Lenti a contatto: tipi, usi e rischi

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

Le lenti a contatto sono dispositivi medici utilizzati per correggere i difetti visivi al posto degli occhiali o anche per fini estetici. Possono essere rigide permeabili ai gas o impermeabili ai gas, morbide monouso, ad uso prolungato, usa e getta...ma come si utilizzano? Quali sono sono gli eventuali rischi per la salute degli occhi? Scopriamolo insieme...

Cosa sono le lenti a contatto?

Le lenti a contatto sono dispositivi medici che si applicano direttamente sulla superficie corneale. Esse sono indicate prevalentemente per la correzione dei problemi di vista, al posto degli occhiali, ma in alcuni casi possono essere usate anche per scopi puramente estetici.

Fino al 1936 le lenti a contatto erano realizzate in vetro e quindi poco pratiche ma, in quell'anno, William Feinbloom, un optometrista americano, realizzò le prime lenti a contatto in plastica, mentre 12 anni dopo, nel 1948, Kevin Tuohy realizzò il primo paio di lenti in polimetilmetacrilato, un materiale plastico morbido e adattabile. Andando avanti con gli anni i materiali delle lenti a contatto sono divenuti sempre più confortevoli e ottimali, e nel 1956 due ricercatori cecoslovacchi realizzarono le lenti a contatto morbide permeabili all'ossigeno. Nel 1985, in Danimarca, si ebbe invece la nascita delle lenti a contatto usa e getta.

Quali sono le diverse tipologie di LAC?

Le lenti a contatto vengono realizzate con materiali biocompatibili, permeabili all'ossigeno e bagnabili (per garantire la corretta umidificazione dell'occhio).

In commercio ne esistono diverse tipologie in base a diversi parametri.

Lenti a contatto rigide per astigmatismo, miopia ed ipermetropia.

Queste lenti sono realizzate con materiali simili al vetro (come il polimetilmetacrilato) e si utilizzano per correggere difetti visivi quali astigmatismo, miopia ed ipermetropia. Sono molto resistenti e durano nel tempo ma vi possono essere difficoltà ad applicarle e rimuoverle a causa della rigidità del materiale.

Lenti a contatto rigide Impermeabili ai gas.

Le lenti impermeabili ai gas sono realizzate con materiali, quali il polimetilmetacrilato, che non consentono il passaggio dei gas. In questo modo l'ossigeno può raggiungere l'occhio solo attraverso il condotto lacrimale. Essendo l'ossigeno necessario per il corretto metabolismo della cornea, queste lenti tendono ad essere ormai in disuso.

Lenti permeabili ai gas o semi-rigide.

Sono realizzate con materiali che consentono il passaggio dei gas e quindi dell'ossigeno. Vengono chiamate anche semi - rigide e sono da preferire a quelle impermeabili ai gas.

Lenti a contatto morbide per tutti i difetti visivi.

Sono realizzate con materiali permeabili all'ossigeno (come l'idrossi metil metacrilato), che contengono al loro interno una percentuale di acqua, che va dal 36 al 75%, che determina la morbidezza della lente. Sono più confortevoli rispetto a quelle rigide, ma hanno una durata nel tempo inferiore ed inoltre tendono a sporcarsi più facilmente. Possono essere utilizzate per trattare tutti i difetti visivi, come le lenti rigide.

Le lenti a contatto morbide si suddividono in:

Lenti per uso prolungato.

Sono lenti che possono essere usate continuativamente per 7 giorni e possono rimanere in sede anche durante la notte mentre si dorme. Si consiglia comunque di toglierle una volta nell'arco dei 7 giorni per pulirle e disinfettarle.

Lenti a contatto monouso.

Sono quelle più economiche e possono essere utilizzate per un periodo limitato che va dai 7 ai 30 giorni. Quando vanno rimosse, ad esempio prima di andare a letto, vanno pulite accuratamente e conservate nell'apposito liquido.

Lenti usa e getta.

Sono quelle più costose ma anche le migliori poiché riducono al minimo il rischio di infezioni o danni oculari. Queste lenti si utilizzano per un giorno e, una volta rimosse, vanno gettate e sostituite con un altro paio di lenti.

Lenti per correggere l’astigmatismo.

Sono lenti particolari utilizzate per la correzione dell'astigmatismo, che hanno un costo più elevato rispetto alle altre lenti. Hanno la caratteristica di avere lungo la superficie delle incisioni che servono a mantenere in sede la lente evitando che si sposti accidentalmente.

Lenti Bi - o multifocali.

Queste lenti, chiamate anche lenti progressive, sono suddivise in due o più zone con diverse gradazioni di correzione del difetto visivo in base al problema che ha il soggetto. Sono l'equivalente degli occhiali bifocali o multifocali e si utilizzano per correggere difetti quali presbiopia, ipermetropia, astigmatismo e miopia.

Lenti intraoculari.

Sono lenti che si inseriscono direttamente all'interno dell'occhio attraverso un intervento chirurgico. Non provocano danni alla cornea, ma il soggetto deve comunque sottoporsi ad una procedura invasiva per inserirle.

Lenti cosmetiche.

Sono lenti a contatto che solitamente si utilizzano per cambiare il colore dell'iride o per intensificarlo. Nonostante si utilizzino per motivi estetici possono anche essere terapeutiche e correggere i difetti visivi, ad esempio possono essere utilizzate per correggere il daltonismo (un problema visivo in cui si ha un'alterata percezione dei colori).

Come si usano? Applicazione, rimozione e pulizia.

Le lenti a contatto possono essere utilizzate per correggere diversi difetti visivi, quali miopia, astigmatismo, presbiopia ed ipermetropia, e risultano molto utili in determinate condizioni in cui portare gli occhiali rappresenta un problema. Bisogna tuttavia prestare attenzione quando si mettono e seguire le corrette modalità d'uso.

Per inserire le lenti a contatto si consiglia di prendere la lente, (dopo essersi accuratamente lavati le mani), con il dito di una mano, con la stessa mano abbassare la palpebra inferiore con un altro dito, e con l’altra mano sollevare quella superiore. Una volta fatto questo si appoggia la lente nella porzione inferiore dell’occhio e una volta inserita si sbattono le palpebre un paio di volte per consentirne il corretto posizionamento.

Le lenti a contatto rigide vengono rimosse tirando l'angolo esterno della palpebra con un dito, mentre quelle morbide vanno tolte prendendo il bordo tra pollice e indice.

Dopo aver tolto le lenti a contatto bisogna pulirle accuratamente e lasciarle per almeno 4 - 6 ore nell'apposito contenitore riempito con l'apposito liquido di conservazione. Non utilizzare mai l'acqua corrente per pulire le lenti, ma solo e soltanto il liquido di lavaggio apposito.

I rischi legati all’uso di lenti a contatto.

Sebbene molto comode le lenti a contatto possono avere delle controindicazioni per alcuni soggetti e, in generale, non sono esenti da rischi per la salute dell'occhio ed effetti avversi.

Effetti avversi.

Le lenti a contatto, se usate scorrettamente o per troppe ore al giorno o se utilizzate da soggetti predisposti all'insorgenza di problematiche oculari, possono provocare l'insorgenza di effetti collaterali tra cui:

Controindicazioni.

Le lenti a contatto non sono per tutti. Alcune categorie di persone, infatti, non possono sostituire gli occhiali con questi tipi di dispositivi. In particolare, è bene evitare l'uso di lenti a contatto in caso di:

Lenti a contatto o occhiali?

Gli occhiali hanno indubbiamente molti vantaggi:

Le lenti a contatto sono di certo una comodità rispetto agli occhiali, sia a livello estetico, sia a livello pratico.

Sono particolarmente adatte, quando vi è una differenza nell’acuità visiva tra i due occhi e inoltre non si annebbiano quando di passa da una temperatura all’altra, non si bagnano con la pioggia né col sudore.

Sono quindi molto utili per esempio per chi fa sport di contatto (come le arti marziali), acquatici ed in generale per tutti i tipi di sport.

In conclusioni appare evidente che bisogna anzitutto conoscere patologie, condizioni o situazioni per effettuare una scelta consapevole che sia comoda e che non metta a repentaglio la salute degli occhi.
Siccome la tecnologia delle lenti è in costante evoluzione, è necessario sottoporsi ad una visita oculistica in modo da scegliere la tipologia più appropriata.

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