Mentoplastica: riduttiva, additiva o per eliminare il doppio mento
L’intervento di mentoplastica consente di ridisegnare e risolvere vistosi problemi di estetica del mento. Un mento piccolo e sfuggente può essere aumentato di dimensione ed allo stesso modo uno troppo grande può essere ridimensionato. Gli interventi si fanno in anestesia locale con rischi e complicanze minime e non lasciano cicatrici.
Il decorso post operatorio è lieve ed i risultati si apprezzano subito.Trattandosi di un intervento relativamente semplice, rischi e complicanze sono molto ridotti ma, poiché è una vera e propria procedura chirurgica, dei rischi anche se minimi esistono (infezioni, sanguinamenti, et.). I risultati sono buoni e generalmente permanenti. L’unico neo è il costo mediamente intorno ai 5000 €.
Cosa è la mentoplastica?
La mentoplastica è un intervento di chirurgia estetica che interessa il mento. Ricordiamo che la chirurgia estetica è quella branchia della chirurgia plastica che si propone di ricostruire parti del corpo già esistenti, rimodellandole in maniera da dargli un aspetto esteticamente più gradevole. Riportiamo di seguito gli obiettivi che si perseguono con i più comuni tipi di intervento:
- Mentoplastica riduttiva: volta a ridimensionare il volume e/o la sporgenza di un mento troppo grande o troppo prominente. Di norma in questo caso oltre che l’ intervento sui tessuti molli si rende necessaria anche una smussatura dell’osso mandibolare. Nel caso di ipertonicità del muscolo massetere (uno dei muscoli masticatori) occorre riproporzionare anche questo. La mentoplastica riduttiva in alcuni casi oltre a un miglioramento estetico serve anche per correggere difetti di occlusione dentale (serraggio di mandibola e mascella) e pertanto ha anche uno scopo funzionale.
- Mentoplastica di centratura: in casi molto rari può anche verificarsi una asimmetria dei rami mandibolari ed allora si rende necessario un intervento per risolvere problemi estetici di asimmetria del mento e i conseguenti problemi di occlusione.
- Mentoplastica additiva: volta ad aumentare il volume e/o la sporgenza di un mento eccessivamente piccolo, poco prominente o sfuggente. In questi ci si avvale di speciali protesi di materiale biocompatibile (silicone, goretex o medpor) che vengono modellate in funzione dei lineamenti del volto. Detto intervento, contrariamente a quello della mentoplastica riduttiva, ha caratteristiche di reversibilità. Infatti le protesi introdotte possono sempre essere rimosse.
- Modificare l’angolo dell’osso mandibolare: è un intervento richiesto, di norma, da pazienti maschi ed è quasi sempre mirato ad un aumento di tale angolo. L’operazione richiede l’introduzione di protesi preformate del solito materiale biocompatibile. Se l’aumento è di dimensioni contenuto molto spesso l’intervento chirurgico è inutile ed è sufficiente l’introduzione di un filler, ossia di uno speciale materiale di riempimento, generalmente acido ialuronico, che viene iniettato direttamente con una siringa.
- Eliminare il doppio mento: ossia liposuzione dell’adipe, lifting dei tessuti cascanti con eliminazione della cute in eccesso.
In qualche caso poiché il mento deve essere armonizzato con i lineamenti complessivi del volto è necessario abbinare all’intervento di mentoplastica un intervento di malaroplastica e quindi di rimodellamento degli zigomi e/o un intervento labioplastica ossia di chirurgia estetica delle labbra. L’operazione di mentoplastica va effettuata almeno dopo il compimento dei 18 anni quando il processo di formazione ossea è completato.
Preparazione all’intervento.
La preparazione all’intervento consiste in una visita pre operatoria in cui il chirurgo illustrerà i risultati che si potranno ottenere dall’intervento di mentoplastica confrontandoli con le aspettative del paziente. Lo informerà dettagliatamente su come si svolgerà l’operazione e di tutti i possibili rischi e le eventuali complicanze. Si procederà poi con le analisi ed indagini cliniche pre operatorie. Queste prevedono:
- Analisi emato chimiche.
- Visita cardiologica con elettrocardiogramma.
Se il paziente segue una terapia che prevede somministrazione di aspirina questa dovrà essere sospesa nelle due settimane che precedono l’’intervento e nelle due successive. Questa precauzione si rende necessaria per scongiurare il rischio di emorragie in quanto il farmaco, poiché è un antiaggregante piastrinico, modifica l’indice di coagulabilità sanguigna.
Anche le donne che utilizzano pillola anticoncezionale dovrebbero sospenderne l’assunzione un mese prima dell’intervento perché l’immobilità e l’azione ormonale potrebbe favorire l’insorgere di una trombosi venosa profonda (formazione di un trombo in un vaso venoso delle gambe). Comunque qualunque sia la terapia che si segue va comunicata al chirurgo.
L’intervento di mentoplastica.
L’operazione di mentoplastica viene effettuata, con la partecipazione dell’anestesista per controllare eventuali reazioni allergiche, in anestesia locale e sedazione più meno profonda a seconda dell’emotività del paziente.
La formula di ricovero è quella del day hospital che consente il ritorno a casa in serata o al massimo nel giorno successivo. Per evitare possibili cicatrici le incisioni vengono effettuate dall’interno della bocca.
Nel caso di mentoplastica additiva vengono inserite le protesi opportunamente modellate. Nel caso invece di mentoplastica riduttiva la smussatura, riduzione e rimodellatura dell’osso mandibolare viene effettuata con apposite frese rotanti che consentono di lavorare l’osso con estrema precisione tanto da creare addirittura la fossetta centrale mancante. Terminato l’intervento verranno applicati ai tagli che si trovano all’interno della bocca punti di sutura.
La durata dell’intervento è ovviamente funzione del lavoro che il chirurgo deve compiere e va da un minimo di una ora ad un massimo di tre. In alcuni casi in cui bisogna correggere l’angolo della mandibola in maniera importante e quindi bisogna impiantare delle protesi può rendersi necessaria una anestesia totale.
Decorso post operatorio e convalescenza.
Il decorso operatorio è veloce e non comporta problemi particolari. Dopo l'intervento occorrono 48 ore di riposo con testa sollevata. La medicazione e rimozione dei punti avviene dopo quattro giorni. Persisterà un gonfiore e qualche ecchimosi al mento. Detti problemi dureranno per un settimana circa nel caso di mentoplastica additiva e per circa due settimane nel caso di mentoplastica riduttiva in cui si è dovuto fresare il tessuto osseo.
Il chirurgo prescriverà una terapia antibiotica, da seguire per qualche giorno, per scongiurare possibili infezioni batteriche e antidolorifici per lenire la sindrome dolorosa post operatoria.
Dopo 7-10 giorni si potranno riprendere le normali attività lavorative e dopo un mese circa si potranno riprendere le attività sportive.
Naturalmente nei primi giorni del post operatorio è opportuno ridurre al minimo i movimenti dei muscoli del viso e l’alimentazione dovrà essere liquida o semiliquida per evitare sforzi durante la masticazione e irritazioni alle ferite presenti all’interno del cavo orale.
Mentoplastica con filler o lipofiller.
Come già accennato in taluni casi di mentoplastica additiva anzi che operare si possono iniettare filler o lipofilling (ossia adipe prelevato da altre parti del corpo). Il vantaggio è evidente perché si evita l’intervento ma il risultato non è duraturo perché le protesi iniettate saranno riassorbite dai tessuti. Il paziente ha però modo di valutare i risultati estetici ottenuti e decidere se procedere con l’impianto definitivo. La procedura come già accennato consiste nell’iniettare con una siringa acido ialuronico (filler) o tessuto adiposo (lipofilling) autologo (appartenente allo stesso paziente).
Possibili complicanze della mentoplastica.
Le complicanze dovute all’intervento di mentoplastica sono rare e sono e possono essere di due tipi: a breve e lungo termine.
Le complicanze a breve termine.
Le complicanze che possono insorgere a breve in seguito ad un intervento di mentoplastica, sono quelle correlate a ciascun intervento chirurgico: problemi di allergie all’anestetico, infezioni, emorragie, ma sono eventi molto rari e comunque anestesista e chirurgo dispongono di adeguati mezzi per controllarle. Solo in rarissimi casi si può verificare la possibilità che le eventuali protesi debbano essere rimosse per combattere una infezione resistente alla terapia antibiotica.
Le complicanze a lungo.
Ancora più raramente possono verificarsi episodi di dislocazione della protesi o di perdita di sensibilità, sono comunque evenienze che vanno valutate scegliendo strutture e chirurghi estetici di provata esperienza.
La dislocazione delle protesi dalla tasca in cui sono state allocate è una evenienza rara e richiede il ritorno in sala operatoria per il ricollocamento della protesi.
La perdita di sensibilità della pelle può essere parziale o totale ed interessa la regione trattata. In genere è temporanea. Le cause di tale problema sono dovute a possibili compromissioni delle terminazioni nervose che trasmettono gli stimoli sensitivi.
Risultati della mentoplastica.
I risultati della mentoplastica sono apprezzabili fin dai primi momenti del post operatorio e possono considerarsi definitivi anche se dopo una 15 di anni in casi di mentoplastica additiva il mento diviene meno pronunciato perché i tessuti circostanti alle protesi subiscono un fisiologico rilassamento.
Quanto costa rimodellare il mento?
Il costo di una mentoplastica dipende da molte variabili. Lavoro che bisogna compiere, durata del ricovero in clinica. Composizione dell’equipe medica che opera, etc. Mediamente un siffatto intervento ha un costo di circa 5000 € nel caso di mentoplastica con protesi. In particolare:
Mentoplastica riduttiva: € 4000/5000;
Mentoplastica additiva: € 4500/5500;
Mentoplastica con filler o lipofilling € 800/1000.