Ernia iatale: cos’è? Sintomi, cause e cura
L'ernia iatale, o anche ernia dello iato esofageo, è il passaggio di una porzione dello stomaco dalla cavità addominale, dove normalmente risiede, nella cavità toracica attraverso il diaframma. Può dare origine a rigurgiti di materiale alimentare dovuti al passaggio di acidi dallo stomaco all'esofago. I disturbi dovuti ad ernia iatale possono essere diminuiti con farmaci e con una dieta appropriata.Solo in casi rari, in cui l’ernia potrebbe strozzarsi, si ricorre ad intervento chirurgico.
Cos’è l’ernia iatale?
L’ernia iatale è la sporgenza, di parte dello stomaco, dalla cavità addominale, che normalmente lo contiene, nella cavità toracica, attraverso il canale anatomico che è lo iato esofageo.
In condizioni normali, infatti, lo stomaco è di norma completamente contenuto nella cavità addominale e questa è separata da quella toracica da un muscolo piatto che è il diaframma. Lo iato aderisce strettamente all’esofago ed impedisce la risalita dello stomaco.
I dati statistici sulla diffusione dell’ernia iatale di cui si dispone sono incompleti o carenti e risentono fortemente dall’accuratezza con cui si effettua la radiografia che consente la diagnosi di un'ernia iatale. Tuttavia si stima che essa possa interessare almeno il 15% della popolazione. E' comunque una malattia che è strettamente correlata all’invecchiamento, sembra, infatti, che ne soffra poco meno del 100% della popolazione che ha più di 80 anni, ma nella maggior parte dei casi l’ernia è di dimensioni ridotte e asintomatica.
Tipologie.
Si classificano vari tipi di ernia iatale e con più precisione:
- Ernia iatale da scivolamento. Nell'ernia iatale da scivolamento è interessata la giunzione tra stomaco ed esofago che viene spinta in alto. Lo spostamento è causato da un'eccessiva pressione nella regione dell’addome, pressione che, in determinate condizioni, riesce a superare quella del diaframma e di conseguenza un piccola porzione di stomaco risale fuoriuscendo dallo iato. Di norma detta risalita non è una condizione permanente e la parte di stomaco erniata si sposta al di sopra ed al di sotto del diaframma in funzione della pressione che viene a determinarsi nell’addome. E' il tipo più comune di ernia iatale tanto da costituire più del 90% di quelle diagnosticate, ma è anche quella meno grave. Questo tipo di ernia è spesso accompagnata da reflusso gastroesofageo o GERD (passaggio nell’esofago, per compromissione dello sfintere esofageo, di succhi acidi ed enzimi che provocano esofagite e dolore) perché lo scivolamento della giunzione stomaco esofago attraverso lo iato può provocare la condizione denominata “beanza cardiale” ossia la non perfetta chiusura della valvola tra stomaco ed esofago e ciò determina il reflusso. Questa condizione è a volte congenita ed in tal caso si parla di ernia diaframmatica.
- Ernia iatale da rotazione o paraesofagea. Nell'ernia da rotazione una porzione di stomaco ruota e risale attraverso lo iato. Porzione di stomaco che non è la giunzione con l’esofago che invece rimane al suo posto. Questa tipologia di ernia iatale è alquanto rara ma è generalmente più pericolosa. Essa, infatti, contrariamente a quella da scivolamento, è una condizione permanente ed inoltre può strozzarsi con facilità. L’ernia, infatti, è fortemente serrata tra esofago e la parete dello iato e se la pressione diviene eccessiva si possono avere problemi di ischemia allo stomaco che richiederanno un intervento chirurgico di urgenza.
- Ernia iatale mista. L'ernia iatale mista unisce le caratteristiche delle due precedenti tipologie. E' il tipo più grave ma fortunatamente anche quella più rara. In qualche caso tutto l’intero stomaco si sposta nel torace.
- Ernia iatale da brachiesofago o da esofago corto.Per malformazione congenita o perché causata da alterazioni della parete dovuta all’ingestione di sostanze acide, l’esofago può risultare più corto del normale. In queste condizioni per l’allargamento dell’angolo di His (formato tra stomaco ed esofago) facilmente lo stomaco può risalire attraverso lo iato è dare origine all' ernia da brachiesofago.
Quali sono le cause dell’ernia iatale?
Non esiste una spiegazione univoca delle cause che determinano l’ernia iatale in quanto gli studiosi sono spesso in disaccordo tra loro.
Spesso è presente fin dalla nascita. Si fanno le seguenti ipotesi:
- lunghezza dell’esofago inferiore al normale. Il brachiesofago accentua l’angolo di His e quindi lo stomaco passa più facilmente attraverso lo iato.
- Larghezza dello iato superiore a quella fisiologica. Condizione che consentirebbe il passaggio dello stomaco nella cavità toracica con maggior facilità.
- Compromissione dell’elasticità della giunzione stomaco esofago. Problema che può essere causato dalle deglutizioni continue e da disordini digestivi.
- Modificazioni del diaframma dovuta ad obesità e/o patologie come asma, enfisema polmonare e problemi di curvatura della colonna vertebrale, come scoliosi, lordosi.
Costituiscono fattori di rischio per la patologia : l’obesità, la pratica di attività sportive o di lavori che richiedono sforzi intensi e rapidi come ad esempio il sollevamento di pesi durante il body building, la gravidanza che per la crescita del feto determina un consistente aumento della pressione addominale, il bendaggio dello stomaco, il tabagismo, l’età avanzata.
Ernia iatale e gravidanza. Durante la gestazione con l’aumento delle dimensioni dell’utero per la crescita del feto aumenta la pressione addominale e quindi con relativa facilità può aversi ernia iatale da scivolamento che di norma si riduce automaticamente quando col parto la pressione addominale diminuisce. |
Sintomi e complicanze.
L’ernia iatale spesso è asintomatica e l’unico segno caratteristico è l’eruttazione. La parte di stomaco protrusa nella cavità toracica tende, infatti, a riempirsi d’aria provocando un senso di gonfiore e talvolta dolore. Quando poi la pressione gastrica bilancia quella atmosferica si ha l’eruttazione con emissione dell’aria e conseguente senso di benessere.
I sintomi presenti sono in genere modesti, legati al reflusso esofageo (in cui l’acido gastrico e gli enzimi rifluiscono dallo stomaco nell’esofago) che sovente si accompagna alla malattia che causa cattiva digestione.
Puoi approfondire le caratteristiche del reflusso gastroesofageo.
I sintomi più comuni che si riscontrano sono raggruppabili in tre tipologie a seconda dell’apparato di interesse:
- Sintomi dell’apparato gastro enterico. I più comuni sono: digestione complicata, rigurgiti acidi, bruciori e dolori localizzati alla bocca dello stomaco, frequenti eruttazioni, diarrea o stipsi, sanguinamenti gastrici che possono essere eliminati col vomito o con le feci che perciò si colorano di scuro. Naturalmente, come detto, a tali sintomi si possono aggiungere anche quelli tipici del reflusso, come: cefalee e dolori cervicali, alitosi, bocca amara, voce roca, difficoltà a deglutire i cibi (bolo faringeo), esofagite, sangue occulto nelle feci per piccoli sanguinamenti.
- Sintomi che interessano l’apparato cardiorespiratorio. Sono presenti per lo più nelle ernie para esofagee ma possono anche essere presenti in quelle da scivolamento se associate a reflusso. Si possono avere difficoltà di respirazione in quanto il diaframma partecipa agli atti respiratori e l’ernia iatale ne compromette l’efficienza, extrasistoli (alterazioni nel fisiologico ritmo sinusoidale del battito cardiaco) dovute alle interferenze che l’ernia stabile può arrecare al muscolo cardiaco, tachicardia, brachicardia, vertigini, collasso. Ed ancora faringiti, tosse, problemi di asma e bronchiti e polmoniti collegate ai rigurgiti acidi.
- Sintomi generali. Sono di norma anemie conseguenti a problemi di assorbimento del ferro a livello di stomaco per gli scompensi degli acidi gastrici ed ai continui sanguinamenti a livello di stomaco ed esofago che a volte si determinano per effetto del rigurgito acido.
Notiamo in maniera esplicita che in qualche occasione i sintomi dell’ernia iatale possono essere confusi con quelli dell’infarto del miocardio: dispnea, dolore sotto sternale alla bocca dello stomaco, ansia.
Le complicanze più comuni dell’ernia iatale sono:
- strozzamento dell’ernia e mancanza di irrorazione sanguigna allo stomaco.
- Anemie causate da carenza di ferro per un cattivo assorbimento gastrico o per sanguinamenti causati dall’infiammazione di stomaco ed esofago.
- Stenosi (restringimento) dell’esofago provocata dall’infiammazione continua che il reflusso determina. Stenosi e che nei casi severi compromette il regolare transito dei cibi.
- Ulcera gastrica che è una lesione della mucosa dello stomaco provocata dagli acidi gastrici e dai succhi digestivi.
- Esofago di Barrett, una modificazione del tessuto dell’epitelio che riveste l’esofago. Lesione che può essere reversibile ma che sovente è pre cancerosa. Ossia in assenza di intervento aumentano le probabilità di sviluppare l’adenocarcinoma esofageo.
Come viene diagnosticata l'ernia dello iato esofageo?
I sintomi, poiché sono generalmente variegati e simili a quelli di numerose altre malattie, non permettono di formulare una diagnosi precisa.
Il sospetto perciò deve essere confermato da indagini cliniche:
- La più usata è la radiografia dell’apparato digerente a doppio contrasto. Radiografia che si effettua dopo aver opacizzato l’apparato mediante ingestione di un mezzo opaco ai raggi X, di norma solfato di bario. Si abbina a tale procedura, per migliorare la nitidezza dell’ immagine, anche una distensione dei visceri ottenuta con un gas che in genere è l’aria. L’indagine consente anche di visualizzare in tempo reale l’avanzare del contrasto nel tubo digerente.
- Generalmente si associa alla radiografia una esofagogastroduodenoscopia. Essa consiste nell’introdurre nell’apparato digerente una sonda che reca in cima una telecamera e che consente di visualizzare in dettaglio l’interno del tubo fino al duodeno su un monitor esterno. L’esame è fondamentale oltre che per la diagnosi dell’ernia, per avere una precisa visione dei danni che la patologia ed il reflusso associato hanno provocato alle pareti di esofago, stomaco e duodeno.
Trattamento dell’ernia iatale.
Spesso i sintomi dell’ernia iatale possono essere prevenuti con semplici regole comportamentali come sollevare la testata del letto durante il sonno, o con una dieta appropriata, raramente l’ernia iatale paraesofagea deve essere corretta chirurgicamente per evitare lo strozzamento.
La cura dell’ernia iatale può essere di due distinti tipi:conservativa e chirurgica
Trattamento conservativo.
Il trattamento conservativo dell’ernia iatale richiede solitamente un drastico cambiamento del proprio stile di vita e precisamente si rende necessario:
- calo ponderale. Nella maggioranza dei casi coloro che soffrono di ernia iatale sono in sovrappeso o addirittura obesi per cui il primo passo indispensabile è il rientro nel proprio peso forma. L’obesità aumenta, infatti, la pressione sull’addome e lo stomaco favorendo ernie e reflusso.
- Dieta appropriata. Dieta che deve essere leggermente ipocalorica intorno alle 2000 calorie al giorno divise in almeno 5 pasti. In tal modo non si fanno grandi abbuffate e lo stomaco si svuota con maggior rapidità riducendo drasticamente la possibilità del reflusso.
Puoi approfondire le caratteristiche della dieta per ernia iatale.
Vi sono cibi da eliminare completamente dall’alimentazione quali:
|
- Eliminazione di alcool e sigarette. Perché provocano secchezza delle mucose e favoriscono il reflusso.
- Limitare l’uso di alcune categorie di farmaci. Un esempio è costituito dagli antinfiammatori non steroidei (aspirina, ibuprofene), i tranquillanti come le benzodiazepine che favoriscono problemi di reflusso. Anche i farmaci contro l’ipertensione come i beta bloccanti possono provocare problemi e per tale motivo la loro assunzione deve essere concordata col gastroenterologo.
- Non dormire subito dopo i pasti. Lasciare trascorrere almeno 2 ore dalla fine del pasto ed utilizzare durante il sonno un cuscino che mantiene sollevata testa impedendo per gravità al contenuto dello stomaco di risalire.
- Non praticare attività sportive che richiedano sforzi violenti o compressione dell’addome. Come possono essere sollevamento pesi ma anche esercizi addominali con richiamo delle gambe piegate.
Se tutto questo non basta a tenere la sintomatologia della malattia sotto controllo allora sarà necessario ricorrere ad una terapia farmacologica. Si utilizzano farmaci che riducono l’acidità come possono essere:
- Gli antiacidi da banco (bicarbonato di sodio, idrossido di alluminio, etc.).
- Inibitori della pompa protonica che è una proteina della membrana delle cellule, come il lansoprazolo, che riducono l’acidità gastrica.
- Farmaci che aumentano la pressione dello sfintere esofageo e contemporaneamente accelerano lo svuotamento dello stomaco come ad esempio il Peridon il cui principio attivo è il domperidone, e farmaci che hanno una azione vasodilatatrice.
Rimedi naturali.
La cosiddetta medicina alternativa offre una notevole varietà di terapie per alleviare i disturbi dell’ernia iatale :
- La fitoterapia suggerisce infusi di Zenzero o di Goldenseal una pianta simile al ranuncolo i cui principi attivi sono l’idrastina e la berberina che hanno proprietà antisettiche utili per lo stomaco in presenza di reflusso.
- La floriterapia il fiore di Bach Sweet Chestnut dato dalla bollitura dei fiori della pianta di Castanea.
- L’agopuntura consente di controllare i sintomi dell’ernia iatale agendo sul punto ZhongWan cioè inserendo i sottili aghi 4 cm sopra l’ombelico.
- Oli essenziali a base di menta piperita nella dose di 3 gocce unite ad un cucchiaio di miele assunti 10 minuti dopo i pasti principali, facilitano la digestione.
- L’omeopatia consiglia invece un preparato di 5 grani di Argentum nitricum, 5 di Ipeca, 5 di Iris versicolor o 5 grani di Nux vomica da assumere 3 volte al giorno, per alleviare i bruciori, dovuti al rigurgito gastrico.
Intervento chirurgico.
L’intervento chirurgico è quasi sempre risolutivo (l’ernia iatale è una patologia di tipo anatomico) e perciò consente una completa guarigione, ma è strettamente indispensabile solo in pochi casi. La maggioranza di esse, infatti, sono del tipo a scivolamento che, come ripetutamente detto, sono le meno gravi e spesso asintomatiche. Intervento che, invece, è quasi sempre indispensabile nelle ernie para esofagee o da rotazione o nei casi ostinati di ernie da scivolamento in cui riesce difficile tenere sotto controllo la sintomatologia ed esiste il pericolo di successive gravi complicanze.
L’operazione viene normalmente svolta con una tecnica mini invasiva, si interviene infatti in laparoscopia. Si introducono attraverso piccolissime incisioni praticate sull’addome delle sonde flessibili di cui, una reca gli strumenti chirurgici miniaturizzati manovrabili dall’esterno, e l’altra una mini telecamera che consente di visualizzare il campo operatorio nei dettagli voluti su un monitor esterno.