Urine torbide: cause possibili e rimedi
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Le urine torbide si caratterizzano per l’aspetto non limpido e possono essere causate dal bere poca acqua, stare a lungo in piedi, stress...o da patologie come malattie renali, diabete, tumori… ma quali sono nello specifico le cause di questo problema? E quali i rimedi? Scopriamolo!
Urine torbide: caratteristiche.
Le urine torbide sono urine che, a causa della presenza di particelle solide (cellule, proteine, cristalli e agglomerati proteici detti cilindri) cambiano di aspetto, in termini di limpidezza e, talvolta, di colore.
La torbidità può essere apprezzata col test di Schweizer.
Si tratta di una procedura molto semplice, che consiste nel porre la provetta contenente l’urina dinanzi ad un testo stampato, e nel valutare la leggibilità dei caratteri.
In base a ciò, è possibile distinguere quattro gradi di torbidità:
- limpido. Non ci sono particelle visibili, e il testo si legge alla perfezione;
- lievemente torbido. Sono visibili alcune particelle, ma i caratteri non sono oscurati o distorti;
- mediamente torbido. I caratteri sono oscurati o distorti;
- torbido. I caratteri sono illeggibili.
Perché le urine cambiano colore?
Normalmente le urine sono limpide (quasi quanto l’acqua) e di colore giallo paglierino, con un’intensità che dipende dalla concentrazione di urocromo (il pigmento principale).
Tutte le colorazioni diverse sono anomale:
- le urine torbide rossastre, presentano cilindri ematici (formati prevalentemente da globuli rossi);
- le urine torbide lattiginose contengono cilindri grassi (contenenti granuli di lipidi).
- le urine torbide sono bianche in presenza di cilindri leucocitari (formati da globuli bianchi aggregati).
- le urine torbide sono rosate se son presenti cilindri misti (composti da materiali in tutte le possibili combinazioni).
- le urine sono schiumose a causa della presenza di proteine che normalmente è bassa o nulla.
Inoltre, spesso, la torbidità delle urine è associata oltre alla colorazione ad altri sintomi quali:
- cattivo odore, che può essere dovuto ad un particolare alimento o alla presenza di patologie.
- Difficoltà nella minzione.
- Sensazione di mancato svuotamento della vescica.
Abitudini, traumi e patologie che possono influenzare la qualità della pipì.
Le cause di urine torbide sono le più disparate, e spaziano dallo stile di vita del paziente, ad eventuali condizioni patologiche in atto. Di seguito facciamo una panoramica dei fattori eziologici più comuni.
Non sempre la presenza di urine torbide è sintomo di una patologia, spesso la a torbidità è causata da una eccessiva concentrazione, dall'alimentazione o da abitudini personali e traumi che possono avere un ruolo determinante sulla qualità delle urine prodotte. In particolare:
Bere poca acqua.
Nel corso della giornata, la scarsa idratazione porta all’emissione di urine molto concentrate. La torbidità può essere dovuta, in questo caso, alla presenza di microrganismi o alla precipitazione dei sali contenuti (cristalluria);
Alimentazione.
Un’alimentazione scorretta o troppo ricca di sale può favorire la cristallizzazione dei sali e quindi la presenza di urine molto dense, inoltre il consumo di alcuni alimenti può dare all'urina insolite colorazioni, ad esempio la barbabietola può provocare urine rossastre, il succo di carote può dare un colore arancione, mentre gli spinaci un colore verdino.
Posizione.
Stare in piedi, per lungo tempo, può aumentare la concentrazione urinaria di proteine. Questa condizione, nota come proteinuria ortostatica, può portare all'emissione di urine torbide, soprattutto negli adolescenti.
Attività fisica e stress.
L'attività fisica intensa e lo stress possono aumentare l’escrezione proteica e rendere più torbide le urine.
Traumi.
La cateterizzazione può provocare dei traumi e danneggiare le pareti uretrali, causando la presenza di epiteliociti e sangue nelle urine.
Farmaci.
Le urine possono assumere un colore inusuale anche in seguito all'assunzione di alcuni farmaci o integratori quali vitamine del gruppo B, farmaci lassativi, antibiotici o mezzi di contrasto.
L’emissione di urine torbide può anche essere associata anche a patologie in corso. L'analisi del sedimento è fondamentale per una corretta diagnosi. In generale, il problema può essere associato sia a patologie dell’apparato urinario, sia a patologie sistemiche. Esaminiamo le principali.
Malattie cistiche del rene.
Si tratta di condizioni, benigne o maligne, caratterizzate dalla presenza di cisti (sacche contenenti un liquido sieroso, dalla superficie liscia e traslucida). Tra queste, abbiamo il rene policistico dell’adulto (ADPKD), una malattia a carattere ereditario, caratterizzata dalla presenza di cisti in entrambi i reni. Col passare del tempo, le cisti si accrescono sempre più (causando lesioni da compressione) e possono rompersi, avviando un processo infiammatorio. La patologia può esordire in modo insidioso, con poliuria (volume di urine superiore ai 2L), ipertensione ed ematuria evidente, a cui può seguire proteinuria (fino a 2g/die).
Malattie glomerulari.
Tali malattie sono caratterizzate da un’alterata filtrazione del sangue, spesso dovuta a processi infiammatori (glomerulonefriti). Tra le cause più comuni, soprattutto nei bambini, abbiamo le infezioni da streptococco beta-emolitico (glomerulonefrite acuta post-streptococcica, GNPS).
Malattie tubulo-interstiziali.
Tra le più frequenti, abbiamo quelle associate all’uso di alcuni farmaci, che possono scatenare una reazione acuta (nefrite interstiziale acuta) o subdola, riconosciuta quando il paziente è già in condizioni gravi (nefropatia da abuso di analgesici).
Calcoli renali.
La presenza di calcoli renali è causa frequente torbidità delle urine, in primis perché fanno attrito con le pareti, provocando ulcere e sanguinamento, in secundis perché possono ostruire le vie urinarie, portando ad un aumento della batteriuria e della cristalluria.
Tumori.
Tra questi, abbiamo l’adenocarcinoma del rene, che provoca ematuria evidente, dolore costo-vertebrale, febbre e malessere generale.
Infezioni dell’apparato urinario.
Le infezioni possono interessare il rene o le vie urinarie, e attecchiscono in seguito alla colonizzazione dell’uretra da parte di batteri intestinali, soprattutto Escherichia Coli.
Iperparatiroidismo primario.
E’una condizione caratterizzata dalla secrezione eccessiva di ormone paratiroideo (PTH). Il PTH svolge un ruolo cruciale nell'omeostasi del calcio, aumentandone l’assorbimento intestinale e il riassorbimento renale, è in grado di innalzarne i livelli ematici (ipercalcemia) e urinari (ipercalciuria). Elevate concentrazioni di calcio, nelle urine, portano alla precipitazione dei suoi sali (ossalati e fosfati).
Iperossaluria.
E’ l’elevata concentrazione di ossalati nelle urine (escrezione superiore ai 40 mg/die), che predispone alla formazione di cristalli e calcoli; può essere idiopatica (senza una causa apparente) o secondaria a condizioni che ne aumentano l’assorbimento (patologie e operazioni chirurgiche intestinali).
Gotta.
Si tratta di una patologia metabolica, caratterizzata da iperuricemia (un eccessivo tasso ematico di acido urico). L’acido urico si ritrova anche nelle urine (uricosuria), ove può cristallizzare a causa delle elevate concentrazioni e del pH acido.
Preeclampsia in gravidanza.
La preeclampsia è una condizione che può insorgere in gravidanza, a partire dalla ventesima settimana, ed è caratterizzata da ipertensione, edema e proteinuria.
Diabete.
Il diabete comprende un gruppo di malattie croniche caratterizzate da iperglicemia (elevati livelli ematici di glucosio). I pazienti diabetici possono soffrire di disfunzioni neurologiche della minzione, note come vescica neurologica, che rendono difficoltoso lo svuotamento della vescica e aumentano, in questo modo, la concentrazione di batteri e funghi nelle urine.
Che fare per contrastare le urine torbide?
In presenza di urine torbide è necessario rivolgersi tempestivamente al medico ed effettuare le analisi delle urine e del sedimento per accertare la causa del fenomeno. L’analisi del sedimento viene effettuata sulle urine del mattino (più concentrate e acide), entro un’ora dal prelievo oppure dopo averle conservate in frigo (a 4°C).
In base ai risultati ottenuti, si potranno eseguire ulteriori esami (per esempio, l’urinocoltura e l’antibiogramma, in caso di batteriuria sintomatica), che porteranno alla scelta della terapia più adatta.
I rimedi spaziano dall'acquisizione di uno stile di vita sano, all'impiego di farmaci atti a curare (o tenere sotto controllo) le patologie responsabili della torbidità urinaria.
Sane abitudini e rimedi naturali per ripristinare la limpidezza delle urine.
La modifica dello stile di vita rappresenta il primo passo per ripristinare la limpidezza delle urine. In particolare:
- Bere molto (almeno 2 d’acqua al giorno) riduce la carica microbica e aiuta a dissolvere i cristalli, prevenendo infezioni e calcoli.
- In presenza di infezioni urinarie, è consigliabile il consumo di alimenti acidificanti per contrastare i batteri che alcalinizzano le urine, provocando la precipitazione di fosfati di magnesio e d’ammonio (struvite).Secondo la National Kidney Foundation, il consumo di 300 mL/die di succo di mirtillo rosso gioverebbe in caso di infezioni ricorrenti. Pare che i suoi benefici siano dovuti all'elevato contenuto in proantocianidine A (che riducono l’adesione dei batteri alle mucose urinarie), alla vitamina C (dalle proprietà antiossidanti) e al potere acidificante (che aiuta a dissolvere i cristalli di struvite).
- In caso di ipercalcemia (ereditaria o secondaria ad altri fattori), occorre limitare il consumo di alimenti ricchi in calcio e mantenere sotto controllo il pH urinario.
- In presenza di alti livelli di acido urico, occorre limitare l’assunzione di proteine che, oltre ad aumentarne la sintesi, riducono il pH urinario, provocandone la cristallizzazione.
- In caso di iperossaluria, ridurre il consumo di grassi e alimenti ricchi in ossalati (spinaci, pepe, cacao, tè, arachidi, rabarbaro, etc.).
- Infine occorre non esagerare con l’esercizio fisico e limitare lo stress.
Terapia farmacologica.
Il ricorso ai farmaci è necessario quando, la correzione dello stile di vita, non è sufficiente a risolvere il problema. Tra i farmaci più utilizzati, vi sono:
- antibiotici, che eradicano le infezioni batteriche dell’apparato urinario (pielonefriti, cistiti, uretriti). Tra quelli di prima scelta, vi sono i fluorochinoloni (come ciprofloxacina e levofloxacina), utilizzati in monoterapia o in associazione a cotrimoxazolo, nitrofurantoina o fosfomicina trometamolo. I dosaggi e la durata del trattamento variano in base al tipo di infezione trattata;
- diuretici tiazidici, come la triclormetiazide, che riducono l’escrezione renale del calcio e, quindi, la formazione di cristalli nelle urine. Il dosaggio è di 2 mg, 2 volte/die;
- citrato di potassio, che è in grado di formare sali solubili col calcio, prevenendo, in tal modo, la formazione di cristalli e calcoli; la dose abituale è di 25-50 m Eq/L, 2 volte/die;
- vitamina B6 (alla dose di 5-500 mg, 2 volte/die), che viene utilizzata in caso di iperossaluria idiopatica. Il razionale d’impiego si basa sulla capacità di inibire la sintesi endogena di ossalato;
- allopurinolo, un farmaco che inibisce la sintesi di acido urico, utile in caso di iperuricemia e iperuricosuria (alla dose di 300 mg/die);
- farmaci che tengono sotto controllo la calcemia, in attesa dell’intervento alle paratiroidi, quali: bifosfonati, raloxifene ed estroprogestinici, con un dosaggio che varia in base alla severità della condizione;
- solfato di magnesio, per il trattamento della preeclampsia attraverso infusione endovenosa di 4 g, diluiti in 80 ml di fisiologica, per 20’-30’ o attraverso infusione endovenosa lenta di 20 g, diluiti in 400 ml.
In caso di urine torbide, prima di prendere qualsiasi iniziativa, rivolgetevi al medico curante o ad un altro specialista della salute così da scongiurare il rischio di conseguenze importanti.