Versamento pericardico: sintomi, cause, diagnosi e cura
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Il versamento pericardico, è un'anomala raccolta di liquido all'interno dello spazio pericardico. Si accompagna a sintomi quali dispnea, dolore toracico ed ortopnea e si diagnostica mediante radiografia toracica ed ecocardiografia. Scopriamo le cause e la terapia che può essere farmacologica, chirurgica oppure medica.
Cos’è il versamento pericardico?
Il versamento pericardico è un accumulo, anomalo e spesso patologico, di liquido intorno al cuore e precisamente nella cavità pericardica che è quello spazio che si trova tra i due strati del pericardio.
Il pericardio è una membrana che riveste il cuore per proteggerlo, formata da due porzioni, una porzione sierosa o viscerale, interna, che aderisce al cuore, ed una porzione fibrosa o esterna, costituita da tessuto denso, che aderisce al centro del diaframma.
Tra le due porzioni della membrana è presente la cavità pericardica all'interno della quale si trova il liquido pericardico che serve da lubrificante.
La quantità fisiologica di liquido pericardico è minima, variabile da 20 a 50 ml.
Quando, per cause traumatiche o patologiche, il liquido all'interno della cavità pericardica aumenta, si parla di versamento pericardico che solitamente, si associa ad un'infiammazione del pericardio chiamata “pericardite”.
Classificazione.
Il versamento pericardico, può essere classificato in vario modo, in base alla sua localizzazione, alla sua origine, alla tipologia di liquido ed in base alla modalità di insorgenza.
In base alla sua origine distinguiamo un versamento pericardico:
- Fisiologico, quando è limitato alla quantità fisiologica di liquido che è variabile tra i 20 ed i 50 ml.
- Parafisiologico, si fa riferimento ad un versamento pericardico lieve e spesso asintomatico che può essere legato a condizioni transitorie e temporanee e che, normalmente, supera di pochissimo il limite massimo della quantità di liquido pericardico.
- Patologico, in cui si manifesta un accumulo di liquido anomalo per quantità o per rapidità di formazione che solitamente è legato ad una patologia. Si parla di versamento pericardico patologico quando il liquido raggiunge i 200 - 300 ml.
In base alla modalità di insorgenza ed alla durata, il versamento pericardico può essere classificato in:
- Acuto, quando compare improvvisamente ed ha una durata inferiore ai tre mesi. È solitamente legato alla pericardite acuta.
- Cronico o persistente, quando l'insorgenza è più lenta, senza manifestazioni acute ed ha una durata superiore ai tre mesi. Si associa a pericardite cronica, che viene considerata come una complicanza di quella acuta.
In base alla tipologia di liquido riscontrato nel pericardio distinguiamo:
- Versamento pericardico purulento, in cui il liquido è simile a pus e che solitamente è correlato a fenomeni infettivi.
- Emopericardio, in cui il liquido pericardico è simile a sangue ed è legato a traumi che determinano la rottura di un vaso sanguigno e il conseguente versamento di sangue nel pericardio.
- Idropericardio, in cui il liquido che si accumula nel pericardio è simile a trasudato, di aspetto sieroso, talvolta contenente fibrina e di natura non infiammatoria.
- Chilopericardio, il liquido ha un aspetto simile a grasso e la sua presenza è solitamente legata alla rottura del dotto toracico.
Infine in base alla zona cardiaca in cui si verifica, può essere definito:
- Anteriore, quando il liquido in eccesso è localizzato nella zona anteriore cardiaca.
- Posteriore, se si trova nella zona posteriore del cuore.
- Apicale, quando il liquido è accumulato a livello dell'apice cardiaco (la parte del cuore più appuntita).
- Basale, quando il liquido è accumulato a livello della base del cuore.
Le cause che possono portare all’ anomalo accumulo di liquido.
Il versamento pericardico, è un sintomo che può avere causa sconosciuta poiché non si conosce l'esatta causa che ne determina la comparsa (versamento idiopatico) ma può anche essere riconducibile a diverse condizioni non patologiche quali:
- Traumi di natura fisica, come una perforazione toracica in seguito ad incidente, o di natura post - chirurgica, legati ad una lesione subita durante un intervento chirurgico, come ad esempio contusioni derivanti da interventi di cardiochirurgia quali l'ablazione (inserimento di piccoli cateteri all'interno dei vasi sanguigni cardiaci per trattare le aritmie).
- Assunzione di alcuni farmaci, tra cui anticoagulanti, antiasmatici (come ad esempio il disodiocromoglicato), anti ipertensione (quali ad esempio l'idralazina), antiepilettici (come la fenitoina), anti tubercolosi (ad esempio l'isoniazide), regolatori del ritmo cardiaco (ad esempio farmaci per l'aritmia come la procainammide), e farmaci per la cura dell'ipertermia maligna (come il dantrolene sodico).
- Trattamenti radioterapici, per il trattamento di tumori vicini al cuore come quelli in sede polmonare. Le radiazioni in questo caso, possono provocare infiammazione del pericardio e versamento di liquido.
- Trattamenti chemioterapici, in particolare quelli a base di doxorubicina e ciclofosfamide, che possono provocare tossicità cardiovascolare.
Le cause patologiche.
Spesso l’anomalo accumulo di liquido è provocato da patologie. Tra le più comuni troviamo:
- Idrope fetale: è una condizione patologica che determina la presenza di versamento pericardico fetale e di altri accumuli di liquido patologici nel feto (almeno in due distretti corporei). È legata solitamente a condizioni di anemia fetale di natura autoimmune o non autoimmune.
- Neoplasie: il versamento pericardico, può essere causato da tumori del pericardio e cardiaci (ad esempio fibromi, leiomiomi, fibromi, teratomi e lipomi) o da metastasi derivanti da altri tumori “extra cardiaci” quali quelli al polmone o al seno, la leucemia, il linfoma o il melanoma.
- Scompenso cardiaco: è una condizione che si verifica quando il cuore non riesce a svolgere in maniera efficace il suo lavoro di pompare il sangue e, pertanto, si verificano anomali accumuli di liquido.
- Ipotiroidismo: la riduzione degli ormoni tiroidei, causa problemi a livello cardiocircolatorio con riduzione della forza contrattile del cuore e possibile aumento del liquido pericardico in conseguenza dell'insufficienza cardiaca.
- Insufficienza renale: può causare versamento pericardico e pericardite acuta sia a causa dell'incapacità dei reni di eliminare correttamente i liquidi in eccesso, sia a causa degli alti livelli di sostanze azotate (uremia) causati dal danno renale e dall'incapacità dei reni di eliminare correttamente queste sostanze.
Un aspetto comune tra le patologie che determinano il versamento pericardico, è la pericardite, un'infiammazione del pericardio che comunemente è una manifestazione secondaria di diverse patologie o traumi e che si manifesta sia negli adulti che in età pediatrica (in bambini o neonati). Tra le patologie che determinano la comparsa di versamento pericardico, associato a pericardite abbiamo:
- Infezioni causate da virus, batteri parassiti o funghi. In particolare, infezioni quali; rickettsiosi, tubercolosi, aids, mononucleosi, da stafilococco, da meningococco, da clamidia e da haemophilus influenzae.
- Sindrome di Dressler: rappresenta una forma di pericardite particolare causata da una massiva risposta del sistema immunitario conseguente ad un attacco cardiaco.
- Patologie autoimmuni: questi disordini, quali ad esempio il lupus eritematoso o l'artrite reumatoide, determinano uno stato infiammatorio generale di tutto l'organismo legato all'azione del sistema immunitario.
- Disturbi infiammatori: alcune patologie infiammatorie quali la sarcoidosi polmonare e l'amiloidosi possono provocare un'infiammazione del pericardio con conseguente pericardite e versamento pericardico.
- Covid. L’infezione da Coronavirus che colpisce le vie respiratorie può avere conseguenze cardiovascolari. Il virus covid 19 può infatti, colpire il muscolo cardiaco e provocare l’infiammazione con conseguente versamento del liquido pericardico.
I sintomi del versamento pericardico.
Il versamento pericardico, se lieve, può essere del tutto asintomatico.
Quando però raggiunge una certa entità, allora si manifestano specifici sintomi, come:
- Dolore toracico, che si irradia al collo a livello della cervicale ed al braccio sinistro. Il dolore diventa più intenso quando il paziente si sdraia e quando respira ed è simile a quello che si può provare durante un infarto.
- Dispnea, ovvero difficoltà a respirare e ortopnea con dolore durante la respirazione quando ci si distende a causa della compressione che il liquido esercita a livello della cavità toracica.
- Sensazione di oppressione toracica ed ansia.
- Febbre o febbricola.
- Debolezza ed astenia.
- Tosse.
- Aumento della frequenza cardiaca.
- Vertigini, giramenti di testa, sensazione di svenimento.
Il versamento pericardico è pericoloso?Possibili complicanze.
Una delle possibili complicanze del versamento pericardico è il cosiddetto tamponamento cardiaco, una condizione molto grave in cui il cuore viene compresso dal liquido pericardico e non riesce più a pompare il sangue in modo corretto.
Questa condizione può provocare un'insufficienza cardiaca grave fino alla morte del paziente.
Come fare la diagnosi.
La diagnosi di versamento pericardico, non è sempre facile in quanto spesso, questa condizione, può esser confusa con la “cardiomegalia” (ossia un aumento di volume del cuore). In linea generale una diagnosi di versamento pericardico si esegue mediante:
- Esame obiettivo mediante auscultazione del cuore con lo stetoscopio. Se vi è la presenza di liquido si sentirà un suono acuto oppure, se il liquido è in grandi quantità, un suono ovattato.
- Radiografia toracica, che mostra a livello del cuore un'ombra, dovuta alla presenza del liquido.
- Ecocardiografia, ovvero un'ecografia cardiaca con cui è possibile sia mostrare l'eventuale presenza di liquido (che appare, in termini tecnici ecografici come un'immagine ecopriva), sia quantificare il liquido presente.
- Tac o risonanza magnetica, nel caso in cui radiografia ed ecocardiografia abbiano posto il sospetto di versamento pericardico senza però confermarne la presenza.
Come riassorbire il liquido pericardico in eccesso.
Il versamento pericardico può essere trattato con procedure mediche o farmacologiche che vengono stabilite in base alla causa scatenante e in base alla quantità di liquido presente.
Un versamento lieve può riassorbirsi spontaneamente nel giro di alcune settimane, mentre un versamento importante che può comportare rischio di tamponamento cardiaco richiede procedure mediche di urgenza.
Terapia farmacologica.
Qualora non sia necessaria una procedura di urgenza è possibile intervenire mediante farmaci:
- Antinfiammatori non steroidei, in particolare l'acido acetilsalicilico, l'ibuprofene, il diclofenac o l'indometacina.
- Corticosteroidi, come ad esempio il prednisone, utili in caso di pericardite da patologie autoimmuni.
- Colchicina, un farmaco appartenente alla famiglia degli alcaloidi.
- Antibiotici, antimicotici o antiparassitari, diversi in base all'infezione scatenante.
- Analgesicioppioidi, quali codeina e tramadolo.
Aspirazione versamento pericardico.
La terapia medica di eccellenza in caso di versamento di grave entità viene chiamata pericardiocentesi e consiste nell'asportazione del liquido mediante un ago che si inserisce tra la quarta e la quinta costa toracica e che raggiunge poi lo spazio pericardico.
Altre procedure.
In alcuni casi, come ad esempio quando il versamento pericardico non si riassorbe con i farmaci, quando la pericardiocentesi non è sufficiente, quando il versamento diventa cronico o quando si è in presenza di tamponamento cardiaco, potrebbe essere necessario intervenire con procedure invasive quali:
- Pericardiectomia, ovvero l'asportazione del pericardio.
- Sclerosi della cavità pericardica, ovvero si inietta nello spazio pericardico una sostanza “sclerosante” che chiude completamente la cavità ed impedisce la formazione di nuovo liquido.
- Intervento a cuore aperto, nei casi in cui si verifica un emopericardio.
Tempi di guarigione.
Il versamento pericardico lieve di origine virale si riassorbe nel giro di poche settimane. Tuttavia la pericardite che si associa al versamento di liquido può diventare cronica quando persiste per oltre sei mesi. Tale situazione spesso si risolve solo con l’intervento chirurgico di asportazione del pericardio.