Fasi dell'Alzheimer: Guida Dettagliata e Consigli Utili
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L'Alzheimer è una malattia che colpisce milioni di persone nel mondo, cambiando la vita di chi ne soffre e di coloro che li circondano. Questo articolo offre una guida dettagliata sulle fasi dell'Alzheimer, dal riconoscimento dei primi sintomi alla gestione della vita quotidiana. L'obiettivo è fornire informazioni chiare e supporto a pazienti, familiari e caregiver, per affrontare insieme questa sfida.
Fasi dell'Alzheimer: una guida dettagliata
La malattia di Alzheimer progredisce attraverso diverse fasi, ciascuna con i suoi sintomi e sfide unici. Comprendere queste fasi ti aiuta a capire cosa aspettarti e come offrire il miglior supporto possibile. Ecco una guida dettagliata alle fasi dell'Alzheimer:
- Preclinica Alzheimer o Fase Asintomatica: Questa è la fase che inizia molti anni prima che i sintomi diventino evidenti. Non ci sono segni evidenti della malattia, ma le modifiche nel cervello stanno già iniziando.
- Alzheimer a Esordio Precoce o Lieve: I sintomi iniziali includono dimenticanze, difficoltà nel ricordare parole o nomi e sottili problemi di coordinazione. Questi sintomi vengono facilmente scambiati per normali segni di invecchiamento o stress.
- Alzheimer Moderato: In questa fase, i sintomi diventano più evidenti e influenzano la vita quotidiana. Le persone dimenticano dettagli significativi, come il loro indirizzo o numero di telefono, o avere difficoltà a svolgere attività quotidiane come cucinare o fare acquisti.
- Alzheimer Moderatamente Grave: Questa fase comporta un declino più grave delle funzioni cognitive e fisiche. Le persone hanno difficoltà a riconoscere i familiari, a camminare o a parlare. Potrebbero anche sviluppare comportamenti insoliti o agitati.
- Alzheimer Grave o Avanzato: Questa è la fase finale della malattia. Le persone affette perdono la capacità di comunicare, muoversi o prendersi cura di sé. Potrebbero richiedere assistenza 24 ore su 24.
Cosa è l'Alzheimer: caratteristiche
L'Alzheimer è una malattia neurodegenerativa. Questo significa che colpisce il cervello, causando la progressiva perdita delle sue funzioni. È la forma più comune di demenza, una condizione che porta a problemi con la memoria, il pensiero e il comportamento.
- Definizione: la malattia di Alzheimer è caratterizzata da un accumulo di proteine nel cervello, che porta a danni cellulari e la morte dei neuroni. Questi cambiamenti influiscono sulle capacità cognitive e comportamentali del paziente.
- Statistiche: l'Alzheimer è una malattia diffusa. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2020 circa 50 milioni di persone nel mondo ne erano affette. Questo numero è destinato a triplicare entro il 2050, a causa dell'aumento della longevità.
- Evoluzione della malattia: l'Alzheimer non colpisce all'improvviso. Si sviluppa gradualmente, attraverso diverse fasi. Inizialmente, i sintomi sono lievi e difficili da riconoscere. Ma con il passare del tempo, diventano più gravi e influenzano sempre più la vita quotidiana del paziente.
- Nella fase iniziale, ci possono essere piccole dimenticanze, come perdere le chiavi o dimenticare appuntamenti.
- Nella fase intermedia, i sintomi diventano più evidenti. Il paziente ha problemi a ricordare eventi recenti, a trovare le parole giuste durante una conversazione o a gestire attività quotidiane come cucinare o fare la spesa.
- Nella fase avanzata, i pazienti non riconoscono i loro cari, avere difficoltà a comunicare e necessitare di assistenza costante.
Comprendere la malattia aiuta a gestirla meglio e a trovare il supporto necessario.
Fase iniziale (o preclinica): i segnali invisibili
La fase iniziale o preclinica dell'Alzheimer è un periodo in cui le modifiche nel cervello iniziano a svilupparsi, ma non ci sono ancora sintomi evidenti della malattia.
- Modifiche Cerebrali Invisibili: In questa fase, le proteine anormali cominciano a formare placche e grovigli nel cervello. Questi accumuli di proteine sono un segno distintivo dell'Alzheimer. Tuttavia, si sviluppano silenziosamente nel cervello per anni, o addirittura decenni, prima che i sintomi si manifestino.
- Rilevazione Preclinica: La diagnosi in questa fase è difficile, poiché i sintomi non sono ancora evidenti. Tuttavia, alcune tecniche di imaging cerebrale avanzate e test di liquido spinale rilevano segni precoci della malattia.
- Importanza della Prevenzione: Sebbene non ci siano attualmente cure per l'Alzheimer, studi suggeriscono che uno stile di vita sano riduce il rischio. Ciò include una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare, controllo delle malattie croniche, mantenimento di un peso sano e stimolazione mentale.
Fase lieve: i primi sintomi riconoscibili
Nella fase lieve dell'Alzheimer, i sintomi diventano riconoscibili e iniziano a influenzare le attività quotidiane:
- Diminuzione della Memoria: Le persone in questa fase dimenticano nomi recenti o eventi. Potrebbero ripetere le stesse domande o storie, e iniziare a perdere cose di frequente.
- Difficoltà di Pianificazione e Risoluzione dei Problemi: Diventa difficile seguire le ricette o pagare le bollette. Potrebbero avere problemi con il calcolo dei numeri o con l'organizzazione delle attività.
- Sfide nelle Attività Quotidiane: Potrebbero ritirarsi dalle attività sociali o lavorative. I cambiamenti di personalità, come l'essere facilmente irritabili o apatici, diventano evidenti.
- Difficoltà Spaziali e Temporali: Potrebbero avere problemi a capire dove si trovano o a ricordare la data corrente.
- Visite Mediche Importanti: È fondamentale consultare un medico non appena si notano questi sintomi. La diagnosi precoce aiuta a gestire i sintomi e rallentare la progressione della malattia.
- Supporto Familiare: Il sostegno da parte dei familiari diventa vitale in questa fase. È importante essere pazienti, offrire comfort e aiutare nelle attività quotidiane.
Fase moderata: aumento delle difficoltà
Durante la fase moderata dell'Alzheimer, i sintomi diventano più pronunciati e le difficoltà aumentano. Questo include:
- Dimenticanza Aumentata: Gli individui dimenticano dettagli personali, come il proprio indirizzo o numero di telefono, o potrebbero non riconoscere i familiari.
- Cambiamenti Comportamentali: Alcuni diventano agitati, ansiosi o sospettosi. Si verificano cambiamenti nell'umore o nel comportamento, come vagare o urlare.
- Difficoltà nel Linguaggio: Potrebbero avere difficoltà a trovare le parole giuste o a seguire le conversazioni. Potrebbero anche confondere le parole o usare frasi senza senso.
- Problemi Motori: Potrebbero iniziare a muoversi lentamente, avere difficoltà a camminare o perdere l'equilibrio.
- Complicazioni di Salute: In questa fase, potrebbero non essere in grado di comunicare i sintomi fisici o le preoccupazioni mediche, come il dolore o la malattia.
- Assistenza Necessaria: A questo punto, potrebbero aver bisogno di assistenza per le attività quotidiane, come mangiare, vestirsi o usare il bagno.
- Gestione dell'Assistenza: Ora più che mai, il supporto dei familiari e dei professionisti dell'assistenza sanitaria è vitale. Offrire un ambiente sicuro, confortevole e di supporto aiuta a gestire i sintomi.
Fase avanzata: l'ultima fase dell'Alzheimer
La fase avanzata dell'Alzheimer rappresenta l'ultima tappa di questa malattia neurodegenerativa. Durante questa fase, gli individui necessitano di assistenza completa a causa dei seguenti cambiamenti:
- Perdita della Memoria: In questa fase, la memoria è gravemente compromessa. Gli individui potrebbero non riconoscere i familiari o se stessi allo specchio.
- Cambiamenti Fisici: La perdita di peso è comune, così come l'indebolimento muscolare. La mobilità potrebbe essere così ridotta da richiedere l'uso di una sedia a rotelle o il letto.
- Difficoltà di Comunicazione: Potrebbero non essere più in grado di parlare o esprimere le proprie esigenze. Possono comunicare attraverso suoni, gesti o espressioni facciali.
- Problemi di Salute: Gli individui sono a rischio di infezioni, come polmonite, a causa di problemi di deglutizione.
- Assistenza Totale: Richiedono assistenza per tutte le attività quotidiane, compreso mangiare, bere, andare in bagno e muoversi.
- Cura al Fine della Vita: Il focus diventa il confort e la qualità della vita. Il sollievo dal dolore, l'igiene personale, la nutrizione e l'amorevole attenzione diventano cruciali.
L'importanza della diagnosi precoce
La diagnosi precoce dell'Alzheimer ha un'importanza fondamentale e qui ci sono le ragioni.
- Pianificazione del Futuro: Una diagnosi precoce permette a te e ai tuoi cari di prendere decisioni informate riguardo alla cura, ai trattamenti medici, ai piani di vita e ai problemi legali e finanziari.
- Accesso ai Trattamenti: Mentre non esiste una cura per l'Alzheimer, ci sono trattamenti disponibili che aiutano a rallentare la progressione dei sintomi. Tali trattamenti sono spesso più efficaci quando somministrati nelle fasi iniziali della malattia.
- Gestione dei Sintomi: La diagnosi precoce permette di gestire i sintomi dell'Alzheimer prima che diventino troppo gravi. Questo migliora notevolmente la qualità della vita dell'individuo.
- Partecipazione alla Ricerca: Chi riceve una diagnosi precoce ha l'opportunità di partecipare a studi clinici. Questi studi offrono accesso a nuovi trattamenti e contribuire alla ricerca scientifica per trovare una cura.
- Supporto e Risorse: Una diagnosi precoce offre la possibilità di connettersi con servizi di supporto e risorse. Questo include gruppi di sostegno, servizi di assistenza domiciliare e programmi educativi.
- Riduzione dell'Ansia: Sapere cosa sta accadendo allevia l'ansia e la paura associate ai sintomi iniziali. .
Vivere con l'Alzheimer: consigli utili
Vivere con l'Alzheimer è una sfida sia per i pazienti che per i caregiver. Ecco alcuni consigli utili per affrontare questa difficile situazione.
- Stabilire una Routine Quotidiana: Per le persone con Alzheimer, mantenere una routine è rassicurante e aiuta a ridurre la confusione. Questo vale sia per le attività quotidiane che per le routine di sonno.
- Promuovere l'Indipendenza: Per quanto possibile, incoraggia la persona a mantenere le sue abitudini e attività. Questo contribuisce a preservare le competenze esistenti e promuovere un senso di indipendenza e autostima.
- Ambiente Sicuro: Crea un ambiente sicuro e confortevole. Ciò potrebbe includere l'eliminazione di oggetti pericolosi o la creazione di percorsi chiari per camminare.
- Comunicazione Chiara e Paziente: Quando parli con la persona con Alzheimer, usa frasi semplici, parla lentamente e chiaramente. Sii paziente e attendi le risposte.
- Attività Graduali e Stimolanti: Proponi attività che possano essere eseguite in passaggi piccoli e gestibili. Questo include puzzle, attività di giardinaggio o ascolto di musica.
Per i caregiver:
- Cura di Sé: Prenditi cura di te stesso. Questo include la cura della tua salute fisica, mentale ed emotiva. Non puoi prenderti cura di qualcun altro se non ti prendi cura di te stesso.
- Chiedi Aiuto: Non c'è nulla di sbagliato nel chiedere aiuto. I caregiver potrebbero sentirsi sopraffatti e stanchi, quindi non esitare a cercare supporto da amici, familiari o professionisti.
- Educazione e Formazione: Prenditi del tempo per imparare tutto quello che puoi sull'Alzheimer. Più capisci la malattia, più sarai equipaggiato per gestirla.
- Sostegno Emotivo: Trova un gruppo di supporto o un consigliere con cui parlare dei tuoi sentimenti e delle tue preoccupazioni.
Vivere con l'Alzheimer non è facile, ma con le giuste risorse e l'approccio, sia i pazienti che i caregiver possono trovare la forza e il sostegno di cui hanno bisogno.
Gestione dei sintomi dell'Alzheimer
Gestire i sintomi dell'Alzheimer è impegnativo, ma ci sono strategie che aiutano a rendere la vita quotidiana più gestibile. Ecco alcuni consigli su come farlo:
- Farmaci: Esistono farmaci approvati per trattare i sintomi dell'Alzheimer. Questi rallentano la progressione della malattia e migliorano la qualità della vita. Sempre consultare il medico prima di iniziare qualsiasi trattamento.
- Strategie di Comunicazione: Utilizza strategie di comunicazione positive. Sii chiaro, paziente e rassicurante quando parli con la persona con Alzheimer.
- Promuovere le Abilità Rimaste: Concentrati su ciò che la persona può ancora fare, piuttosto che su ciò che ha perso. Aiuta a promuovere la fiducia in sé stessi e il senso di utilità.
- Ambiente Sicuro e Familiare: Mantieni un ambiente familiare e sicuro, riduce la confusione e l'ansia.
- Esperienze Sensoriali Positive: Usa la musica, l'arte o i ricordi per stimolare le sensazioni positive. Queste esperienze promuovono il benessere emotivo.
- Gestione dello Stress: Cerca di ridurre lo stress. Tecniche come la meditazione, la respirazione profonda o lo yoga sono utili.
- Dieta Equilibrata: Una dieta sana contribuisce a mantenere il benessere generale. Cerca di includere frutta, verdura, proteine magre e cereali integrali.
- Movimento e Attività Fisica: Se possibile, incoraggia l'attività fisica, aiuta a mantenere la forza fisica e migliora l'umore e il sonno.
- Rispetto e Dignità: Ricorda sempre di trattare la persona con Alzheimer con rispetto e dignità. È importante mantenere la loro dignità e il senso di identità personale.
Risorse utili e supporto per i caregiver
Essere un caregiver per una persona con Alzheimer è un compito impegnativo. Ecco una lista di risorse utili che forniscono supporto durante questo viaggio:
- Gruppi di Supporto: Partecipare a un gruppo di supporto fornisce un senso di comunità. Offre un luogo sicuro per condividere esperienze, consigli e strategie con altre persone che stanno vivendo situazioni simili.
- Servizi di Consulenza: I servizi di consulenza ti aiutano a gestire lo stress e le emozioni complesse che emergono durante la cura di una persona con Alzheimer.
- Formazione per Caregiver: Alcune organizzazioni offrono programmi di formazione per caregiver. Questi corsi ti insegnano tecniche efficaci di gestione dei sintomi, strategie di comunicazione e altre competenze utili.
- Risorse Online: Esistono molti siti web dedicati alla cura dell'Alzheimer. Questi offrono una vasta gamma di risorse, dalla ricerca medica ai consigli pratici per la vita quotidiana.
- Servizi di Assistenza a Domicilio: L'assistenza domiciliare offre un sollievo necessario. Questo include infermieri a domicilio, terapisti occupazionali o servizi di consegna dei pasti.
- Libri e Pubblicazioni: Ci sono molti libri e pubblicazioni che offrono consigli pratici e informazioni sulla malattia di Alzheimer. Questi sono un'ottima risorsa per approfondire la tua comprensione della malattia.
- App di Gestione del Tempo: Gestire l'assistenza di un amato è un compito che richiede molto tempo. Le app di gestione del tempo aiutano a organizzare e a bilanciare le tue responsabilità.
Conclusioni: l'importanza della ricerca e del supporto continuo
La malattia di Alzheimer è un percorso che richiede comprensione, pazienza e un notevole supporto. Ma c'è speranza nella ricerca continua e nei progressi della scienza.
- Ricerca: La ricerca continua a spingere i confini della nostra comprensione dell'Alzheimer. Nuove scoperte portano a terapie più efficaci o addirittura a una possibile cura. Ogni piccolo passo avanti è un traguardo nel cammino verso la lotta a questa malattia.
- Supporto: Il supporto per i pazienti e i caregiver è fondamentale. Da consulenze individuali a gruppi di supporto, queste risorse forniscono assistenza emotiva, educativa e pratica a coloro che ne hanno bisogno.
- Educazione: Essere informati sull'Alzheimer aiuta a gestire la malattia. Conoscere i sintomi, le fasi e le possibili strategie di gestione fa una grande differenza nella qualità della vita dei pazienti e dei loro caregiver.
- Comunità: Creare una comunità di supporto porta sollievo a coloro che vivono con l'Alzheimer. L'isolamento è una delle sfide più dure da affrontare, sia per i pazienti che per i caregiver. Una comunità solidale allevia questo peso.
- Speranza: Nonostante la sfida che l'Alzheimer rappresenta, c'è sempre motivo di speranza. La ricerca continua a fare progressi, e il supporto per i pazienti e i caregiver non è mai stato così forte.
Come tale, rimane evidente l'importanza di continuare a dedicarsi alla ricerca e al supporto per la malattia di Alzheimer. Sebbene sia una malattia difficile da affrontare, la forza della comunità, unita ai progressi della scienza, fa una reale differenza nella vita delle persone coinvolte.
Domande frequenti sulle fasi dell'Alzheimer
Affrontare l'Alzheimer porta molte domande, sia per i pazienti che per i caregiver. Vediamo insieme alcune delle domande più comuni sulle fasi dell'Alzheimer.
- Quali sono le fasi dell'Alzheimer? L'Alzheimer è solitamente suddiviso in tre fasi principali: fase iniziale, fase intermedia e fase avanzata. Ogni fase ha caratteristiche e sintomi distinti, che vanno dalla perdita di memoria a breve termine all'incapacità di riconoscere i propri cari o di curare sé stessi.
- Quanto tempo dura ciascuna fase dell'Alzheimer? La durata di ogni fase varia da persona a persona, a seconda di molti fattori, tra cui l'età, la salute generale e la gravità dei sintomi. In media, una persona con Alzheimer vive da 4 a 8 anni dopo la diagnosi, ma può vivere fino a 20 anni.
- Come si può gestire la progressione dell'Alzheimer? Anche se non esiste una cura per l'Alzheimer, esistono strategie di gestione dei sintomi che aiutano a mantenere la qualità della vita. Queste includono terapie farmacologiche, stimolazione cognitiva e supporto emotivo.
- Cosa si può fare per supportare una persona nelle varie fasi dell'Alzheimer? Il supporto varia a seconda delle esigenze della persona e della fase della malattia. Nelle fasi iniziali, è utile aiutare con i promemoria e la gestione degli impegni. Nelle fasi successive, l'assistenza con le attività quotidiane diventa sempre più importante.
- Quali risorse sono disponibili per i caregiver di persone con Alzheimer? Ci sono molte risorse disponibili per i caregiver, tra cui gruppi di supporto, consulenze, formazione su come gestire i sintomi dell'Alzheimer e servizi di assistenza domiciliare.
Approfondimenti
La Disconnessione del Lobo Temporale Mediale e l'Iperattività Neuronale nelle Fasi Iniziali dell'Alzheimer
La malattia di Alzheimer (AD) è caratterizzata da una progressione insidiosa che inizia molto prima dell'emergere dei sintomi clinici. Tra gli aspetti più intriganti e meno compresi di questa malattia vi è il fenomeno della disconnessione del lobo temporale mediale (MTL) e dell'ipereccitabilità neuronale nelle fasi iniziali. Questa sezione esplora la relazione tra questi due fenomeni, cercando di delineare come la loro interazione possa contribuire alla patogenesi dell'AD.
Il Ruolo del Lobo Temporale Mediale nella Malattia di Alzheimer
Il MTL gioca un ruolo cruciale nella codifica della memoria e nella navigazione spaziale. Studi hanno dimostrato che le prime aree colpite dall'accumulo patologico di proteine tau e amiloide-β sono proprio nel MTL, in particolare nell'ippocampo. Questo accumulo porta a una disfunzione sinaptica e a una perdita di connettività neuronale, che si manifesta con un declino della memoria e delle funzioni cognitive.
Disconnessione Funzionale e Iperattività: Un Paradosso?
La disconnessione funzionale nel MTL è stata osservata come una riduzione dell'attività sinaptica e della comunicazione tra neuroni. Paradossalmente, però, questa disconnessione sembra essere accompagnata da un aumento dell'attività elettrica in alcune cellule, noto come ipereccitabilità neuronale. Questo fenomeno è stato ipotizzato essere una risposta compensatoria alla perdita di connettività, ma può anche contribuire ulteriormente al danno neuronale.
L'Ipereccitabilità Neuronale come Risposta Compensatoria
L'ipereccitabilità potrebbe rappresentare un tentativo del cervello di mantenere la funzionalità sinaptica di fronte alla progressiva perdita di connessioni. Questa risposta compensatoria potrebbe inizialmente aiutare a preservare le funzioni cognitive, ma con il tempo potrebbe diventare dannosa. L'eccessiva attività elettrica può infatti portare a danni ossidativi, infiammazione e morte cellulare, accelerando la progressione della malattia.
Evidenze Cliniche e di Imaging
Studi di imaging hanno mostrato che l'ipereccitabilità nel MTL è associata a un aumento dell'accumulo di amiloide-β e a una maggiore severità dei sintomi cognitivi. Inoltre, tecniche come la risonanza magnetica funzionale (fMRI) hanno rivelato che l'ipereccitabilità può essere correlata a specifici pattern di connettività cerebrale alterata.
Implicazioni Terapeutiche
La comprensione di questi meccanismi non è solo di interesse accademico, ma ha anche implicazioni terapeutiche. Se l'ipereccitabilità è effettivamente una risposta compensatoria che diventa dannosa, interventi che mirano a normalizzare l'attività elettrica del cervello potrebbero offrire nuove strategie per rallentare la progressione dell'AD. Farmaci come gli antiepilettici sono già oggetto di studio in questo contesto.
Bibliografia
La comprensione dell'Alzheimer e dei suoi vari stadi è in continua evoluzione grazie alla ricerca scientifica. Qui di seguito è presentata una selezione di lavori chiave che hanno contribuito a delineare la nostra attuale comprensione della malattia.
- Verso la definizione delle fasi precliniche della malattia di Alzheimer: Raccomandazioni dei gruppi di lavoro dell'Istituto Nazionale sull'Invecchiamento e dell'Associazione Alzheimer sui criteri diagnostici per la malattia di Alzheimer
- Data: 1 Maggio 2011
- Link (PubMed)
- Fonte: PubMed
- Abstract: Viene proposto un quadro concettuale e criteri di ricerca operativi, basati sulle prove scientifiche prevalenti fino ad oggi, per testare e perfezionare questi modelli con studi di ricerca clinica longitudinale. Si spera che queste raccomandazioni forniscano una rubrica comune per far avanzare lo studio della AD preclinica.
- Peer Reviewed: Sì
- Approccio di apprendimento profondo per la diagnosi automatizzata e la classificazione multi-classe delle fasi della malattia di Alzheimer utilizzando fMRI a riposo e reti neurali residue
- Autori: Farheen Ramzan, Muhammad Usman Ghani Khan, Muhammad Asim Rehmat, Sajid Iqbal, Tanzila Saba, Amjad Rehman, Zahid Mehmood:
- Data: 18 Dicembre 2019
- Link (DBLP)
- Fonte: DBLP
- Abstract: L'analisi dei risultati indica che la classificazione e la previsione di disturbi neurodegenerativi cerebrali come la AD utilizzando l'imaging a risonanza magnetica funzionale e metodi avanzati di apprendimento profondo è promettente per il processo decisionale clinico e ha il potenziale per assistere nella diagnosi precoce della AD e delle sue fasi associate.
- Peer Reviewed: Sì
- Classificazione delle fasi della malattia di Alzheimer attraverso l'analisi volumetrica dei dati MRI
- Autori: Ruchika Das; Shobhanjana Kalita
- Link (IEEE)
- Fonte: IEEE
- Abstract: Questo lavoro implementa un modello di apprendimento profondo che è addestrato su un dataset MRI e divide correttamente le scansioni MRI nelle quattro fasi della AD: lievemente demente, moderatamente demente, non demente e gravemente demente.
- Peer Reviewed: Sì
- Prevalenza e rischio di progressione delle fasi precliniche della malattia di Alzheimer: una revisione sistematica e meta-analisi
- Autori: Lucilla Parnetti, Elena Chipi, Nicola Salvadori, Katia D'Andrea, Paolo Eusebi
- Data: 15 Gennaio 2019
- Link (PubMed)
- Fonte: PubMed
- Abstract: La possibilità di definire, nella routine clinica, un paziente come "pre-MCI a causa della AD" potrebbe offrire a questi soggetti l'opportunità di utilizzare farmaci modificanti la malattia al meglio, e si dovrebbe fare uno sforzo per operazionalizzare anche il work-up diagnostico in soggetti con deficit cognitivi sottili che non soddisfano ancora i criteri MCI.
- Peer Reviewed: Sì
- Disconnessione del lobo temporale mediale e ipereccitabilità attraverso le fasi della malattia di Alzheimer
- Autori: Lorenzo Pasquini, Farzaneh Rahmani, Somayeh Maleki-Balajoo, Renaud La Joie, Mojtaba Zarei, Christian Sorg, Alexander Drzezga, Masoud Tahmasian
- Data: 15 Maggio 2019
- Link (PubMed)
- Fonte: PubMed
- Abstract: Si ipotizza che la patologia amiloide-β corticale PMC induca deficit di elaborazione delle informazioni a lungo raggio attraverso la disconnessione funzionale e strutturale MTL-PMC nelle prime fasi della malattia, che a sua volta guida l'ipereccitabilità del circuito locale MTL.
- Peer Reviewed: Sì