Vaginismo: cos'è? Sintomi, cause e cure

Dottoressa Alessandra Cavallari (Ostetricia) Consulente Scientifico:
Dottoressa Alessandra Cavallari
(Specialista in ostetricia)

Quali sono i sintomi del vaginismo? E quali le cause di questo disturbo che può compromettere in modo importante la sfera dei rapporti intimi di una donna? Facciamo luce su questo disturbo per capire cos’è, e soprattutto in quale modo si può guarire.

Cos’è il vaginismo?

Il vaginismo è un disturbo della sfera sessuale femminile, un’alterazione della fisiologica capacità di una donna consenziente, di avere rapporti sessuali di tipo penetrativo con il proprio partner, pur desiderandolo.

Studi clinici, della dottoressa Rosemary Basson, docente Clinico del Dipartimento di Psichiatria della British Columbia University, avevano evidenziato come Basson nel 2004 definiva il vaginismo “persistente o ricorrente difficoltà della donna di permettere la penetrazione vaginale del pene, del dito o di altro oggetto, nonostante esprima il desiderio di farlo. Spesso l’evitamento e l’anticipazione (o paura o esperienza) del dolore, sono associati ad una contrazione muscolare involontaria di grado variabile. Anomalie strutturali o fisiche devono essere escluse”.Nel 2013 l’American Psychological Association (APA), colloca il vaginismo nella categoria dei “Disturbi da dolore/penetrazione genito-pelvica”, all’interno della quinta versione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM V).

Come viene classificato questo disturbo?

In base all’epoca di insorgenza ed alle caratteristiche, il vaginismo, come ogni altra disfunzione sessuale, può essere suddiviso in:

Vaginismo e dispareunia: qual è la differenza?

Nel vaginismo non c’è possibilità di penetrazione vaginale, nella dispareunia la penetrazione è possibile ma può risultare dolorosa. In base a quali muscoli si contraggono ed alla forza di questa contrazione, la penetrazione vaginale può essere comunque presente anche se con dolore o totalmente assente.Per una donna con dispareunia è comunque possibile avere rapporti sessuali, nel caso di vaginismo invece, la contrazione muscolare, la paura del dolore e la fobia verso la penetrazione impediscono qualunque rapporto intimo che contempli la penetrazione vaginale.

I criteri per diagnosticare questa disfunzione sessuale.

La diagnosi di vaginismo, di norma avviene durante visita ginecologica o visita specialistica sessuologica. All’origine, c’è una contrazione muscolare involontaria.

In base al numero di muscoli coinvolti, si classifica la gravità della disfunzione.

I muscoli interessati dagli spasmi sono:

Il vaginismo è quindi:

Vaginismo e relazione di coppia.

Quando uomo o donna soffrono di qualunque tipo di disfunzione sessuale, dal punto di vista clinico non c’è una distinzione tra il partner “malato” e quello sano. Si parla sempre di disfunzioni di coppia in cui uno dei due partner è “portatore” del sintomo. Nel nostro caso la disfunzione colpisce la donna, è possibile però, che anche l’uomo, metta in atto (anche inconsapevolmente) comportamenti in grado di peggiorare il problema o comunque di mantenerlo. Questo concetto è fondamentale e dovrebbe essere compreso da tutti. A causa dei pregiudizi ad esso legati, non esiste in Italia un’epidemiologia del vaginismo. Esistono statistiche sulla dispareunia, molto spesso collegata al vaginismo ed hanno numeri impressionanti. Circa 15 donne su 100 soffrono di dolore pelvico o genitale prima o durante il rapporto sessuale penetrativo consenziente. Questo disagio può manifestarsi all’interno di una coppia con problemi o conflitti relazionali oppure di una coppia amorevole, serena e soddisfatta. Quanto il vaginismo si ripercuote sulla relazione affettiva e fisica di una coppia, dipende dalla capacità di creare una “sessualità alternativa”. Quando ciò non accade, tra i partner, si possono instaurare forti tensioni, ostilità e colpevolizzazioni. Per tutte le coppie, tuttavia, il grande ostacolo e la ragione per cui ci si rivolge allo specialista di solito è il desiderio di avere un figlio. E’ in quel momento che diventa fondamentale superare la disfunzione sessuale e di solito si trova la motivazione giusta per affrontare e risolvere il problema.

I sintomi più diffusi del vaginismo.

Si evidenziano le seguenti sintomatologie:

Occorre però tenere ben presente che dal vaginismo si può guarire!

Quali sono le cause di questa disfunzione?

E’ sbagliato ed ingiusto nei confronti di migliaia di donne, liquidare questo complesso e diffuso disturbo come un “problema mentale” sottovalutando il problema. Il tabù ed i pregiudizi che circondano il vaginismo e quasi tutte le disfunzioni sessuali, sono dettati purtroppo dall’ignoranza, intesa come mancanza di conoscenza di queste alterazioni fisiche o psichiche della sessualità.

Vediamo quindi di capire bene quali cause possono essere all’origine del vaginismo, ricordando che non è indotto da disfunzioni organiche.

Cause organiche:
  • Alterazioni o malformazioni del canale vaginale, agenesia o atresia ovvero mancata formazione del canale vaginale oppure formazione anomala con chiusura dello stesso.
  • Alterazioni dell’imene, (sottile membrana elastica che di solito si lacera durante il primo rapporto sessuale). Quando la membrana imenale è particolarmente rigida, la normale elasticità viene compromessa e di conseguenza i tentativi di penetrazione possono essere fortemente ostacolati e dolorosi. Tale eventualità, rispetto alle altre è piuttosto rara.
  • Patologie pelviche, che inducono dolore e dunque evitamento della penetrazione come la malattia pelvica infiammatoria, l’endometriosi, le infezioni micotiche o batteriche croniche.
  • Esiti cicatriziali di chirurgia pelvica o radioterapia ad esempio per tumori vulvo-vaginali.
  • Infezioni urinarie ricorrenti.
  • Stipsi cronica, e prolungata che tende i muscoli del retto ma talvolta anche quelli vaginali e perineali (tra retto e vagina c’è solo uno spazio molto piccolo, detto Cavo del Douglas).
  • Utilizzo prolungato di contraccettivi orali (pillola anticoncezionale), che causano la diminuzione progressiva della fisiologica lubrificazione vaginale.

Rimuovendo il fattore scatenante ed in assenza di implicazioni psicologiche, le reazioni vaginismiche possono essere rapidamente risolte.

Cause psichiche:
  • Educazione rigida e colpevolizzante verso il sesso.
  • Famiglia di origine con atteggiamento “controllante” e colpevolizzante verso la sessualità.
  • Attaccamento di tipo morboso verso i genitori o uno dei due genitori.
  • Abusi fisici, sessuali o psichici, a qualunque età.
  • Stati di fobia anche non sessuali, come Agorafobia (terrore dei luoghi pubblici e affollati) o Claustrofobia (terrore degli spazi piccoli e chiusi). Tali manifestazioni indicano una predisposizione della persona a sentimenti di paura e terrore incontrollati ed irrazionali.
  • Pensieri “catastrofici” sul sesso, sulla maternità, sulla gravidanza o sul parto.
  • Problemi relazionali con il partner e difficoltà a gestire la relazione di coppia.

Assenza di cause:

Esistono casi in cui, a fronte della comparsa del vaginismo, sembra non essere presente alcuna condizione organica o psichica tra quelle già citate. E’ bene ribadire che le esperienze o approcci sessuali vissuti con angoscia, paura o costrizione possono indurre la comparsa del vaginismo a qualunque età dalla pre-adolescenza fino alla post menopausa.

Nelle disfunzioni sessuali, difficilmente c’è una singola alterazione fisica o psicologica. Di solito un mix di fattori medici e non, porta alla comparsa dei disturbi sessuali. Il vaginismo, tra l’altro, sembra essere più frequente nelle donne già sofferenti di disturbi psichiatrici.

Cure: i farmaci ed il percorso per guarire dal vaginismo.

L’obiettivo più comune è poter avere rapporti sessuali con penetrazione vaginale, quando si desiderano, che non siano dolorosi e siano gratificanti. Se dovessimo delineare un percorso immaginario verso il superamento di questo disturbo, potremmo partire da:

Evitare di scappare dal problema:

E’ importante perché, se si conosce il nemico, è più facile combatterlo; è difficile perché anni ed anni passati a reprimere il disagio, rendono difficile e traumatico uscire allo scoperto.

Guardarsi intorno: esistono forum tematici, alcuni dei quali adeguatamente moderati da esperti clinici, in cui “toccare con mano” che non si è da sole ad affrontare il disturbo, e siti web, attraverso cui apprendere le tecniche di rilassamento dei muscoli perineali, utili per contrastare la reazione vaginismica involontaria.

Le tecniche di rilassamento possono essere molto utili, per ripristinare una comunicazione tra mente e corpo. Questi tipi di approccio consentono di farsi un’idea del problema, dietro lo schermo di un PC, nell’intimità della propria casa e soprattutto sono gratis! Raramente i forum tematici ed i percorsi di “auto aiuto” via web, portano alla risoluzione del vaginismo. La disfunzione, specie nei casi più gravi, è estremamente complessa da affrontare senza la guida e l’aiuto di un professionista clinico.

Rivolgersi al professionista più adatto.

Le figure specialistiche a cui chiedere un consulto, sono diverse.

Qualunque esperto si sceglierà, il percorso dovrebbe essere:

E’ importante perché: è il modo più sicuro ed efficace per guarire.

E’ difficile perché: nei piccoli centri o nelle periferie italiane potrebbe non essere presente lo specialista e le terapie sessuologiche possono avere costi anche elevati.

Consiglio pratico: sul sito della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (FISS) vengono pubblicati, ogni anno, gli elenchi dei consulenti sessuali e dei sessuologi clinici iscritti all’albo professionale.

Quali sono le terapie per il vaginismo?

Chiariamo che non è il terapeuta che cura il vaginismo, è la donna che, con l’aiuto del terapeuta (e se presente del partner), trova la capacità e gli strumenti per guarire.

Se l’origine è un trauma, un conflitto psichico profondo, o una fobia ci si può orientare su molteplici percorsi terapeutici psicologici.

Percorso terapeutico sessuologico.

Per dare un’informazione il più possibile concreta, la terapia di tipo sessuale, si è ad oggi dimostrata la più efficace nel curare la disfunzione da penetrazione vaginale, con una percentuale di successo che si aggira attorno al 90% dei casi! Proviamo a descrivere in cosa consiste.

La terapia sessuologica si differenzia dalle terapie puramente psicologiche per alcune ragioni:

Dispositivi medici per il trattamento.

La terapia “corporea” di avvicinamento alla penetrazione sessuale vaginale, può prevedere anche l’utilizzo di dispositivi medici, in genere detti “dilatatori vaginali” o “allenatori vaginali”, in vendita nelle farmacie ed anche online.

Sono piccoli cilindri, in genere 4 o 5 di diametro crescente, in materiale anallergico.

Solo alla fine del percorso, se la donna lo desidera, anche il partner potrà essere presente e partecipare attivamente all’utilizzo dei dispositivi. La terapia si concluderà con successo, non appena ci sarà la possibilità, per la coppia, di avere un rapporto sessuale penetrativo vaginale che possa essere sereno e gratificante.

Quali sono i farmaci più adatti?

Essenzialmente sono di 2 tipi:

Tuttavia, in entrambi i casi, il loro utilizzo come unico strumento terapeutico, ha dato scarsi risultati. Sono invece molto importanti utilizzati nell’ambito di una terapia integrata psicologica, comportamentale e corporea.

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