Creme acido ialuronico: a cosa servono? Effetti e controindicazioni

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Dottoressa Jessica Zanza (Farmacia) Consulente Scientifico:
Dottoressa Jessica Zanza
(Specialista in farmacia)

Le creme all’acido ialuronico vengono considerate tra i migliori antirughe di sempre. Ma sono realmente efficaci? E, soprattutto, sono sicure? Esaminiamo i benefici apportati da questi prodotti, gli effetti avversi e le controindicazioni d’uso.

Cosa sono le creme all'acido ialuronico? Caratteristiche principali.

Come lascia intendere il nome, si tratta di creme a base di acido ialuronico e derivati, i cosiddetti ialuronani, contenuti in una percentuale che varia dallo 0,2% al 5%.

L’acido ialuronico è un componente fondamentale dei tessuti connettivi, in particolar modo la cute, che ne contiene il 50% del totale. Dal punto di vista chimico, si tratta di un glicosaminoglicano non solforato: un polimero dotato di lunghe catene lineari, formate dalla ripetizione di due zuccheri, l’acido-D-glucuronico e l’N-acetilglucosamina.

Ciò che molti non sanno, tuttavia, è che questi prodotti non vengono utilizzati solo in cosmesi ma sono altresì diffusi in campo medico.

Esaminiamo, dunque, le due categorie: quella cosmetica e quella medicinale!

Creme per uso cosmetico: a cosa servono?

Utilizzate nel trattamento e nella prevenzione delle rughe, solitamente a partire dai quarantanni d’età, queste preparazioni possono contenere varie forme di ialuronani, in particolare:

Spesso e volentieri, l’acido ialuronico viene associato ad altri principi attivi,quali: peptidi botulino-mimetici, antiossidanti ed estratti vegetali, che ne potenziano o ne completano l’azione.

Come abbiamo accennato, le creme a base di acido ialuronico e suoi derivati, possono apportare numerosi benefici, sono, infatti, in grado di prevenire ed attenuare i segni del tempo, di contrastare le smagliature e di eliminare molti inestetismi della pelle.

Hanno proprietà antiage e contrastano l’invecchiamento cutaneo.

Non v’è dubbio che le creme a base di acido ialuronico siano conosciute soprattutto per i loro effetti antietà: ad esse, infatti, vengono attribuite proprietà idratanti, ridensificanti e antirughe.

Le formulazioni contenenti acido ialuronico idrolizzato (HHA) sono in grado di attenuare le rughe, aumentare l’elasticità cutanea e ridefinire l’ovale del viso.

Il razionale d’impiego di queste creme si basa sul fatto che, con l’avanzare dell’età, decresce la produzione di acido ialuronico e la dimensione dei polimeri sintetizzati; di conseguenza:

Gli effetti ottenuti con l’utilizzo di tali creme sono strettamente correlati alla forma utilizzata, in particolare:

Riducono l’iperpigmentazione cutanea.

Le macchie brune possono insorgere a causa di una scorretta esposizione solare o a fattori ormonali (gravidanza, pillola anticoncezionale, etc.). Benché l’acido ialuronico non abbia effetti antimacchia particolari (se non preventivi, in quanto antiossidante), può essere associato al peeling chimico per lenire l’irritazione conseguente al trattamento.

La ricerca: due lavori molto interessanti:

Guevara et al. (2010) hanno studiato l’efficacia di una crema contenente idrochinone, acido glicolico e acido ialuronico, nel trattamento delle macchie brune. L’applicazione della crema, 2 volte/die per 12 settimane, ha ridotto l’estensione delle macchie e la pigmentazione, in 14/15 pazienti;

in uno studio clinico di Ibrahim et al. (2015), sono state valutate la sicurezza e l’efficacia di una crema a base di idrochinone, acido glicolico e acido ialuronico, in varie concentrazioni. Cento pazienti con iperpigmentazione lieve, moderata o severa, sono stati divisi in cinque gruppi da venti:

Sebbene tutti i trattamenti siano risultati efficaci rispetto al placebo, l’associazione idrochinone-acido ialuronico si è dimostrata la più sicura.

Aiutano a prevenire le striae distensae.

Stiamo parlando delle antiestetiche smagliature: lesioni atrofiche, allungate e dai bordi frastagliati, che insorgono a causa di fattori genetici, ormonali o relativi a repentine variazioni di peso, soprattutto nel seno, nell'addome, nei glutei e nelle cosce. le creme a base di acido ialuronico danno alla pelle la giusta idratazione rendendola elastica il che aiuta ad evitare la lacerazione dei tessuti connettivi profondi.

Secondo uno studio del 2010 di Draelos et al., l’applicazione di una crema a base di acido ialuronico, 2 volte/die per 12 settimane, ha migliorato in modo significativo l’aspetto delle strie rubrae, le smagliature rosate .

Creme sul mercato.

Occorre specificare che dire che una crema è dermatologicamente testata significa solo dire che non provoca alcuna reazione avversa in seguito all'applicazione. Generalmente il test di tollerabilità viene eseguito in un centro dermatologico su un minimo di 20 volontari.

Quando invece le proprietà di una crema (antirughe, antimacchie, anti-smagliature, ecc…) vengono effettivamente testate su volontari con quello specifico inestetismo, si parla di test clinico di efficacia che dimostra la capacità della crema di ridurre l’inestetismo oppure di attenuarlo.

Riportiamo la composizione e le modalità d’impiego di alcune creme antiage con efficacia clinicamente testata:

Lo studio in particolare:

In uno studio multicentrico di Cordero et al. (2011), è stato esaminato l’effetto antiage di Eluage®, una crema a base di acido ialuronico idrolizzato (HHA) e retinaldeide. 1462 pazienti sono stati divisi in tre gruppi: il primo, trattato con Eluage® cream (0,05% retinaldeide e 0,5% HHA); il secondo, trattato con Eluage® antiwrinkle concentrate (0,05% retinaldeide e 1% HHA); il terzo, trattato con entrambi. Dopo tre mesi di applicazione giornaliera:

Di seguito, invece, alcune note creme dermatologicamente testate e non comedogene:

Pomate mediche a base di acido ialuronico: a cosa servono?

Come abbiamo già anticipato, alcuni di questi prodotti sono dei veri e propri medicinali, volti a ripristinare l’integrità di cute e mucose. In questo caso parliamo di medicinali o dispositivi medici contenenti generalmente lo 0,2% di sodio ialuronato, da solo o in associazione alla sulfadiazina argentica (un antibiotico).

Approfondiamo quindi le proprietà di queste pomate e le condizioni per le quali si rende necessario il loro impiego.

Agiscono sulle lesioni cutanee, quali: escoriazioni, abrasioni, ustioni, ulcere, piaghe, ragadi, fistole e ferite di vario tipo.

Le creme a base di acido ialuronico possono essere utilizzate da sole, nel caso di lesioni non complicate, o in associazione ad altri trattamenti, quali: sostituti cutanei, bendaggi e Vacuum-assisted closure (una tecnica che aspira le secrezioni, facilitando la guarigione della ferita).

L’acido ialuronico, infatti, è in grado di creare un ambiente che accelera il processo di guarigione delle ferite .In particolare:

Anche in questo caso, gli effetti dipendono dalla dimensione delle catene polimeriche.

In un lavoro molto interessante di D’Agostino et al. (2015), sono stati confrontati gli effetti dell’acido ialuronico ad alto e basso peso molecolare, nonché di una loro miscela, sulla riparazione cutanea. Dai risultati emerge una maggior efficacia della miscela, rispetto ai singoli ialuronani, in quanto essa:

Efficacia delle creme all’acido ialuronico sull'ulcera varicosa.

Le proprietà cicatrizzanti di queste creme sono state valutate in vari studi clinici.

In uno studio multicentrico, coinvolgente 101 pazienti, è stata confrontata l’efficacia di una crema all'acido ialuronico rispetto al placebo, nel trattamento dell’ulcera varicosa. Dopo due mesi di trattamento, la crema ha ridotto significativamente l’estensione dell’ulcera e l’intensità del dolore (Dereure et al., 2012).

Riducono l’acne rosacea.

Si tratta di una patologia cutanea cronica, infiammatoria, caratterizzata da: arrossamento permanente, capillari in evidenza, edema e papulo-pustole.

Schlesinger and Powell (2013) hanno valutato l’efficacia di una crema, contenente frammenti di sodio ialuronato, in un gruppo di 15 pazienti affetti da acne rosacea lieve-moderata. Dopo otto settimane di trattamento, la crema ha migliorato l’aspetto globale del 78,5%, rispetto alla condizione iniziale, con una riduzione dell’arrossamento, della secchezza cutanea, del bruciore e del numero di papule.

Contrastano secchezza e lesioni delle mucose.

Non solo la cute ma anche le mucose possono beneficiare degli effetti di queste creme! Tra le indicazioni principali, abbiamo il decorso post-operatorio degli interventi al naso e l’atrofia vulvovaginale, una condizione molto frequente in menopausa, caratterizzata da: secchezza, irritazione, prurito, perdite, dispareunia (dolori durante i rapporti sessuali), emorragie post-coito e sintomi urinari (aumento della frequenza urinaria e incontinenza).

Efficacia delle creme per l’atrofia vaginale.

In uno studio di Azam Jokar et al. (2016), è stata confrontata l’efficacia di una crema, a base di sodio ialuronato, rispetto al Premarin® (una pomata a base di estrogeni) nel trattamento dell’atrofia vaginale. 56 donne in menopausa sono state divise in due gruppi:

Dallo studio è emerso che, le creme a base di acido ialuronico, possono essere utilizzate in alternativa agli estrogeni, in quanto:

Le pomate a base di acido ialuronico: utilizzo e posologia.

Esistono sul mercato numerose pomate a base di acido ialuronico: Approfondiamo le proprietà di quelle più utilizzate:

Connettivina®. Reperibile senza prescrizione medica, si tratta di un medicinale contenente lo 0,2% di sodio ialuronato e utilizzato per il trattamento di: escoriazioni, abrasioni, ustioni, ragadi al seno e ferite superficiali di vario tipo. Applicare la crema, previa disinfezione, 2-3 volte/die per un massimo di 2-4 settimane.

Connettivina plus®. Questa pomata, dispensabile con ricetta medica, contiene anche la sulfadiazina argentica (1%); viene utilizzata per lesioni ad alto rischio d’infezione, quali: ulcere varicose, piaghe ed ustioni. Applicare la crema, 1-2 volte/die, fino a completa guarigione (in ogni caso, per brevi periodi).

La connettivina per il trattamento delle ustioni.

In uno studio multicentrico è stata valutata l’efficacia della Connettivina plus®, contenente sodio ialuronato e sulfadiazina argentica, nel trattamento delle ustioni di secondo grado.

111 pazienti, con ustioni al tronco o agli arti, sono stati divisi in due gruppi: quello trattato con Connettivina plus® (0,2% sodio ialuronato e 1% sulfadiazina argentica) e quello trattato solo con sulfadiazina argentica; la crema è stata applicata una volta al giorno fino a completa guarigione (periodo non superiore alle quattro settimane).

Connettivina plus® ha ridotto significativamente il tempo di guarigione delle ustioni, superficiali e profonde, senza provocare reazioni avverse (Costagnola and Agrosì, 2005).

Rhinogen®. Si tratta di un prodotto specifico per la mucosa nasale, contenente lo 0,2% di sodio ialuronato; viene utilizzato in caso di secchezza o necessità di accelerare la guarigione della mucosa, in seguito ad intervento chirurgico. Applicare 3-4 volte/die, per un periodo massimo di 2-4 settimane.

Rhinogen per le lesioni nasali post-intervento.

Soldati et al. (1999) hanno valutato gli effetti del Rhinogen®, una crema a base di acido ialuronico, nel trattamento delle lesioni nasali post-intervento. 56 pazienti sono stati divisi in due gruppi: quello trattato con Rhinogen® e quello trattato con un comune unguento; dallo studio è emerso che Rhinogen®:

Hyalo Gyn®. Il prodotto contiene un estere dell’acido ialuronico (Hydeal-D), in grado di aderire alla mucosa vaginale e ripristinarne l’idratazione, la lubrificazione e l’integrità, se sono presenti lesioni da attrito. Effettuare un’applicazione ogni tre giorni, salvo diversa prescrizione

L’uso di Ialugen nelle lesioni da radioterapia.

Liguori et al. (1996) hanno studiato l’efficacia di Ialugen®, una crema contenente lo 0,2% di acido ialuronico, nella radioepitelite (una lesione cutanea provocata dalla radioterapia). 134 pazienti affetti da carcinoma sono stati divisi in due gruppi: quello trattato con Ialugen® e quello trattato col placebo; la crema o il placebo sono stati applicati 2 volte/die (dopo la seduta e di sera) per 10 settimane. In seguito alle valutazioni effettuate dal medico, è emerso che:

Hialofemme per l’atrofia vaginale.

In uno studio di Chen et al. (2013), è stata paragonata l’efficacia dell’Ovestin® - una crema a base di estrogeni - rispetto a Hyalofemme® - un gel a base di acido ialuronico - nel trattamento dell’atrofia vaginale in post-menopausa. 144 donne (età media 54 anni) sono state divise in due gruppi:

I ricercatori hanno constatato che, gli effetti dei due trattamenti, sono paragonabili in termini di efficacia (su secchezza, prurito, bruciore, dispareunia, ispessimento della mucosa) e sicurezza.

Effetti avversi e controindicazioni dei preparati con acido ialuronico.

Abbiamo visto come funzionano, come utilizzarle e in quali casi: ma le creme all'acido ialuronico sono sicure? Dai numerosi studi clinici, emerge la buona tollerabilità di queste creme, soprattutto in confronto ad altri trattamenti.

Approfondisci a cosa servono le infiltrazioni di acido ialuronico

Gli effetti collaterali sono poco frequenti, solitamente temporanei e correlati all’uso prolungato dei prodotti, che può aumentare il rischio di reazioni allergiche, o all'associazione con altri principi attivi, ad esempio:

Per tali motivi, l’impiego di questi prodotti è controindicato nei seguenti casi:

Le creme contenenti solo acido ialuronico e derivati, come la Connettivina® e Hyalo Gyn®, sono considerate sicure in gravidanza, durante l’allattamento e nell'infanzia; per le altre formulazioni, quali Connettivina plus®, occorre rivolgersi al medico.

Funzionano?

Nonostante i numerosi studi citati che ne attestano l’efficacia, le creme all'acido ialuronico non sono miracolose e se si vogliono ottenere risultati apprezzabili occorre affiancarle ad un corretto stile di vita che vede un’alimentazione bilanciata, l’eliminazione del fumo e una costante attività fisica.

Inoltre benché l’acido ialuronico endogeno sia effettivamente responsabile del turgore cutaneo, in realtà, l’idratazione ottenuta con le creme è solo superficiale. Gli ialuronani contenuti, infatti, hanno un diametro di 3.000nm: troppo grandi, dunque, per attraversare gli spazi intercellulari (15-50 nm) e raggiungere il derma!

Spesso, purtroppo, a supporto dei claims pubblicitari vengono riportati test di autovalutazione che esprimono valutazioni soggettive e non test clinici e sperimentazioni scientifiche.

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