Broncopneumopatia: cos’è? Sintomi, cause, diagnosi, cura e rimedi naturali
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La broncopneumopatia è un processo infiammatorio cronico e degenerativo a carico dei bronchi e dei polmoni che si manifesta con caratteristici sintomi quali tosse persistente e dispnea. È una patologia causata per la maggior parte dei casi dal fumo di sigaretta, dall'esposizione ad inquinanti ambientali e professionali. La terapia prevede la somministrazione di farmaci e la riabilitazione respiratoria. Nei casi più gravi si può ricorrere all'ossigenoterapia o all'intervento chirurgico. Approfondiamo i vari aspetti della malattia.
Che cos’è la broncopneumopatia?
Il termine medico di broncopneumopatia (BPCO) indica un processo patologico cronico a carico dei bronchi e dei polmoni. Si tratta di una patologia che determina uno stato di infiammazione cronica delle vie aeree, che, man mano che passa il tempo, ostruisce gradualmente i bronchi fino a manifestarsi con difficoltà respiratorie parzialmente reversibili o non reversibili.
È una malattia non contagiosa e molto diffusa; si stima che circa il 5% della popolazione mondiale ne soffra (più gli uomini che le donne) e negli Stati Uniti ed in Europa è considerata come la quarta causa di morte.
Si correla quasi sempre al fumo di sigaretta, sebbene vi siano anche componenti genetiche ed esposizione ad inquinanti ambientali tra le cause.
La BPCO è una patologia molto frequente negli anziani, mentre è poco diffusa nei bambini.
Le diverse tipologie di questa malattia dell’apparato respiratorio.
La broncopneumopatia cronica può essere di tipo:
- Ostruttivo: è la forma più comune in cui si ha l'ostruzione dei bronchi a causa delle cicatrici formatesi per il processo infiammatorio che determina la continua rottura del tessuto connettivo bronchiale e polmonare.
- Enfisematosa: forma in cui oltre al quadro ostruttivo si ha anche la presenza di enfisema (accumulo di aria o gas nei tessuti polmonari) ed in cui il quadro sintomatico è caratterizzato da dispnea (mancanza di respiro).
- Bronchitica: in cui oltre al quadro ostruttivo si ha un quadro sintomatico simile a quello della bronchite con tosse stizzosa e persistente.
Esistono poi altre due forme di broncopneumopatia, quella interstiziale e quella asmatica. Tali forme in realtà non sono delle vere e proprie broncopneumopatie, ma appartengono ad altri gruppi di patologie delle vie aeree. Hanno però in comune con la broncopneumopatia ostruttiva la patogenesi, in quanto sia la forma interstiziale che quella asmatica presentano un processo infiammatorio a carico dei bronchi che, tuttavia però, può non cronicizzare e, solitamente, nel caso dell'asma è reversibile.
Cause e fattori di rischio di BPCO.
La broncopneumopatia ha come causa principale il fumo di sigaretta nel quale sono contenute sostanze dannose per i polmoni. Circa il 20% dei soggetti che fumano abitualmente vanno incontro allo sviluppo certo di questa patologia. Il fumo, infatti, produce un 'irritazione costante e continua a livello di bronchi e polmoni causando l'insorgenza del processo infiammatorio. Nei fumatori la funzionalità polmonare si riduce rapidamente ma migliora lievemente non appena si smette di fumare. Oltre al fumo vi sono altri fattori di rischio che possono provocare l'insorgenza della malattia.
I fattori di rischio che sono alla base dell'insorgenza di questa infiammazione cronica sono:
- Fattori genetici: sebbene rara, una condizione genetica chiamata deficit di alfa - 1 - antitripsina, può causare broncopneumopatia. L'insorgenza di broncopneumopatia deriva dalla mancanza della proteine alfa - 1 - antitripsina, che normalmente a livello dei polmoni svolge un ruolo protettivo e tale deficit è causa di broncopneumopatia nell'1 - 5% dei casi.
- Esposizione ad inquinanti ambientali: chi vive in città ad alto tasso di inquinamento e viene esposto quotidianamente allo smog ed alle polveri sottili presenti nell'aria, può andare incontro allo sviluppo di broncopneumopatia. Al pari del fumo di sigaretta, infatti, lo smog ha un effetto irritante sui bronchi e sui polmoni e può determinare l'insorgenza di infiammazione cronica. Non è nota la percentuale di broncopneumopatia causata dall'esposizione ai soli inquinanti ambientali.
- Esposizione ad inquinanti professionali: chi lavora con sostanze inquinanti quali vernici, silicati, polveri sottili, gas e così via, può correre il rischio di sviluppare la broncopneumopatia. Queste sostanze, infatti, come lo smog ed il fumo, provocano una costante irritazione dei polmoni e dei bronchi causando il processo infiammatorio. Le broncopneumopatie croniche causate dall'esposizione ad inquinanti professionali sono circa il 10 - 20% dei casi totali.
- Patologie dell'apparato respiratorio: allergie, bronchiti, broncopolmoniti, polmoniti, ed in generale patologie delle vie aeree superiori e inferiori quali infezioni batteriche o virali, possono predisporre all'insorgenza di broncopneumopatia (in quanto possono lasciare cicatrici o residui infiammatori a livello delle vie aeree in base alla loro gravità) ma non ne sono quasi mai l'unica causa.
Come si manifesta questa malattia?
La broncopneumopatia presenta una sintomatologia a carico dell'apparato respiratorio che risulta essere variabile in base ai diversi stadi di gravità della patologia. In generale i principali sintomi che si manifestano sono essenzialmente due:
- Dispnea: chiamata anche "fame d'aria", questo sintomo è caratterizzato dalla difficoltà a respirare normalmente. Può manifestarsi sia a riposo che dopo uno sforzo ed è causata dalla progressiva riduzione del calibro dei bronchi che non consentono più un corretto passaggio dell'aria.
- Tosse: la tosse è data dall'irritazione della mucosa bronchiale e può presentarsi secca e stizzosa oppure accompagnata da catarro e muco se si ha una concomitante infezione batterica.
Tra gli altri sintomi possiamo avere respiro corto e sibilante, febbre, senso di oppressione al torace, stanchezza, disturbi del sonno, debolezza e aumento della suscettibilità alle infezioni batteriche ed alle infiammazioni delle vie aeree.
In base alla gravità della patologia possiamo avere:
- Forma lieve: è tendenzialmente asintomatica, la dispnea e l'affanno compaiono solo dopo uno sforzo importante e sono assenti a riposo. La tosse è presente e può essere sia secca che grassa, ma di solito non è mai continuativa ma per lo più sporadica.
- Forma moderata: si ha un aumento della frequenza della tosse e delle secrezioni bronchiali. La dispnea peggiora, e si manifesta sia in caso di sforzi importanti che di sforzi moderati.
- Forma grave: la tosse è persistente e la dispnea compare anche in caso di sforzi lievi quali camminare o salire qualche gradino.
- Forma molto grave: la tosse è persistente e la dispnea compare anche a riposo. Le difficoltà respiratorie diventano invalidanti. Il soggetto può andare in acidosi metabolica ed ipercapnia, per l'incapacità di eliminare correttamente l'anidride carbonica, e questo può richiedere un ricovero ospedaliero.
Conseguenze.
La BPCO agli stadi più avanzati può comportare severe conseguenze.
Tra le più comuni troviamo:
- Polmonite acuta. La malattia che comporta un’infezione degli alveoli e riduce le capacità respiratorie. La dispnea grave anche a riposo, rende, talvolta necessario il ricovero.
- Problemi cardiaci. la BPCO favorisce l'insorgenza di malattie cardiache quali cardiopatia ischemica, dovuta all’infiammazione cronica e allo stress ossidativo, ictus sia sia ischemico che emorragico, aritmie e insufficienza cardiaca.
- Tumore al polmone. La BPCO comporta un sensibile aumento del rischio di adenocarcinoma polmonare. Tra i fumatori il rischio di sviluppare un tumore polmonare è più alto nei soggetti affetti da BPCO.
- Ipertensione polmonare una condizione, potenzialmente letale, che provoca valori elevati della pressione sanguigna nelle arterie che portano il sangue dal cuore ai polmoni.
Come si effettua la diagnosi di broncopneumopatia?
Quando si pone il sospetto di broncopneumopatia il primo passo è raccogliere i dati anamnestici del paziente e sottoporlo ad un esame obiettivo in modo da poter porre diagnosi differenziale con altre patologie quali ad esempio la bronchite asmatica, l'insufficienza cardiaca o la polmonite. Si procede poi ad esami specifici quali:
- Spirometria: è un esame che serve a determinare la capacità respiratoria di un soggetto. Il paziente viene invitato a fare un profondo respiro e successivamente ad insufflare aria in un tubo collegato all'apparecchio. In base alla quantità di aria emessa verrà determinata la capacità respiratoria del soggetto e l'eventuale grado di ostruzione delle vie aeree.
- Tac e radiografia del torace: servono a valutare rispettivamente la presenza di enfisema polmonare e di focolai di infezione polmonare. In questo modo si può fare una diagnosi differenziale con altre patologie che possono presentare sintomatologia simile a quella della broncopneumopatia.
- Test del cammino: serve a valutare quanto il soggetto è reso invalido dalla broncopneumopatia. In pratica si tratta di far camminare il soggetto per un tempo variabile (solitamente 2, 6 o 12 minuti) e vedere durante questo tempo quando insorge la dispnea, monitorando nel frattempo la saturazione dell'ossigeno nel sangue e la frequenza cardiaca.
Come curare la BPCO.
Per il trattamento della broncopneumopatia esistono, purtroppo, solo trattamenti sintomatici , cioè che mirano a ridurre i sintomi, in quanto non esistono cure capaci di ripristinare la normale anatomia polmonare e di bloccare la progressione della malattia.
Per il trattamento dei sintomi vi sono diversi rimedi in base alla gravità della patologia. I rimedi più indicati sono la somministrazione di determinate categorie di farmaci e l'applicazione di rimedi medici in base ai casi.
Farmaci.
In base alla gravità della patologia o alla progressione dei sintomi il medico può decidere di somministrare alcuni farmaci per migliorare la qualità di vita del paziente e per rallentare la degenerazione della patologia. Tra i farmaci che è possibile utilizzare abbiamo:
- Broncodilatatori: sono farmaci il cui compito è dilatare i bronchi e favorire il passaggio dell'aria attraverso di essi. Tra quelli maggiormente usati abbiamo indacaterolo, teofillina e formoterolo. Vengono somministrati mediante spray o aerosol.
- Farmaci steroidei: sono farmaci a base di cortisone che riducono il processo di infiammazione a carico dei bronchi e che migliorano quindi la respirazione. Tra quelli utilizzabili abbiamo fluticasone, beclometasone e budesonide. Vengono somministrati mediante spray o aerosol.
- Anticolinergici: si somministrano tramite aerosol e sono farmaci che riducono la produzione e quindi l'azione dell'acetilcolina, riducendo in questo modo l'infiammazione. Quello più utilizzato è l'ipratropio.
- Inibitori della fosfodiesterasi 4: sono farmaci che agiscono a livello di un enzima (la fosfodiesterasi 4) inibendolo e riducendo in questo modo il processo infiammatorio. Tra questi possiamo citare il roflumilast. Si somministra per via orale.
- Antibiotici: vengono somministrati quando si ha la contemporanea presenza di infezioni batteriche. Tra quelli maggiormente in uso abbiamo amoxicillina ed eritromicina. Si somministrano per via orale.
Altri rimedi medici.
In associazione ai farmaci è possibile ricorrere ad altri rimedi medici volti a migliorare la capacità respiratoria del paziente.
Tra questi possiamo citare:
- iabilitazione respiratoria: è un vero e proprio programma di riabilitazione calibrato sul singolo paziente e sul singolo grado di gravità della patologia. Si tratta di una vera e propria fisioterapia che si pone come obiettivi la riduzione dei sintomi, il miglioramento della qualità di vita e la riduzione dei fenomeni di riacutizzazione. La riabilitazione si svolge alternando esercizi di tipo aerobico con esercizi di potenziamento dei muscoli respiratori. Il tipo di esercizi, la durata e l'intensità variano in base ai singoli casi.
- Ossigenoterapia: si tratta di somministrare al paziente, mediante un sondino posizionato nel naso, dell'ossigeno al fine di evitare l'insorgere di insufficienza cardiaca e respiratoria e di mantenere costante la saturazione dell'ossigeno nel sangue.
- Intervento chirurgico: è da prendere in considerazione solo nei casi gravissimi in cui il paziente rischia la vita. Si possono eseguire due tipologie di intervento: il trapianto di polmoni, (intervento complesso e gravato da moltissimi rischi da eseguirsi solo in pazienti giovani), oppure la riduzione del volume polmonare, cioè l'asportazione delle parti di polmone maggiormente coinvolte dalla patologia in modo che le parti sane possano funzionare meglio.
Rimedi naturali: omeopatia per migliorare i sintomi della BPCO.
Di seguito elenchiamo alcuni rimedi naturali che secondo la medicina alternativa sono in grado di migliorare i sintomi della broncopneumopatia.
- Timo: contiene timolo che gli conferisce proprietà disinfettanti e antinfiammatorie e può dare sollievo alle vie respiratorie infiammate a causa della broncopneumopatia.
- Edera: contiene alfa - ederina che le conferisce proprietà antinfiammatorie e proprietà sedative per la tosse associata a BPCO.
- Curcuma: contiene curcumina, una sostanza che riduce lo stress infiammatorio ed ossidativo dei polmoni e, allo stesso tempo, agisce come protettore nei confronti di patologie come la broncopneumopatia cronica.
Prognosi. Si può guarire dalla BPCO?
la BPCO è una condizione da cui non si può guarire, ma una diagnosi precoce ed una cura adatta riescono a migliorare la qualità di vita.
La patologia se non trattata tempestivamente ha prognosi infausta (si stima che circa il 40% dei pazienti con tale patologia muoia a 10 anni dalla diagnosi) ed in base alla gravità si può fare richiesta di invalidità civile con percentuali variabili in base ai casi.
L’articolo ha uno scopo esclusivamente informativo; per informazioni più dettagliate sulla broncopneumopatia è necessario consultare il medico.