dell'occhio, linfomi, e glaucoma.
- Reazioni allergiche: localizzate o sistemiche.
Sintomi e conseguenze dell uveite.
La sintomatologia dell'uveite può essere molto variabile ed è correlata alla porzione dell'uvea colpita e dall'entità del processo infiammatorio.
L uveite anteriore è quella che presenta i sintomi più importanti:
- occhio rosso,
- sensibilità alla luce del sole (fotofobia),
- annebbiamento della vista,
- lacrimazione e dolore localizzato a livello del bulbo oculare
- riduzione visiva.
L'uveite di tipo intermedio è in genere indolore o presenta dolore di lieve intensità. Il soggetto può avere miodesopsie (cioè vedere dei puntini simili a mosche che si muovono nel campo visivo), alterazioni del corpo vitreo e annebbiamento della vista.
L'uveite posteriore presenta sintomi quali:
- dolore di media intensità,
- vasculite retinica,
- miodesopsie,
- annebbiamento della vista,
- fotofobia e presenza di essudato a livello vitreale,
- diminuzione del visus.
Il quadro infiammatorio dell'uveite può avere anche dei sintomi di tipo sistemico, specialmente nelle infiammazioni correlati ad infezione, e presentare sintomi quali mal di testa, febbre e vertigini.
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Complicanze.
L'infiammazione può essere aggravata da alcune complicanze come per esempio:
- Degenerazione maculare causata da gravi alterazioni del corpo vitreo. E' una patologia che colpisce la macula, parte centrale della retina, responsabile della visione centrale.
- Formazione di cataratta cioè opacizzazione del cristallino causata dall'infiammazione anche in pazienti di giovane età.
- Edema maculare causato dall'accumulo di liquido nella regione centrale della retina con possibile distacco retinico.
- Aumento della pressione intraoculare con sviluppo di glaucoma.
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- Infiammazione a livello della cornea e danni al nervo ottico.
- Formazione di micro - cicatrici e di aderenze (sinechie) tra iride e cristallino.
- Calo della vista. A lungo termine la cronicizzazione porta ad un calo progressivo della vista fino alla cecità totale che si manifesta nel 10 - 15% dei casi e che fa si che il soggetto affetto da uveite cronica possa fare richiesta di invalidità civile.
Diagnosi: se trattata adeguatamente si guarisce in fretta!
L'oculista diagnostica l'uveite sulla base dei sintomi e dell'esame obiettivo. Se sospetta delle cause sistemiche devono essere eseguiti tutti gli esami del caso.
L'iter diagnostico è strutturato nel seguente modo:
- Il primo step è rappresentato dall'anamnesi, attraverso la quale il medico oculista raccoglierà informazioni sull'età, sulla storia familiare, sulle abitudini sessuali, sull'etnia di appartenenza, e sulle abitudini sociali.
- Successivamente il medico passerà alla visita oculistica durante la quale si potranno utilizzare vari strumenti (come per esempio l'oftalmoscopio o la lampada a fessura) per vedere lo stato di salute delle varie strutture oculari e determinare se vi è uno stato infiammatorio e se è localizzato anteriormente, posteriormente, nello strato intermedio o in tutta l'uvea.
- Potrà essere richiesta l'esecuzione di esami ematochimici e test specifici volti ad individuare eventuali patologie sistemiche di tipo autoimmune o infettivo.
- È possibile che il medico richieda esami strumentali di tipo oculistico (esempio fluoroangiografica o OCT) o di tipo sistemico (esempio TAC o risonanza magnetica) per individuare specifiche patologie o per vedere se vi sono complicanze causate dall'infiammazione.
Curare l’uveite.
Il trattamento per curare l'infiammazione deve essere rapido per evitare un danno permanente e consiste quasi sempre nell'assunzione di farmaci somministrati sia per via topica che sistemica.
I farmaci hanno l'obiettivo di ridurre la sintomatologia del paziente ma, allo stesso tempo occorre curare la patologia che ha causato l'insorgenza di uveite.
Terapia farmacologica.
I farmaci che più frequentemente si utilizzano per il trattamento dell'uveite sono:
- Antibiotici: si utilizzano nel caso in cui l'uveite sia stata determinata da un'infezione batterica. Esempi di antibiotici possono essere la sulfasalazina, la neomicina e la gentamicina. Possono essere somministrati per via orale, sotto forma di collirio oppure sotto forma di unguento o pomata oculare.
- Corticosteroidi: si utilizzano prevalentemente sotto forma di colliri o di unguenti e vengono usati per ridurre l'infiammazione e la sintomatologia ad essa correlata. Tra quelli più utilizzati abbiamo il desametasone, il prednisolone e l'idrocortisone.
- Midriatici: sono farmaci capaci di determinare la dilatazione della pupilla e di attenuare in questo modo i fenomeni infiammatori e i sintomi correlati. Tra quelli più usati, sottoforma di colliri, abbiamo l'atropina e l'omatropina. Questi farmaci sono inoltre utili per prevenire la formazione di sinechie (le aderenze tra iride e cristallino).
- Immunosoppressori: da utilizzarsi nel caso in cui l'uveite sia correlata a patologie autoimmuni, questi farmaci hanno la capacità di determinare la soppressione del sistema immunitario e i fenomeni infiammatori legati all'autoimmunità. Tra quelli maggiormente utilizzati, somministrati per via sistemica (orale o endovenosa), abbiamo il metotrexate, l'etanercept, l'azatioprina e l'infliximab.
- Anti ipertensivi: si utilizzano nel caso di uveite ipertensiva correlata a glaucoma e il loro compito è quello di abbassare la pressione intraoculare. Tra quelli più utilizzati, sottoforma di colliri o somministrati per via orale, abbiamo i beta bloccanti come il betaxololo e il metoprololo, gli analoghi delle prostaglandine come latanoprost e travoprost, e i simpaticomimetici come la brimonidina.
- Altri farmaci: nel caso in cui l'uveite sia causata da virus, parassiti o miceti si ricorre all'utilizzo di farmaci antivirali, antiparassitari o antimicotici. La posologia, la modalità di somministrazione e il tipo di farmaco verranno decisi dal medico in base ai casi.
No alle lenti a contatto! Per ottenere il maggiore assorbimento possibile dei farmaci somministrati localmente è bene evitare di utilizzare le lenti a contatto poichè potrebbero fare da barriera al farmaco.
Altre terapie per ridurre i fenomeni infiammatori dell’uvea.
Sebbene i farmaci rappresentino la terapia di elezione per il trattamento dell'uveite, possono essere impiegate anche altre terapie per ridurre i fenomeni infiammatori e prevenire le complicanze. Tra queste cure abbiamo:
- Rimedi naturali: tra le piante che possono essere utilizzate in caso di uveite abbiamo il mirtillo nero, che rafforza i capillari e previene le infezioni, l'echinacea e la propoli, che rafforzano il sistema immunitario e Aspalathus linearis, che è un potente antiossidante. Tuttavia i principi attivi di questi rimedi non sono direttamente coinvolti nei processi di guarigione dell'infiammazione da uveite ma sono per lo più rivolti ad un uso generale sistemico.
- Omeopatia: in caso di uveite di origine microbica, micotica o allergica, è possibile ricorrere all'omeopatia mediante l'utilizzo di Aurum metallicum, con una diluizione che va da 5CH a 15CH in base ai casi, e China rubra, con una diluizione di 5CH o 9 CH in base ai casi. La posologia va stabilita insieme al medico. Si consiglia di assumere questi rimedi sotto stretto controllo medico.
- A volte, per il trattamento delle complicanze quali la neovascolarizzazione, la cataratta o il glaucoma, il medico può decidere di ricorrere all'utilizzo del laser come terapia.
Prognosi.
L'uveite è una patologia che, se trattata adeguatamente, ha una buona prognosi e il soggetto può andare incontro a guarigione completa nel giro di pochi giorni, anche se talvolta rimane alto il rischio di recidiva.
Le terapie sono essenziali per prevenire le complicanze che possono scaturire dalla cronicizzazione dell'uveite.