Ictus cerebrale
L'ictus cerebrale è una patologia gravissima che ogni anno in Italia colpisce 200.000 individui. Quali sono le cause dell'ictus ischemico e dell'ictus cerebrale e quali i fattori di rischio? Vediamo quali sono le terapie da porre in atto nella fase acuta e quelle riabilitative volte a recuperare le facoltà compromesse.
Descrizione e caratteristiche dell’ictus.
L’ictus è un danno cerebrale causato dalla improvvisa mancanza dell’irrorazione sanguigna in una zona più o meno ampia del cervello. Per effetto di tale deficit delle cellule cerebrali (neuroni) subiranno delle compromissioni e se il blocco sanguigno persegue per un tempo superiore a qualche minuto fatalmente moriranno per mancanza di ossigeno e nutrienti.
Esistono varie tipologie di ictus:
- Ictus Ischemico. E’ procurato dall’occlusione di un vaso sanguigno che vascolarizza il cervello. L’occlusione può essere dovuta a: Una trombosi. Ostruzione dovuta ad un coagulo che si forma sulla parete di una vena o arteria cerebrale (circa un quarto dei casi totali); Una embolia. Ostruzione causata da un corpo estraneo al torrente sanguigno che si è formato in una regione anatomica diversa e che è trasportato dal sangue(circa il 70% dei casi). Può trattarsi di un coagulo o di una bolla di gas; Un improvviso calo della pressione di perfusione cerebrale (Differenza tra la pressione arteriosa media e la pressione intracranica).
- Ictus Emorragico. Dovuta all’emorragia causata dal sanguinamento non traumatico di una vena o una arteria del cervello.
- Attacco ischemico transitorio o TIA. Compromissione a carattere temporaneo (per un tempo inferiore alle 24 ore) del flusso sanguigno che irrora un’area molto limitata del cervello.
Ictus nelle diverse regioni cerebrali
In funzione della regione del cervello interessata l’ictus viene classificato in:
- Poci (Infarto della circolazione posteriore). Quando sono interessate le arterie vertebrali che arrivano al cervello dai forami della cervicale.
- Laci (Infarto della circolazione lacunare). Quando è interessata un’arteria cerebrale profonda.
- Paci (Infarto della circolazione anteriore parziale). Quando è interessata l’arteria cerebrale media dopo che è avvenuta la sua articolazione.
- Taci (Infarto della circolazione anteriore totale). Quando è interessata l’arteria cerebrale media prima della sua ramificazione.
Cause dell’ictus cerebrale.
Ictus ischemico.
- Aterosclerosi. Infiammazione a carattere cronico delle grosse arterie che alimentano il cervello. La malattia è caratterizzata dal deposito sulla parete interna dell’arteria dell’ateroma: accumulo di lipidi e proliferazione del tessuto connettivale. Sono interessati le arterie vertebrali e le carotidi e dalle placche può staccarsi un trombo che può produrre l’ictus.
- Ostruzione di una piccola arteria perforante. L’ostruzione può essere causata o da parte di ateromi che si infiltrano dalle arterie principali o da depositi lipidici provocati da ipertensione o diabete.
- Embolia per un embolo che proviene dal cuore. Le malattie che più frequentemente determinano tali incidenti sono:
- Infarto del miocardio.
- Fibrillazione atriale. Grave aritmia della frequenza cardiaca.
- Protesi valvolari.
- Problemi della valvola mitralica.
- Endocardite infettiva. Infiammazione dell’endocardio (membrana che riveste le cavità cardiache) in seguito ad una infezione.
- Assunzione di estrogeni. Ad esempio pillola anticoncezionale.
- Vascolopatie infiammatorie. Malattie a carattere infiammatorie dei vasi con produzione di alterazioni trombotiche.
- Anomalie del tessuto vascolare. Come ad esempio: Sindrome di Marfan, Sindrome di Ehlers-Danlos
Ictus emorragico.
- Ipertensione arteriosa.
- Angiopatia amiloide. Deposizione sulle pareti dei vasi cerebrali di materiale proteico extracellulare a basso peso molecolare insolubile. Dette deposizioni creano generalmente delle lesioni alle pareti di vene ed arterie che cosi divengono facilmente sedi di emorragie ricorrenti.
Sintomi dell’ictus cerebrale.
- Stato di sopore. Può raggiungere il coma sia vigile che profondo.
- Vertigini.
- Vista sdoppiata.
- Perdita di controllo di un lato del corpo.
- Perdita della vista da un occhio.
- Disfagia. Incapacità a deglutire.
- Problemi di linguaggio:
- Afasia. Problema di elaborazione delle parole e quindi incapacità di trovare i termini giusti nell’articolazione di un discorso.
- Disartria. Problema nell’articolare localmente le parole.
- Dislalia. Problemi di impostazione dei fonemi.
Diagnosi dell’ictus cerebrale.
La diagnosi dell’ictus è generalmente immediata da parte del personale medico.
Tuttavia subito dopo il ricovero nella struttura ospedaliera verranno effettuate una serie di indagini strumentali e cliniche.
Indagini che si rivelano utili per la localizzazione della lesione e la sua estensione e per stabilire una adeguata terapia.
Esse sono così riassumibili:
- Analisi del sangue.
- Elettrocardiogramma.
- TAC del cranio. In alternativa Risonanza Magnetica Nucleare.
- Eco Doppler della carotide.
Fattori di rischio per l’ictus cerebrale.
I principali fattori di rischio che contribuiscono in un soggetto ad aumentare le probabilità di essere colpito da ictus cerebrale sono molteplici e riguardano prevalentemente lo stile di vita unito ad alcune patologie. Vediamo quali sono i fattori principali:
- Età.
- Ipertensione.
- Tabagismo.
- Abuso di alcool.
- Abuso di droghe.
- Alcune malattie cardiache come la fibrillazione atriale.
- Stenosi della carotide.
- Diabete.
- Ipertrofia ventricolare.
- Omocisteina alta. Valori ematici più elevati di 13 micro moli per litro.
- Attività fisica ridotta.
Quelli fin qui elencati sono fattori di rischio scientificamente accertati di seguito riportiamo un ulteriore gruppo che con elevata probabilità costituiscono fattori di rischio.
- Obesità.
- Elevate concentrazioni ematiche di lipidi.
- Contraccettivi orali.
- Terapia ormonale sostitutiva.
- Emicrania.
- Disordini dell’emostasi (processo di coagulazione sanguigna).
- Inquinamento atmosferico.
Prevenzione dell’ictus cerebrale.
Sono tutte le strategie che consentono di ridurre a minimo i fattori di rischio sui quali si può intervenire. E quindi curare determinate patologie, non fumare, non fare abuso di alcool, non consumare droghe, svolgere regolare attività fisica e cosi via..
Terapia dell’ictus cerebrale.
Va praticato in strutture ospedaliere o meglio ancora se possibile nelle stroke unit create appositamente per la cura degli accidenti cerebrovascolari. La terapia consiste nel caso di ictus ischemico che è il più frequente nella somministrazioni di farmaci in grado di dissolvere il coagulo responsabile dell’ischemia e di impedire formazione di eventuali altri trombi.
Nel caso di emorragia cerebrale può rendersi necessario un intervento per il trattamento dell’emorragia specie se questa è estesa.
Se il paziente riesce a superare la fase acuta quasi sempre si rende necessaria una fase riabilitativa delle facoltà compromesse. Riabilitazione per la quale si renderà necessario un team di specialisti coordinati da un esperto in riabilitazione da ictus. Le facoltà che di norma risultano compromesse sono:
- Funzionalità degli arti.
- Deambulazione e controllo della postura.
- Linguaggio ma anche scrittura e calcolo.
Ovviamente dovranno essere coinvolti nel processo di riabilitazione i familiari. Fondamentale in questa fase è un sostegno psicologico perché nella maggioranza dei casi il paziente è facile preda della depressione che naturalmente comprometterà se non opportunamente trattata ogni risultato.