Colesterolo alto: sintomi, cause, rimedi, valori e dieta consigliata
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Approfondiamo le cause del colesterolo alto ed i sintomi con i quali si manifesta. Scopriamo i rimedi medici, la dieta consigliata e cosa comporta avere valori superiori alla norma.
Quando il colesterolo è alto?
Si parla di colesterolo alto o ipercolesterolemia quando la concentrazione del colesterolo totale eccede la soglia di 240 mg/dL.
La colesterolemia misura la quantità di colesterolo totale che circola nel sangue: colesterolo VLDL, colesterolo LDL e colesterolo HDL. Essa si determina mediante analisi ematochimiche su un campione di sangue periferico prelevato, a digiuno, e misura la concentrazione espressa in mg/dL di sangue di colesterolo totale.
Occorre specificare che quando si parla di colesterolo non ci si riferisce al composto chimico ma alle lipoproteine cui è agganciato.
Il colesterolo, infatti, è un lipide che svolge molte importanti funzioni fisiologiche nel corpo umano, basta pensare che è un componente essenziale delle membrane delle cellule, e come tale, per poter essere trasportato dal sangue, che ha base acquosa, viene complessato insieme ad altri componenti ( fosfolipidi, Proteine di segnalazione, trigliceridi ) da apposite proteine note come lipoproteine. Si originano così le seguenti lipoproteine:
- VLDL (lipoproteine a bassa densità che inglobano trigliceridi e colesterolo esterificato.
- LDL (lipoproteine a densità intermedia noto anche come colesterolo cattivo), prodotte in maggioranza dal fegato ed in piccola percentuale dalle surrenali e dalle ghiandole sessuali costituiscono all’incirca il 75 – 80% del colesterolo totale e vengono trasportate dal sangue in tutto il corpo e negli organi per fornire il giusto apporto di colesterolo utilizzato per espletare varie ed importanti funzioni.
- HDL (lipoproteine ad elevata densità noto come colesterolo buono) svolgono invece la funzione inversa ossia rimuovono i depositi di colesterolo dai tessuti periferici e lo riconducono al fegato che lo elimina travasandolo nell’intestino in parte sotto forma di sali biliari ed in parte sotto forma di colesterolo.
Valori di riferimento.
La misura del colesterolo totale è fornita dalla somma delle concentrazioni delle tre lipoproteine:
- VLDL lipoproteine a bassissima densità,
- LDL lipoproteine a bassa densità,
- HDL lipoproteine ad alta densità che consentono il transito nel sangue del colesterolo per consentirgli di esplicare le sue funzioni vitali.
Ti potrebbe interessare approfondire il rapporto tra colesterolo e trigliceridi: livelli elevati di lipidi possono comportare numerosi rischi se associati ad alti valori di colesterolo LDL.
Colesterolemia Totale.
- Valori fisiologici: inferiori a 200 milligrammi/decilitro di sangue.
- Valori Border line che necessitano attenzione: compresi tra 200 e 240 Milligrammi/decilitro di sangue.
- Valori eccessivi che necessitano intervento: superiori ai 240 milligrammi/decilitro di sangue.
Colesterolemia LDL (colesterolo cattivo).
- Valori ottimali anche per soggetti a rischio di malattie cardiovascolari: inferiori a 70 mg/dL di sangue.
- Valori ottimali per soggetti che non presentano rischi cardiovascolari: compresi tra 100 e 130 mg/dL di sangue.
- Valori eccessivi: compresi ta 160 e 190 mg/dL di sangue.
Colesterolemia HDL (colesterolo buono).
- Valori bassi: inferiori ai 40 per gli uomini e 50 per le donne mg/dL di sangue.
- Valori fisiologici: tra 40 e 60 mg/dL.
- Valori ottimi: Superiori ai 60 mg/dL.
Sintomi del colesterolo alto.
Di norma il colesterolo alto è assolutamente privo di sintomatologia e ci si accorge del problema, che non può essere considerato una patologia ma un semplice disturbo, effettuando delle analisi del sangue di routine.
Solo in caso di livelli eccessivamente elevati dei lipidi circolanti nel sangue si possono avere depositi che si localizzano in pelle, palpebre e tendini con formazioni di protuberanze che sono note come xantomi.
Cause dell’ipercolesterolemia.
Il colesterolo alto può essenzialmente scaturire da:
- Eccessiva sintesi da parte delle cellule epatiche di VLDL da cui si originano le LDL ossia il colesterolo cattivo. Di conseguenza una eccessiva produzione di VLDL si traduce in un aumento di colesterolo cattivo in circolo ed un conseguente aumento del colesterolo totale.
- Scarsa rimozione del colesterolo LDL per compromissione dei recettori cellulari che consentono all'HDL di convogliare al fegato il colesterolo in eccesso.
Nel primo caso il colesterolo alto è accompagnato anche da valori elevati di trigliceridi in quanto le VLDL trasportano anche i trigliceridi. Nel secondo caso invece l’ipercolesterolemia è accompagnata da valori di trigliceridi normali.
In funzione della causa che lo determina, il colesterolo alto si differenzia in:
Colesterolo primario o primitivo.
Se non è associato a nessuna malattia che determina compromissione del metabolismo che regola i lipidi.
L’ ipercolesterolemia primitiva è determinata da diversi fattori, come possono essere:
- Cattiva alimentazione: il consumo eccessivo grassi saturi ed alimenti ricchi di colesterolo può causare un innalzamento dei valori di colesterolo anche se esso è sintetizzato per l'80% dal corpo stesso e solo nel 20% è introdotto con l'alimentazione.
- Vita sedentaria ed obesità.
Tali fattori inducono il disturbo solo se l’individuo è geneticamente predisposto a svilupparlo, o da familiarità.
Colesterolo secondario.
Se l’aumento dei valori del colesterolo sono conseguenza di patologie che influenzano il metabolismo dei lipidi. Le principali malattie che possono causare queste conseguenze sono:
- Cirrosi biliare. Infiammazione ed ostruzione dei dotti biliari interni al fegato.
- Epatopatie. Determinano la stasi della bile e possono essere causate da infezione, alcool e steatosi (infiltrazione di tessuto adiposo in quello epatico).
- Ipofunzionamento della tiroide.
- Sindrome nefrosica. Compromissione dell’anatomia del rene che determina perdita di proteine con le urine. L’alterazione del colesterolo e dovuta alla perdita della lipoproteina lipasi che permette di idrolizzare le LDL e di utilizzarle come fonte di energia.
- Eccessivo consumo di cortisonici.
- Uso protratto della pillola anticoncezionale ad elevato contenuto di progestinici. Questi ultimi infatti incrementano lievemente il colesterolo LDL e diminuiscono i livelli di colesterolo HDL. Complessivamente, quindi, il profilo lipidico risulta peggiorato. Gli estrogeni abbassano leggermente i livelli di colesterolo e per tale motivo nelle donne in menopausa con la caduta degli estrogeni tende ad aumentare.
Rimedi: cosa fare per tenere sotto controllo il colesterolo?
Il trattamento per abbassare il colesterolo eccessivamente alto si articola in vari punti, anzitutto occorre migliorare il proprio stile di vita: un'alimentazione corretta ed una costante attività fisica consentono di mantenere il peso forma. Se i valori non sono troppo alti è possibile ricorrere a rimedi erboristici e quando non si raggiunga il controllo dei valori occorre far ricorso a farmaci.
Dieta consigliata: alimentazione sana e leggermente ipocalorica.
Una dieta alimentare consigliata per contrastare l’aumento di colesterolo deve tener conto di alcuni presupposti essenziali. La maggior parte di colesterolo che è presente nel nostro corpo, circa l’80% del totale, non è introdotto con l’alimentazione ma è sintetizzato dal corpo medesimo. Quindi un' alimentazione particolarmente ricca di colesterolo (nella tabella che segue scopriremo i nutrienti che ne abbondano) incide in maniera marginale sui suoi livelli ematici. E questo è ancora più vero perchè l’organismo è dotato di una sorta di feedback negativo che riduce la sintesi di colesterolo endogeno (introdotto con l'alimentazione) quando aumenta quello esogeno (sintetizzato dall'organismo). A questo si aggiunge anche un ulteriore feedback positivo che incrementa la produzione da parte del fegato dei sali biliari e quindi aumenta l’eliminazione di colesterolo.
Altra categoria particolarmente pericolosa perchè materia prima per la sintesi di colesterolo endogeno sono gli acidi grassi trans-monoinsaturi che sono i componenti delle margarine e quindi contenuti nei biscotti merendine e in tutti i cosi detti prodotti da forno.
Non costituiscono alcun problema i carboidrati e i grassi monoinsaturi contenuti nell’olio di oliva. Hanno effetti benefici invece, perchè aumentano i livelli di HDL, i cosiddetti acidi grassi polinsaturi formati da catene di carbonio con presenza di numerosi legami doppi. Detti acidi grassi sono contenuti in buone quantità in pesci grassi e frutta secca con guscio (noci, nocciole, etc.).
Esempio di dieta consigliata nei casi di ipercolesterolemia a basso contenuto di colesterolo e povera di grassi saturi. La tabella indica cosa mangiare ed evidenzia i cibi sconsigliati.
Cosa non mangiare: alimenti da evitare o ridurre.
- Carni: Manzo, agnello, maiale, interiora, salumi.
- Derivati del latte: Latte intero e suoi derivati: burro, panna, yogurt intero, formaggi fermentati e non, freschi e stagionati, gelati.
- Tuorli d’uovo massimo 2 volte a settimana.
- Prodotti da forno: Merendine, brioche, cornetti, biscotti, pasta all’uovo e panini al burro, dolci in genere.
- Grassi e condimenti: Lardo, strutto, margarina, olio di palma e cocco, cioccolato.
- Salse: Maionese e intingoli a base di tuorlo di uova.
- Frutta e verdura: Cocco.
Alimenti consigliati nella dieta alimentare.
- Carni: Vitello, pollo, tacchino, pesce.
- Derivati del latte: Latte scremato o parzialmente scremato, yogurt magro, ricotta, fiocchi di latte, sorbetti alla frutta.
- Chiare d’uovo.
- Prodotti da forno: Riso, pasta, pane, cereali meglio se integrali, biscotti e cracker a basso contenuto di grassi o all’olio di oliva.
- Grassi e condimenti: Oli vegetali insaturi: oliva, mais, soia, girasole.
- Frutta e verdura: Ogni tipo di frutta e tutte le verdure purché consumate crude o lesse e condite con olio di oliva.
Una dieta per tenere sotto controllo il colesterolo in generale dovrebbe essere leggermente ipocalorica e con nutrienti, carboidrati, lipidi e proteine in percentuale 50%, 25%, 25%. Con i lipidi composti dal 10% di grassi monoinsaturi ed il 15% di grassi polinsaturi. Alla dieta va associata un’adeguata attività fisica, ossia almeno 4 ore settimanali di una attività aerobica anche leggera (basta una passeggiata giornaliera a passo svelto senza sosta di almeno 1/2 ora).
Trattamento farmacologico.
Se nonostante la dieta e l’attività fisica i valori del colesterolo non si abbassano occorre far ricorso ad i farmaci. Esistono vari principi attivi che riducono i livelli di colesterolo. I più efficaci sono le statine che inibiscono una enzima la HMG-CoA reduttasi che è responsabile della sintesi del colesterolo.
Rimedi naturali.
I rimedi naturali per abbassare il colesterolo sono a base di fitosteroli ossia steroli contenuti in oli vegetali.
Gli steroli, infatti, sostituiscono il colesterolo nelle cellule trasportatrici per cui il fegato, per svolgere le sue funzioni, venendo a mancare l'apporto di colesterolo introdotto con l'alimentazione, lo attinge da quello presente nel sangue con conseguente riduzione del valore di LDL.
La fitoterapia consiglia decotti a base di frassino e betulla da bere durante la giornata, o infusi di tarassaco da bere mattino e sera lontano dai pasti.
Tali rimedi sono inoltre depurativi e disintossicanti.
Colesterolo ed attività fisica e sportiva.
È doveroso sottolineare che l'alimentazione incide solo in parte alla determinazione del colesterolo totale e che l'esercizio fisico giornaliero, in particolar modo quello di tipo aerobico, svolge un ruolo importantissimo nel ripristinare il giusto equilibrio tra i livelli di colesterolo buono e colesterolo cattivo.
Consiglio pratico: L'organizzazione mondiale della sanità (OMS) indica nelle linee guida che per agire in modo significativo sui livelli di colesterolo con la pratica dell'attività sportiva bisogna praticare almeno 30 minuti di attività fisica aerobica ogni giorno.
Conseguenze: rischio di aterosclerosi.
Se il livello di colesterolo è alto e non si corre ai ripari aumenta esponenzialmente il rischio di aterosclerosi che riduce considerevolmente la portata dei vasi sanguigni ed in particolare delle arterie.
Un elevata concentrazione plasmatica di LDL comporta un accumulo di tali lipoproteine nelle arterie che, in presenza di lipidi, si ossidano e si modificano dando origine alle cellule schiumose, fase iniziale delle placche aterosclerotiche. La cellula infiammata libera dei principi attivi che facilitano l'adesione di tali cellule alle arterie determinandone la stenosi, ovvero il restringimento.
In particolare:
- Se la stenosi interessa le arterie che irrorano il cuore allora possono aversi problemi ischemici e infarto.
- Se interessa quelle che irrorano il cervello si possono avere ictus e altre malattie cerebrovascolari.
- Se infine le placche aterosclerotiche interessano i vasi periferici si determinano le arteriopatie periferiche.
In realtà valori elevati di colesterolo totale sono solo una indice non eccessivamente specifico del rischio di sviluppare aterosclerosi.
Ben più specifico ed indicativo è invece il livello di colesterolo cattivo LDL ed ancor più il rapporto LDL/HDL che viene denominato indice di rischio cardiovascolare.
Tutto questo fa si che si può essere a rischio di aterosclerosi anche con valori di LDL al di sotto di quelli ritenuti pericolosi se contemporaneamente si hanno bassi valori di HDL e quindi valori elevati dell’indice.
Al contrario invece anche valori di LDL superiori alla norma possono non essere pericolosi se accompagnati da alti valori di HDL.
E’ superfluo aggiungere che se a valori alti dell’indice cardiovascolare si aggiungono altri fattori di rischio come ad esempio diabete, ipertensione, obesità allora occorre correre immediatamente ai ripari. Riportiamo per completezza per concludere queste considerazioni sulle conseguenze del colesterolo alto la curiosità che si è associato valori troppo bassi di colesterolo ad aumento del rischio di sviluppare tumori e sindromi suicide. In merito però non esistono dati epidemiologici certi.
Approfondisci cause, sintomi e rimedi dell'aterosclerosi, una patologia che comporta gravissime complicanze.
Colesterolo alto in gravidanza.
Durante la gravidanza il colesterolo aumenta considerevolmente. Le cause di tale aumento sono dovute all’elevato bisogno del feto di tale composto che è il componente essenziale delle membrane cellulare. Nelle prime settimane dopo il parto i valori di colesterolemia si normalizzano rapidamente. Il riallineamento è ancora più rapido se il neonato viene allattato al seno.