Dolore al seno o mastalgia: cause, patologie e rimedi
Il dolore al seno è un sintomo acuto che può avere cause mammarie o legate a patologie extra mammarie. I rimedi della mastalgia dipendono dal tipo di diagnosi poichè, nella maggior parte dei casi, non si tratta di una vera e propria patologia, bensì una condizione parafisiologica.
Le caratteristiche principali della mastalgia:
Il dolore al seno è la caratteristica principale della mastalgia. Il dolore ha caratteristiche che variano enormemente da soggetto a soggetto e, la paura che esso possa configurare un cancro al seno, costituisce la causa più frequente di ricorso ad una visita senologica. Il dolore ha comunque caratteristiche che si possono così riassumere:
- Può interessare uno o entrambi i seni.
- Può essere costante o intermittente, sordo o urente e trafittivo.
- Può avere intensità che varia in un range piuttosto ampio. Esso infatti può andare dal dolore moderato tanto da essere assimilabile ad una semplice tensione o fastidio fino ad un dolore così intenso e severo da risultare invalidante. In alcuni casi è tale da compromettere perfino le relazioni di coppia perché rende difficile anche una semplice carezza.
- Può partire dall’ascella o dal dorso e, passando per il seno, irradiarsi fino alle braccia o al collo.
- Può presentarsi in condizione di riposo ma anche inseguito a sforzi.
- Può insorgere in maniera spontanea o essere evocato da una manipolazione per la presenza di trigger point.
- Si presenta frequentemente per un periodo di 2 o 3 giorni nella fase premestruale, ma in molte donne può perdurare almeno 5 o più giorni ogni mese.
- Può attenuarsi e scomparire alla comparsa del ciclo mestruale.
Classificazione del dolore al seno e relative cause.
In base a tali caratteristiche è possibile classificare la mastalgia nelle seguenti tre distinte categorie:
- Mastalgia correlata al ciclo mestruale.
- Mastalgia non correlata al ciclo mestruale.
- Mastalgia avente origine non mammaria.
Mastalgia correlata al ciclo mestruale o mastalgia ciclica.
Due donne su tre che soffrono di dolori al seno hanno mastalgia ciclica. L’età media di quelle che ne soffrono è 35 anni, ma può insorgere anche anche molto prima a partire dai 14-16 anni con la comparsa del menarca. Si parla di mastalgia ciclica quando il dolore è legato strettamente al ciclo mestruale ed ai cambiamenti ormonali, e cambia durate la sua durata. Generalmente il dolore interessa entrambi i seni, ma può essere anche unilaterale, non è severo infatti è piuttosto paragonabile ad una fastidiosa tensione come nella mammella rigonfia di latte durante l’allattamento. Compare generalmente 2 o 3 giorni prima dell’inizio delle mestruazioni e si attenua rapidamente sino a scomparire al loro sopraggiungere. In un ristretto numero di donne però può anche comparire a metà del ciclo. La gravidanza ed i contraccettivi orali (pillola anticoncezionale) di norma hanno pochi effetti sulla intensità del dolore e solo in un ridotto numero di casi lo intensificano. Il dolore può essere accompagnato da piccole nodosità riscontrabili alla palpazione che comunque non hanno significato istopatologico e che regrediscono rapidamente al termine delle mestruazioni. Il disturbo può accompagnare la donna per moltissimi anni e si calma fino a scomparire del tutto col sopraggiungere della menopausa.
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Cause della mastalgia ciclica.
Non sono note in maniera certa. Si sono fatte e si fanno svariate ipotesi. E' chiaramente evidente la stretta dipendenza del disturbo dai livelli ormonali.
Con maggior precisione gli ormoni che influenzano la mastalgia ciclica sono:
- Gli estrogeni che spingono i lobuli ed i dotti galattofori (deputati alla produzione del latte ed al convogliamento al capezzolo) a dilatarsi.
- Il progesterone che modula la concentrazione ed il meccanismo di azione degli estrogeni e contemporaneamente stimola gli acini delle ghiandole mammarie ad accrescersi.
- La prolattina. Ormone che viene secreto dalla ipofisi e la cui concentrazione modulata dagli estrogeni e che stimola la mitosi (divisioni in 2 parti uguali) delle cellule mammarie.
Spesso la mastalgia ciclica è associata alla mastopatia fibrocistica o alla ectasia duttale. Dove la mastopatia fibrocistica è una condizione a carattere benigno e quindi priva di implicazioni precancerose caratterizzata da numerosi cisti di varia dimensione. L’ectasia duttale è invece una patologia ad eziologia ignota che si presenta con secrezioni cremose/sierose dai capezzoli.
Mastalgia non ciclica.
E' un dolore che non è relazionato al ciclo mestruale ma è comunque causato da problemi della mammella.
La mastalgia non ciclica è di norma di difficile diagnosi e interessa per lo più le donne in menopausa. L’età di massima incidenza è intorno ai 43-45 anni ma può colpire anche prima ed arrivare a coinvolgere pazienti che hanno abbondantemente superato i 70 anni. Di norma dura molti anni e poi improvvisamente sparisce. Il dolore è quasi sempre unilaterale ed è di tipo urente trafittivo. Si presenta in maniera spontanea o talvolta è provocato da palpazione di taluni punti grilletto o trigger point. Altre volte ancora interessa tutto il seno o non è localizzabile. Le indagini cliniche come ecografia o mammografia non evidenziano in generale nessuna evidenza istopatologica. Contrariamente alla mastalgia ciclica difficilmente si accompagna alla mastopatia fibrocistica e raramente alla ectasia duttale.
Cause della mastalgia non ciclica.
Nella maggioranza delle mastalgie non cicliche ossia nei dolori al seno che non cambiano col ciclo mestruale la causa non è determinabile. Solo in un ridottissimo numero di casi la causa è determinabile. Le più comuni sono:
- Tumore alla mammella. In funzione della loro localizzazione si distinguono in: carcinomi duttali e carcinomi lobulari. I primi si originano dal tessuto dei dotti galattofori, i secondi nel tessuto delle ghiandole dove si produce il latte. Per una diagnosi precoce del tumore al seno è essenziale uno strumento di autodiagnosi che è l'autopalpazione. Autopalpazione che va eseguita col medio ed anulare ispezionando tutti i quadranti del seno. Frequentemente si riscontrano all'autopalpazione presenza di noduli. La cosa di norma non ha alcun valore patologico in quanto i tessuto mammario è composto da acini annegati in tessuto connettivo e adiposo. Acini che per effetto degli estrogeni tendono ad aumentare di volume essenzialmente nei giorni che precedono la comparsa delle mestruazione. I noduli che possono riscontrarsi alla palpazione sono di vari tipi: cisti (benigne, tondeggianti, morbide e ripiene di liquido), adenomi (benigni, duri, tondeggianti di piccole dimensioni e dai contorni definiti e mobili), noduli tumorali maligni (duri, dai contorni indefiniti e poco mobili). L’esame principe per la diagnosi dei tumori mammari è la mammografia. Esame che va effettuata con cadenza annuale a partire dai 40 anni
- Altre possibili cause diagnosticabili con estrema facilità possono essere: ghiandole sebacee infette presenti nell'areola del capezzolo, foruncoli, adenosi sclerosante (piccoli noduli non palpabili ma rilevabili ai raggi X), etc.
Mastalgia extra mammaria e possibili patologie.
Il dolore alla mammella è provocato da cause esterne alla mammella stessa.
L’insorgere del dolore non è relazionabile al ciclo mestruale né la sua intensità si modifica con questo. E' avvertito il più delle volte nella zona centrale del petto.
Cause del dolore extra mammario.|
Le cause possono essere molteplici e comunque quasi tutte identificabili con relativa semplicità. Le più comuni sono:
- Traumi. I più ricorrenti sono quelli causati dalla tensione della cintura di sicurezza per un improvviso arresto dell’automobile e quelli successivi a indagini bioptiche su noduli. Entrambe facilmente diagnosticabili con una analisi anamnestica.
- Angina. Dolore al petto provocato da ischemia cardiaca: ossia insufficiente irrorazione sanguigna del muscolo cardiaco per stenosi da placche aterosclerotiche delle coronarie.
- Sindrome di Tietze. E' una costocondrite ossia una infiammazione benigna delle cartilagini delle articolazioni sterno costole.
- Patologie delle vertebre. Problemi di vario tipo delle ultime vertebre cervicali o delle prime dorsali.
- Alcoolismo con danni epatici. Procura un cattivo metabolismo degli steroidi sessuali (estrogeni e progesterone) che può indurre il dolore.
- Dieta particolarmente abbondante in xantine. Dove le xantine sono un alcaloide contenuto in caffè, the e cioccolata. Le xantine liberano ioni superossidi responsabili della ossidazione dei lipidi delle membrane cellulari mammarie che non consentono i fisiologici scambi ionici e determinano la sindrome dolorosa.
- Insufficiente apporto di alcuni acidi grassi essenziali. Dove la terminologia essenziale indica che si tratta di acidi grassi che l’organismo è incapace a sintetizzare. Tale deficit determina una sintesi anomala di prostaglandine che sono mediatori dell’infiammazione. Prostaglandine che determinano il dolore.
Diagnosi.
Per quanto detto circa le caratteristiche del disturbo si comprende che è essenziale per la diagnosi una precisa anamnesi. Anamnesi che permette al senologo di stabilire se il dolore è correlato o meno al ciclo mestruale. Per poter avere un quadro preciso risulta essenziale un diario del dolore redatto giorno per giorno che contempli almeno tre mesi consecutivi. Nel diario va annotato scrupolosamente ogni giorno la presenza del dolore la sua entità e le sue essenziali caratteristiche e il sopraggiungere e termine delle mestruazioni.
Oltre all’analisi anamnestica e quella dei sintomi e segni lo specialista si potrà avvalere di:
- Ecografia;
- Mammografia;
- Biopsia con ago aspirato di eventuali noduli.
Trattamento del dolore al seno.
Si distinguono i trattamenti in funzione della tipologia di mastalgia ed essenzialmente tra trattamento della mastalgia ciclica e quella non ciclica (includendo in essa anche quella extra mammaria).
Trattamento della mastalgia ciclica.
Anzitutto il senologo deve rassicurare la paziente che non si tratta di un cancro al seno. Tutto ciò basta da solo a curare una buona percentuale di dolori al seno pari a circa l’80% dei casi.
A ciò si uniscono piccoli accorgimenti e specifici farmaci quali:
- Utilizzo di un reggiseno contenitivo.
- Diuretici. Riducono la ritenzione di liquidi che è tipica del periodo premestruale e di conseguenza la tensione al seno. La loro efficacia non è riconosciuta da tutti.
- Antinfiammatori non steroidei. Somministrati per via topica o sistemica curano il sintomo doloroso.
- Progestinici. Si utilizzano le pillole anticoncezionali. Influiscono sul rapporto estrogeni, progesterone riducendo i primi.
- Bromocriptina. Derivato dall'alcaloide ergotamina inibisce la sintesi della prolattina che provoca stimolazione della ghiandola mammaria. Viene usato nei casi severi di mastalgia perché ha numerosi effetti collaterali.
- Danazolo. Ha struttura simile al testosterone e come questo ha effetti androgenici. Va usato solo nei casi gravi e con molta cautela dato i suoi vasti effetti collaterali.
- Olio di Rapunzia. E' un estratto naturale e contiene molti acidi grassi essenziali come acido linoleico e linolenico. Viene somministrato in capsule e sembra di buona efficacia nei casi di mastalgia ciclica di entità modesta.
Trattamento della mastalgia non ciclica.
Per il trattamento del dolore al seno che non dipende dalle variazioni ormonali dovute al ciclo mestruale è essenziale una diagnosi precisa che non sempre è facile. Individuata la causa si applica la terapia adatta alla eziologia. Se non è possibile individuare una causa precisa si mantiene il sintomo sotto controllo somministrando FANS.
In qualche caso la mastalgia potrebbe essere causata da protesi inadatte introdotte per una mastoplastica additiva ed allora andranno rimosse.
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Dolore al seno in gravidanza ed allattamento.
Il dolore al seno è abbastanza comune in gravidanza ed è particolarmente intenso nei primi mesi di questa. La causa è lo scompenso ormonale che accompagna questa stagione della vita femminile. Anche nell'allattamento la mastalgia è alquanto comune. In particolare subito dopo il parto quando il latte inizia a montare e successivamente per cause contingenti come ragadi ai capezzoli e mastiti ossia infiammazioni batteriche delle ghiandole mammarie.
Nella società occidentali il disturbo ha una incidenza che arriva a sfiorare il 70%. Stranamente invece in Asia interessa poco più del 5% delle donne. |